Ho trovato molto interessante l'articolo di Jeffrey Myers «The Ten Commandments - Mostly Useless» sul blog Meaning Without God. Presenta un'analisi della moralità dei dieci comandamenti e della loro utilità; l'autore si chiede se il Creatore dell'Universo, avendo l'occasione di comunicare agli esseri umani i dieci ordini più importanti, sceglierebbe proprio quei dieci.
La conclusione a cui giunge è che i dieci comandamenti sono «per lo più inutili e non hanno alcuna utilità morale o legale».
Vediamoli. I comandamenti sono contenuti nel libro dell'Esodo, al capitolo 20.
Primo comandamento: 2 «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: 3 non avrai altri dèi di fronte a me. 4 Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. 5 Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, 6 ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.
Secondo comandamento: 7 Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
Terzo comandamento: 8 Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: 9 sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; 10 ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. 11 Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.
Quarto comandamento: 12 Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.
Quinto comandamento: 13 Non uccidere.
Sesto comandamento: 14 Non commettere adulterio.
Settimo comandamento: 15 Non rubare.
Ottavo comandamento: 16 Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
Nono comandamento: 17 [...] Non desiderare la moglie del tuo prossimo [...]
Decimo comandamento: 17 Non desiderare la casa del tuo prossimo [...], né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».
Lascio terminare Myers:
La conclusione a cui giunge è che i dieci comandamenti sono «per lo più inutili e non hanno alcuna utilità morale o legale».
Vediamoli. I comandamenti sono contenuti nel libro dell'Esodo, al capitolo 20.
Primo comandamento: 2 «Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: 3 non avrai altri dèi di fronte a me. 4 Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. 5 Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, per coloro che mi odiano, 6 ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.
Dio decide di manifestarsi agli esseri umani, di comunicare loro il proprio volere tramite dei comandamenti, di spiegare loro come comportarsi giustamente e virtuosamente; e quale comandamento dà per primo, quale ritiene il più importante? «Non avrai altro Dio all'infuori di me, perché sono un Dio geloso»! Secondo questo comandamento, la cosa più immorale che si possa fare è «farsi un'immagine di ciò che è lassù in cielo e prostrarvici davanti» (sono certo che i cristiani avranno elaborato un'ottima ragione per spiegare come mai farsi un'immagine di Gesù ed adorarla non infrange questo comandamento).
Secondo comandamento: 7 Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano.
Anche in questo caso, che Dio è quello che pone come secondo comandamento più importante quello di non pronunciare invano il suo nome? Se fossi Dio e dovessi fornire ad una popolazione primitiva le dieci disposizioni morali e legali più importanti, non mi verrebbe mai in mente di ordinare di «non pronunciare il nome di Dio invano»!
Terzo comandamento: 8 Ricordati del giorno di sabato per santificarlo: 9 sei giorni faticherai e farai ogni tuo lavoro; 10 ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. 11 Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.
Terzo comandamento, terza disposizione di scarso valore morale, utile solo per gratificare l'ego di questa divinità! La disposizione di riposare un giorno alla settimana potrebbe anche essere positiva, una sorta di tutela dei lavoratori, ma qui viene posta al terzo posto perché è il giorno in cui si è riposato Dio!
Quarto comandamento: 12 Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio.
Il quarto comandamento è simile al precedente: avrà una qualche importanza morale onorare i propri genitori (anche se non tutti i genitori meritano di essere onorati), ma davvero questo è il quarto comandamento più importante per Dio?
Quinto comandamento: 13 Non uccidere.
Finalmente! Il primo comandamento degno di comparire nel decalogo delle dieci norme morali più importante è presente al quinto posto nei Dieci comandamenti! Certo, mi chiedo se fosse proprio necessario che venisse Dio in persona a spiegare al suo popolo che non si deve uccidere: praticamente tutte le culture coeve di quell'area (e, a dir la verità, praticamente tutte le culture di ogni tempo e luogo) avevano questo comandamento nel loro corpus legislativo... (tra l'altro, se questa norma fu data a Mosè sul monte Sinai, perché Caino fu punito per l'assassinio di Abele? Mica esisteva questa norma all'epoca...)
Sesto comandamento: 14 Non commettere adulterio.
Nulla da dire, su questo, costituisce una norma morale condivisibile. Magari sarebbe stato opportuno avvisare che lapidare gli adulteri non è il modo giusto di operare, dato che vìola il comandamento precedente, ma Dio aveva bisogno di parecchio spazio per il primo comandamento, evidentemente doveva essere più conciso per il sesto.
Settimo comandamento: 15 Non rubare.
Stesso discorso valido per il quinto comandamento: si tratta di una norma legale condivisibile, tanto condivisibile che è presente in tutte le culture. Era proprio necessario che fosse Dio a darla agli Ebrei? Prima dei dieci comandamenti, gli Ebrei si sottraevano le proprietà a vicenda?
Ottavo comandamento: 16 Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
Stesso discorso fatto per il quinto e settimo comandamento (chissà perché qui era importante specificare «contro il tuo prossimo»...)
Nono comandamento: 17 [...] Non desiderare la moglie del tuo prossimo [...]
Questo è un comandamento causa di infinite sofferenze, una sorta di psicoreato: qui non si proibisce di commettere adulterio (questo è coperto dal sesto comandamento, che è reso inutile dal nono), ma di desiderare la donna di qualcun altro. Nessuna civiltà, se non i regimi assoluti, ha mai pensato di punire un pensiero, un desiderio. Dio, tra i dieci comandamenti più importanti che ha da impartire all'umanità, ha messo la proibizione di desiderare una donna; dato che gli esseri umani hanno poco controllo sui propri desideri, specie quelli sessuali (che Dio avrebbe dato loro per permettere di procreare), sono quasi predestinati ad infrangere questo comandamento.
Decimo comandamento: 17 Non desiderare la casa del tuo prossimo [...], né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna cosa che appartenga al tuo prossimo».
Stesso discorso del comandamento precedente: si punisce il desiderio, non l'effettiva sottrazione (che è già coperta dal settimo comandamento).
Lascio terminare Myers:
Dio avrebbe potuto fare molto di meglio. Invece di soddisfare l'ego di Yahweh e di punire lo psicopensiero, Dio avrebbe potuto dire:Si potrebbe stilare un decalogo migliore di quello di Myers? Probabilmente sì, ma già questo è molto migliore di quello che un presunto Dio onnipotente, onnisciente, e onnibenevolente avrebbe dato al suo popolo. E in base al quale vivono miliardi di persone.
- Non vi discriminerete l'un l'altro sulla base del sesso, della nazionalità, della religione;
- Non vi schiavizzerete l'un l'altro;
- Non torturerete;
- Darete uguale protezione per tutti sotto la legge;
- Non priverete arbitrariamente i cittadini della loro proprietà;
- Non arresterete, incarcererete o esilierete arbitrariamente;
- Presumerete l'innocenza dell'accusato finché non sia riconosciuto colpevole;
- Non interferirete con la privacy degli altri;
- Garantirete la libertà di pensiero, di coscienza, di parola;
- Garantirete sicurezza, benessere e istruzione a tutti;
I
RispondiElimina" Non avrai altro Dio all' infuori di me " andava originariamente inteso come "sarai libero dagli Idoli" ... i teppistacci da stadio odierni sono un "ottimo" (si fa per dire) esempio di idolatria pericolosissima.
Davide
II
RispondiEliminaA puro titolo informativo, un commento su youtube ad un video di "bestemmia creativa" (ce n' è a non finire) dice che chi pronuncia il nome di Dio invano _ ovvero chi bestemmia senza far ridere_ sarà scomunicato dalla Chiesa Mosconiana ... una realtà su Facebook, qualora qualcuno vivesse autorecluso in una Torre d' Avorio.
