Questo articolo contiene il riassunto per punti della narrazione della natività di Gesù secondo la versione tramandata dal Vangelo secondo Luca.
È un articolo concepito come ausilio all'articolo sulle contraddizioni evangeliche nella narrazione della nascita di Gesù («Contraddizioni evangeliche: la natività di Gesù»), ma credo sia utile anche da solo. Tenendo separata la narrazione di Luca da quella matteana, è infatti possibile notare sia l'originalità di Luca rispetto a Matteo, sia le caratteristiche narrative peculiari, sia l'intento teologico dell'autore.
Eventi della natività secondo Luca
Nella narrazione del Vangelo secondo Luca, la nascita di Gesù è intrecciata con quella di Giovanni Battista, col quale sembra essere imparentato, ed è divisibile in cinque fasi, chiuse dalla genealogia di Gesù.
L'angelo Gabriele è mandato a Nazaret da Maria, vergine e fidanzata a Giuseppe; Gabriele le annuncia che concepirà dallo Spirito Santo un figlio, cui dovrà dare il nome di Gesù, e che «sarà chiamato Figlio dell'Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre. Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine» (1:26-38).
Giuseppe e Maria vivono a Nazaret, in Galilea, ma per un censimento di tutto l'Impero romano, devono recarsi a Betlemme, in Giudea, per farsi registrare. Mentre si trovano a Betlemme per il censimento, Maria è vicina al parto, ma nell'albergo non c'è posto per loro, dunque partorisce nella stalla e depone il figlio nella mangiatoia (2:1-7).
Un angelo visita i pastori che si trovano nelle vicinanze, annunciando la venuta al mondo di «un Salvatore, che è il Cristo, il Signore»; e insieme all'angelo vi sono altri angeli che lodano Dio. In fretta i pastori si recano a Betlemme, e lì trovano «Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia»; poi vanno in giro a riferire quello che hanno saputo sul bambino e glorificando Dio (vv. 8-20).
Dopo otto giorni dalla nascita, secondo la legge ebraica, Gesù è portato al Tempio per essere circonciso e per offrire il sacrificio. Qui Gesù è riconosciuto da Simeone, un vecchio cui lo Spirito Santo aveva promesso che avrebbe conosciuto il Cristo, e dalla profetessa Anna (vv. 21-38).
5. Ritorno a Nazaret
«Com'ebbero adempiuto tutte le prescrizioni della legge del Signore, tornarono in Galilea, a Nazaret, loro città» (v. 39).
La genealogia di Gesù è data in senso ascendente: si parte da Gesù, che «era figlio, come si credeva, di Giuseppe, [figlio] di Eli, [figlio] di Mattàt, [figlio] di Levi», si passa per «Mattata, [figlio] di Natan, [figlio] di Davide», si oltrepassano «Giacobbe, [figlio] d'Isacco, [figlio] d'Abraamo», per giungere a «Set, [figlio] di Adamo, [figlio] di Dio» (3:23-38).
Relazioni temporali tra gli eventi
La narrazione lucana ha diversi riferimenti temporali.
La storia ha inizio «1:5 Al tempo di Erode, re della Giudea», con gli eventi della nascita di Giovanni Battista. Parlando del padre di Giovanni, Zaccaria, è detto che «23 quando furono compiuti i giorni del suo servizio, egli se ne andò a casa sua. 24 Dopo quei giorni, sua moglie Elisabetta rimase incinta; e si tenne nascosta per cinque mesi» e poi che «26 Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea, chiamata Nazaret» per l'annunciazione a Maria.
Il capitolo 1 termina con la nascita di Giovanni, dunque al compimento dei nove mesi. La narrazione riprende al capitolo 2 dicendo che «1 In quel tempo uscì un decreto da parte di Cesare Augusto, che ordinava il censimento di tutto l'impero. 2 Questo fu il primo censimento fatto quando Quirinio era governatore della Siria.» Giuseppe porta Maria a Betlemme. «6 Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto; 7 ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito»; «21 Quando furono compiuti gli otto giorni dopo i quali egli doveva essere circonciso, gli fu messo il nome di Gesù [...]. 22 Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore» (i giorni della purificazione sono quaranta giorni dalla nascita). «Com'ebbero adempiuto tutte le prescrizioni della legge del Signore, tornarono in Galilea, a Nazaret, loro città.»
Il punto di riferimento storico è dunque costituito dalla combinazione tra il regno di Erode e il censimento di Quirinio; il primo morì nel 4 a.C., mentre il secondo evento presenta qualche difficoltà di datazione, in quanto l'unico censimento di Quirinio noto da altre fonti è datato al 6 d.C.
Ad ogni modo, Gesù nasce nove mesi dopo il proprio concepimento, avvenuto sei mesi dopo il concepimento di Giovanni, e dunque non oltre un anno e tre mesi dopo la morte di Erode (dunque non oltre il 2 a.C.). Quel che è importante è che il testo di Luca pone un intervallo di circa quaranta giorni tra la nascita di Gesù e il ritorno della famiglia a Nazaret.
Una piccola precisazione: mi risulta che Erode il Grande sia morto nel 4 a.C. e non nel 4 d.C.
RispondiEliminaIl gap temporale fra il suo decesso e il censimento di Quirino non sarebbe dunque di due, ma di ben dieci anni.
Erode il Grande (73 a.C. – 4 a.C.) fu re della Giudea sotto il protettorato romano dal 37 a.C. alla morte.(da wikipedia)
Per il resto, ottima analisi :-)
Andrea
Grazie per la precisazione, era un lapsus calami!
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