lunedì 25 luglio 2011

Il vescovo Magee ha deliberatamente mentito sui casi di abusi su minori da parte di preti

Nell'articolo «Irlanda: continua la piaga dei preti pedofili, continuano le coperture del Vaticano» ho parlato del Rapporto Cloyne, prodotto dalla commissione che ha indagato sulla gestione degli abusi su minori da parte di sacerdoti della diocesi di Cloyne (Irlanda). Il rapporto dimostra come successivamente al 1996 (anno in cui il governo irlandese tentò di porre fine a questa piaga con nuove direttive) e fino al 2009, la diocesi di Cloyne fu estremamente attiva nel coprire i sacerdoti accusati di aver molestato dei bambini.

Michael Nugent ha letto il rapporto e ne riassume la gravità delle accuse contro il vescovo  John Magee, il quale ingannò i rappresentanti del governo e i propri diocesani per coprire i sacerdoti accusati di aver molestato dei bambini:
Come possiamo credere, senza prove, a qualunque cosa che i membri della gerarchia cattolica irlandese affermano in casi in cui è nel loro interesse ingannarci? Questa è certamente la questione centrale che sorge dal rapporto Cloyne sulla gestione delle accuse di abusi sessuali su bambini da parte di sacerdoti della diocesi cattolica di Cloyne in Irlanda, specie quando osservato fianco a fianco con la precedente scoperta che  l'arcivescovo Desmond Connell di Dublino era felice di ingannare deliberatamente la gente attraverso un processo da lui chiamato di «riserva mentale».

sabato 23 luglio 2011

Christopher Hitchens sulla Chiesa cattolica e contro un apologeta islamico

Il video dell'intervento di Christopher Hitchens sulla Chiesa cattolica, in un dibattito organizzato dal gruppo Intelligence Squared nell'ottobre 2009 sul tema «La Chiesa cattolica è una forza per il bene nel mondo?».



Due anni prima, ad un incontro della Freedom From Religion Foundation, Hitchens rispose così ad un sostenitore dell'Islam che accusava l'Occidente di sopraffare i popoli islamici.



«Hitchens on the Catholic Church», RichardDawkins.net, 23 luglio 2011.

mercoledì 20 luglio 2011

Irlanda: continua la piaga dei preti pedofili, continuano le coperture del Vaticano

Una commissione d'indagine indipendente ha scoperto che nella sola diocesi di Cloyne, in Irlanda, tra il 1995 e il 2009 ben 19 sacerdoti furono segnalati alla diocesi per presunti abusi, ma nessuno di essi fu denunciato alle autorità. Un sacerdote accusato di due casi di abusi fu invece segnalato alla polizia, ma senza che ne conseguissero indagini.

Il rapporto, la quarta indagine del governo irlandese sugli abusi dei sacerdoti cattolici sui bambini, ha dimostrato che gli abusi dei sacerdoti e la loro copertura sono continuati ancora 13 anni dopo il 1996, quando il governo irlandese promulgò delle linee guida per la protezione dei bambini.

A gennaio si era scoperto che la conferenza episcopale irlandese aveva promulgato delle direttive che rispettavano le linee guida del governo, ma l'anno successivo il Vaticano, attraverso una lettera dell'arcivescovo Luciano Storero, aveva comunicato la posizione contraria della Congregazione per il Clero riguardo queste disposizioni, affermando che non vigeva l'obbligo di denuncia dei sacerdoti a meno che questa non fosse esplicitamente prevista dalle leggi dello Stato (ne avevo parlato nell'articolo «Il Vaticano chiese ai vescovi irlandesi di non denunciare alla polizia gli abusi dei preti»). Il Cloyne Report ha dimostrato che la conseguenza di questa presa di posizione del Vaticano ha reso di fatto carta straccia le disposizioni della conferenza episcopale irlandese a difesa dei bambini: gli abusi sono continuati almeno fino al 2009 e così sono continuate le coperture.

Alan Shatter, Ministro della Giustizia irlandese, si è detto scandalizzato dalla scoperta, in quanto la Chiesa irlandese aveva promesso di denunciare tutti i casi dal 1995 in poi. Le vittime degli abusi vi hanno visto una conferma delle accuse alla Chiesa irlandese di preoccuparsi della protezione dei preti più che delle vittime abusate.

John Magee, segretario particolare di tre papi e vescovo di Cloyne dal 1987 al 2010, se da una parte si è assunto la responsabilità indiretta delle coperture, ha affermato che queste sono state conseguenza della mancata applicazione delle procedure e non della politica vaticana.
Sebbene fossi pienamente sostenitore delle procedure, mi rendo ora conto che avrei dovuto assumere un ruolo più fermo nell'assicurarmi della loro implementazione. Accetto nella sua interezza il punto di vista della commissione secondo il quale la responsabilità principale del fallimento nell'implementazione delle procedure ecclesiastiche nella diocesi ricade su di me.


