venerdì 30 novembre 2012

Validità della testimonianza degli apostoli riguardo la risurrezione di Gesù

 

Alcuni apologeti cristiani (William Lane Craig, Is There Historical Evidence for the Resurrection of Christ?; Mike Licona, The Case for the Resurrection of Jesus) sostengono che la risurrezione di Gesù debba essere stata un evento reale perché altrimenti non si spiegherebbe la disponibilità degli stessi apostoli a farsi martirizzare per testimoniarla: se Pietro non fosse stato convinto che Gesù era realmente morto e realmente risorto, non si sarebbe fatto uccidere nel suo nome, ma avrebbe confessato l'inganno e si sarebbe salvato.

Su questo argomento andrebbero discusse alcune considerazioni preliminari: ad esempio, non siamo sicuri che Pietro sia stato effettivamente martirizzato, né sappiamo con certezza che il rinnegare la risurrezione di Gesù gli avrebbe salvato la vita, né possiamo escludere che avesse ragioni particolari per preferire la morte allo svelamento della menzogna (si pensi a Ron Hubbard e a Scientology). Ma per questa discussione, daremo per scontato che Pietro potesse rinnegare Gesù senza ulteriori conseguenze ma che abbia scelto di morire per portare testimonianza della sua risurrezione.

giovedì 29 novembre 2012

Un ebreo ortodosso riconosce che Dio non può essere perfetto

Il filosofo israeliano Yoram Hazoni, ebreo ortodosso, ha scritto un articolo sul The New York Times in cui spiega perché Dio non può essere perfetto:
Dio è perfetto? Si sentono spesso i filosofi descrivere il “teismo” come la credenza in un essere perfetto — un essere i cui attributi sono ritenuti includere l'essere onnipotente, onnisciente, immutabile, perfettamente buono, perfettamente semplice e necessariamente esistente (tra le altre cose). E oggi una visione simile a questa è diffusa anche tra la gente comune.
Ci sono due famosi problemi con questa visione di Dio. Il primo è che appare impossibile renderla coerente. Per esempio, sembra improbabile che Dio possa essere sia onnipotente sia perfettamente buono se il mondo è pieno (come è ovvio che sia) di casi di terribile ingiustizia. Similmente, è difficile vedere come Dio possa detenere il suo infinito potere di operare alterazioni e cambiamenti in tutte le cose, se è completamente immutabile. E ci sono altre contraddizioni simili a queste.

mercoledì 21 novembre 2012

Una domanda agli anti-abortisti

Molti anti-abortisti scelgono di schierarsi contro l'aborto perché ritengono che un ovulo fertilizzato sia un essere umano e come tale l'aborto sia un omicidio. E per tale motivo ritengono che l'aborto dovrebbe essere proibito per legge.

Adam Lee, del blog Daylight Atheism, ha pubblicato una serie di domande per questi anti-abortisti, nell'articolo "Questions for Pro-Lifers". Non le riporto tutte, ma una di esse mi ha colpito particolarmente e la voglio riproporre, nella speranza che qualche lettore anti-abortista vi risponda.
Se vi va, rispondete a questa situazione puramente ipotetica. Scoppia un allarme anti-incendio in una clinica per la fertilità, e tu sei il vigile del fuoco che per primo entrare nell'edificio. In una sua ala è custodita una piastra di Petri con una mezza dozzina di embrioni congelati. Nell'altra c'è una bambina di cinque anni rannicchiata. Hai il tempo per salvare solo uno dei due. Quale sceglieresti e perché?
Adam Lee, "Questions for Pro-Lifers", Daylight Atheism, 21 novembre 2012.

giovedì 15 novembre 2012

Sale 103 piani con la prima gamba bionica controllata per via neurale

Il 4 novembre Zac Vawter ha salito a piedi le scale che conducono alla sommità dei 103 piani della Willis Tower di Chicago. Se l'impresa si salire a piedi il più alto grattacielo dell'emisfero occidentale non fosse sufficiente a colpire l'immaginazione, si aggiunga il dettaglio che Vawter ha perso una gamba in un incidente motociclistico e che ha compiuto la sua impresa usando la prima gamba bionica controllata col pensiero.

La protesi è infatti controllata da un microprocessore che riceve i propri input dai nervi normalmente utilizzati per comandare i muscoli della gamba. Quando Vawter fu sottoposto all'intervento di amputazione, nel 2009, il chirurgo ridiresse i nervi che conducono normalmente i comandi ai muscoli della parte inferiore della gamba, in modo che terminassero sotto la pelle del lato posteriore della coscia: lo scopo di questa operazione, detta "reinnervamento mirato", fu proprio quella di permettere l'uso di una futura protesi controllata da questi nervi, sebbene tale tecnologia all'epoca non fosse ancora esistente.

mercoledì 14 novembre 2012

Irlanda, una donna muore perché i medici si sono rifiutati di farla abortire: "Questo è un paese cattolico", le hanno detto

