sabato 21 dicembre 2013

La «guerra al Natale», la sindrome di persecuzione dei cristiani statunitensi (e dei loro scimmiottatori italiani)

Da anni i cristiani (conservatori) statunitensi lamentano la presunta «War on Christmas» («guerra al Natale»), ovvero la consuetudine inclusiva di alcune aziende statunitensi di augurare «Happy Holidays» invece di «Merry Christmas» («Buone Feste» invece che «Felice Natale»).

Purtroppo, questa teoria del complotto religioso sta attecchendo anche dalle nostre parti; ovviamente i primi a cascarci sono i cattolici con limitate capacità di comprensione, ovvero i sé-dicenti «Cattolici Razionali» dell'UCCR, che hanno "prodotto" un bel pastrocchietto intitolato «Anche quest'anno gli atei combattono la “guerra al Natale”».

Come antidoto, questa vignetta di Jesus and Mo, «Siege», 18 dicembre 2013:

Gesù: «La guerra al Natale è particolarmente violenta quest'anno, non credi?»
Maometto: «Palle!»

Maometto: «Che questa tua 'guerra' immaginaria sia il risultato di un autentico complesso di persecuzione, o un disegno cinico per dare l'impressione che la tua religione sia assediata dal secolarismo, non lo so...»

Maometto: «In entrambi i casi, è ridicolo - e auto-celebrativo - pensare che ai secolaristi importi così tanto delle tue stupide credenze e pratiche. Quei tizi hanno cose ben più importanti per la testa!»

Gesù: «Tipo?»
Maometto: «La guerra all'Islam»

Buone vacanze a tutti!

giovedì 28 novembre 2013

Ma il Papa è infallibile anche quando parla delle altre religioni?

La risposta è no, e probabilmente neppure pretende di esserlo. Il problema è che quando discetta del contenuto delle altre religioni, rischia di prendere delle grosse cantonate.

Recentemente Bergoglio ha pubblicato l'esortazione apostolica Evangelii Gaudium, all'interno della quale si lancia in questa spericolata affermazione circa l'Islam (enfasi mia):

253. Per sostenere il dialogo con l’Islam è indispensabile la formazione adeguata degli interlocutori, non solo perché siano solidamente e gioiosamente radicati nella loro identità, ma perché siano capaci di riconoscere i valori degli altri, di comprendere le preoccupazioni soggiacenti alle loro richieste e di fare emergere le convinzioni comuni. Noi cristiani dovremmo accogliere con affetto e rispetto gli immigrati dell’Islam che arrivano nei nostri Paesi, così come speriamo e preghiamo di essere accolti e rispettati nei Paesi di tradizione islamica. Prego, imploro umilmente tali Paesi affinché assicurino libertà ai cristiani affinché possano celebrare il loro culto e vivere la loro fede, tenendo conto della libertà che i credenti dell’Islam godono nei paesi occidentali! Di fronte ad episodi di fondamentalismo violento che ci preoccupano, l’affetto verso gli autentici credenti dell’Islam deve portarci ad evitare odiose generalizzazioni, perché il vero Islam e un’adeguata interpretazione del Corano si oppongono ad ogni violenza.
A parte il dubbio sulla modalità con cui un Pontefice possa discettare di cosa caratterizzi il «vero»  Islam, non vi è dubbio che i fedeli siano capaci di trovare una «adeguata» interpretazione del Corano che possa dimostrare come i seguenti versetti si oppongano ad ogni violenza. Voglio dire, sono proprio curioso di sapere come farebbero, ma sono millenni che riescono a trovare interpretazioni adeguate dei loro testi sacri che possano far loro dire tutto e il contrario di tutto, quindi…

