mercoledì 16 marzo 2011

Imam londinese riceve minacce di morte per il suo pubblico sostegno all'evoluzione

Per la serie «oltre ad essere ignoranti, siamo pure violenti», ecco la storia di un imam londinese che ha avuto la malsana idea di studiare e di dichiarare pubblicamente che l'evoluzione non è in contrasto con il Corano; i suoi comprensivi correligionari gli hanno fatto capire, fraternamente, che continuare a sostenere questa cosa lo avrebbe portato alla morte violenta, e i suoi superiori lo hanno sospeso. L'imam ha pensato bene di rigettare l'evoluzione, chiedere umilmente perdono e tornare nel gregge.

Usama Hasan è un professore associato della Facoltà di Ingegneria dell'Università del Middlesex; è anche vice-presidente della moschea di Leyton, a Londra.

Essendo una persona di un certo livello culturale, conosce la teoria dell'evoluzione e sa che è vera. Come musulmano, Hasan sa che ci sono molti suoi correligionari che credono letteralmente alla storia di Dio che crea Adamo dall'argilla, e che per questo rigettano la teoria dell'evoluzione. Da musulmano e scienziato, Hasan è riuscito a riconciliare la propria religione con la scienza, e vorrebbe convincere i suoi correligionari che è possibile essere musulmani e istruiti scientificamente. Pessima idea.

Tre anni fa, Hasan dichiarò:
Il professor Richard Dawkins ha recentemente detto che la maggioranza dei musulmani sono creazionisti, e che ai loro figli è detto che la teoria dell'evoluzione è sbagliata, cosa che causa grossi problemi nelle scuole. Ha ampiamente ragione, e il mondo musulmano ha disperatamente bisogno di dibattere propriamente la questione senza paura, poiché la scienza non può provare né confutare Dio.
Per queste parole di buon senso, Hasan è stato fatto oggetto di numerose fatāwā da parte di studiosi islamici di diversi paesi stranieri.


A gennaio 2011, Hasan ha organizzato una conferenza, in cui sosteneva la compatibilità tra evoluzione e Islam; 50 musulmani si sono riuniti davanti alla sede della conferenza, lanciandogli contro degli slogan e distribuendo volantini in cui Hasan era definito un «apostata» dell'Islam e in cui si diceva che «doveva essere giustiziato», secondo la legge islamica.

Il segretario della moschea di cui Hasan fa parte (e di cui il padre è presidente) ha fatto diffondere sui siti estremisti un comunicato in cui rendeva noto che Hasan era stato sospeso dal suo incarico «per la sicurezza di tutte le parti coinvolte».

Hasan è stato sospeso dopo 25 anni di lavoro nella moschea, per aver detto che Islam ed evoluzione sono compatibili, per accontentare le richieste di violenti integralisti.

Dopo la sospensione, Hasan ha chiesto pubblicamente scusa per le sue dichiarazioni «incendiarie» sull'evoluzione e le ha sconfessate (insieme a quelle sul diritto delle donne a non velarsi).

Come diceva Hasan, «il mondo musulmano ha disperatamente bisogno di dibattere propriamente la questione dell'evoluzione senza paura»: prima un miliardo e passa di credenti usciranno dall'ignoranza, prima il fanatismo perderà di forza.

Ma come suggerisce Jerry Coyne, abbiamo due modi di raggiungere questo obiettivo:
  • A) convincere i fedeli che l'Islam è compatibile con l'evoluzione e la scienza in generale;
  • B) allentare la presa dell'Islam (e delle altre fedi) sulle menti delle persone.
La scelta A) è quella percorsa da Hasan, con i risultati che conosciamo; forse sarebbe il caso di imboccare decisamente la seconda via.

«Imam who believes in evolution retracts statements», BBC News, 7 marzo 2011; Rowenna Davis, «London imam subjected to death threats for supporting evolution», The Guardian, 6 marzo 2011; Jerry Coyne, «Islam and science: cowed Muslim physicist cancels lecture on evolution», Why Evolution Is True, 6 marzo 2011.

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