Insomma, ancora due anni fa la Chiesa irlandese continuava a proteggere i preti che abusano di bambini piuttosto che le vittime, e ancora oggi non si trova nessuno che sappia spiegare per quale motivo ciò avvenga: tutti sembrano fare del proprio meglio, ma c'è sempre qualcuno che non vigila abbastanza e alla fine chi ne subisce le conseguenze sono dei bambini. È vergognoso.

Douglas Dalby e Rachel Donadio, «Irish Report Finds Abuse Persisting in Catholic Church», The New York Times, 13 luglio 2011. «Ireland Versus the Vatican, Continued», Daylight Atheism, 20 luglio 2011.

sabato 16 luglio 2011

Ravenna, ragazza lesbica: «Insegnante di religione dice che gay sono malati e finiranno all’inferno»

Riprendo la notizia dal sito dell'UAAR:
Una diciassettenne lesbica che frequentava una scuola superiore della provincia di Ravenna ha reso noto un episodio di omofobia a sfondo religioso. La ragazza sostiene infatti di aver avuto una discussione con la sua insegnante di religione in classe, come riporta il sito Ravenna e Dintorni. L’insegnante avrebbe definito l’omosessualità una “malattia” e detto che i gay “finiscono all'inferno”, proprio dopo aver saputo che la ragazza era lesbica. La studentessa ha quindi abbandonato quell'istituto prima di finire l’anno scolastico.
Dal canto suo la maestra nega di aver usato il termine “malattia”. Ma ha ammesso di aver detto che l’omosessualità deriva da disturbi di natura psichica e di relazione, proprio rifacendosi ad un libro di Luca Di Tolve (ex omosessuale che si definisce ‘guarito’ grazie ad un percorso religioso, come da Ultimissima del 26 febbraio 2007).

Ricapitolo.

Sulla base di testi scritti venti secoli fa (all'epoca in cui era normale avere schiavi e morale considerare le donne esseri inferiori, per intenderci), l'organizzazione più influente in Italia - che ha il potere di indottrinare i bambini italiani dalla scuola dell'infanzia alle superiori e che detta l'agenda politica nazionale - sostiene che gli omosessuali sono persone con disordini mentali il cui comportamento non è mai accettabile.

La conseguenza peggiore di questo atteggiamento repressivo e oscurantista è il dramma psicologico vissuto dagli omosessuali cattolici, ai quali viene detto che ciò che sono è sbagliato, che i loro sentimenti e le loro pulsioni sono malate. L'alternativa cui sono posti di fronte è quella tra il sopprimere questa parte del loro sé o patire una sofferenza indescrivibile in eterno.

Trovo abominevole questa situazione, e credo che ogni cattolico razionale dovrebbe farsi un serio esame di coscienza e capire se vuole essere complice di questi misfatti o ribellarsi ad essi.

mercoledì 13 luglio 2011

Sono un umanista secolare...

Sono un umanista secolare, o almeno è questo il risultato del test «Spiritual Belief System Selector Quiz».

Per la precisione, posta a 100 la mia compatibilità con l'Umanesimo secolare, sono non-teista all'84% e persino universalista unitario (una confessione cristiana protestante!), sempre all'84%. La mia compatibilità con il Cattolicesimo romano - sempre posta a 100 quella con l'Umanesimo secolare e sempre secondo questo test - è al 38%, con l'Islam al 51% (!); buon ultimo l'Induismo, col quale sono compatibile solo al 20%.

Cosa è l'Umanesimo secolare

Ma che roba è l'Umanesimo secolare? Secondo il Council for Secular Humanism,  l'Umanesimo secolare è
una visione della vita dettagliata e non religiosa che incorpora
  • una filosofia naturalista
  • un punto di vista cosmico con radici nella scienza
  • un sistema etico consequenzialista
Sempre lo stesso istituto spiega i concetti precedenti in questo modo:
Una visione della vita dettagliata e non religiosa

L'Umanesimo secolare è dettagliato, in quanto tocca ogni aspetto della vita incluse le questioni dei valori, del significato e dell'identità. Per tale motivo è più ampio dell'ateismo, che riguarda solo la non-esistenza di dio e del sovrannaturale. Per quanto questo sia importante, c'è molto di più nella vita ... e l'umanesimo secolare se ne occupa.

L'Umanesimo secolare è non-religioso, non abbracciando alcuna credenza in un dominio o in esseri immaginati come trascendenti l'esperienza ordinaria.

L'Umanesimo secolare è una visione della vita, o ciò che il fondatore del Council for Secular Humanism Paul Kurtz ha definito «eupraxsophy» [«euprassosofia»]: un insieme di principi adatti ad orientare completamente la vita umana.

Una filosofia naturalista

L'Umanesimo secolare è filosoficamente naturalista. Sostiene che la natura (il mondo dell'esperienza fisica quotidiana) sia tutto ciò che è, e che la conoscenza affidabile è ottenuta meglio quando interroghiamo la natura utilizzando il metodo scientifico. Il naturalismo sostiene che entità sovrannaturali come Dio non esistono e ci avvisa del fatto che la conoscenza ottenuta senza appellarsi al mondo naturale e senza una verifica imparziale di molteplici osservatori è inaffidabile.

Un punto di vista cosmico con radici nella scienza

L'Umanesimo secolare fornisce un punto di vista cosmico - una visione del mondo nel senso più ampio, che àncora le nostre vite nel contesto del nostro universo e si affida ai metodi dimostrati dalla scienza. Gli umanisti secolari si vedono come esseri non creati e non voluti che sono sorti attraverso l'evoluzione, che posseggono attributi unici di auto-coscienza e di impulsi morali.

Un sistema etico consequenzialista

Gli umanisti secolari sostengono che l'etica sia consequenziale, che vada giudicata in base ai risultati. Ciò è in contrasto con la cosiddette etiche deontologiche, in cui giusto e sbagliata sono definiti in partenza e attribuiti all'autorità divina. «Nessun dio ci salverà», dichiara lo Humanist Manifesto II (1973), «dobbiamo salvare noi stessi». Gli umanisti secolari cercano di sviluppare e migliorare i propri principi etici esaminando i risultati che conseguono nelle vite di uomini e donne reali.

Devo dire che è una visione del mondo interessante e che mi riguarda molto.

«What Is Secular Humanism?», Council for Secular Humanism.

martedì 12 luglio 2011

La parabola del giardiniere invisibile

Da Theology and Falsification, di Anthony Flew (1950):
C'erano una volta due esploratori che giunsero ad una radura nella giungla. Nella radura crescevano molti fiori e molte piante infestanti.

Un esploratore disse: «Qualche giardiniere deve curare questo appezzamento». L'altro non era d'accordo, «Non c'è alcun giardiniere». Così montarono le loro tende e si misero di guardia. Non videro alcun giardiniere.

«Ma forse è un giardiniere invisibile». Allora eressero una recinzione di filo spinato. L'elettrificarono. Vi fecero la guardia con dei segugi (poiché si ricordavano come l'Uomo invisibile di H.G. Welles poteva essere odorato e toccato ma non visto). Ma nessun grido suggerì mai che qualche intruso avesse ricevuto una scossa. Nessun movimento del filo fece scoprire mai un invisibile scavalcatore.

«Ma un giardiniere c'è, invisibile, intangibile, insensibile alle scosse elettriche, un giardiniere senza odore e che che non fa rumore, un giardiniere che viene segretamente ad attendere al giardino che ama».

Alla fine lo Scettico si disperò, «Ma cosa resta della tua affermazione originaria? In che modo quello che chiami un giardiniere invisibile, intangibile ed eternamente elusivo, è diverso da un giardiniere immaginario o persino da nessun giardiniere?».

Piacerebbe anche a me saperlo.



Articolo ispirato da John Loftus, «Two Questions From the Grave, by Antony Flew and Carl Sagan», Debunking Christianity, 3 luglio 2011. La foto è «Sun Yat-Sen», di ecstaticist (CC by-nc-sa 2.0).

martedì 5 luglio 2011

Il bando olandese sulle macellazioni rituali e la levata di scudi delle religioni

La Camera dei Deputati olandese ha recentemente passato una legge che obbliga sempre a macellare gli animali solo dopo averli storditi. La legge olandese conteneva già questo obbligo, ma prevedeva delle eccezioni per le macellazioni halal e kosher, quelle rituali musulmana ed ebraica, secondo le quali l'animale deve essere cosciente mentre viene sgozzato. La legge dovrà essere approvata dal Senato olandese prima di entrare in vigore.

Marianne Thieme, esponente del minuscolo Partito dei Diritti Animali che aveva inizialmente proposto la norma, sostiene che «questo modo di uccidere causa sofferenze inutili agli animali. La libertà religiosa non può essere illimitata. Per noi la libertà religiosa termina lì dove iniziano le sofferenze umane o animali». La sua collega di partito Esther Ouwehand ha affermato che «attraverso questa modifica della legge, speriamo di ispirare altri paesi»; in Europa, infatti, solo Svezia, Lussemburgo, Norvegia e Svizzera non hanno esenzioni di tipo religioso dall'obbligo di stordire gli animali da macellare, come invece avviene nei restanti Paesi, Italia inclusa.

Reazioni

Naturalmente contro questa modifica c'è stata una levata di scudi da parte di ebrei, musulmani e cristiani.

Binyomin Jacobs, il rabbino capo dei Paesi Bassi, si è spinto fino a paragonare questo bando alle leggi anti-semite in vigore sotto l'occupazione nazista del territorio olandese durante la Seconda Guerra mondiale. «Una delle prime misure prese durante l'occupazione fu la chiusura dei mattatoi kosher. Il solo fatto che esista un dibattito su questo argomento è molto penoso per la comunità ebraica. Quelli che sono sopravvissuti alla guerra ricordano come la prima legge promulgata dai tedeschi in Olanda fu la proibizione della procedura ebraica di macellazione degli animali».

«Il Papa e internet» by Makkox

Clamorosa vignetta di Makkox: «Il Papa e internet».

lunedì 4 luglio 2011