Ecco i versetti del Corano che secondo Bergoglio si «oppongono ad ogni violenza»:
2.191. Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: […] Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti.
2.193. Combatteteli finché non ci sia più persecuzione e il culto sia [reso solo] ad Allah.
3.151. Ben presto getteremo lo sgomento nei cuori dei miscredenti […]
4.34. Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre […] Le [donne] virtuose sono le devote, […] Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele […]
4.56. Presto getteremo nel Fuoco coloro che smentiscono i Nostri segni. Ogni volta che la loro pelle sarà consumata, ne daremo loro un'altra, sì che gustino il tormento […]
4.76. Coloro che credono combattono per la causa di Allah, mentre i miscredenti combattono per la causa degli idoli. Combattete gli alleati di Satana. […]
4.89. Non sceglietevi amici tra [i miscredenti], […] se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate […]
4.91. […] afferrateli e uccideteli ovunque li incontriate. Vi abbiamo dato su di loro evidente potere.
4.101. […] i miscredenti sono per voi un nemico manifesto.
4.144. […] Non prendetevi per alleati i miscredenti, invece che i credenti. Vorreste dare ad Allah un valido argomento con voi stessi?
5.33. La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero […] è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso,
5.38. Tagliate la mano al ladro e alla ladra, […] come sanzione da parte di Allah […]
5.51. […] non sceglietevi per alleati i giudei e i nazareni, […] E chi li sceglie come alleati è uno di loro […]
5.64. […] Abbiamo destato tra [i giudei] odio e inimicizia fino al giorno della Resurrezione. […]
8.12. […] Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi!
8.39. Combatteteli finché non ci sia più politeismo e la religione sia tutta per Allah. […]
8.67. Non si addice ad un profeta prendere prigionieri, finché non avrà completamente soggiogato la terra. […]
9.5. […] uccidete questi [idolatri] ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati […]
9.23. O voi che credete, non prendete per alleati i vostri padri e i vostri fratelli se preferiscono la miscredenza alla fede. Chi di voi li prenderà per alleati sarà tra gli ingiusti.
9.30. [i giudei e i nazareni] Li annienti Allah. Quanto sono fuorviati!
9.73. O Profeta, combatti i miscredenti e gli ipocriti, e sii severo con loro. Il loro rifugio sarà l'Inferno, qual triste rifugio!
9.123. O voi che credete, combattete i miscredenti che vi stanno attorno, che trovino durezza in voi […]
22.19-21. […] Ai miscredenti saranno tagliate vesti di fuoco e sulle loro teste verrà versata acqua bollente, che fonderà le loro viscere e la loro pelle. Subiranno mazze di ferro,
48.29. Muhammad è il Messaggero di Allah e quanti sono con lui sono duri con i miscredenti e compassionevoli fra loro. […]
58.14-15. Non hai visto coloro che si sono alleati con quelli con i quali Allah è adirato? […] Allah ha preparato per loro un severo castigo.
60.1. O credenti, non prendetevi per alleati il Mio nemico e il vostro, dimostrando loro amicizia […]
66.9. O Profeta, combatti i miscredenti e gli ipocriti e sii severo nei loro confronti. Il loro asilo sarà l'Inferno, qual triste rifugio!
Il testo del Corano è ripreso da Il Sacro Corano. L'articolo è pesantemente basato su Steve Wells, «Pope Francis: Islam and the Quran are opposed to every form of violence», Dwindling In Unbelief, 27 novembre 2013.

venerdì 22 novembre 2013

I dieci principali risultati dell'analisi del Westar Institute sulla composizione degli Atti degli Apostoli

Tra il marzo 2000 e il marzo 2011, alcuni studiosi del Cristianesimo delle origini si sono riuniti nel cosiddetto Acts Seminar per studiare la composizione degli Atti degli Apostoli. Il risultato del loro lavoro è stato pubblicato in Acts and Christian Beginnings: The Acts Seminar Report.

Ecco la «top ten» delle conclusioni degli studiosi (ripreso dall'articolo «Top Ten Findings of The Acts Seminar»):

  1. Autore. L'autore non si limitò a ricucire insieme una collezione di varie fonti e non aveva interesse nel conservare o trasmettere informazioni storiche genuine. Era un narratore di alto livello che aveva il controllo completo del proprio materiale e che poteva mutarlo in qualsiasi messaggio ideologico desiderasse trasmettere.
  2. Datazione. L'opera fu composta nei primi decenni del secondo secolo. Tra le varie implicazioni di questa conclusione ci sono quelle che l'autore non può essere considerato un compagno di viaggi di Paolo e che l'opera non può essere considerata una testimonianza affidabile del primo secolo.
  3. Le lettere paoline come fonte. È probabile che l'autore conoscesse le lettere paoline e la teologia ivi contenuta, sebbene talvolta la sua teologia sia opposta a quella dell'apostolo.
  4. Assenza di altre fonti storiche. A parte le lettere paoline, non è possibile identificare altre fonti storiche della narrazione di Atti. Materiale di contorno e modelli di ispirazione possono essere identificati (Giuseppe Flavio, Omero, Virgilio, Settanta), ma non costituiscono fonti della narrazione.
  5. L'origine gerosolimitana  del Cristianesimo non è storicamente fondata. L'intera narrazione della nascita della Chiesa a Gerusalemme (Atti 1-7) ha scarso valore storico.
  6. Atti non è una fonte indipendente per la vita e la missione di Paolo. Sono infatti le lettere di Paolo a costituire fonte sufficiente di tutti i dettagli e gli itinerari della vita dell'apostolo.
  7. Il modello letterario di Atti è l'epica. Atti è composto secondo gli stilemi dell'epica classica, e secondo tali stilemi va interpretato.
  8. I nomi dei personaggi sono scelti per scopi narrativi. Nella letteratura antica i nomi avevano spesso significati simbolici adeguati alle storie in cui erano trovati, e quindi frequentemente erano creati dall'autore per fornire credibilità alle storie; lo stesso fenomeno è presente in Atti.
  9. Atti è una narrazione ideologica. Atti fu composto per convogliare un certo messaggio ideologico; quando esaminati, la maggior parte del contenuto, della forma e della struttura delle storie mostrano come chiave primaria tali scopi ideologici.
  10. Atti deve essere presupposto come non-storico fino a prova contraria. Si tratta del riassunto di tutte le conclusioni precedenti. Sebbene non sia una fonte storica valida per il Cristianesimo del primo secolo, però, è da considerarsi una fonte storica valida per il Cristianesimo dell'epoca in cui fu composto, l'inizio del secondo secolo.
La lista degli studiosi partecipanti:
  • Rubén Dupertuis
  • Julian V. Hills
  • Perry V. Kea
  • Nina E. Livesey
  • Gerd Lüdemann
  • Dennis R. MacDonald
  • Shelly Matthews
  • Milton Morehead
  • Todd Penner
  • Richard I. Pervo
  • Thomas E. Phillips
  • Robert M. Price
  • Alan F. Segal
  • Christine R. Shea
  • Dennis E. Smith
  • F. Scott Spencer
  • Hal Taussig
  • Joseph B. Tyson
  • William O. Walker, Jr.
  • L. Michael White
  • Stephen R. Wiest
  • Sara C. Winter
Neil Godfrey,  «Top Ten Findings of The Acts Seminar», Vridar, 22 novembre 2013.

sabato 14 settembre 2013

Gesù & Maometto - Nascita

Da Jesus & Mo, «Birth» (8 febbraio 2011):
Gesù (mentre legge Cristiano oggi): «C'è una sola soluzione al problema delle gravidanze di adolescenti – l'astinenza»

Gesù: «Dare lezioni di contraccezione ai ragazzi può solo incoraggiarli a fare sesso, e comunque non funziona sempre»

Gesù: «Chi può negare che l'astinenza è l'unico metodo efficace al 100% per controllare le nascite?»

Maometto: «Tua madre»
Gesù: «Tieni mia madre fuori da questo!»

«Birth», Jesus & Mo, http://www.jesusandmo.net/2011/02/08/birth/, 8 febbraio 2011, rilasciato sotto Creative-Commons by-nc-sa 3.0.

mercoledì 10 luglio 2013

Credulone razzista scrittore di boiate

Interrompo brevemente il letargo in cui è caduto questo blog per segnalare un esemplare scritto del credulone razzista e autore di boiate che risponde al nome di Cammilleri (no, non Andrea Camilleri, quello sa scrivere, qui si parla di Rino Cammilleri).

Il credulone ha infatti scritto un articolo pesantemente razzista intitolato «Poveri» in cui dimostra per l'ennesima volta le tare morali di cui va persino orgoglioso (o dovrei dire «orgoglione»?).

Chi volesse una rinfrescata sulle numerose boiate scritte da Cammilleri, può far ricorso al tag Rino Cammilleri di questo blog.

P.S.: chi ritenesse un po' aspro il mio giudizio, consideri che anche io sono stato abituato a chiamare le cose col loro nome...

mercoledì 13 marzo 2013

Gesù il mutaforme e il figlio di Pilato

Gesù era un "mutaforme" e per questo motivo Giuda fu costretto a indicarlo con un bacio ai Romani giunti ad arrestarlo; tale arresto avvenne di martedì invece che di giovedì. La sera prima della crocifissione, invece che con gli apostoli, Gesù cenò con Ponzio Pilato, che offrì di far mettere a morte il proprio figlio invece del predicatore ebreo.

O almeno questo è quello che pensava un gruppo di cristiani 1200 anni fa, e che scrisse in un testo in lingua copta attribuito al vescovo paleocristiano Cirillo di Gerusalemme (315-387), Dottore della Chiesa.

Il testo, un'omelia falsamente attribuita a Cirillo e intitolata La vita e la passione di Cristo, è contenuto in un manoscritto copto (Ms. E16262) ritrovato in Egitto nel 1910, conservato all'Università della Pennsylvania, ma solo recentemente tradotto da Roelof van den Broek.

Pilato a cena con Gesù

Un articolo di LiveScience riporta il testo della cena tra Pilato e Gesù, la sera prima della crocifissione:
«Senza ulteriori indugi, Pilato preparò una tavola e mangiò con Gesù durante il quinto giorno della settimana. E Gesù benedisse Pilato e tutta la sua casa», riporta parte della traduzione. Pilato dice poi a Gesù «bene allora, ecco, la notte è giunta, alzati e allontanati, e quando il giorno arriva ed essi giungeranno e mi accuseranno a causa tua, darò loro l'unico figlio che ho così che possano ucciderlo al posto tuo».

martedì 12 marzo 2013

Cardinali elettori del Conclave 2013: il meglio e il peggio della Chiesa cattolica

