giovedì 15 dicembre 2011

«Sono solo una macchina»

Segnalo un articolo pubblicato sul The Telegraph e intitolato «Neuroscience, free will and determinism: 'I'm just a machine'» («Neuroscienza, libero arbitrio e determinismo: 'Sono solo una macchina'»).

Si tratta di un'intervista a Patrick Haggard, professore all'Institute of Cognitive Neuroscience dell'UCL. L'intervista non rivela nulla di nuovo per chi conosce, anche solo sommariamente, i risultati cui è giunta la neuroscienza contemporanea; ma tali risultati sono scarsamente noti al di fuori del campo, ed è comprensibile il tono dell'intervista, con l'intervistatore che pare alquanto stupito di scoprire che il libero arbitrio non esiste.

Haggard e una sua collaboratrice mettono in pratica un piccolo esperimento: utilizzando la stimolazione magnetica transcranica – una tecnica che permette di eccitare alcune parti del cervello per mezzo di campi magnetici – mostrano come sia possibile controllare il corpo di un essere umano a sua insaputa, forzando il suo cervello ad ordinare il movimento degli arti.



L'esperimento è l'occasione per riepilogare l'impatto delle scoperte scientifiche sul dibatitto attorno all'esistenza del libero arbitrio:
Che significa questo in termini di libero arbitrio? «Non abbiamo libero arbitrio, nel senso spirituale. Ciò che sta osservando è lo stadio di uscita finale di una macchina. Ci sono molte cose che accadono prima di questo stadio – pianificazioni, obiettivi, apprendimento – e queste sono le ragioni per le quali facciamo cose più interessanti che limitarci a ondeggiare le dita. Ma non c'è uno spirito nella macchina.»
Le conclusioni sono traumatiche: se facciamo parte dell'universo, e obbediamo alle sue leggi, è difficile capire come il libero arbitrio possa entrare in gioco. Ciò che consideriamo come libertà, afferma, è il prodotto della complessità.
«Un'ameba ha uno stimolo e una reazione. Se la metti a contatto con un certo elemento chimico, lo avvolgerà; con un altro, si ritrarrà. Se vedi un semaforo diventare verde, potrebbe significare che devi premere l'acceleratore; ma ci sono molte situazioni in cui non significa quello: se la macchina davanti non si è mossa, per esempio. Lo stesso stimolo talvolta mi fa premere l'acceleratore, ma altre volte il clacson. Noi non siamo esseri da uno stimolo-una reazione; dobbiamo gestire una moltitudine complessa di stimoli e un'enorme scelta di possibile reazioni. Penso che il termine 'libero arbitrio' faccia riferimento alla complessità di questa situazione.»
Naturalmente l'assenza di libero arbitrio ha un impatto che va al di là della scienza, per coinvolgere la morale: come si può considerare responsabile delle proprie azioni qualcuno che non poteva che agire che in una determinata maniera, qualcuno che non aveva un'altra scelta?
«Sappiamo quali aree del cervello sono responsabili per il comportamento impulsivo e quali parti sono incaricate di inibire tale comportamento. Esiste un'intera rete cerebrale associata alla capacità di trattenersi dal fare ciò che non si dovrebbe fare.
«Che succede se qualcuno commette un crimine e poi si scopre che c'è una lesione in quell'area del cervello? Va considerato responsabile? Il danno alla macchina ci è sufficiente per scagionarlo dalla responsabilità delle sue azioni, un'idea umana fondamentale? Non lo so.»

Interessante.

Tom Chivers, «Neuroscience, free will and determinism: 'I'm just a machine'», The Telegraph, 12 ottobre 2010.

21 commenti:

  1. La concezione Uomo-Macchina inizia almeno con Lamettrie ... ma arriveremo a considerare "omicidio" distruggere un computer molto sofisticato ?

    DAVIDE

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  2. Mi sono sempre chiesto perché è considerata una cosa disdicevole, se non reato, uccidere un cane, mentre uccidere una gallina e mangiarne le spoglie sia una cosa assolutamente normale, non degna di nota. Eppure anche la gallina vive.
    Un computer molto sofisticato vale di più o di meno di una gallina?

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  3. Forse perché si riconosce al cane una coscienza superiore a quella di una gallina. Un computer talmente sofisticato da avere la coscienza di un essere umano "varrebbe" quanto un essere umano, probabilmente.

