sabato 27 febbraio 2010

Il Mito di Gesù

Sotto il nome di "Mito di Gesù" va una corrente di pensiero, decisamente minoritaria tra gli studiosi del Gesù storico, che ipotizza l'origine mitica del personaggio di Gesù.

Segnalo a chi fosse interessato l'articolo di Earl Doherty, "The Jesus Puzzle".

martedì 23 febbraio 2010

L'ombra lunga del pensiero cattolicista

Sbraitano (La Russa), insultano (Sgarbi) e minacciano se si tocca il crocifisso nelle aule: «si tratta di un simbolo culturale», affermano, «e poi non ha mai fatto male a nessuno», continuano dimenticando secoli di persecuzioni.

Si lamentano della presunta persecuzione laicista, ma in realtà preparano il terreno alla discriminazione di chi non la pensa come loro.

«All'asilo comunale si accettano solo bimbi di famiglie cristiane». E' un titolo che non si vorrebbe leggere sul giornale, tanto meno nel proprio Paese, che si penserebbe laico e aconfessionale, come voluto dai Padri costituenti.

E invece no, si tratta proprio di un asilo comunale italiano, di Goito, in provincia di Mantova. Il sindaco Anita Marchetti, esponente dell'UDC e a capo di una giunta di centro-destra, non si è confusa, non è a digiuno di Costituzione: ha scientemente preso questa posizione.

Ecco la giustificazione cattolicista: «pur essendo l'asilo pubblico, da sempre viene gestito secondo criteri che si ispirano al cristianesimo». Come a dire, chi se ne frega della Costituzione italiana, qui comanda il Vaticano.

Aggiornamento

I cattolicisti non si smentiscono mai. Quando sono sbugiardati, quando sono messi davanti alle loro responsabilità, si arrampicano sugli specchi pur di dimostrarsi innocenti, ma spesso riescono solo a confermare di avere la coscienza sporca.

Il 25 febbraio L'Avvenire, quotidiano della CEI, pubblica sul caso un articolo di Davide Rondoni, intitolato «Quell'asilo di Goito: ipocrisia e verità». Ecco il brano centrale:

In un Consiglio comunale si alza un polverone perché nel piano didattico di una scuola materna comunale compaiono due parole: visione cristiana. Da oltre cinquant’anni la scuola era gestita da suore Orsoline con generale soddisfazione della popolazione, e ora è passata in regime di convenzione ad altro ente, [...]. E, per amore di chiarezza, tale ente indica che i bambini che, in una sezione delle dieci a disposizione delle famiglie di quel territorio, i bambini potranno avvalersi di una proposta educativa ispirata alla visione cristiana. Per amore di chiarezza, l’ente lo dichiara, lascia ai genitori la scelta e non esclude nessuno [...]

Il titolo dell'articolo, devo ammettere, è azzeccato: solo che l'ipocrisia e la verità non sono distribuite nel modo che l'autore dell'articolo si attenderebbe.

L'articolo conferma infatti che in una sezione di una scuola pubblica è proposto un percorso di formazione di ispirazione cristiana. Non solo, dunque, vi è l'ora di religione cattolica, ma l'intero insegnamento è basato sulla "visione cristiana". In una scuola pubblica.

L'autore dell'articolo sembra ignorare la gravità del problema. Non conta che la sezione sia una sola su dieci. Non conta che la richiesta sia stata fatta dai genitori. Non conta (anzi, peggiora la situazione) che questa pratica sia di lungo corso. Conta che in una scuola pubblica si faccia un percorso formativo confessionale. Alla faccia della laicità dello Stato e delle sue istituzioni.

Poco più sotto, commentando la protesta sollevata in consiglio comunale, Rondoni afferma:

Perché, dicono, una scuola del Comune, una scuola pubblica non può e non deve ispirarsi a principi cristiani. Bene. E allora come la mettiamo con tutte le scuole che, senza nemmeno dichiararlo, si ispirano a principi anti-cristiani cancellando le feste di Natale, trasformandole in banali feste della luce o dell'arcolbaleno? [sic] Non dichiarano, quelle scuole, ma lo fanno. E anzi dichiarano di essere laiche e di rispettare tutti.