Una piccola collezione del meglio e del peggio del Conclave 2013. La raccolta non è completa, lo ammetto, ma dà una prima idea.
  • Jorge Mario Bergoglio (Argentina) - Papa Francesco I: ha definito la legislazione argentina sul matrimonio tra omosessuali una "pretesa distruttiva contro i piani di Dio", una "macchinazione del Padre della Menzogna che cerca di confondere e ingannare i figli di Dio".
  • Christoph Schönborn (Austria): ha aperto all'uso del preservativo e alla teoria dell'evoluzione, ma solo nella sua versione teleologica.
  • Odilo Scherer (Brasile): ha sostenuto che la rimozione dei crocifissi dagli uffici pubblici non sia nell'interesse del secolarismo brasiliano.
  • Marc Oullet (Canada): sostiene che la Chiesa cattolica sia perseguitata nel Quebec secolarizzato; si è scusato pubblicamente per gli errori della Chiesa in Quebec, inclusi l'antisemitismo, il razzismo, la discriminazione contro donne e omosessuali.
  • Peter Turkson (Ghana):  ha affermato che le legislazioni omofobe africane sono giustificate dalla tradizione di quel continente.
  • Rainer Woelki (Germania): ha assunto posizioni conciliatorie nei confronti delle comunità omosessuali della sua città.
  • Domenico Calcagno (Italia): sebbene fosse a conoscenza dei ripetuti abusi compiuti da don Nello Giraudo, Calcagno, all'epoca vescovo di Savona, non lo denunciò né gli impedì di continuare gli abusi sui giovani parrocchiani.
  • Norberto Rivera Carrera (Messico): mentre ricopriva la carica di vescovo di Tehuacan, coprì gli abusi sessuali del sacerdote Nichoilas Aguilar; inoltre ignorò le denunce di pedofilia contro Marcial Maciel, il defunto fondatore dei Legionari di Cristo.
  • Godfried Danneels (Paesi Bassi): si è trovato a gestire lo scandalo degli abusi su minori da parte di sacerdoti olandesi; ha chiesto ad una delle due vittime di abusi da parte del vescovo Roger Vangheluwe di non rendere pubbliche le accuse.
  • Keith O'Brien (Regno Unito): ha definito "anti-cristiana" la politica estera britannica, per aver fornito aiuti al Pakistan senza chiedere in cambio al governo pakistano di offrire tutele legali alle minoranze cristiane. Si è opposto alla legislazione in favore delle coppie omosessuali, affermando che «le prove empiriche sono chiare, le relazioni omosessuali sono dimostrabilmente dannose per il benessere medico, emotivo e spirituale delle persone coinvolte». Tre sacerdoti e un ex-sacerdote della Diocesi di St. Andrews ed Edinburgo lo hanno accusato di aver tenuto nei loro confronti "comportamenti inappropriati". O'Brien ha rinunciato a partecipare al conclave.
  • Roger Mahony (Stati Uniti): all'epoca arcivescovo di Los Angeles, sebbene fosse a conoscenza del fatto che il sacerdote Oliver O'Grady avesse abusato di bambini per due decenni, non gli impedì in alcun modo di entrare in contatto con bambini. Nel 2007 la diocesi ha patteggiato un accordo di 660 milioni di dollari con 508 vittime di abusi.

domenica 10 marzo 2013

È possibile manipolare i giudizi morali mediante campi magnetici?

È possibile manipolare i giudizi morali mediante campi magnetici? La risposta - ovviamente - è sì.

Ho recentemente avuto uno scambio di opinioni con un commentatore anonimo in relazione all'articolo «Peter Turkson, cardinale ghanese in cima alla lista dei papabili, ha difeso le legislazioni omofobe africane», scambio è rapidamente mutato in una discussione sull'esistenza di un dominio "spirituale", di cui si può fare esperienza solo con la mente e che non sarebbe sottoponibile alla verifica in quanto irriconciliabile col mondo fisico (ovviamente il mio interlocutore era per l'esistenza di tale dominio).

La discussione è deragliata definitivamente quando ho fatto presente al mio interlocutore che è possibile manipolare fisicamente i giudizi morali; tale posizione è fermamente negata dall'anonimo commentatore, secondo cui il dominio in cui si formano i giudizi morali è quello "spirituale" e dunque tali giudizi non possono essere manipolati attraverso il mondo fisico.

Mi sono accorto di non aver mai toccato questo punto nel blog. Ritengo sia importante essere a conoscenza delle numerose prove dell'influenza del dominio "fisico" (il cervello) su quello "spirituale" (la mente), quindi ho pensato di riassumere qualche recente scoperta per chi fosse interessato.

Veleno per topi e zucchero

Liane Young
Supponiamo (1) che Grace e la sua amica stiano prendendo un caffè insieme; Grace prende dello zucchero e lo mette nella tazzina dell'amica, che beve soddisfatta il caffè.

Supponiamo (2) che Grace prenda dello zucchero e lo metta nel caffè dell'amica, ma che questa muoia, perché lo zucchero, ad insaputa di Grace, era stato sostituito con del veleno.

Supponiamo (3) che Grace prenda del veleno e lo metta nel caffè dell'amica, con lo scopo di ucciderla, e che questa muoia.

Supponiamo infine (4) che Grace prenda del veleno e lo metta nel caffè dell'amica, con lo scopo di ucciderla, ma che questa non muoia, poiché il veleno, ad insaputa di Grace, era stato sostituito con dello zucchero.

I quattro casi sono la composizione di due parti: l'intenzione di Grace (uccidere l'amica o non ucciderla) e il risultato ottenuto (l'amica assume dello zucchero o del veleno). Qual è il nostro giudizio morale sui quattro casi? Uno studio di Liane Young del Brain and Cognitive Sciences dell'MIT ha posto questa domanda ad una serie di soggetti, e il risultato non è stato certo sconvolgente: l'azione di Grace è considerata immorale quando ha l'intenzione di uccidere l'amica, a prescindere dal risultato ottenuto (casi 3 e 4); oltre al caso in cui Grace offre un normale caffè all'amica (1), anche in quello in cui il caffè contiene del veleno il gesto di Grace è considerato moralmente innocente in quanto si è trattato di un errore.