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  4. Sì, argomento decisamente interessante.

    L'articolo, comunque, fa sorgere qualche perplessità; certamente per lo spazio angusto che offre a una materia così complessa, ma anche per l'esempio della stimolazione magnetica transcranica, che mi sembra una versione più sofisticata del riflesso patellare.

    Comunque, in linea generale, sono portato a pensare che siamo di fronte a un no-win scenario: sia sotto il profilo concettuale (ammesso che io possa scegliere in sintonia con un preciso e assoluto modello di libero arbitrio, anche questo - perché noi non agiamo, bensì reagiamo -, sarebbe una conseguenza di "qualcosa" precedente); sia sotto quello etico, nel momento in cui siamo in sede di giudizio (se abbiamo gli strumenti per identificare esattamente una relazione di causa ed effetto tra danno cerebrale e atto criminoso, possiamo pure ipotizzare che chi ha commesso il reato possa avere i mezzi per sfruttare tale caratteristica per crearsi un alibi e restare impunito).

    "Un computer talmente sofisticato da avere la coscienza di un essere umano "varrebbe" quanto un essere umano, probabilmente.
    Se gli umani acconsentono: http://it.wikipedia.org/wiki/Robot_NDR_113

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  5. Tuttavia ragionando di queste cose incombe il famigerato paralogismo come pseudo-sillogismo apodittico.

    DAVIDE

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  6. Si, per quanto poco ne sappia sia di cani sia di galline, concordo sulla coscienza superiore dei cani.
    Ma basta passare davanti ad una “macelleria canina” cinese, con i cani appesi scuoiati in bella mostra come noi appendiamo i quarti di manzo, per capire che è solo una questione di convenziioni e di cultura.
    Il problema sta nel fatto che - per ora – i computer non si possono mangiare.

    Davide, possibile che in questo caso ti affidi alla logica, quando dio è la cosa meno logica che esiste, o la cosa meno logica che non esiste.
    Piuttosto conveniente, direi.

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  7. Non sequitur...

    Come dire: scopro che la macchina sterza quando viene girato il volante. Et similia. Questo è in sostanza lo stato attuale delle neuroscienze.

    Ma lo scopritore della sterzata nulla mi dice su chi sia l'autista, quale strada abbia percorso la macchina finora, e quale percorrà ancora.

    Chi ha orecchi per intendere...

    Saluti,

    piccolo-uomo

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  8. Non esiste nessun fenomeno che sembri necessitare di spiegazioni altre da quelle meccanicistiche.

    Il problema non è che stimolando alcuni nervi motori alcune parti del corpo si muovano (questo lo sapevano pure i medici ellenistici!), ma che stimolando alcune parti del cervello la persona "decida" di muovere quelle parti del corpo.

    Per usare la metafora da te scelta, non stiamo operando sullo sterzo, ma sul cervello dell'autista.

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  9. Eh, eh ... Tutti problemi che la miglior fantascienza (che non è certo tutta uguale) si è già posta.

    Cmq io personalmente avrei meno problema a considerare "umano" un esperimento biologico, un mutante che non invece una macchina elettronica, un androide.

    Penso che PiccoloUomo voglia dire_ non senza buone ragioni_ che il concetto di Dio non dovrebbe essere "quel che non conosco" ma "quel che sta oltre ciò che posso conoscere". Non da intendersi in termini "nozionistici" ma in termini "interpretativi".


    DAVIDE

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  10. Che tutto possa essere soddisfatto da risposte meccanicistiche è Positivismo da XIX Secolo ... suvvia !

    DAVIDE

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  11. @ Davide
    Il meccanicismo non è mica morto con il Positivismo. Né il Positivismo è quella brutta bestia che in molti, superficialmente e artatamente, dipingono.
    Tutta la scienza moderna è tendenzialmente meccanicista.

    @ Censore, noi non ci conosciamo, è la prima volta che commento nel tuo blog. Avevo lasciato dei commenti in due blog cattolici, Deliberoarbitrio e Berlicche, a proposito di varie questioni. A un certo punto uno dei commentatori, un certo ago86, si mette in testa, non so perché, la paranoia che io e te siamo la stessa persona, benché io non ti abbia mai nominato né linkato.
    Mi domando se la paranoia è davvero una caratteristica dell'uomo o delle macchine ottuse.

