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La storia, infatti, è quella di Ipazia, un'astronoma e filosofa ellenistica del IV-V secolo, vissuta ad Alessandria d'Egitto in un'epoca che vide l'ascesa irresistibile della religione cristiana. I cristiani, dopo secoli di blande persecuzioni, divennero la religione dominante e spazzarono via l'antica religione romano-ellenistica e la cultura che questa portava con sé. L'Alessandria in cui visse Ipazia, commentatrice di Claudio Tolomeo e capo della scuola neoplatonica alessandrina, assistette alle violenze della minoranza cristiana, che giunsero alla distruzione dei templi pagani, tra cui il Serapeo, col sostegno dell'imperatore cristiano.
Ipazia, donna, scienziata, filosofa e pagana, era una figura di rilievo sulla scena culturale e politica alessandrina. Ma era schierata dalla parte più debole.
Nel marzo del 415, su ordine di san Cirillo di Alessandria, un gruppo di cristiani fanatici sorprese la filosofa mentre ritornava a casa, la tirò giù dalla lettiga, la trascinò nella chiesa costruita sul Cesareion e la uccise brutalmente, scorticandola fino alle ossa (secondo alcune fonti utilizzando ostrakois - letteralmente "gusci di ostriche", ma il termine era usato anche per indicare tegole o cocci), e trascinando i resti in un luogo detto Cinarion, dove furono bruciati. ("Ipazia", Wikipedia)Quel che è evidente, almeno per me, è nessuna religione ha il diritto di ergersi a maestra di morale se permette questi scempi, giungendo poi a venerarne gli autori come "santi". Quando alcuni parlano di radici cristiane dell'Europa, dovrebbero rammentare la qualità di queste radici, e come avvelenano la nostra vita.
P.S.: (1) Se qualcuno dubita che ancora oggi la religione cristiana sia utilizzata per giustificare morte e distruzione, dia un'occhiata alla raccolta di copertine dei memoriali di Donald Rumsfeld per George W. Bush. (2) Su Youtube c'è il trailer di Agora: