venerdì 28 febbraio 2014

Il parroco anti-vegani, i celiaci e la transustanziazione

Il parroco di Castelfranco, in provincia di Treviso, ha negato la sala parrocchiale ad un'associazione che l'aveva chiesta per presentare un libro sulla cucina vegana. Quando i curatori della presentazione hanno chiesto al parroco maggiori spiegazioni, si sono sentiti rispondere che l'alimentazione vegana, seguita senza particolari controlli, porti a problemi collegati all'anoressia.

L'evento di cronaca mi ha fatto venire in mente per associazione un paio di dubbi sul rapporto tra la fede cattolica e il cibo, in particolare tra l'essere vegani e/o celiaci e la comunione: se si crede che l'ostia e il vino diventino carne e sangue di Cristo, si può essere vegani e mangiare l'ostia? i celiaci credono di poter assumere tranquillamente l'ostia?

Scherzi a parte (anche se quello dei celiaci non è poi del tutto uno scherzo), mi sono andato a vedere la definizione del dogma della transustanziazione nella dottrina cattolica. Il Catechismo della Chiesa Cattolica recita:
1375 È per la conversione del pane e del vino nel suo Corpo e nel suo Sangue che Cristo diviene presente in questo sacramento. I Padri della Chiesa hanno sempre espresso con fermezza la fede della Chiesa nell'efficacia della parola di Cristo e dell'azione dello Spirito Santo per operare questa conversione. San Giovanni Crisostomo, ad esempio, afferma:
« Non è l'uomo che fa diventare le cose offerte Corpo e Sangue di Cristo, ma è Cristo stesso, che è stato crocifisso per noi. Il sacerdote, figura di Cristo, pronunzia quelle parole, ma la virtù e la grazia sono di Dio. Questo è il mio Corpo, dice. Questa parola trasforma le cose offerte ».
E sant'Ambrogio, parlando della conversione eucaristica, dice:
Dobbiamo essere convinti che « non si tratta dell'elemento formato dalla natura, ma della sostanza prodotta dalla formula della consacrazione, ed è maggiore l'efficacia della consacrazione di quella della natura, perché, per l'effetto della consacrazione, la stessa natura viene trasformata ». « La parola di Cristo, che poté creare dal nulla ciò che non esisteva, non può trasformare in una sostanza diversa ciò che esiste? Non è minore impresa dare una nuova natura alle cose che trasformarla ».
1376 Il Concilio di Trento riassume la fede cattolica dichiarando: « Poiché il Cristo, nostro Redentore, ha detto che ciò che offriva sotto la specie del pane era veramente il suo Corpo, nella Chiesa di Dio vi fu sempre la convinzione, e questo santo Concilio lo dichiara ora di nuovo, che con la consacrazione del pane e del vino si opera la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo del Cristo, nostro Signore, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo Sangue. Questa conversione, quindi, in modo conveniente e appropriato è chiamata dalla santa Chiesa cattolica transustanziazione ».
Una rapida e rozza riflessione. Tutto questo ha un senso solo se si accetta la visione filosofica della differenza tra «sostanza» e «natura», cioè se si crede che oltre a ciò che c'è di sensibile, a ciò che risponde in qualche modo ai nostri sensi (o a quelli dei nostri strumenti si misura, esistenti o anche solo teorici), vi sia qualcosa che sta al di sotto, qualcosa che riguarda le proprietà ontologiche degli oggetti. Ma, naturalmente, millenni di esperienza non hanno portato a nessuna prova dell'esistenza di qualcosa che vada oltre la natura, oltre a ciò che è sensibile, anzi, non è neppure chiaro quali qualità dovrebbe avere questa «sostanza», se mai è possibile indicarne la presenza nel mondo reale.

In altre parole, è estremamente probabile che tutto questo sia il nulla più assoluto, ammantato dalle convolute parole della teologia.

«Treviso, parroco nega una sala ai vegani: "Inducono all'anoressia"», NanoPress, 27 febbraio 2014.

sabato 22 febbraio 2014

Terremoti e sindoni del Trecento

Forse avete letto dello «studio scientifico» secondo cui la Sindone di Torino sarebbe stata prodotta da un terremoto. Tale terremoto avrebbe causato la generazione delle quantità anomale di Carbonio 14 che hanno fatto sì che la datazione del telo sia stata erroneamente calcolata al XIV secolo invece che al I.

Ecco come mi sento a proposito di questa «scoperta»:






«Sindone», Preti, episodio 6, 10 novembre 2013, http://youtu.be/rD_i1KWcQww