Giunzione temporo-parietale destra e stimolazione magnetica transcranica

Giunzione temporo-parietale sinistra
L'esperimento della professoressa Young non è finito qui, ovviamente. Gli sperimentatori hanno usato una tecnica non invasiva, detta stimolazione magnetica transcranica (TMS), attraverso la quale è possibile stimolare una parte dei circuiti nervosi del cervello, per scoprire in che modo influisca sulla formazione dei giudizi morali una porzione del cervello nota come giunzione temporo-parietale destra (RTPJ). Questa regione è nota per essere coinvolta nei processi mentali che permettono al cervello di comprendere il comportamento altrui.

I soggetti dell'indagine sono stati sottoposti a quattro diversi tipi di stimoli: uno stimolo blando della RTPJ oppure di un'altra area scelta come controllo, stimolo fornito molto prima dell'analisi dei casi riguardanti Grace oppure durante tale analisi.

Il risultato è stato che applicando la TMS alla giunzione temporo-parietale destra (e solo a questa), è possibile alterare i giudizi morali in alcuni casi, ma non in tutti. In particolare, i soggetti sottoposti a TMS della RTPJ hanno mantenuto intatti i loro giudizi nei casi in cui la morte per veleno fosse intenzionale e quelli in Grace non avesse intenzione di uccidere l'amica; al contrario, lo scenario numero 4, quello in cui Grace tenta di uccidere l'amica ma non ci riesce, è stato invece considerato più accettabile.

La conclusione degli studiosi è stata che la giunzione temporo-parietale destra sia fondamentale per attribuire un'intenzione alle altre persone. Il suo mancato funzionamento elimina dall'analisi morale il fattore "intenzione", lasciando solo quello relativo al risultato delle azioni.

martedì 5 marzo 2013

Antidoto contro la superstizione

È un po' di tempo che non dedico un articolo all'apologeta cattolico Rino Cammilleri, involontario protagonista di diverse disavventure. Questa volta, però, mi fornisce un'interessante testimonianza sul lavoro dei «missionari» in Africa, secondo la quale «il problema dell'Africa sono gli africani»:
[...] Gheddo [...] ha fatto un esempio, raccontatogli dal suo collega p. Carlo Scapin, missionario in Camerun da decenni: “Non molto tempo fa, un nostro cristiano, che è generoso e aiuta in parrocchia, al mattino ha trovato davanti alla sua porta un uovo rotto, che è segno di morte. Disperazione della famiglia, perché pensano che questa è una minaccia di morte. Vado a dare una benedizione a quella casa con i paramenti sacri più solenni, l’acqua santa, l’incenso, il mio crocifisso di missionario, il libretto delle benedizioni in latino. Erano in molti ad aspettarmi, seduti anche per terra, parenti e vicini di casa. Ho fatto una cerimonia solenne e lunga, con canti, letture in ewondo, benedizioni in latino; poi ho benedetto con l’acqua santa e incensato tutta la casa, ho imposto le mani a tutti i membri della famiglia. Infine ho fatto il mio discorsetto dicendo loro: non abbiate paura, con le mie benedizioni Gesù Cristo è entrato nella vostra casa e nessuno può più mandarlo via, se voi pregate con fede; se avete altri segni negativi, chiamatemi. E tutto per un uovo! Se la cosa fosse andata avanti, quella povera gente, che pure sono fedeli a Cristo e alla Chiesa, sarebbe vissuta nel terrore.
Trovo interessante notare due cose: da una parte il giudizio negativo sulla superstizione africana:
Disperazione della famiglia, perché pensano che questa è una minaccia di morte. [...] E tutto per un uovo! Se la cosa fosse andata avanti, quella povera gente, che pure sono fedeli a Cristo e alla Chiesa, sarebbe vissuta nel terrore.
Dall'altra, l'incapacità del missionario (e di Cammilleri) di cogliere l'ironia della soluzione scelta per combattere la superstizione tradizionale africana: la superstizione cristiana! Se infatti un uovo rotto sulla soglia come simbolo di morte è simbolo di superstizione, cosa dire dei riti e dei simboli della superstizione cristiana?
Vado a dare una benedizione a quella casa con i paramenti sacri più solenni, l’acqua santa, l’incenso, il mio crocifisso di missionario, il libretto delle benedizioni in latino. [...] Ho fatto una cerimonia solenne e lunga, con canti, letture in ewondo, benedizioni in latino; poi ho benedetto con l’acqua santa e incensato tutta la casa, ho imposto le mani a tutti i membri della famiglia. Infine ho fatto il mio discorsetto dicendo loro: non abbiate paura, con le mie benedizioni Gesù Cristo è entrato nella vostra casa e nessuno può più mandarlo via, se voi pregate con fede [...]
Parole magiche, paramenti sacri, acqua benedetta, simbolo magico, libretto in lingua speciale, cerimonia solenne e lunga, sostanza magica, gesti magici, invocazione di un essere magico...

Il blog di Cammilleri ha il pomposo titolo di Antidoti contro i veleni della cultura contemporanea, ma davvero questo «antidoto» cristiano è poco più di una superstizione!

Rino Cammilleri, «Africa», Antidoti contro i veleni della cultura contemporanea, 14 dicembre 2012. L'immagine è «Out of the door, line on the left, one cross each», di Jon Bowen (CC by-nc-nd 2.0).

venerdì 1 marzo 2013

È partita la campagna elettorale per il Conclave 2013

È partita la campagna elettorale per il Conclave 2013.

