martedì 29 marzo 2011

«Contraffatti: Scrivere nel nome di Dio - Perché gli autori della Bibbia non sono chi crediamo che siano». Il nuovo libro di Bart Ehrman

È appena uscito il nuovo libro di Bart Ehrman, Forged: Writing in the Name of God - Why the Bible's Authors Are Not Who We Think They Are, HarperOne.

Ehrman è professore di Studi Religiosi all'Università della Carolina del Nord e autore di diversi libri di divulgazione sulla storia del Cristianesimo delle origini e del Gesù storico, tra cui Gesù non l'ha mai detto - Millecinquecento anni di errori e manipolazioni nella traduzione dei Vangeli, I cristianesimi perduti - Apocrifi, sette ed eretici nella battaglia per le sacre scritture, Pietro, Paolo e Maria Maddalena - Storia e leggenda dei primi seguaci di Gesù, Il vangelo del traditore - Una nuova lettura del Vangelo di Giuda, e La verità sul Codice da Vinci.

Dal suo libro, non tradotto in italiano, Jesus, Interrupted: Revealing the Hidden Contradictions in the Bible (And Why We Don't Know About Them) ho tratto diversi articoli della serie «Contraddizioni evangeliche».

sabato 26 marzo 2011

Pastore statunitense brucia un Corano, proteste da tutto il mondo islamico

Tra terremoto ed emergenza nucleare nipponici da una parte e intervento Nato in Libia dall'altra, sembra aver avuto poca eco la notizia che il pastore statunitense Terry Jones ha dato alle fiamme una copia del Corano.

Qualcuno probabilmente ricorderà Jones e il suo «International Koran Burning Day»: l'11 settembre 2010 sarebbe dovuta essere, nelle sue intenzioni, la Giornata Internazionale del Rogo del Corano, il cui scopo sarebbe stato quello di «onorare coloro che sono stati assassinati [negli attentati dell'11 settembre]» e quello di «lanciare un messaggio davvero chiaro all'Islam, [...] che non vogliamo che provino a forzarci ad adottare la loro visione, in altre parole la Sharia». Vi furono proteste in tutto il mondo e alla fine Jones accettò di non bruciare il «libro sacro» dei musulmani.

Purtroppo Jones non è rinsavito e, con la collaborazione del predicatore Wayne Sapp, domenica 20 marzo ha organizzato l'«International Judge the Koran Day»: vestendo i panni di un giudice, ha inscenato un processo contro il Corano, al termine del quale l'imputato è stato dichiarato colpevole di crimini contro l'umanità; la pena è stata il rogo, con una copia del Corano che è stata immersa nel cherosene e poi data alle fiamme.

Jones presiede al processo farlocco al Corano

Diversi Paesi hanno condannato l'atto:
  • il Pakistan ha deciso di sporgere formale protesta in tutti gli ambiti internazionali contro la «dissacrazione del Corano» a seguito di proteste inscenate dal popolo pachistano contro il rogo;
  • l'ambasciatore iraniano all'ONU ha affermato che il gesto di Jones è «blasfemo e ripugnante», che ha offeso i musulmani di tutto il mondo e che promuove la violenza;
  • il presidente afgano Karzai ha denunciato il rogo del Corano come «irrispettoso e abominevole», a nome proprio e di tutti i musulmani afgani;
  • infine, anche gli Stati Uniti hanno condannato il rogo del Corano e l'amministrazione Obama si è detta «molto preoccupata di tutti i tentativi deliberati di offendere membri di qualunque minoranza religiosa».
I cristiani pachistani si sono uniti alla protesta, bruciando un'effige del pastore e affermando che Jones non può essere considerato cristiano, in quanto il Cristianesimo insegna la tolleranza delle altre religioni. Il politico libanese cristiano maronita Samir Gagea ha condannato il gesto di Jones: ha chiesto all'amministrazione statunitense di tutelare la libertà altrui come quella di pensiero. Un gruppo sunnita pachistano ha chiesto la morte di Jones e il ritiro delle nazioni islamiche dall'ONU se questa organizzazione non dovesse condannare il gesto. Anche Hezbollah ha criticato il gesto.

