venerdì 22 ottobre 2010

Sulla dottrina vaticana riguardo i diritti degli embrioni

non sequitur
Fabrizio scrive, commentando la posizione della Chiesa sullo status dell'embrione e sull'aborto:
Mi pare ovvio che il Magistero parta da consideraioni dottrinali e di fede: su cosa vuoi che si basi? Il punto è proprio questo: non è la fede o la ragione ma è la fede e la ragione insieme formano la proposta della Chiesa: per questo essa pensa che tale visione sia accessibile a tutti, credenti e non. Altrimenti non avrebbe senso proporla. Tanto è vero che nei documenti citati si parla anche di evidenze scientifiche.
Bene, analizziamo queste evidenze scientifiche, che secondo Fabrizio accompagnerebbero la fede in questa decisione.


La Donum Vitae (parte 1, punto 1 "Quale rispetto è dovuto all'embrione umano, tenuto conto della sua natura e della sua identità?") dice (enfasi mia):
L'essere umano è da rispettare - come una persona - fin dal primo istante della sua esistenza. [...] Da parte sua la Chiesa nel Concilio Vaticano II ha proposto nuovamente all'uomo contemporaneo la sua dottrina costante e certa secondo cui: "la vita, una volta concepita, dev'essere protetta con la massima cura, e l'aborto come l'infanticidio, sono abominevoli delitti".
Più recentemente la Carta dei diritti della famiglia, pubblicata dalla Santa Sede, ribadiva: "La vita umana dev'essere rispettata e protetta in modo assoluto dal momento del concepimento".
Questa Congregazione [...] richiama gli insegnamenti contenuti nella Dichiarazione sull'aborto procurato: "Dal momento in cui l'ovulo è fecondato, si inaugura una nuova vita che non e quella del padre o della madre, ma di un nuovo essere umano che si sviluppa per proprio conto. Non sarà mai reso umano se non lo è stato fin da allora. A questa evidenza di sempre [...] la scienza genetica moderna fornisce preziose conferme. Essa ha mostrato come dal primo istante si trova fissato il programma di ciò che sarà questo vivente: [...] Questa dottrina rimane valida e viene peraltro confermata, se ve ne fosse bisogno, dalle recenti acquisizioni della biologia umana la quale riconosce che nello zigote derivante dalla fecondazione si è già costituita l’identità biologica di un nuovo individuo umano.
Certamente nessun dato sperimentale può essere per sé sufficiente a far riconoscere un'anima spirituale; tuttavia le conclusioni della scienza sull'embrione umano forniscono un’indicazione preziosa per discernere razionalmente una presenza personale fin da questo primo comparire di una vita umana: come un individuo umano non sarebbe una persona umana? Il Magistero non si è espressamente impegnato su un'affermazione d'indole filosofica, ma ribadisce in maniera costante la condanna morale di qualsiasi aborto procurato. Questo insegnamento non è mutato ed è immutabile.
Pertanto il frutto della generazione umana dal primo momento della sua esistenza, e cioè a partire dal costituirsi dello zigote, esige il rispetto incondizionato che è moralmente dovuto all'essere umano nella sua totalità corporale e spirituale. L'essere umano va rispettato e trattato come una persona fin dal suo concepimento e, pertanto, da quello stesso momento gli si devono riconoscere i diritti della persona, tra i quali anzitutto il diritto inviolabile di ogni essere umano innocente alla vita.»
Ora, a parte l'illogicità di una posizione che concede i diritti spettanti ad una persona a qualcosa che non si vuole definire come tale, non posso non notare lo strano meccanismo che ticchetta dietro queste argomentazioni.

La Chiesa afferma che alla fecondazione dell'ovulo «si inaugura una nuova vita», un «nuovo essere umano», anzi, una persona, dato che «come un individuo umano non sarebbe una persona umana?»; pertanto lo zigote «esige il rispetto incondizionato che è moralmente dovuto all'essere umano». Su cosa si basa questa tesi? La dottrina della Chiesa è una «evidenza di sempre» «immutabile e immutata». Quindi, in soldoni, la dottrina si fonda sull'autorità della Chiesa, essa non può mutare, non è mutata e mai muterà.

Ma, ci dicono, in realtà la scienza dà ragione alla Chiesa (anche se non servirebbe, chiosa l'autore). Essa, infatti, ha dimostrato che nell'embrione «si trova fissato il programma di ciò che sarà questo vivente» e che in esso esiste già «l’identità biologica di un nuovo individuo umano».

Quindi, ricapitolando, le argomentazioni della Chiesa sono:

1) noi abbiamo sempre avuto ragione e sempre l'avremo, perché la nostra dottrina è una verità auto-evidente, immutata e immutabile;
2) la scienza dice che nell'embrione c'è il DNA che indirizza il processo di costruzione dell'essere umano
3) quindi la scienza ci da ragione (ma non ce ne sarebbe bisogno).

Purtroppo vi sono dei salti logici in queste argomentazioni, oltre ad alcune inesattezze biologiche. Va osservato innanzitutto che nell'embrione c'è semplicemente il DNA, dunque niente «programma di ciò che sarà questo vivente»: niente predisposizioni musicali, artistiche o logico-matematiche, niente carattere, niente esperienze, niente se non le regole per costruire il corpo.

Ma, oltre a questo, va notato che la biologia ha solamente dimostrato che nell'embrione c'è il patrimonio genetico dell'individuo. La scienza non dice che l'embrione è un nuovo essere umano o una nuova "persona umana", né tantomento che ad esso va riconosciuto «il rispetto incondizionato che è moralmente dovuto all'essere umano». Dice semplicemente che se quell'embrione si svilupperà, sarà un essere umano con certe caratteristiche. Per questo, affermare che dalle scoperte della biologia discende la posizione della Chiesa sugli embrioni e l'aborto (punti 2&3) è un non sequitur.

L'unica ragione dietro la posizione della Chiesa è il suo essere ispirata da Dio, che è qualcosa che molti non sono disposti a credere sulla parola in assenza di qualunque prova.

14 commenti:

  1. "Dal momento in cui l'ovulo è fecondato, si inaugura una nuova vita che non e quella del padre o della madre, ma di un nuovo essere umano che si sviluppa per proprio conto

    Opinabile,direi,basterebbe leggersi un paio di pagine di un testo di Flamigni (link indicato nell'altro 3D) per obiettare che l'istante fecondativo per esempio non è una vera e propria fusione che dà adito ad una nuova entità,e che tale nuova entità si costituisce non all'inizio ma verso la fine del processo fecondativo,tra l'altro,Flamigni si spinge ben oltre,per arrivare a parlare di un nuovo genoma non da un'entità a 1 cellula ma da quella a 2 cellule.


    La Chiesa afferma che alla fecondazione dell'ovulo «si inaugura una nuova vita», un «nuovo essere umano», anzi, una persona, dato che «come un individuo umano non sarebbe una persona umana?»;


    Se hai avuto modo di leggere l'articolo "Logica in embrione" che ho linkato nell'altro 3D,noterai come la tua obiezione ricalchi per l'appunto un tipo di errore argomentativo legato al principio di identità e all'uso errato o occulto del Modus Tollens.


    Claudio

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  2. Per questo, affermare che dalle scoperte della biologia discende la posizione della Chiesa sugli embrioni e l'aborto (punti 2&3) è un non sequitur.

    Sono d'accordissimo. Infatti nessuno sostiene questo.

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  3. Curiosa l'espressione "dottrina vaticana". Mai sentita. Che roba è?

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  4. «niente se non le regole per costruire il corpo»

    E ti pare poco? Se questo è il tuo rispetto per il corpo delle persone ti auguro di non incontrare mai qualcuno con il tuo stesso livello infimo di sensibilità perché potrebbe farti molto molto male...

    Che poi hai scritto una palese fallacia: se il corpo è solo un corpo per quale motivo sarebbe eticamente scorretto infliggere dolore o uccidere? Dipende solo dallo stato di coscienza? Dalle abilità maturate? Allora non sei diverso dal Singer che promuove l'infanticidio perché prima dei tre anni il livello di consapevolezza e attitudine è ancora basso a piacere...

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  5. Il non sequitur è: nello zigote c'è il programma genetico per l'individuo dunque va tutelato come essere umano.
    Il codice genetico non corrisponde con l'individuo, come dimostra il fenomeno dei gemelli.
    Punto.

    Dunque: la scienza non appoggia la posizione della Chiesa, che ha origini esclusivamente dottrinarie.