Dopo l'ubriacatura di manifesti per le politiche e le regionali, la capitale è stata tappezzata di manifesti elettorali per il prossimo conclave, che si presume agguerritissimo.

In pole, per potenza di fuoco mediatica, il cardinale Peter Turkson, il cardinale ghanese di cui mi pregio di essere amico:



Favoriti anche in questo, come facilmente comprensibili, sono i cardinali italiani, che giocano "in casa" e che non si sono fatti sorprendere impreparati. Ecco infatti Tarcisio Bertone, che non esita a giocare sullo strisciante sentimento anti-teutonico causato dalla recente austerità:


E Angelo Bagnasco, che in qualità di presidente della Conferenza Episcopale Italiana conosce bene il tema che hanno a cuore gli elettori del conclave:


Le immagini provengono dall'articolo di Viola Giannolli, «Vaticano, i papabili sui manifesti ma è una campagna elettorale fake», laRepubblica.it, 1 marzo 2013; il primo manifesto è opera del collettivo 00kk, 00kk.org; i secondi sono del sito Quink.

venerdì 22 febbraio 2013

Perché gli atei non se la prendono con i buddisti?

Qualche tempo fa Andrea Tornielli, vaticanista de La Stampa, pubblicò un articolo intitolato "Quel pregiudizio negativo sul Papa nel web italiano", in cui commentava i risultati di un'indagine effettuata sul web italiano da Reputation Manager e che confrontava i contenuti relativi alle figure di Benedetto XVI e del Dalai Lama. Tornielli lamentava il generale tenore negativo dei contenuti pertinenti il pontefice, a differenza di un atteggiamento più equilibrato presente nei commenti relativi a Tenzin Gyatso:
I risultati dicono che Web, video e social network, concordemente, appaiono «equilibrati» sul Dalai Lama, «emotivi, e non in positivo» sul Papa. «La sintesi offerta dall'analisi dell'impatto emotivo delle conversazioni rilevate da Reputation Manager su queste due importanti figure religiose offre una fotografia molto chiara: quasi la metà dei contenuti online sul Papa (48,74%) ha un tono negativo e un impatto lesivo; solo il 7% è positivo ma generalmente tiepido, poco entusiasta; il resto ha valore neutro. Il Dalai Lama è invece decisamente più popolare sul web , sia quantitativamente (53% contro 47%, come totale delle conversazioni) che qualitativamente: il 26% dei contenuti online è positivo, e solo l’8% negativo, ma non lesivo, perché l’impatto emotivo delle parole utilizzate è in generale equilibrato, sia sui toni positivi che su quelli negativi».
[...] Il primo video su Benedetto XVI, con oltre mezzo milione di visualizzazioni e tantissimi commenti, si chiama “Papa Ratzinger....in tutta la sua cattiveria!” e fa ben oltre cinque volte tanto il video più visualizzato sul Dalai Lama (meno di 90.000 visualizzazioni) che ha come tema i suoi aforismi di saggezza. La presenza in video di Benedetto XVI è in effetti nettamente sbilanciata sul versante “parodie”, “rivelazioni” e “critiche”, spesso feroci».
La situazione non appare migliore, secondo la ricerca, sui social network: il Dalai Lama ha al suo attivo ben 4.390.916 fan su 290 pagine dedicate e 71 gruppi attivi su Facebook. [...] Per quanto riguarda il Papa, «i numeri sono nettamente più bassi: 263.032, su 154 pagine e 62 gruppi attivi, ma in questo caso, tranne i primi intestati al pontefice in modo neutro col suo nome (Benedetto XVI, papa Benedetto XVI), la stragrande maggioranza è pesantemente sbilanciata sul negativo, come si evince scorrendone i titoli, sbeffeggianti o addirittura offensivi. Anche qui, però, solo l’1,8 % dei fan è attivo, segno che non c’è un accanimento crescente o portante del trend negativo».
I risultati di questa indagine mi sono tornati alla mente quando ho visto la seguente immagine, che riporta un pensiero del Dalai Lama:


La citazione, rintracciabile nel libro Dalai Lama: A Policy of Kindness (Sidney Piburn, Motilal Banarsidass Publ., 2002, p. 31) è traducibile come:
Dobbiamo fare ricerca e poi accettarne i risultati. Se non reggono alla sperimentazione, le parole dello stesso Budda devono essere scartate.
Una ricerca tra gli articoli di questo blog ne restituisce diversi relativi a Benedetto XVI, e certo non celebrativi, ma nessuno, prima di questo, sul Dalai Lama. Forse la ragione di questa discrepanza non sta nella malignità della Rete, quanto nell'abissale differenza di spessore morale tra le due figure.

Andrea Tornielli, "Quel pregiudizio negativo sul Papa nel web italiano", Vatican Insider, 11 settembre 2012.

martedì 19 febbraio 2013

Peter Turkson, cardinale ghanese in cima alla lista dei papabili, ha difeso le legislazioni omofobe africane

Il cardinale ghanese Peter Turkson, uno dei porporati in cima alla lista dei papabili per il prossimo conclave, ha difeso le legislazioni africane che condannano penalmente l'omosessualità, sostenendo che è necessario comprendere le ragioni dietro queste legislazioni e rispettare la cultura che ne è alla base.

