lunedì 21 giugno 2010

L'ossessione dell'apologeta

Non ce la fa, proprio non ce la fa.

Sia chiaro, lui si impegna, scrive un articolo interessante, giunge persino a parlare in termini positivi di una istituzione laica, non ecclesiastica, che secoli fa aveva rappresentanti femminili di rilievo.

Ma poi sul più bello, cade in tentazione e fa nuovamente una cattiva figura.

Trotula

Sto parlando di Rino Cammilleri e del suo post su Trotula.

Cammilleri è un apologeta e scrittore cristiano, di cui ho avuto modo di parlare in passato. Su questo blog ho infatti parlato degli sfondoni in cui è incappato tentando di sminuire la figura di Ipazia.

Ieri Cammilleri ha dedicato un post alquanto sui generis a Trotula, un'esponente della scuola medica salernitana. Il post, interessante, fa notare come questa scuola fosse «laica ed aperta a tutti», secondo tradizione persino fondata da un ebreo, un arabo, un greco e un latino. Cammilleri sottolinea il contributo, tra tante, di tre donne, tra cui Trotula, autrice di un manuale di medicina dedicato al corpo femminile, restato in uso per lungo tempo.

Poi, però, deborda e il post finisce male...

Ipazia

Perché, infatti, Cammilleri ha scritto questo post? Perché ha scoperto che Tratula era una donna, e l'esistenza di un'antica donna-scienziato (Cammilleri non sembra conoscere il sostantivo «scienziata») gli permette di prendersela ancora con Ipazia.


Dice infatti:
Come si vede, per trovare antiche donne-scienziato da celebrare non c’è bisogno di risalire a Ipazia, più unica che rara nel mondo antico, più mitica che reale e che, tra l’altro, non ha inventato nulla né ha lasciato alcunché ai posteri.
Ora, se da una parte Cammilleri di professione fa lo scrittore e di vocazione è un apologeta, e dunque non è tenuto a scrivere il vero, dall'altra dovrebbe stare attento a quello che scrive, specie se in passato ha dimostrato di non saper maneggiare queste materie.

A parte il fatto che l'esistenza di Ipazia è data per accettata anche dai suoi nemici, mentre a riguardo dell'esistenza di Tratula ci sono dubbi, Ipazia inventò un tipo di astrolabio ed un idroscopio, come attestato da Sinesio di Cirene (che, essendo vescovo, dovrebbe essere immune da accuse cammilleriane).

Inoltre, Ipazia scrisse trattati di matematica, come attestano le fonti cristiane, non certo tacciabili di schierarsi dalla sua parte. Che poi i copisti (per lo più cristiani) successivi, non capendo nulla di scienza, abbiano tralasciato di copiare le sue opere (e, in generale, quelle più avanzate degli scienziati dell'antichità) non è certo una colpa da addossare ad Ipazia, ma piuttosto a quella mentalità che considerava più importante un libro di preghiere che l'opera di uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi (mi riferisco al Palinsesto di Archimede).

Cammilleri, la prego, lasci stare Ipazia. Lo dico per il suo bene, e per quello dei suoi imitatori (ovviamente sono i suoi posts peggiori ad avere la maggiore diffusione...).

L'immagine è «Current obsession», di scrappy annie.

1 commento:

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