Paula Kirby |
Segnalo questo articolo in quanto la stessa domanda è stata centrale nella mia de-conversione.
Kirby racconta:
Come ogni altro cristiano che abbia mai conosciuto, avevo delle idee chiare sul tipo di Dio in cui credevo e, sulla base di quelle idee, accettavo alcune parti del dogma cristiano mentre ne rigettavo completamente altre. [...] In pratica la fede è sempre una questione di selezione e combinazione: i credenti enfatizzano quelle parti che si adattano confortevolmente loro, pur per lo più ignorando quelle parti che non lo fanno, o fabbricando elaborate interpretazioni che permettano loro di pretendere che non dicano ciò che realmente dicono. Fu questa la domanda che affrontai nel 2003: cosa suggerisse che la versione del Cristianesimo in cui credevo io fosse veramente giusta? Esistevano prove migliori per la versione che accettavo che per quelle che rigettavo?
La Bibbia non poteva aiutarmi. Entrambi i tipi di cristiani - gli ultra-conservatori e gli ultra-liberali - trovano abbondante sostegno per i loro punti di vista nella Bibbia, a patto che scelgano con attenzione alcuni brani piuttosto che altri (e, ovviamente, fanno proprio questo, derubricando le parti che non fanno al caso loro sotto il titolo conveniente di «Metafora» o «Mistero»). Neppure la tradizione era affidabile: una credenza falsa non diventa vera semplicemente per essere stata sostenuta per generazioni.
[...]
Quasi tutti i cristiani con i quali ero venuta in contatto «sapevano» che c'era un dio. Anche loro passavano del tempo in preghiera meditativa con lui su base giornaliera. E di conseguenza anche loro «sapevano» com'era fatto Dio. E cosa ci dice di lui tutta quella conoscenza? Quanto erano affidabili quei rapporti personali quando si trattava di stabilire la verità su Dio?
[...] quelli di noi le cui personalità ci conducevano ad abbracciare il mondo e le altre persone in uno spirito di apertura, generosità, accoglienza e tolleranza «sapevano» che Dio faceva lo stesso. E quelli che non avevano la sicurezza di ciò, e che conseguentemente vedevano il mondo come minaccioso e maligno e cattivo, «sapevano» che anche Dio lo vedeva così. È per questo che l'esperienza personale non ci può dire nulla su Dio. Sapere in che genere di dio crede qualcuno ci dice molto a riguardo di quella persona - ma assolutamente nulla sulla verità o meno dell'esistenza di alcun dio.
[...]
Gli atei riconoscono che abbiamo bisogno di una prova per giungere a conclusioni affidabili sulla realtà e che, fin'ora, coloro che affermano l'esistenza di un dio hanno marcatamente fallito nel fornirla. E gli atei si interessano alla realtà: non a ciò che sarebbe confortevole credere, o a ciò in cui si crede tradizionalmente, o a ciò che ci hanno insegnato a credere.
Articolo segnalato in: Jerry Coyne, «Paula Kirby: Why I’m an atheist», Why Evolution Is True, 7 giugno 2011.
'Reale', 'realista' (insieme a 'ragione' e 'ragionevolezza') sono parole che mi lasciano perplesso a seguito delle mie estese frequentazioni cielline.
RispondiEliminaNon credi che l'assolutismo cominci proprio dal dire: come la interpreto bene io la realta', nessun'altro.
PS Questo nulla toglie alle sue argomentazioni
E' vero ciò che scientificamente esperimento-razionalismo.
RispondiEliminaE' vero cio che io intimamente esperimento -fideismo.
E' vero ciò che serve-utilitarismo.
Il cttolicesimo è fede et ragione
Il fideismo è un 'esperienza personale che resta personale e difficilmente trasmettibile diventa frustrante.
Il razionalismo alla lunga non soddisfa.Infatti si dice che gli atei sono noiosissimi perchè parlano sempre di Dio.
L'uomo raggiunge la verità ragionando e ragionare significa ricercare, inquisire, ricavare, dedurre.
bruno
Ragionare = ricavare, dedurre…
RispondiElimina(prego, sig. Bruno, continui pure, che io prendo appunti)
vedi Narcoz, l'ateo si riduce a negare tutto,questo è terribilmente frustrante perchè le rimane pur sempre una "vocazione"irresistibile a conoscere a prendere appunto "appunti"
RispondiEliminabruno
"'ateo si riduce a negare tutto"
RispondiEliminaNon è vero!
(Narcoz, se non è un errore di battitura, è una presa in giro sottile e creativa: purtroppo, non faccio uso di sostanze, sono così di natura)
Vedi subcomandante Marcoz, la quantità di conoscenza che si può intendere dalla rivelazione è tale che sollecita la ragione alla riocerca
RispondiEliminaLa verità rivelata è un dono fatto alla ragione umana, che ha il naturale il desiderio di conoscenza .La mentalità atea riduce ,decostruisce, si annichila
bruno
P.S.
RispondiEliminaanche la tua risposta:"'ateo si riduce a negare tutto"
Non è vero!
E' vero
bruno
Bruno, dimentichiamo per un attimo l'ateo scontroso che, quando eri piccolo, ti ha evidentemente distrutto il castello di sabbia durante un tuo soggiorno al mare (questa è la mia personale interpretazione del captatio benevolentiae).
RispondiEliminaPrendi appunti tu, ora. Pronto?
Ecco: non prendere in considerazione un postulato quale l'esistenza di un dio creatore, pone molti più interrogativi del suo contrario.
P.S.: so bene che avrei dovuto rispondere "È vero", e così dimostrare il contrario. Ma volevo stare lontano dal paradosso (a cui i processi mentali umani sono inevitabilmente destinati a finire) e ho optato per la battutina banale.
Può darsi qualche bambino scontroso, ateo è molto difficile.Atei si diventa da adulti a forza di riduzionismi
RispondiEliminanegazioni pessimismo,svalutazioni.
bruno
No no, io immaginavo proprio che fosse un adulto; il che rende ancora più odioso il gesto.
RispondiEliminaNon credo che un bambino sia in grado dichiararsi consapevolmente ateo (nemmeno credente, ma a qualcuno fa comodo pensare che possa).
Per il resto, dicendola alla Jannacci, non vorrei che stessimo qui tutto il giorno
io che chiedo la sigaretta e tu che dici che è l'ultima; perciò, per il momento, glisso.
P.S.: Ateo pessimista? Facciamo così: io vedo di non prendere sempre alla lettera la Bibbia e tu eviti di fare lo stesso con i film di Woody Allen.
«l'ateo si riduce a negare tutto»
RispondiEliminaTutto? Non mi risulta... A meno che lei non intenda «tutti gli dei».
«La verità rivelata è un dono fatto alla ragione umana,»
Ad avercene...