Intanto la violenza si diffonde. Oltre alle minacce di morte ricevute da Jones, c'è da registrare un attacco ad una chiesa cristiana a Lahore: gli assalitori hanno accusato i «membri della chiesa di aver deliberatamente bruciato una trascrizione del Corano nella spazzatura sull'esempio statunitense».

Vorrei dire una cosa, e dirla chiaramente:
Bruciare un libro è una cosa idiota, e Terry Jones è un idiota.

Vorrei dire un'altra cosa, altrettanto chiaramente:
Esercitare la violenza perché qualcuno ha bruciato un libro «sacro» è idiota, e chi ha minacciato Jones di morte è un idiota.

Per altre considerazioni sull'assurdo diritto ad offendersi rivendicato dai credenti, rimando al mio precedente articolo «"International Koran Burning Day": libertà di religione vs. libertà di parola»; purtroppo non c'è molto da aggiungere a quanto scritto lì, perché gli attori di questa tragedia non sono maturati di una briciola.

mercoledì 23 marzo 2011

Se questo è un vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche...

Roberto De Mattei è vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Con questa qualifica, dovrebbe essere il fior fiore della ricerca italiana, un luminare della scienza e una persona di specchiata moralità.

E chi è De Mattei?
  • un professore di Storia del Cristianesimo e della Chiesa presso l’Università Europea di Roma, un'università in cui la laurea specialistica in Storia ha come unico indirizzo quello di Civiltà cattolica (e appartenente al gruppo tradizionalista cristiano dei Legionari di Cristo);
  • un creazionista, che crede quindi che il mondo sia stato creato e che l'evoluzione non sia vera, tanto da organizzare una conferenza contro l'evoluzione presso il CNR;
  • un credente che odia gli atei, che secondo lui dovrebbero vivere come animali;
  • un credente che sostiene che i terremoti e i maremoti sono «la voce terribile ma paterna della bontà di Dio».
Ma davvero questa persona è adatta a rappresentare la scienza italiana?

Aggiornamento: è stato dato il via ad una petizione per la rimozione di De Mattei. Non sono fiducioso in questo genere di strumento, ma in questo caso una firma ce la metto: http://www.petizionionline.it/petizione/dimissioni-del-vicepresidente-del-cnr-roberto-de-mattei/3730

In onore di uno dei commentatori, che lamentava l'assenza di fonti non faziose, ecco la registrazione dell'intervento di De Mattei:

Ecco, invece, l'inizio del discorso di De Mattei:
Dice Mons. Mazzella, che in primo luogo le grandi catastrofi sono una voce terribile ma paterna della bontà di dio, che ci scuote e ci richiama col pensiero ai nostri grandi destini, al fine ultimo della nostra vita, che è immortali. 
Infatti, se la Terra non avesse pericoli, dolori, catastrofi, la Terra eserciterebbe su di noi un fascino irresistibile, non ci accorgeremmo che essa è un luogo di esilio, e dimenticheremmo troppo facilmente che noi siamo cittadini del cielo.
Aggiornamento 2 (2 aprile): Segnalo il post di Giovanni Bazzana, «De Mattei o del "fondamentalismo" cattolico», in cui il professore fa notare come le critiche portate a De Mattei sulla base delle sue parole sul terremoto non siano sufficienti a chiederne le dimissioni da vicepresidente del CNR; più gravi, da questo punto di vista, sono le sue posizioni preconcette sull'evoluzione, da lui rigettata in quanto incompatibile con l'esistenza di Adamo ed Eva, richiesta dalle Sacre Scritture. Consiglio di leggere il post di Bazzana.

mercoledì 16 marzo 2011

Imam londinese riceve minacce di morte per il suo pubblico sostegno all'evoluzione

Per la serie «oltre ad essere ignoranti, siamo pure violenti», ecco la storia di un imam londinese che ha avuto la malsana idea di studiare e di dichiarare pubblicamente che l'evoluzione non è in contrasto con il Corano; i suoi comprensivi correligionari gli hanno fatto capire, fraternamente, che continuare a sostenere questa cosa lo avrebbe portato alla morte violenta, e i suoi superiori lo hanno sospeso. L'imam ha pensato bene di rigettare l'evoluzione, chiedere umilmente perdono e tornare nel gregge.

Usama Hasan è un professore associato della Facoltà di Ingegneria dell'Università del Middlesex; è anche vice-presidente della moschea di Leyton, a Londra.

Essendo una persona di un certo livello culturale, conosce la teoria dell'evoluzione e sa che è vera. Come musulmano, Hasan sa che ci sono molti suoi correligionari che credono letteralmente alla storia di Dio che crea Adamo dall'argilla, e che per questo rigettano la teoria dell'evoluzione. Da musulmano e scienziato, Hasan è riuscito a riconciliare la propria religione con la scienza, e vorrebbe convincere i suoi correligionari che è possibile essere musulmani e istruiti scientificamente. Pessima idea.

Tre anni fa, Hasan dichiarò:
Il professor Richard Dawkins ha recentemente detto che la maggioranza dei musulmani sono creazionisti, e che ai loro figli è detto che la teoria dell'evoluzione è sbagliata, cosa che causa grossi problemi nelle scuole. Ha ampiamente ragione, e il mondo musulmano ha disperatamente bisogno di dibattere propriamente la questione senza paura, poiché la scienza non può provare né confutare Dio.
Per queste parole di buon senso, Hasan è stato fatto oggetto di numerose fatāwā da parte di studiosi islamici di diversi paesi stranieri.

martedì 15 marzo 2011

Gli inutili dieci comandamenti

041A.Moses Breaks the Tables of the Law
Ho trovato molto interessante l'articolo di Jeffrey Myers «The Ten Commandments - Mostly Useless» sul blog Meaning Without God. Presenta un'analisi della moralità dei dieci comandamenti e della loro utilità; l'autore si chiede se il Creatore dell'Universo, avendo l'occasione di comunicare agli esseri umani i dieci ordini più importanti, sceglierebbe proprio quei dieci.

La conclusione a cui giunge è che i dieci comandamenti sono «per lo più inutili e non hanno alcuna utilità morale o legale».

Vediamoli. I comandamenti sono contenuti nel libro dell'Esodo, al capitolo 20.

Primo comandamento: 2 «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: 3 non avrai altri dèi di fronte a me. 4 Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. 5 Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, 6 ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.
Dio decide di manifestarsi agli esseri umani, di comunicare loro il proprio volere tramite dei comandamenti, di spiegare loro come comportarsi giustamente e virtuosamente; e quale comandamento dà per primo, quale ritiene il più importante? «Non avrai altro Dio all'infuori di me, perché sono un Dio geloso»! Secondo questo comandamento, la cosa più immorale che si possa fare è «farsi un'immagine di ciò che è lassù in cielo e prostrarvici davanti» (sono certo che i cristiani avranno elaborato un'ottima ragione per spiegare come mai farsi un'immagine di Gesù ed adorarla non infrange questo comandamento).

Secondo comandamento: 7 Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
Anche in questo caso, che Dio è quello che pone come secondo comandamento più importante quello di non pronunciare invano il suo nome? Se fossi Dio e dovessi fornire ad una popolazione primitiva le dieci disposizioni morali e legali più importanti, non mi verrebbe mai in mente di ordinare di «non pronunciare il nome di Dio invano»!

lunedì 14 marzo 2011

«Gesù disse che alcune persone sono nate omosessuali»

Di solito l'accostamento tra Bibbia e omosessualità è alquanto pericoloso.

Questo vale sia che si prenda alla lettera e si consideri in vigore l'ordine dato da Dio di uccidere gli omosessuali (maschi) in Levitico 20:30:
Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro.
sia che quelle norme siano usate da sostegno per affermare che (Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana, 8, citato nel Catechismo della Chiesa cattolica, 2357):
gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati.

Talvolta, però, alcuni cristiani si rendono conto, forse inconsciamente, dell'enormità delle loro posizioni, e riescono a trovare nei  vangeli le pezze d'appoggio per una visione più umana e umanitaria degli omosessuali. Onore a loro, in questo caso all'americana Jesus Metropolitan Community Church, che ha messo su anche un sito, Would Jesus Discriminate?, «Gesù discriminerebbe?».

Queste sono le argomentazioni presentate da questi cristiani anti-discriminazione in favore degli omosessuali.

domenica 13 marzo 2011

«Come facciamo a sapere che i cristiani sono illusi?» (video)

Un video lo spiega. A parte un piccolo riferimento alla situazione degli Stati Uniti, il resto è vero per ogni cristiano.

Lo scopo di questo video non è quello di accusare i cristiani di essere illusi, ma quello di spiegare loro che possono facilmente rinunciare a questa illusione.

sabato 12 marzo 2011

Quando Gesù divenne Figlio di Dio

Sto spiluccando di nuovo il libro Inchiesta sul Cristianesimo, una conversazione di Corrado Augias col professore di Storia del Cristianesimo Remo Cacitti sulla storia, appunto, del Cristianesimo delle origini.

Nel primo capitolo, Cacitti si chiede quando Gesù divenga il Figlio di Dio, il Messia; naturalmente, per rispondere si rifà alle fonti cristiane antiche, che presenta in ordine cronologico di composizione. La risposta dei testi cristiani mi è parsa interessante, in quanto mostra quanto le esigenze teologiche dei vari autori cristiani abbiano influenzato le loro narrazioni della vita di Gesù.

Paolo di Tarso

Il primo testo è la Lettera ai Romani di Paolo di Tarso, scritta alla fine degli anni 50 del I secolo. Nell'incipit Paolo si presenta dichiarando il nucleo della fede che predica (Lettera ai Romani, capitolo 1):
1 Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per vocazione, prescelto per annunziare il vangelo di Dio, 2 che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture, 3 riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, 4 costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti, Gesù Cristo, nostro Signore.
Cacitti fa riferimento ai versetti 3 e 4 per sottolineare come Paolo veda Gesù sotto due aspetti: il Gesù uomo, discendente di Davide «secondo la carne»; e il Cristo Figlio di Dio, la cui manifestazione («costituito» traduce l'edizione CEI, «dichiarato» la Nuova Riveduta) avvenne per mezzo della risurrezione dai morti.

Per Paolo, dunque, Gesù viene «costituito» o «dichiarato» Figlio di Dio alla fine della sua vita umana, o meglio, in un istante successivo alla sua morte e dunque «al di fuori» della sua vita di uomo.

Come detto, questo testo è molto antico, essendo stato scritto alla fine degli anni 50; molti studiosi ritengono che sia addirittura più antico, una sorta di formula pre-esistente adottata da Paolo per definirsi come servo di Gesù.

Vangelo secondo Marco

Andrea del Verrocchio 002La testimonianza temporalmente successiva è quella costituita dal Vangelo secondo Marco, comunemente datato dopo l'anno 70. Questo vangelo non parla della nascita di Gesù, ma inizia col suo battesimo da adulto, per mano di Giovanni Battista.

Ho già parlato delle differenti versioni del battesimo di Gesù riportate dai vangeli canonici nell'articolo «Contraddizioni evangeliche: battesimo di Gesù», ma in questo caso ciò che è interessante sottolineare è la versione dell'evento riportata dal Vangelo secondo Marco (capitolo 1):
10 A un tratto, come egli usciva dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito scendere su di lui come una colomba. 11 Una voce venne dai cieli: «Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto».
Per l'autore del vangelo marciano, lo Spirito di Dio scende su Gesù, sotto forma di colomba, al momento del suo battesimo: è questo il momento in cui Gesù è dichiarato «Figlio» di Dio.