Questo basta a comprendere quanto perniciosa sia l'ideologia cattolicista. Per far tornare il mondo di qualche secolo, a quando la Chiesa deteneva il potere culturale e politico, i cattolicisti fanno finta di fraintendere il concetto di laicità.

Secondo loro, infatti, "laico" non significa "autonomo dall'autorità ecclesiastica", ma "non appartenente al clero". Secondo Rondoni e gli altri che la pensano come lui, un atteggiamento di indifferenza e terziarietà rispetto alla religione è un atteggiamento anti-cristiano; infatti i cattolicisti non riescono neppure a concepire che si possa essere autonomi dalle gerarchie ecclesiastiche senza essere loro avversi.

Il crocifisso nelle aule, il presepe, i canti natalizi, come pure il catechismo mascherato che si pratica durante l'ora di religione, sono attività confessionali. La loro assenza dalla scuola pubblica è una condizione necessaria per avere una laicità piena e sana, e non costituisce quell'attacco al cristianesimo di cui parlano i cattolicisti.

lunedì 22 febbraio 2010

La morale dell'Antico Testamento - Non prendere in giro un profeta calvo

Dwindling in Unbelief è un blog in lingua inglese che in una serie di post elenca tutte le uccisioni presenti nell'Antico Testamento cristiano (la Bibbia ebraica) e che sono attribuibili al volere di Yahweh. Il post corrente narra dell'89esima uccisione, l'episodio di Eliseo e delle orse, narrato in 2 Re 2,23-25.

Eliseo era il discepolo di Elia. Quando Elia ascese al cielo, Eliseo ne prese il mantello e iniziò a fare miracoli: divise le acque del Giordano percuotendole col mantello di Elia (2 Re 2,14) e rese potabile una sorgente con un po' di sale (2 Re 2,20-22).

Eliseo decide di andare a Betel. E lungo la strada avviene il fattaccio.
23 Di lì Eliseo andò a Betel. Mentre egli camminava per strada, uscirono dalla città alcuni ragazzetti che si burlarono di lui dicendo: «Vieni su, pelato; vieni su, calvo!».
Eliseo, evidentemente, non solo era calvo, ma era anche molto permaloso. Conscio dei poteri conferitigli dal mantello di Elia, reagisce da par suo:
24a Egli si voltò, li guardò e li maledisse nel nome del Signore.
Dunque questo uomo di Dio, che col mantello di Elia è in grado di fare miracoli, maledice in nome di Dio alcuni ragazzetti che lo hanno preso in giro per la sua calvizie. Potrà Dio essere insensibile ad una tale ingiustizia perpetrata nei confronti di un suo profeta? No, e infatti:
24b Allora uscirono dalla foresta due orse, che sbranarono quarantadue di quei fanciulli.
In altre parole, dei ragazzetti prendono in giro un profeta per la sua calvizie e Dio ne fa sbranare 42 da due orse.

Questa storia fa parte del libro sacro e rivelato che è alla base delle tre principali religioni monoteistiche, la fonte della moralità ebraica, cristiana e islamica.

L'immagine è presa dal sito Illustrated Stories from the Bible. La traduzione dei brani è dell'edizione CEI attraverso il sito laparola.net.

domenica 21 febbraio 2010

Lourdes nelle sale oggi, Agora ad aprile

L'11 febbraio (anniversario degli infausti Patti Lateranensi) è uscito nelle sale italiane Lourdes - Tutti sognano un miracolo, un film della regista austriaca Jessica Hausner. Il film narra del pellegrinaggio a Lourdes di una ragazza affetta da sclerosi multipla, durante il quale la ragazza guarirà miracolosamente. Lourdes ha ottenuto un successo di critica inaspettato: ha ricevuto sia il Premio Brian della UAAR, per l'approccio razionalista alla questione del miracolo, sia quello della SIGNIS, l'organizzazione cinematografica cattolica.

