giovedì 28 novembre 2013

Ma il Papa è infallibile anche quando parla delle altre religioni?

La risposta è no, e probabilmente neppure pretende di esserlo. Il problema è che quando discetta del contenuto delle altre religioni, rischia di prendere delle grosse cantonate.

Recentemente Bergoglio ha pubblicato l'esortazione apostolica Evangelii Gaudium, all'interno della quale si lancia in questa spericolata affermazione circa l'Islam (enfasi mia):

253. Per sostenere il dialogo con l’Islam è indispensabile la formazione adeguata degli interlocutori, non solo perché siano solidamente e gioiosamente radicati nella loro identità, ma perché siano capaci di riconoscere i valori degli altri, di comprendere le preoccupazioni soggiacenti alle loro richieste e di fare emergere le convinzioni comuni. Noi cristiani dovremmo accogliere con affetto e rispetto gli immigrati dell’Islam che arrivano nei nostri Paesi, così come speriamo e preghiamo di essere accolti e rispettati nei Paesi di tradizione islamica. Prego, imploro umilmente tali Paesi affinché assicurino libertà ai cristiani affinché possano celebrare il loro culto e vivere la loro fede, tenendo conto della libertà che i credenti dell’Islam godono nei paesi occidentali! Di fronte ad episodi di fondamentalismo violento che ci preoccupano, l’affetto verso gli autentici credenti dell’Islam deve portarci ad evitare odiose generalizzazioni, perché il vero Islam e un’adeguata interpretazione del Corano si oppongono ad ogni violenza.
A parte il dubbio sulla modalità con cui un Pontefice possa discettare di cosa caratterizzi il «vero»  Islam, non vi è dubbio che i fedeli siano capaci di trovare una «adeguata» interpretazione del Corano che possa dimostrare come i seguenti versetti si oppongano ad ogni violenza. Voglio dire, sono proprio curioso di sapere come farebbero, ma sono millenni che riescono a trovare interpretazioni adeguate dei loro testi sacri che possano far loro dire tutto e il contrario di tutto, quindi…

Ecco i versetti del Corano che secondo Bergoglio si «oppongono ad ogni violenza»:
2.191. Uccideteli ovunque li incontriate, e scacciateli da dove vi hanno scacciati: […] Se vi assalgono, uccideteli. Questa è la ricompensa dei miscredenti.
2.193. Combatteteli finché non ci sia più persecuzione e il culto sia [reso solo] ad Allah.
3.151. Ben presto getteremo lo sgomento nei cuori dei miscredenti […]
4.34. Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre […] Le [donne] virtuose sono le devote, […] Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele […]
4.56. Presto getteremo nel Fuoco coloro che smentiscono i Nostri segni. Ogni volta che la loro pelle sarà consumata, ne daremo loro un'altra, sì che gustino il tormento […]
4.76. Coloro che credono combattono per la causa di Allah, mentre i miscredenti combattono per la causa degli idoli. Combattete gli alleati di Satana. […]
4.89. Non sceglietevi amici tra [i miscredenti], […] se vi volgono le spalle, allora afferrateli e uccideteli ovunque li troviate […]
4.91. […] afferrateli e uccideteli ovunque li incontriate. Vi abbiamo dato su di loro evidente potere.
4.101. […] i miscredenti sono per voi un nemico manifesto.
4.144. […] Non prendetevi per alleati i miscredenti, invece che i credenti. Vorreste dare ad Allah un valido argomento con voi stessi?
5.33. La ricompensa di coloro che fanno la guerra ad Allah e al Suo Messaggero […] è che siano uccisi o crocifissi, che siano loro tagliate la mano e la gamba da lati opposti o che siano esiliati sulla terra: ecco l'ignominia che li toccherà in questa vita; nell'altra vita avranno castigo immenso,
5.38. Tagliate la mano al ladro e alla ladra, […] come sanzione da parte di Allah […]
5.51. […] non sceglietevi per alleati i giudei e i nazareni, […] E chi li sceglie come alleati è uno di loro […]
5.64. […] Abbiamo destato tra [i giudei] odio e inimicizia fino al giorno della Resurrezione. […]
8.12. […] Getterò il terrore nei cuori dei miscredenti: colpiteli tra capo e collo, colpiteli su tutte le falangi!
8.39. Combatteteli finché non ci sia più politeismo e la religione sia tutta per Allah. […]
8.67. Non si addice ad un profeta prendere prigionieri, finché non avrà completamente soggiogato la terra. […]
9.5. […] uccidete questi [idolatri] ovunque li incontriate, catturateli, assediateli e tendete loro agguati […]
9.23. O voi che credete, non prendete per alleati i vostri padri e i vostri fratelli se preferiscono la miscredenza alla fede. Chi di voi li prenderà per alleati sarà tra gli ingiusti.
9.30. [i giudei e i nazareni] Li annienti Allah. Quanto sono fuorviati!
9.73. O Profeta, combatti i miscredenti e gli ipocriti, e sii severo con loro. Il loro rifugio sarà l'Inferno, qual triste rifugio!
9.123. O voi che credete, combattete i miscredenti che vi stanno attorno, che trovino durezza in voi […]
22.19-21. […] Ai miscredenti saranno tagliate vesti di fuoco e sulle loro teste verrà versata acqua bollente, che fonderà le loro viscere e la loro pelle. Subiranno mazze di ferro,
48.29. Muhammad è il Messaggero di Allah e quanti sono con lui sono duri con i miscredenti e compassionevoli fra loro. […]
58.14-15. Non hai visto coloro che si sono alleati con quelli con i quali Allah è adirato? […] Allah ha preparato per loro un severo castigo.
60.1. O credenti, non prendetevi per alleati il Mio nemico e il vostro, dimostrando loro amicizia […]
66.9. O Profeta, combatti i miscredenti e gli ipocriti e sii severo nei loro confronti. Il loro asilo sarà l'Inferno, qual triste rifugio!
Il testo del Corano è ripreso da Il Sacro Corano. L'articolo è pesantemente basato su Steve Wells, «Pope Francis: Islam and the Quran are opposed to every form of violence», Dwindling In Unbelief, 27 novembre 2013.

