giovedì 13 ottobre 2011

Rigenerazione degli arti: la scienza può (forse) ciò che Dio non riesce a fare

Mi sono imbattuto nell'articolo «How Pig Guts Became the Next Bright Hope for Regenerating Human Limbs» («Come gli intestini del maiale sono diventati la prossima splendente speranza per la rigenerazione degli arti umani»).

Vi si descrivono le tecniche più all'avanguardia per la rigenerazione degli arti umani, basate sull'impiego della matrice cellulare estratta dalla vescica dei maiali. Secondo le testimonianze riportate nell'articolo (da prendere cum grano salis, ovviamente), vi sarebbero diversi casi in cui queste tecniche sarebbero state in grado di garantire la ricrescita di tessuti, muscoli interi e persino falangi. Tali successi iniziali hanno portato nuova linfa alla ricerca nell'ambito della medicina rigenerativa, con lo scopo di aumentare le applicazioni delle tecniche di rigenerazione degli arti e degli organi.

Sono un po' scettico su questo argomento, e nello stesso articolo si dice che i medici sono molto cauti sulle possibilità di successo e sulla tempistica della convalidazione dei risultati.

Ma anche se non vi dovessero essere altri avanzamenti tecnici, con la ricrescita di una sola falange la scienza ha ottenuto quello che Dio non ha mai fatto: far ricrescere un arto.

Ne parlai qualche tempo fa, nell'articolo «Perché Dio non guarisce gli amputati?»: anche i credenti devono ammettere che Dio non compie mai il miracolo di far ricrescere gli arti agli amputati. Significativo, no?

giovedì 6 ottobre 2011

"Per una mela" - Makkox

Bellissima, questa vignetta di Makkox. In maniera umoristica riesce a dire qualcosa che molti preferiscono ignorare.



P.S.: sì, lo so che è per Steve Jobs, ma non di meno la trovo significativa anche per questo blog.

Makkox, «Per una mela», 6 ottobre 2011.

mercoledì 5 ottobre 2011

Il «diritto ad offendersi» dei credenti non può giustificare la censura

In Turchia, il famoso vignettista Bahadir Baruter è stato denunciato per aver disegnato una vignetta in cui un fedele musulmano, durante la preghiera in moschea, telefona a Dio chiedendogli il permesso di saltare la parte finale della cerimonia perché ha degli impegni; in un angolo della vignetta, Baruter ha inserito una scritta che recita «Non esiste Allah, la religione è una menzogna».
La vignetta, pubblicata da Hurriet Daily News, con il testo incriminato cerchiato.
Il pubblico ministero ha chiesto la sua condanna ad un anno di carcere per aver «insultato i valori religiosi adottati da una parte della popolazione».

Che dire? «I soliti fanatici musulmani»? «La Turchia non rispetta la libertà di pensiero»? Certo, per l'ennesima volta i musulmani dimostrano di non avere nessuna considerazione per i diritti delle persone, mettendoli dietro la religione. Ma forse dovremmo guardare anche in casa nostra, perché la situazione non è poi migliore.


Una pubblicità «blasfema»

L'azienda di abbigliamento Fracomina ha recentemente diffuso una campagna pubblicitaria in cui alle modelle sono attribuiti slogans come:
Si tratta di una pubblicità che ha causato reazioni differenti, da chi la considera un modo di rompere i luoghi comuni a chi la considera sessista.