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    1. Il meccanicismo non è morto quando ci si è accorti che la fisica classica è sbagliata?

      “Proprio quando la fisica si allontana dal meccanicismo, la biologia e la psicologia vi si avvicinano. Se questo trend continua, accadrà che la biologia guarderà agli esseri viventi ed intelligenti come a meccani, mentre la fisica considererà la materia inanimata troppo complessa e sottile da cadere nelle categorie limitate del meccanicismo” David Bohm

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    2. Dipende da cosa intendi per meccanicismo.

      Se intendi il determinismo, sì, fondamentalmente è morto, sia pure con l'avvertenza che il determinismo a livello quantistico è una cosa differente da quello a livello macroscopico.

      Se intendi l'assenza di cause extra-naturali, no, non c'entra nulla con la fisica classica.

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  12. Accusarti di essere me è il minimo: quando incontra me, parte con gli insulti...

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  13. @ Shostakovich

    Il problema è che lo Scientismo, da non confondersi con la Scienza, NON soddisfa pienamente i quesiti esistenziali umani, che sono prseuntamente (!) il "bug" (o "pippa mentale", se preferisce) che impedisce quell' Ideologismo Lamettriano tanto caro all' Antiteismo (termine molto più adatto di "Ateismo").

    Purtroppo la simplicistica (ma sì dài !) Filosofia della Scienza di Cartesio ha prevalso su quella molto più raffinata di Pascal:

    ed è per questo che oggi come oggi il 90% delle persone interessate di scienza e religione o scimmiotta l' imbarazzante pochezza cripto-protestantoide dei Liberal Statunitensi, essendo rimaste orfane della Kultura Sovietoide _ in fondo molto più sostanziosa_ che portava i bambini a fare le gite scolastiche in Tupolev per mostrare che in Cielo non vi sono Angeli Reazionari ma solo Macchine Volanti del Socialismo Reale ... oppure sta sempre sulla barricata, in un Eterno Ottocento Massonico AntiClericale psichicamente autoprodotto, una cultura ove tutti dicono sempre le stesse cose da tre secoli ma ognuno è sempre convinto di dirle per la prima volta.


    DAVIDE

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  14. @ Davide

    Hai buttato troppa carne sul fuoco e condito il tutto con vari giudizi e cliché assai questionabili.

    Cosa sia lo scientismo è anche questa una faccenda di definizioni, nulla vieta che scienza (le sue caratteristiche metodologiche e di verifica) e scientismo possano combaciare.

    L'esprit de finesse pascaliano è tutt'altro che raffinato (nel senso letterale), presenta gli stessi problemi filosofici ed epistemologici dei fondamenti dell'etica, dell'estetica e via dicendo. Non si ha metodologia efficace seguedo quella strada, tant'è che il postmoderno ne è, per certi versi, il lontano pronipote e si è visto che risultati ha prodotto.

    I quesiti esistenziali umani, come li chiami tu, alla lunga sono una questione ideologica.

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  15. Ma si può prendere sul serio uno che usa per nick il cognome di un leccaculo dei macellai sovietIci ?!

    DAVIDE

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  16. Davide, datti una calmata, visto che shostakovich non ti ha insultato, ma ha semplicemente espresso una opinione differente dalla tua.

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  17. @ davide

    Ma si può prendere sul serio uno che usa per nick

    Ahaha, cos'è, un argumentum ad nominem?

    il cognome di un leccaculo dei macellai sovietIci

    Non è esatto, è un giudizio male informato e di una superficialità imbarazzante.

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  18. il libero arbitrio non c'entra nulla con la capacità di muovere un dito o una gamba.

    il libero arbitrio non è un concetto scientico: qualunque scienziato che ne parli non è uno scienziato serio. Se invece è un concetto formalizzato di sicuro differisce dal suo significato filosofico (e teologico).

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  19. «il libero arbitrio non c'entra nulla con la capacità di muovere un dito o una gamba.»

    Dunque il libero arbitrio non c'entra nulla con la decisione di uccidere il prossimo tirando il grilletto di una pistola?

    «Se invece è un concetto formalizzato di sicuro differisce dal suo significato filosofico (e teologico).»

    E quale sarebbe il significato "filosofico e teologico" del termine? In cosa differisce dalla possibilità di effettuare una scelta?

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