venerdì 22 novembre 2013

I dieci principali risultati dell'analisi del Westar Institute sulla composizione degli Atti degli Apostoli

Tra il marzo 2000 e il marzo 2011, alcuni studiosi del Cristianesimo delle origini si sono riuniti nel cosiddetto Acts Seminar per studiare la composizione degli Atti degli Apostoli. Il risultato del loro lavoro è stato pubblicato in Acts and Christian Beginnings: The Acts Seminar Report.

Ecco la «top ten» delle conclusioni degli studiosi (ripreso dall'articolo «Top Ten Findings of The Acts Seminar»):

  1. Autore. L'autore non si limitò a ricucire insieme una collezione di varie fonti e non aveva interesse nel conservare o trasmettere informazioni storiche genuine. Era un narratore di alto livello che aveva il controllo completo del proprio materiale e che poteva mutarlo in qualsiasi messaggio ideologico desiderasse trasmettere.
  2. Datazione. L'opera fu composta nei primi decenni del secondo secolo. Tra le varie implicazioni di questa conclusione ci sono quelle che l'autore non può essere considerato un compagno di viaggi di Paolo e che l'opera non può essere considerata una testimonianza affidabile del primo secolo.
  3. Le lettere paoline come fonte. È probabile che l'autore conoscesse le lettere paoline e la teologia ivi contenuta, sebbene talvolta la sua teologia sia opposta a quella dell'apostolo.
  4. Assenza di altre fonti storiche. A parte le lettere paoline, non è possibile identificare altre fonti storiche della narrazione di Atti. Materiale di contorno e modelli di ispirazione possono essere identificati (Giuseppe Flavio, Omero, Virgilio, Settanta), ma non costituiscono fonti della narrazione.
  5. L'origine gerosolimitana  del Cristianesimo non è storicamente fondata. L'intera narrazione della nascita della Chiesa a Gerusalemme (Atti 1-7) ha scarso valore storico.
  6. Atti non è una fonte indipendente per la vita e la missione di Paolo. Sono infatti le lettere di Paolo a costituire fonte sufficiente di tutti i dettagli e gli itinerari della vita dell'apostolo.
  7. Il modello letterario di Atti è l'epica. Atti è composto secondo gli stilemi dell'epica classica, e secondo tali stilemi va interpretato.
  8. I nomi dei personaggi sono scelti per scopi narrativi. Nella letteratura antica i nomi avevano spesso significati simbolici adeguati alle storie in cui erano trovati, e quindi frequentemente erano creati dall'autore per fornire credibilità alle storie; lo stesso fenomeno è presente in Atti.
  9. Atti è una narrazione ideologica. Atti fu composto per convogliare un certo messaggio ideologico; quando esaminati, la maggior parte del contenuto, della forma e della struttura delle storie mostrano come chiave primaria tali scopi ideologici.
  10. Atti deve essere presupposto come non-storico fino a prova contraria. Si tratta del riassunto di tutte le conclusioni precedenti. Sebbene non sia una fonte storica valida per il Cristianesimo del primo secolo, però, è da considerarsi una fonte storica valida per il Cristianesimo dell'epoca in cui fu composto, l'inizio del secondo secolo.
La lista degli studiosi partecipanti:
  • Rubén Dupertuis
  • Julian V. Hills
  • Perry V. Kea
  • Nina E. Livesey
  • Gerd Lüdemann
  • Dennis R. MacDonald
  • Shelly Matthews
  • Milton Morehead
  • Todd Penner
  • Richard I. Pervo
  • Thomas E. Phillips
  • Robert M. Price
  • Alan F. Segal
  • Christine R. Shea
  • Dennis E. Smith
  • F. Scott Spencer
  • Hal Taussig
  • Joseph B. Tyson
  • William O. Walker, Jr.
  • L. Michael White
  • Stephen R. Wiest
  • Sara C. Winter
Neil Godfrey,  «Top Ten Findings of The Acts Seminar», Vridar, 22 novembre 2013.