Cacitti spiega il significato di questa variazione: l'evangelista vuole dimostrare che Gesù è il Figlio di Dio sin dall'inizio della predicazione, e non a partire dalla sua risurrezione, come detto precedentemente da Paolo; in questo modo, l'autore del Vangelo secondo Marco scongiura la possibilità che la vita di Gesù sia interpretata come un ciclo a-temporale di nascita e morte divina - proprio delle religioni misteriche greco-romane - ancorandolo ad un episodio "storico", al battesimo.

Mr. Deity e i Segni

Il signor Divinità discute col suo collaboratore del suo ordine per il nostro universo: non vuole che ci siano segni della sua esistenza.

In inglese, ma molto carino.

domenica 6 marzo 2011

Non svilite il significato della morte di Shahbaz Bhatti

Shahbaz Bhatti era il ministro per le minoranze religiose del Pakistan.

Aveva difeso Asia Bibi, la pachistana cristiana incarcerata in base alla legge contro la blasfemia per aver insultato Maometto, chiedendone «persino» la grazia. Si era poi speso politicamente affinché questa legge sulla blasfemia, che secondo le organizzazioni internazionali è usata spesso come mezzo di repressione delle minoranze religiose, fosse emendata o addirittura cancellata dall'ordinamento giuridico pachistano. In occasione dell'assassinio del governatore Salmaan Taseer, assassinato da una guardia del corpo in quanto sostenitore, anche lui, dell'abolizione del reato di blasfemia, Bhatti era stato il primo a condannare il gesto.

In occasione dell'ultimo rimpasto di governo, malgrado le pressioni dei gruppi islamici, Bhatti aveva mantenuto il suo incarico alla direzione del dicastero per le minoranze religiose del suo Paese. Aveva accolto la riconferma con soddisfazione: «Ringrazio Dio per avermi dato questa opportunità di continuare la mia lotta per le minoranze oppresse del Pakistan».

Successivamente, però, era stato avvisato dell'esistenza di un complotto terroristico per assassinarlo, e si era lamentato del fatto che la sua scorta non era stata rafforzata. Malgrado ciò, non aveva cambiato idea:
Ho lottato per tanto tempo in favore della giustizia e dell'uguaglianza. Se cambiassi posizione ora, chi parlerebbe al mio posto? Sono cosciente di poter essere assassinato in ogni momento, ma voglio passare alla storia come un uomo coraggioso.

Shahbaz Bhatti è stato assassinato il 2 marzo da un commando armato, ad Islamabad.

Integralisti religiosi, forse legati ai talebani pachistani, l'hanno ucciso perché si era impegnato a cambiare una legge usata per perseguitare le minoranze religiose del suo Paese.

La figura di Bhatti è significativa, perché ha combattuto contro l'oppressione religiosa malgrado la sua vita fosse in pericolo. È importante che la sua morte sia un esempio eroico della difesa dei diritti degli esseri umani, in questo caso il diritto a professare la propria religione senza temere di essere perseguitati. Senza esempi come il suo, è difficile riuscire a immaginare un futuro migliore, senza divisioni dolorose, senza persecuzioni.

mercoledì 2 marzo 2011

Le ultime parole famose...

Vangelo secondo Marco, capitolo 15
34 Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lemà sabactàni?, che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? 35 Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: «Ecco, chiama Elia!». 36 Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e, postala su una canna, gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce». 37 Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.

Vangelo secondo Matteo, capitolo 27
45 Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. 46 Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». 47 Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». 48 E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere. 49 Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!». 50 E Gesù, emesso un alto grido, spirò.

Vangelo secondo Luca, capitolo 23
44 Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. 45 Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. 46 Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò.
Vangelo secondo Giovanni, capitolo 19
28 Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete». 29 Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 30 E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò.