martedì 18 gennaio 2011

Giovanni Paolo II non è ancora santo, ma già sono pronte le reliquie

Papa Giovanni Paolo II, al secolo Karol Wojtyła, procede speditamente verso la canonizzazione: sarà infatti proclamato beato il prossimo 1° maggio. Sebbene la procedura di canonizzazione sia stata accelerata, Wojtyła non è ancora santo, ma già sono pronte le reliquie...

In particolare, il cardinale Stanisław Dziwisz, amico e segretario del defunto Papa e oggi arcivescovo di Cracovia, ha fatto preparare una fiala di sangue di Wojtyła, in modo che sia pronta per l'esposizione subito dopo la beatificazione.

Il sangue fu prelevato pochi giorni prima della morte di Wojtyła, allo scopo di effettuare delle analisi al Policlinico Gemelli a Roma, ed è poi giunto nelle mani di Dziwisz.

La fiala sarà incastonata nell'altare di una chiesa di Cracovia, all'interno di una teca di cristallo, come riportato da Piotr Sionko, portavoce del «Centro Giovanni Paolo II». Sionko ha affermato:
Si tratta di una proposta del cardinale, è dell'opinione che si tratti della più preziosa reliquia di Giovanni Paolo II e che debba essere il punto focale della chiesa.
La chiesa che ospiterà la reliquia diventerà il centro dedicato al culto della memoria e del pensiero di Wojtyła e comprendente un museo, un istituto con annessa biblioteca, una cappella con oratorio e un centro conferenze.



L'idea di ricavare delle reliquie di Giovanni Paolo II, da conservare in Polonia, non è nuova: già poco tempo dopo la sua morte, funzionari polacchi avevano proposto di asportare il cuore dal cadavere tumulato a Roma e di portarlo a Cracovia; la cosa poi non era andata in porto per l'opposizione vaticana.

L'esposizione del sangue di Wojtyła, e la conseguente creazione di un centro di pellegrinaggio dedicato al Papa polacco nella sua terra, non ha riscosso un consenso unanime. Krzysztof Madel, un gesuita polacco che si è dichiarato contrario all'esposizione della reliquia, ha infatti affermato:
La tradizione delle reliquie viene dalla pratica medioevale di insegnare la Bibbia attraverso immagini e simboli, ma nel mondo razionale moderno il messaggio dovrebbe giungere piuttosto attraverso l'insegnamento della vita di qualcuno.


Credo che non si possa che essere d'accordo con Madel, anche se il fiorente giro d'affari intorno a santi come Padre Pio (con annessa tomba d'oro) non promette nulla di buono.

Fonte: «John Paul II's blood to be relic in Polish church», Associated Press, 17 gennaio 2011. Un ringraziamento ad Antonio Lombatti per la segnalazione.

10 commenti:

  1. La tradizione delle reliquie viene dalla pratica medioevale di insegnare la Bibbia attraverso immagini e simboli

    peccato che il culto delle relique risalga a molto più indietro. Documentato almeno dal IV secolo. Negli atti degli Apostoli il lutto e la cura per il corpo di S. Stefano è un esempio di ossequosa cura per il corpo del primo martire cristiano.
    Anche ortodossi e anglicani hanno in grande ossequio le reliquie.

    , ma nel mondo razionale moderno il messaggio dovrebbe giungere piuttosto attraverso l'insegnamento della vita di qualcuno.

    Il messaggio che giunge attraverso l'insegnamento esperenziale non esclude che possa giungere anche nell'altro modo, e viceversa: Madel dovrebbe conoscere il principio per cui il cristianesimo (e il cattolicesmo in particolare) è esperienza delle "et-et" e non dell' "out-out" come egli propone.

    E poi il culto delle reliquie non ha un valore catechetico o di testimonianza, quindi non capisco cosa centri con l'insegnamento esperenziale di cui parla Madel, rientrando invece nell'insegnamento, appunto simbolico che è ben altra cosa.

    Inoltre Madel ignora tutta la tradizione della Chiesa, il Concilio di Trento, il Concilio Vaticano II (e se non erro anche il primo) che non sono affatto medioevali: tutti confermano il culto delle relique. (CVII, Sacrosantum Concilium, § 111).

    Penso che Madel abbia qualche serio problema: di gesuiti troppo intellettualisti (lui stesso parla di razionalismo) ce ne sono molti. E molti anche eretici.

    Strano che Madel si rifaccia alla Bibbia, ma poi fonda tutto il suo magno pensiero su un concetto non-biblico: il razionalismo moderno come unica forma di conoscenza e di virtù. Penso che neanche i protestanti lo accoglierebbero con tanto entusiamo: ma nella chiesa cattolica c'è posto anche per lui: incredibile ma vero.

    RispondiElimina
  2. Penso che Madel abbia qualche serio problema: di gesuiti troppo intellettualisti (lui stesso parla di razionalismo) ce ne sono molti. E molti anche eretici.
    Caspita, allora lo bruciamo o non lo bruciamo ‘sto Madel, ‘sto eretico?
    Peccato però, sarebbe stato bello farlo ieri, era il 411esimo anniversario del rogo fatto per Giordano Bruno e sarebbe stata una bella commemorazione del felice evento.

    RispondiElimina
  3. Fanno ancora in tempo: Giordano Bruno fu arso vivo a Campo de' Fiori il 17 febbraio.

    RispondiElimina
  4. Ops! Memoria perde colpi. Però il 17 l’ho imbroccato.

    RispondiElimina
  5. Scusa Fab ma, da un punto di vista evangelico o cristiano o cattolico che dir si voglia, qual è il valore della lingua di Sant'Antonio o dello stinco di San Gerolamo?

    Non pensi che le autorità ecclesiastiche fossero giusto un tantino interessate ad ufficializzare il redditizio culto delle Reliquie, anche ai tempi del Concilio di Trento (e sarebbe stato brutto che il Concilio Vaticano dicesse: scusate, per gli ultimi millecinquecento anni abbiamo rubato i vostri soldi facendovi girare il mondo per vedere frammenti umani di dubbia origine)?

    Definendo eretico chi prova a emendare la Chiesa dei suoi aspetti più impresentabili sei perfettamente coerente e, al contempo, dimostri l'intrinseca inferiorità della cultura religiosa rispetto quella scientifico-umanistica.

    RispondiElimina
  6. @Cachorro Quente

    L’esistenza di fatti incresciosi che tu hai ben ricordato non c’entra nulla con la discussione; dimostra se mai il rischio sempre presente di strumentalizzare certe cose: ma non è la “reliquia” in se a generare il problema; è la vanità, l’orgoglio e l’avarizia degli uomini a usare queste cose per loschi fini.

    Non ho dato dell’eretico a nessuno, non è mia competenza. Ho rilevato invece che ci sono preti “de facto” eretici, cioè che ragionano con fondamenti mondani, non evangelici. I Gesuiti, storicamente ne hanno molti, è un fatto documentato: questo evidentemente è dovuto alla loro formazione; due sono le ragioni: (1) molto studio e approfondimento associato a un (2) non sufficiente sostegno comunitario (non hanno una regola canonica ne preghiera comune) quindi è facile che “si perdano” nella solitudine. In compenso abbondano, proprio fra loro, molti Santi. Ma ammetto che quel mio commento era alquanto gratuito.

    Sul significato spirituale delle reliquie ti invito a soddisfare la tua sete e curiosità (molto meglio di quanto possa fare io qui), cercando con google le parole: “significato reliquie”....

    RispondiElimina
  7. In pratica (1) la Chiesa non ha nessuna colpa riguardo alle reliquie, sono i fedeli che spendono soldi per andarle a vedere e (2) i gesuiti sono degli sporchi intellettuali da guardare con sospetto.
    Fantastico!

    RispondiElimina
  8. OT
    Censore, hai letto questo?
    A parte le storiacce di soldi - che non sono poi questa grande novità per la Chiesa - la televisione della diocesi che trasmette filmetti porno mi sembra un avvenimento quasi poetico.

    RispondiElimina
  9. sono per caso entrato nel vostro blog...e mi rendo conto di quanto odio c'è verso la chiesa cattolica!
    Mi chiedo se con tutti vostri ateismi assertivi siete felici nella vita!!
    ...mahh...

    RispondiElimina