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  6. ma infatti,caro Cachorro Quente,è lo stesso Flamigni a dire che ci vorrebbe uno sforzo di volontà (fuori dall'ambito scientifico cioè) per considerare un'unico genoma già all'atto della fecondazione come vorrebbe la Chiesa,a meno di non voler scindere la nozione di individuo da quello di genoma (ma allora parliamo di cose che non hanno nulla a che fare con la scienza).

    Claudio

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  7. @fab:
    «Sono d'accordissimo. Infatti nessuno sostiene questo.»

    Ti invito a rileggere con attenzione il brano citato.

    @Anonimo

    «E ti pare poco?»

    Se questo viene usato per affermare che la scienza sostiene l'assegnazione dei diritti della persona allo zigote non mi pare poco, è poco. Anzi, niente.

    «se il corpo è solo un corpo per quale motivo sarebbe eticamente scorretto infliggere dolore o uccidere?»

    Perché rechi danno ad una persona. E infatti il reato di distruzione di cadavere è diverso da quello di omicidio.

    «Allora non sei diverso dal Singer [...] basso a piacere... »

    Non attribuirmi bestialità derivanti dalla tua incapacità di comprendere quello che scrivo.

    @Claudio e Cachorro Quente: grazie per le considerazioni, credo che fondamentalmente voi (e Flamigni) stiate dicendo la stessa cosa.

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  8. @ Anonimo che cita Singer

    No, Uticense ci dice nella discussione precedente che secondo lui il discrimine per poter usare l' aggettivo "umano" è l' encefalo umano costituito.

    SE proprio vuoi scomodare Singer devi porre il problema del livello di funzionamento cerebrale : in caso di fortissime lesioni irreversibili, difatti, un essere umano può ritrovarsi ad essere meno cosciente di sé e meno in grado di elaborare stimoli esterni rispetto ad una specie animale molto intelligente, tipo un elefante o un delfino o una scimmia antropoide; bonobo per primo (v.di Great Ape Project, ma andremmo forse troppo in là).

    Però Uticense, a differenza di Singer, mette il bambino down davanti al bonobo.

    by Davide

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  9. Il discorso secondo me da fare è che il processo da ovulo fecondato a neonato è un continuum inarrestabile, irriprendibile e ad andamento esponenziale ... per questo la sigla sinistramente orwelliana IVG è logicamente truffaldina : non si può "interrompere" qualcosa che non si possa poi riprendere. Se proprio, dovrebbe chiamarsi CVG, ovvero Cessazione (!) Volontaria di Gravidanza. E ciò fa cadere l' ispirazione ideologica marxista della 194, che _ diciamocelo senza tanti infingimenti intellettualoidi !_ ci presenta una madre che abortisce come un' operaia che fa sciopero.


    by Davide

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  10. Mi permetto di osservare che, oramai, è un imperativo la necessità di definire le caratteristiche della "persona", in relazione al funzionamento cerebrale, o non se ne esce (se è già successo, me lo sono perso).
    È possibile elencare una serie di fattori che, concatenati, siano in grado di fornire una definizione plausibile: vita di relazione, consapevolezza di sé, capacità di sentire dolore fisico e psichico, eccetera. Sarei dell'idea di escludere il QI, perché non è un elemento che possa inficiare il valore delle poche caratteristiche che ho elencato.
    Qualcuno, più ferrato di me in materia, vuole provarci? Io, comunque, al momento non ne avrei il tempo.

    Saluti a tutti

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  11. @ilcensore:

    Ti invito a rileggere con attenzione il brano citato.

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  12. «@ilcensore: Ti invito a rileggere con attenzione il brano citato. »

    Evidentemente il tempo da me dedicato a leggere le fonti da te indicate e a scrivere un commento più articolato di "nessuno sostiene questo" è stato tempo perso. Peccato.

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  13. @ Marcoz :

    mah, di sicuro, per definire ogni verosibile parametro d' intelligenza, escluderei ogni possibile riferimento quella cinica corbelleria di chiara matrice protestante e massonica dei Darwin Awards ... Archimede di Siracusa morì da fesso ? Sicuramente, ma ce ne fossero stati e ce ne fossero di "fessi" così ...

    by Davide

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  14. @Davide.

    È inutile dire, ma lo dico ugualmente, che concordo, in questo caso.

    Tuttavia, se io morissi in modo particolarmente stupido, non vedo perché sprecare l'occasione per infondere buonumore. Casomai si presentasse qualcuno, al mio funerale voglio gente felice. E avrei la certezza di essere servito a qualcosa.

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