Per lungo tempo Gesù è stato solo un personaggio religioso. Certo, per secoli non si è mai dubitato della sua esistenza, e anche oggi questa non è messa in dubbio, ma per molti secoli la sua figura, la sua storia, il suo pensiero erano appannaggio dell'analisi religiosa.
La situazione è però cambiata a partire dal XVIII secolo, quando Hermann Samuel Reimarus applicò la filologia, che si era sviluppata per studiare i testi latini e greci, alle sacre scritture del Cristianesimo. Nacque così la critica biblica.
La via segnata da Reimarus fu seguita da una messe di studiosi del XIX secolo: David Strauss, Ernst Renan, Johannes Weiss, Albert Schweitzer e Heinrich Julius Holtzmann analizzarono il Nuovo Testamento alla ricerca delle parole e delle azioni autentiche di Gesù, che andavano separate dalle elaborazioni teologiche successive, per scoprire il vero ritratto e il vero messaggio del Gesù storico.
L'impresa non fu certo facile. Come fece notare Schweitzer (figura estremamente complessa di teologo, filosofo, musicista e medico, che morì in un ospedale africano), le "vite di Gesù" elaborate dai suoi contemporanei avevano il difetto comune di ricreare una figura più adatta all'ambiente in cui vivevano i loro autori e alle loro aspettative che al contesto storico del Gesù originale.
La ricerca continuò nel XX secolo, con Rudolf Bultmann e altri, e si è dispersa in mille alvei e rivoli. La causa di ciò è senza dubbio la difficoltà di studiare un personaggio storico di cui non sono disponibili fonti primarie, ma solo successive e rielaborate; a fronte di ciò c'è però il forte interesse per questa figura. A fronte di questo problema, la ricerca del Gesù storico ha prodotto una serie di frutti, quali una ricostruzione della cronologia di composizione del Nuovo Testamento e un'individuazione dei testi non autentici attribuiti agli apostoli, ma, soprattutto, la formazione della consapevolezza che Gesù era ebreo, consapevolezza che oggi può sembrare banale, ma che non lo era fino a qualche decennio fa.
Credo che questo interesse per la figura di Gesù sia servito meglio conoscendo le differenti e discordanti conclusioni cui sono giunti gli studiosi, piuttosto che ignorandole. Ecco dunque una panoramica delle prospettive sul "Gesù storico" formulate da studiosi contemporanei. La fonte è l'articolo «Historical Jesus Theories» di Peter Kirby.
- Gesù il Salvatore
Alcuni studiosi, tra cui N.T. Wright, sostengono che Gesù fosse effettivamente il Salvatore del mondo inviato da Dio sulla Terra. Riconoscono le difficoltà riguardanti l'approccio storico ai miracoli descritti dai vangeli e le superano con modalità diverse. - Gesù l'eroe
Gregory Riley sostiene che i seguaci di Gesù ne trasfigurarono la vita adattandola a quella di un modello letterario e culturale ellenistico: l'eroe. - Gesù il profeta del cambiamento sociale
Theissen, Horsley e Maccoby ritengono che il Gesù autentico sia quello radicale del mutamento della società in senso egalitario. - Gesù il rivoluzionario
Robert Eisenman ricostruisce la figura di Gesù a partire dalle posizioni di suo fratello Giacomo, capo di un gruppo di ebrei osservanti della Legge e nazionalisti - Gesù l'uomo dello Spirito
Géza Vermes ha avuto un grande impatto sugli ultimi 35 anni di ricerca, riportando Gesù al suo contesto ebraico e carismatico.
Stevan Davies propone di focalizzarsi sulle capacità di guaritore di Gesù e sul suo essere uomo di spirito per inquadrare l'aspetto carismatico del suo agire e del Cristianesimo delle origini. - Gesù il profeta apocalittico
- Gesù il saggio
- Il mito di Gesù: il Cristo dei Cieli
- Il mito di Gesù: l'uomo dal passato indefinito
L'immagine è «the golden eyes of God», di Nikola Iliev.
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