Come riportato dal quotidiano cattolico National Catholic Register:
In un discorso tenuto il 28 gennaio [2012] a 54 nazioni africane alla Conferenza dell'Unione Africana ad Addis Abeba, [il Segretario generale dell'ONU Ban] Ki-moon ha detto che la discriminazione basata sull'orientamento sessuale o l'eguaglianza del gender «è stata ignorata o persino punita da molti Stati per troppo a lungo». Ha aggiunto che alcuni governi trattano le persone omosessuali come «cittadini di seconda classe o persino come criminali», e che «dobbiamo essere all'altezza degli ideali della Dichiarazione Universale».

Secondo il Catholic Family and Human Rights Institute (C-FAM), la maggioranza dei paesi africani disapprova l'omosessualità in quanto immorale e degradante, e molti puniscono gli atti omosessuali, alcuni giungendo persino a comminare la pena di morte. Molte di queste leggi sono successive al periodo coloniale e sono state promulgate negli ultimi dieci anni. Nella maggior parte dei paesi, i diritti di «lesbiche, omosessuali, bisessuali e transgender» non sono neppure contemplati come possibilità in un futuro distante.
Questa dichiarazione incontrò la dura reazione del cardinale Robert Sarah, presidente del Pontificio consiglio "Cor Unum", il quale attaccò questa posizione dell'ONU affermando che le parole di Ki-moon erano «stupide» e che la politica da esse convogliata «non è la nostra cultura, è contraria alla nostra fede», chiosando «non è possibile imporre ai poveri questo genere di mentalità europea».

Turkson, presidente del Pontificio consiglio della giustizia e della pace, si schierò al fianco di Sarah, sostenendo che sebbene alcune pene imposte agli omosessuali in Africa fossero una «esagerazione»,
«l'intensità della reazione è probabilmente commisurata alla tradizione.»
Commentando poi lo stigma connesso all'omosessualità in Africa, ha sostenuto che fosse importante comprenderne le ragioni e rispettare la cultura alla loro base:
«Proprio come c'è un significato nel richiedere i diritti, c'è anche una chiamata a rispettare la cultura, di tutte le persone». «Quindi, se viene stigmatizzata, in tutta onestà, è probabilmente giusto scoprire il perché sia stigmatizzata».
Insomma, riferendosi alle legislazioni di un continente in cui gli omosessuali sono perseguitati, e passibili persino di pena di morte, uno dei cardinali in cima alla lista dei papabili ritiene che sia importante comprendere e accettare la cultura alla base di tale omofobia, perché è giusto rispettare tutte le culture e le tradizioni.

Oltre a un cardinale che ha coperto per decenni i preti pedofili della sua arcidiocesi, al prossimo conclave parteciperanno almeno due che ritengono accettabile l'omofobia, anche quella codificata nelle legislazioni. E uno di questi, purtroppo, è persino in cima alla lista dei papabili.

Edward Pentin, «Cardinal Responds to U.N.'s Criticism of Africa's Social Policies», National Catholic Register, 21 febbraio 2012; Cavan Sieczkowski, «Cardinal Peter Turkson, Possible Pope Successor, Has Defended Legislation Like Uganda's 'Kill The Gays' Bill», Huffington Post, 13 febbraio 2013. Fotografia di Bongoman (Opera propria) e rilasciata sotto licenza [CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], attraverso Wikimedia Commons.

Per i cattolici i feti sono persone, a meno che non significhi pagare di tasca propria

Un ospedale cattolico statunitense, citato in giudizio per omicidio colposo, rigetta la dottrina cattolica sostenendo che i feti non sono persone.

Nel 2006, Lori Stodghill fu portata al pronto soccorso del St. Thomas More Hospital di Cañon City, Colorado, in quanto non riusciva a respirare e continuava a vomitare. La donna, incinta di due gemelli, morì poco tempo dopo per un attacco cardiaco, e con lei i due feti. Due anni dopo, Jeremy, marito di Lori, ha denunciato l'ospedale, l'ostetrico reperibile e il medico del pronto soccorso di omicidio colposo, sostenendo che i gemelli si sarebbero potuti salvare con un intervento cesareo perimortem.

Il St. Thomas More Hospital è gestito dalla Catholic Health Initiatives, un'istituzione cattolica che gestisce 17 ospedali in diversi stati e che sottoscrive alle direttive della Conferenza Episcopale Statunitense; queste includono la posizione secondo la quale la santità della vita inizia «dal momento del concepimento».

Malgrado ciò, gli avvocati dell'ospedale cattolico hanno sottomesso un ricorso alla Corte Suprema del Colorado, sostenendo che secondo il Wrongful Death Act, il termine «persona» si riferisce a individui nati vivi e che per questo motivo i due feti non sono da considerarsi persone né la loro morte omicidio colposo.

Aggiornamento


La notizia della negazione della condizione di «persona» per i feti da parte dei legali dell'ospedale ha causato la reazione negativa di diversi cattolici statunitensi.

