giovedì 30 settembre 2010

Viva santa Maria!

Si veda la fine dell'articolo per un aggiornamento.

Mary Helen MacKillop (15 gennaio 1842 – 8 agosto 1909) è stata una suora cattolica australiana che, insieme a Padre Julian Tenison Woods, fondò l'ordine delle Suore di San Giuseppe del Sacro Cuore di Gesù. Dopo la sua morte ha catalizzato grande venerazione in Australia e a livello internazionale.

MacKillop è l'unico australiano ad essere stato beatificato (nel 1995 da papa Giovanni Paolo II). Il 17 luglio 2008, papa Benedetto XVI ha approvato il riconoscimento ecclesiastico di un secondo miracolo attribuito ad una sua intercessione. Il 19 febbraio 2010 è stato annunciato che la dichiarazione formale della sua canonizzazione è attesa per il 17 ottobre 2010, cosa che farò di lei il primo santo australiano. Dopo la sua canonizzazione sarà nota come "santa Maria della Croce".
Questa qui sopra è l'introduzione dell'articolo di Wikipedia (edizione inglese) su Mary MacKillop (la pagina italiana non esiste ancora, chi volesse può usare il testo qui sopra per crearla). Come si vede, MacKillop detiene il primato di essere il primo beato australiano e tra poco conseguirà anche quello di essere il primo santo australiano.

Ammetto, però, che questi primati non sono abbastanza da solleticare il mio interesse. Ben più efficace contro la mia inerzia è la notizia (segnalata da Antonio Lombatti) che un documentario della rete ABC, in onda il 10 ottobre, svelerà un piccolo mistero riguardo la vita di questa suora.

Nel 1871, infatti, la futura santa fu scomunicata. Nel settembre di quell'anno, dopo un incontro con Padre Charles Horan, il vescovo Laurence Sheil chiese a MacKillop di modificare la regola dell'ordine, ma MacKillop, che riteneva di essere ispirata da Dio, si rifiutò. Allora Sheil la scomunicò con l'accusa di aver incitato le consorelle all'insubordinazione; il vescovo tentò anche di sciogliere l'ordine fondato da MacKillop e Julian Tenison Woods, tanto che molte delle loro scuole furono chiuse.  Fu solo nel gennaio 1872, poco prima di morire, che Sheil tolse la scomunica; l'anno successivo MacKillop partì per Roma, dove ottenne il riconoscimento della regola dell'ordine, sebbene con qualche modifica.

Oggi si scopre che le ragioni della scomunica furono ben diverse. Horan spinse Sheil a imporre la modifica della regola dell'ordine a MacKillop, prevedendone il rifiuto e la conseguente scomunica, per vendicarsi dell'allontanamento in Irlanda del suo amico Padre Keating. Insomma, si trattò di una persecuzione bella e buona.

Fin'ora si era ritenuto che Keating fosse stato allontanato a causa del suo attaccamento eccessivo alla bottiglia, ma l'indagine giornalistica presentata dall'ABC svela la reale motivazione: Keating abusava dei bambini di una scuola gestita da MacKillop e Woods, e la suora, venutane a conoscenza, ne aveva parlato col vicario generale John Smyth, il quale aveva allontanato Keating. Da qui l'odio di Horan per MacKillop.

Mary McKillop Rose

Insomma: Keating abusava sessualmente di bambini, MacKillop lo fece allontanare (non passò per la mente di nessuno di denunciarlo), e Horan la fece scomunicare. Non credo che sia questa la ragione per cui sarà canonizzata, ma si può dire che MacKillop sia proprio una martire perfetta per i nostri tempi, anche se a perseguitarla, in questo caso, è stata la Chiesa.

Aggiornamento.

Come riportato dal The AustralianPriest denies making claims about MacKillop's excommunication», 7 ottobre 2010) Paul Gardiner ha smentito che la propria testimonianza al programma Compass della ABC sostenesse in alcun modo l'idea che MacKillop fosse stata scomunicata per aver denunciato le molestie di Keating.

A proposito della diffusione di tale notizia e delle sue fonti, si veda «Santa MacKillop pioniera contro i preti pedofili: una bufala?» dal sito dell'UAAR, in cui si riporta anche che «La postulatrice della causa di canonizzazione, suor Mary Casey, intervistata dal Tg2 afferma che non fu direttamente la MacKillop a denunciare gli abusi del prete, ma alcune sue consorelle. Altri sacerdoti “amici del molestatore, per ripicca, misero in cattiva luce la MacKillop” presso il vescovo, che in un primo tempo la scomunicò».

La rosa raffigurata è stata intitolata a Mary MacKillop. Per i riferimenti si veda «Mary MacKillop», Wikipedia, The Free Encyclopedia, http://en.wikipedia.org/w/index.php?title=Mary_MacKillop&oldid=387689079 (acceduto il 30 settembre).

6 commenti:

  1. Sbagliato. Semmai è stata perseguitata da un vescovo, non dalla Chiesa. Puerile qualunquismo.

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  2. Vescovo che, immagino, non aveva nulla a che fare con la Chiesa.

    Comunque, tecnicamente, aveva ragione il vescovo: MacKillop si era rifiutata di obbedirgli.

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  3. @anonimo
    Chissà perché quando la Chiesa, nei suoi vertici, fa del qualunquismo (vedi tutte le recenti considerazioni sull'ateismo) non viene mai tacciata di immaturità: quando sbaglia, è colpa del singolo, quando ha ragione è per via della sua (presunta) superiorità. Comodo.

    Non ci giurerei che non salti fuori anche la denuncia nei vari motivi della canonizzazione: politicamente, se ben giocata , potrebbe essere venduta come prova dell'impegno di B16 per ripulire la Chiesa. Vedremo.

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  4. «Chissà perché quando la Chiesa [...] sbaglia, è colpa del singolo, quando ha ragione è per via della sua (presunta) superiorità. Comodo.»

    Si chiama dissonanza cognitiva quel fenomeno psicologico che si vive nel momento in cui si hanno due convinzioni contrastanti: ad esempio che la Chiesa sia guidata dallo Spirito Santo e che alcuni sacerdoti operino il male. In questi casi si cerca il sollievo risolvendo l'incongruenza nel modo più rapido e senza sacrificare le credenze acquisite.

    «Non ci giurerei che non salti fuori anche la denuncia nei vari motivi della canonizzazione: politicamente, se ben giocata , potrebbe essere venduta come prova dell'impegno di B16 per ripulire la Chiesa.»

    Possibile. Quello che mi stupisce è che nessun cattolico sembri criticare la Chiesa per aver coperto i pedofili: anche in questo caso il molestatore fu allontanato, non consegnato alla giustizia.

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  5. Lei ha dato credito ad una colossale bufala. Ma non mi stupisco, per un ateo anticattolico è la norma...

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  6. La ringrazio per la precisazione. Peccato per la provocazione, che la svilisce notevolmente: il suo odio non le ha permesso di notare che il mio articolo è del 30 settembre, la smentita del 7 ottobre...

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