Michael Nuget racconta l'assurda morte di una donna cui è stata negata l'interruzione di gravidanza che le avrebbe salvato la vita. E non si tratta di qualche paese retrogrado, ma dell'Irlanda:
Savita Praveen Halappanavar, una dentista di 31 anni che viveva a Galway, in Irlanda, era alla diciassettesima settimana di gravidanza quando si è recata allo University Hospital col mal di schiena, domenica 21 ottobre. I medici si sono subito accorti del pericolo di aborto, e che il feto non sarebbe potuto sopravvivere. Tuttavia, si sono rifiutati di rimuovere il feto, perché aveva ancora un battito cardiaco.
Savita ha trascorso tre giorni di dolore, a volte di agonia, mentre l'ospedale ha ignorato le sue ripetute richieste di una interruzione medica della gravidanza. Suo marito, l'ingegnere trentaquattrenne Praveen Halappanavar, afferma che è stato spiegato loro che «Questo è un paese cattolico».
Poiché la sua cervice è rimasta completamente aperta per tutto questo tempo, Savita è stata in prolungato pericolo di infezione, paragonabile a quello che si ha con una ferita aperta e non trattata alla testa. Savita ha poi sviluppato la setticemia, ed è morta domenica 28 ottobre, una settimana dopo l'ingresso in ospedale.
A quel punto i medici avevano già rimosso il feto, ma solo dopo che il suo battito cardiaco si era fermato. Se avessero tolto il feto quando era chiaro che non poteva sopravvivere, la cervice di Savita si sarebbe chiusa prima e lei avrebbe avuto meno probabilità di sviluppare l'infezione.
Rachel Donnelly, portavoce di attivisti pro-choice a Galway, dice: «È stata un'emergenza ostetrica che avrebbe dovuto essere trattata in un modo convenzionale. Eppure i medici irlandesi sono trattenuti dal fare ovvie decisioni mediche per paura di conseguenze potenzialmente gravi».
La situazione irlandese è riconducibile, secondo Nuget, all'unione di due cause: la presa dei dogmi cattolici e la codardia dei politici irlandesi.

Il 13 novembre, il vescovo di Killala, John Fleming, ha affermato:
Infatti, l'Irlanda, senza l'aborto, è riconosciuta come uno dei paesi più sicuri al mondo per essere una madre incinta. Questo è qualcosa di cui dovremmo essere fieri ed è un omaggio alle cure eccellenti fornite dal personale ospedaliero che tratta sia la madre che il bambino non ancora nato con pari dignità e rispetto come persone a pieno titolo. Chiaramente, se la vita della madre è in pericolo, a causa di malattia o di altre condizioni mediche, l'assistenza prestata dai medici farà in modo che riceva tutte le cure mediche necessarie.
Nuget fa notare come questo sia palesemente falso, e, aggiungo io, come sia incredibile che Fleming abbia il coraggio di dire che le donne in pericolo di vita ricevano "tutte le cure mediche necessarie", se queste cure prevedono esplicitamente che il feto non venga rimosso neppure in caso di pericolo di vita.

Il fondamento del punto di vista di Fleming è surreale, nota ancora Nuget; Fleming infatti afferma:
Per coloro che vedono la vita attraverso la lente della propria fede cristiana, i nostri corpi sono sacri; templi dello Spirito Santo, creati ad immagine di Dio e redenti attraverso la morte e risurrezione di Gesù Cristo. Per i cristiani, i nostri corpi non sono nostri per farci ciò che vogliamo. I nostri corpi vengono da Dio, sono creati a immagine di Dio e sono destinati a vivere eternamente con lui in cielo. Questa è la nostra fede, e questo è ciò che ci distingue da coloro che non condividono la nostra fede.
Quella qui sopra è la foto di Savita. Questa donna è morta a 31 perché i medici si sono rifiutati di operare l'aborto che l'avrebbe salvata.

È morta perché Fleming crede che il suo corpo non appartenga a lui ma a "Dio", e, insieme ai medici dell'ospedale e ai cattolici irlandesi, ha imposto questa sua credenza a Savita.

Fleming è moralmente responsabile della morte di Savita. E chi lo sostiene è suo complice.

venerdì 9 novembre 2012

Polonia, cristiani offesi dalla campagna a favore dell'ateismo

L'Azione Cattolica dell'Arcidiocesi di Czestochowa e l'Associazione Cattolica dei Giornalisti hanno protestato vivacemente contro una campagna pubblicitaria che promuove l'ateismo.

«Non uccido, non rubo, non credo»
«Chi non crede, non è solo»

Questi due slogan sono stati usati in una campagna pubblicitaria, finanziata dalla Freedom from Religion Foudation e dall'Associazione polacca dei razionalisti, diffusa nella città polacca di Lublino ad ottobre. La rivendicazione da parte degli atei di una propria moralità, accompagnata da un riferimento all'esistenza di un'associazione di non credenti, è stata considerata offensiva dai due gruppi cattolici.

«I cartelloni apparsi nella nostra città, vanno direttamente contro la Chiesa cattolica e la Dottrina cristiana. E tutto si realizza in una società libera e democratica», recita un comunicato delle due associazioni:
«In Polonia è stato colpito il Decalogo: la cosa più sacra per i credenti, nonché il fondamento della  moralità umana. L'invasione degli atei moderni nella santità della legge di Dio attraversa il confine della libertà di religione, e pertanto va almeno chiamato con il suo nome: vandalismo»
Affermare di non rubare né uccidere, e al contempo di non credere, è dunque un'offesa ai credenti, in quanto «colpisce» il Decalogo; con questo atto vandalico, gli atei «invadono la legge di Dio». Ogni uso di riferimenti religiosi è una violazione della libertà di religione, per queste persone. La mera esistenza di persone che la pensano differentemente da loro - che addirittura osano essere morali senza dover ricorrere alla presunta «santa legge di Dio» - costituisce una minaccia che va soffocata.

Ironicamente, la pagina dell'agenzia di stampa Zenit che riporta questa notizia indica come notizia correlata «Pellegrini dal Papa in difesa della libertà e del pluralismo dei media in Polonia»; ovvero, i cattolici polacchi si  battono per la libertà dei media, ma vogliono censurare le libere espressioni altrui. Come si dice, «chiagni e fotti»...

Don Mariusz Frukacz, «Proteste in Polonia contro la campagna a favore dell'ateismo», Zenit, 8 novembre 2012.