Davide
il sesto comandamento in realtà è:non adulterare,quindi il significato non è solo sessuale.La traduzione cattolica ha trasformato e ridotto il comandamento.
RispondiElimina«il sesto comandamento in realtà è:non adulterare,quindi il significato non è solo sessuale.La traduzione cattolica ha trasformato e ridotto il comandamento. »
RispondiEliminaHo trovato una traduzione ebraica, che dice esattamente «non commetterai adulterio». La cosa mi lascia perplesso, mi dai un puntatore?
Si tratta _per chi ci crede_ di una materia complicata, la faciloneria di Myers _che infatti non ci crede_ è completamente fuoriluogo.
RispondiEliminaDavide
Giustamente Dio, dovendo dare i propri comandamenti a delle persone incapaci di comprendere quello che avrebbero dovuto comprendere i loro discendenti dell'epoca di Gesù, scelse di farlo in una forma che neppure una persona di media intelligenza oggi potrebbe comprendere, a meno di anni di indottrinamento sul risultato di secoli di studi.
RispondiEliminaDevo dire che il tuo ragionamento fila che è una bellezza.
Scusa Censore,stanotte lavoravo e non ho potuto spiegare.
RispondiEliminahttp://www.calogeromartorana.it/comandamenti.htm
Cmq penso che avrai gìà cercato.
Saluti
Myers parla di cose scritte migliaia d' anni fa passate per innumerevoli traduzioni, ignorandone completamente il contesto storico, come se fossero state scritte direttamente in Inglese meno di 24 ore fa ... come si fa a prenderlo sul serio ?
RispondiEliminaRipeto: non avrei nulla da ridire se tu e Myers diceste _coerentemente fino in fondo_ anche che Platone era antidemocratico peggio di Hitler.
Testi religiosi antichi e politically correct a misura di radical-chic odierno non ne esistono, rassegnatevi !
Davide
Platone era un antidemocratico, peggio di Hitler.
RispondiEliminaE tu hai una paura fottuta di aprire gli occhi, e ti ripari dietro ad un dito. Inondando questo blog di commenti stupidi.
Di stupito dagli eventi mi pari solo te o caro censore leggiti qualche secolo di storia ...poi apri bocca.....blasfemo
RispondiElimina(Viva Platone):il codice di Hammurabi scritto qualche secolo prima comprende 282 leggi tra le principali troviamo: non commettere rapina,non spostare una pietra confinaria,non frodare,non cncupire,non desiderare la roba d'altri,non rapire,non dare falsa testimonianza,non avere rapporti sessuali con tua madre,con la sorella di tua madre,con un altro uomo,con la moglie di un altro uomo, nè l'uomo nè la donna devono accoppiarsi con le bestie,non avere comportamenti provocanti che possono condurre ad un' ununione proibita,non sia castrato alcun maschio,nè uomo nè animale,non pensare che esita altra divinità all'infuori del signore,non intagliare alcuna immagine,non fare idoli per uso altrui,non inchinarti davanti a un idolo e non fare libagioni o sacrifici,ne bruciare incenso davanti a un idolo,non far passare i figli attranvernso il fuoco di Moloch,non profanare il nome di Dio.Hai mai sentito parlare d'ispirazione divina,o almeno d'identità culturale ,o per caso che dio risiede anche in noi stessi .A Frocione io preferisco Hammurabi,Platone ed anche Mosè al tuo amico jeffry Myers.Ciao Strunz
RispondiEliminaScusate se mi intrometto nella vostra discussione. Ma vi sembra il modo giusto di confrontarvi, dicendovi parolacce e quant'altro ?
RispondiEliminaCosa vi è servita tanta cultura se poi vi esprimete con simili bassezze, per di più anonime ?
La cultura deve rendere l'animo nobile. Altrimenti la rabbia, l'odio e il rancore vi accecheranno.
Non potete cercare insieme la verità ?
Riccardo