Questo il trailer del film:


Restando in ambito cinematografico, un'altra buona notizia. La Mikado ha acquistato i diritti per Agora (di cui avevo parlato in un altro post) e lo manderà nelle sale italiane a maggio.

Aggiornamento.

Sono andato a vedere il film.

Non si tratta di un film dalla narrazione sconvolgente, non è una celebrazione di Lourdes, dei miracoli e del cristianesimo, né una celebrazione dell'ateismo. Fondamentalmente è una storia sulla solitudine delle persone malate, e di come questa solitudine sia reale anche in situazioni come quella dei pellegrinaggi al Lourdes, dove tutto e tutti sono concentrati sulla guarigione, spirituale ma anche fisica, del malato.

Si sarebbe potuto ambientare la storia in un ospedale, o piuttosto in un centro per lungodegenti, ma certamente la scelta di Lourdes ha il pregio di sublimare le emozioni in gioco e di illuminare la componente religiosa di questa ricerca della guarigione come fine della solitudine.

mercoledì 17 febbraio 2010

Lo scandalo della copertura dei preti pedofili

Tempo fa analizzai il comportamento dell'autore di un blog cattolicista, il quale aveva presentato statistiche manipolate allo scopo di ridimensionare la gravità del fenomeno dei preti pedofili.

Quel post aveva lo scopo di denunciare l'elaborazione ingannevole dei dati da parte del cattolicista, ma non toccava il problema della pedofilia nel clero cattolico. Ora vorrei dire due parole a riguardo.

Le responsabilità della Chiesa in tale campo sono due:
  • chiedere ad adulti sani di mortificare e reprimere le proprie pulsioni sessuali, favorendo in tal modo l'emergenza di comportamenti deviati;
  • coprire i casi di abusi, cercando una soluzione interna alla Chiesa piuttosto che rivolgendosi alle autorità preposte.
Per quanto riguarda il primo punto, mi pare evidente che persone cui viene proibita una sana vita sessuale devono reprimere un istinto molto forte. Alcune volte ci riescono, altre devono "cedere alla tentazione" soffrendo per il rimorso, altre ancora vivono la propria sessualità più o meno in segreto (si vedano i casi dei sacerdoti con figli). Talvolta, però, si è in presenza di una sessualità deviata, come quella che ha per oggetto sessuale un minore, e in questi casi la vicinanza di bambini affidati alle persone religiose, con la massima fiducia, fornisce occasioni per azioni turpi.

Ma il punto che ritengo più vergognoso è il secondo, la copertura degli abusi da parte delle gerarchie ecclesiastiche.

Vi sono stati casi in cui per anni vescovi diocesani hanno «coccolato i preti molestatori permettendo loro di molestare ancora, mentre erigevano un muro di gomma contro le vittime di quegli abusi o le pagavano».

Cito un esempio tra tanti.

Per trent'anni don John Geoghan ha molestato e violentato bambini, uno dei quali aveva appena quattro anni.

Già nel 1984 il cardinale Bernard Law sapeva di questi fatti, ma si è limitato a trasferire Geoghan in un'altra parrocchia, dove don Geoghan molestò altri bambini, prima di essere mandato in una clinica specializzata. Cosa fece Law? Denunciò forse Geoghan? No, continuò a palleggiarlo da una parrocchia all'altra, mentre Geoghan continuava a molestare e violentare bambini!

Ripeto. Per 34 anni, tre cardinali e molti vescovi non hanno mai pensato di tenere Geoghan lontano dai bambini, né tanto meno a denunciarlo. Il massimo che si sono limitati a fare è stato "spretarlo" nel 1999.

E il corresponsabile di tutto ciò, Bernard Law, dopo che nel 2002 un movimento di protesta sostenuto dai suoi diocesani lo costrinse a dare le dimissioni, è stato nominato Arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore da Giovanni Paolo II. Il suo bel faccino fa capolino nel banner del capitolo della basilica:



Il gentile vecchietto nell'immagine in alto a destra è il mefitico John Geoghan. Ringrazio ebonmuse, che con il suo post «Catholic Sex Abuse in Germany» mi ha dato lo spunto per questo post.

domenica 14 febbraio 2010

La Profezia della Stella



Leggendo Giacomo il fratello di Gesù di Robert Eisenman, sono venuto a conoscenza dell'interessante Profezia della Stella. Con questo nome ci si riferisce ad un versetto del libro biblico dei Numeri, 24,17: «un astro sorge da Giacobbe, e uno scettro si eleva da Israele».

Ebbene, questa è una delle profezie bibliche più influenti:

La profezia è citata tre volte nei Manoscritti di Qumran (nel Documento di Damasco, nel Rotolo della Guerra e nel Testimonia).

Secondo Giuseppe Flavio, questa profezia ispirò la rivolta ebraica del 66-70, che portò alla distruzione del Tempio di Gerusalemme.

Lo stesso Giuseppe Flavio interpretò la profezia come riferita a Vespasiano, il comandante delle truppe romane durante la rivolta ebraica che divenne imperatore dopo la morte di Nerone, e con questo atto si salvò la vita e fu poi adottato nella famiglia imperiale.

venerdì 12 febbraio 2010

Cortocircuiti

Un noto blog cattolicista riporta un articolo del Daily Mail che narra le peripezie di Nicholas Kafouris, un insegnante inglese, cristiano, licenziato dalla scuola in cui insegna perché avrebbe zittito i bambini musulmani che studiavano nella sua classe e perché avrebbe detto che i musulmani hanno "prodotto" gli uomini-bomba. Kafouris invece rivendica di aver reagito da insegnante alle affermazioni deliranti di alcuni bimbi musulmani, che avrebbero celebrato le gesta dei "martiri" dell'11 settembre 2001 e avrebbero dichiarato di aspirare di diventare terroristi da grandi.

L'autore del blog cattolicista ritiene che questo sia un esempio di "casi ignorati di discriminazione religiosa nei confronti dei Cristiani". Non concordo con questa presunta "discriminazione religiosa"; a me questo episodio dei bambini musulmani che sono legittimati a celebrare dei terroristi ricorda un altro caso recente, anch'esso riportato dal Daily Mail.

Il giudice inglese Cherie Blair, più nota come moglie dell'ex-premier britannico Tony Blair, ha sospeso la sentenza contro un reo confesso di aggressione fisica, adducendo come ragione il fatto che questa persona è una persona religiosa. Questo signore, musulmano devoto, all'uscita dalla moschea ha colpito con un pugno un'altra persona ed è scappato. Raggiunto dalla vittima che voleva conoscere le ragioni dell'aggressione, l'ha colpita nuovamente, rompendole la mandibola e mandandolo lungo per terra. Solo attraverso la targa della sua auto e le telecamere a circuito chiuso questo violento è stato arrestato. Eppure la signora Blair, pur cosciente del fatto che gli episodi di violenza come questi "vanno presi sul serio", ha sospeso la pena perché l'aggressore è religioso e incensurato. Ha anche aggiunto "Lei è un uomo religioso e sa che questo non è un comportamento accettabile'".

Nel caso dell'insegnante, a dei bambini è stata inculcata l'idea che farsi saltare in aria uccidendo persone di religione differente è un gesto eroico; nel caso dell'aggressione, un giudice ha affermato che una persona religiosa è più morale di una non religiosa.

A mio parere, si tratta di due episodi in cui si sono legittimati comportamenti inaccettabili (l'apologia di terrorismo e l'aggressione fisica) solo perché causati, direttamente o indirettamente, dalla religione. Questo atteggiamento è inaccettabile: così come l'aggressore va mandato in galera per la sua violenza, ai genitori dei bambini va impedito di insegnare loro che uccidere altre persone per motivi religiosi sia una cosa positiva.

Come dice il titolo del libro di Hitchens, Dio non è grande: Come la religione avvelena ogni cosa.