L'Arcidiocesi di Denver ha quindi chiamato a rapporto i responsabili della Catholic Health Initiatives, ottenendo la loro ritrattazione. L'arcivescovo di Denever Samuel Aquila, il vescovo di Colorado Springs Michael Sheridan e il vescovo di Pueblo Fernando Isen hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, in cui hanno ribadito che la posizione della Chiesa cattolica sostiene che «del momento del concepimento, gli esseri umani sono dotati di dignità e di diritti fondamentali, il più fondamentale dei quali è la vita».

Successivamente i responsabili del Catholic Health Initiatives (CHI) hanno dichiarato che «nella discussione con i capi della Chiesa, i rappresentanti di CHI hanno riconosciuto che sia stato moralmente sbagliato, per gli avvocati rappresentanti il St. Thomas More Hospital, citare il Wrongful Death Act dello Stato durante la difesa di questo processo».

giovedì 31 gennaio 2013

Gesù, Maometto e la tortura

Nel Catechismo della Chiesa cattolica si afferma:
2297 [...] La tortura, che si serve della violenza fisica o morale per strappare confessioni, per punire i colpevoli, per spaventare gli oppositori, per soddisfare l'odio, è contraria al rispetto della persona e della dignità umana. [...] 2298 Nei tempi passati, da parte delle autorità legittime si è fatto comunemente ricorso a pratiche crudeli per salvaguardare la legge e l'ordine, spesso senza protesta dei Pastori della Chiesa, i quali nei loro propri tribunali hanno essi stessi adottato le prescrizioni del diritto romano sulla tortura. Accanto a tali fatti deplorevoli, però, la Chiesa ha sempre insegnato il dovere della clemenza e della misericordia; ha vietato al clero di versare il sangue. Nei tempi recenti è diventato evidente che tali pratiche crudeli non erano né necessarie per l'ordine pubblico, né conformi ai legittimi diritti della persona umana. Al contrario, esse portano alle peggiori degradazioni. Ci si deve adoperare per la loro abolizione. Bisogna pregare per le vittime e per i loro carnefici.
Dunque, secondo il magistero della Chiesa cattolica, la tortura - intesa come violenza fisica o morale - è contraria al rispetto della persona e della dignità umana anche quando usata per punire i colpevoli. Il modo corretto di procedere in questi casi è adoperarsi per la sua abolizione, oltre a pregare per le vittime e i carnefici.

A tal proposito, trovo interessante questa vignetta satirica di Jesus and Mo:

Gesù: Non ci può essere alcuna giustificazione per la tortura - È sempre un atto intrinsecamente maligno
Maometto: Sì, è difficile comprendere l'abisso di crudeltà necessario per infliggere agonia a un essere umano indifeso

Gesù: Il solo pensiero mi procura una repulsione viscerale
Maometto: La mancanza di empatia - la totale depravazione morale - del torturatore è incredibile

Gesù: I torturatori sono il peggio del peggio
Maometto: Maledetti bastardi

Gesù: Sono contento che andranno all'inferno
Maometto: Alhamdulillah!
«Agony», Jesus and Mo, 30 gennaio 2013; Jerry Coyne, «Jesus 'n' Mo 'n' torture», Why Evolution is True, 31 gennaio 2013.

mercoledì 30 gennaio 2013

sabato 12 gennaio 2013

Il Maometto "storico" e l'Islam delle origini: una nuova prospettiva

Tutti conoscono a grandi linee la storia di Maometto e di come nacque l'Islam: un mercante molto pio che si ritirava per pregare in alcune caverne ricevette una rivelazione da Dio, che egli, ultimo messaggero e profeta, raccolse nel Corano e diffuse tra i suoi compatrioti, gli abitanti della città di Mecca; costretto a fuggire dalla sua città natale, vi tornò alcuni anni dopo a capo di un vasto esercito di convertiti alla sua religione; al momento della sua morte, tutta l'Arabia era stata convertita all'Islam e in pochi anni la religione di Maometto si diffuse in Medio Oriente sulla punta delle spade degli Arabi.

Questa è la storia dell'Islam delle origini così come la raccontano i musulmani e così come è stata accettata anche dalla storiografia occidentale. Ma una nuova generazione di studiosi sta applicando da qualche decennio i criteri della storiografia moderna allo studio della vita di Maometto e dell'Islam delle origini, e tutta una serie di dubbi sta sorgendo sulla validità di questa storia, in particolare su dove ebbe realmente origine l'Islam e se fosse sin dall'inizio una nuova religione distinta da Ebraismo e Cristianesimo o se questa caratteristica fondamentale fu acquisita solo successivamente all'inizio delle conquiste arabe.

Su questo argomento propongo un documentario girato da Tom Holland per Channel 4, intitolato Islam - The Untold Story. Holland è uno scrittore e un divulgatore storico, ma le basi per questo documentario sono fornite da storici come Patricia Crone.



Per inciso, segnalo che Holland ha ricevuto diverse minacce a seguito della messa in onda del documentario, oltre a numerose proteste da parte di musulmani, tanto che una proiezione del documentario di fronte a un pubblico di storici è stata annullata.

Lisa O'Carroll, «Channel 4 documentary Islam: The Untold Story receives 1,200 complaints», The Guardian, 3 settembre 2012; John Hall, «Channel 4 cancels controversial screening of Islam: The Untold Story documentary after presenter Tom Holland is threatened», The Independent, 11 settembre 2012.