lunedì 14 maggio 2012

"Sposati e sii sottomessa"...

La copertina è simpatica e franca:
moglie, stai sotto!
...ovvero, Dei danni delle Sacre Scritture.

Costanza Miriano si descrive così sul suo blog:
Costanza Miriano è nata 41 anni fa a Perugia e vive a Roma.
Sposa e mamma di quattro esseri che sarebbe ottimistico e incauto definire bambini, due di razza maschile e due femminile, un tempo era laureata in lettere classiche, ma attualmente studia le tabelline.
Aspirante casalinga, attualmente è giornalista alla RAI,  tg3 nazionale (ma collabora anche con Avvenire e Il Timone). E’ cattolica fervente, e, convinta che in cielo si vada solo per raccomandazione, cerca sempre dei canali preferenziali per arrivare al Capo Supremo. Trova che la messa e il rosario siano quelli che funzionano meglio.
Non c’è molto altro da aggiungere al suo curriculum, se non che ha corso varie maratone, il che poi è venuto utile nel gestire una famiglia estrema.
La signora, giornalista, non ha scelto a caso le parole della propria presentazione, «esseri [...] di razza maschile», «aspirante casalinga», eccetera. Del resto la signora ha pubblicato un libro dal titolo esplicativo: Sposati e sii sottomessa. Pratica estrema per donne senza paura.


La pubblicità editoriale è ancor più esplicativa (enfasi mia):
Sposare un uomo, che appartiene irrimediabilmente a un'altra razza, e vivere con lui, è un'impresa. Ma è un'avventura meravigliosa. E la sfida dell'impegno, di giocarsi tutto, di accogliere e accompagnare nuove vite. Una sfida che si può affrontare solo se ognuno fa la sua parte. L'uomo deve incarnare la guida, la regola, l'autorevolezza. La donna deve uscire dalla logica dell'emancipazione e riabbracciare con gioia il ruolo dell'accoglienza e del servizio. Sta alle donne, è scritto dentro di loro, accogliere la vita, e continuare a farlo ogni giorno. Anche quando la visione della camera dei figli dopo un pomeriggio di gioco fa venire voglia di prendere a testate la loro scrivania. In questa raccolta di lettere originali ed esilaranti Costanza Miriano scrive di amore, matrimonio e famiglia in uno stile inedito: se fosse per lei produrrebbe delle encicliche, ma siccome non è il Papa mescola i padri della Chiesa e lo smalto Chanel, la teologia e "Il grande Lebowski", sostenendo con ferrea convinzione la dottrina cristiana del matrimonio senza perdere d'occhio l'ultima borsa di Dior. D'altra parte, come scriveva Chesterton, "non c'è niente di più eccitante dell'ortodossia".
Certo, è lecito eccitarsi con l'ortodossia (tra parentesi, gli aforismi di Chesterton sono fastidiosamente banali), ma non è questa eccitazione l'origine della visione del matrimonio di Miriano. In un'intervista a Misiòn, l'omologo spagnolo di Famiglia Cristiana, Miriano ha chiarito l'origine del suo pensiero:
Sottomissione è una parola un po’ scioccante per le donne di oggi… Perché suggerisci alle donne di sottomettersi? Che intendi esattamente?
Non sono mica io a scegliere questa parola! E’ san Paolo, nella lettera agli Efesini.
La parola sembra offensiva, a noi donne di oggi, perché non sappiamo uscire dalla logica del dominio e della sopraffazione, che spesso vige in molte coppie. Ma in una logica di servizio reciproco, sottomissione indica solo lo specifico tipo di servizio al quale è chiamata la donna. Mentre l’uomo, chiamato anche lui a servire, in modo diverso, deve essere “pronto a morire per la sposa come Cristo per la Chiesa” Dunque non è che all’uomo vada molto meglio…
San Paolo ce lo ricorda perchè noi donne tendenzialmente vorremmo controllare tutto, mettere sempre la nostra impronta, dire l’ultima parola, manovrare le persone, magari non direttamente o apertamente, ma da dietro, in modo non scoperto.
Invece essere sottomesse significa letteralmente stare sotto, cioè sostenere tutti i membri della famiglia, sorreggere, accompagnare i più deboli. Questa è una qualità peculiarmente femminile, e nessuna rivoluzione femminista potrà mai farci dimenticare che questo è il nostro vero talento. Potremo lavorare e avere sempre maggiori successi, ma la cosa che sappiamo fare meglio, e quella che davvero risponde ai nostri più profondi desideri del nostro cuore, è mettere noi e gli altri in relazione. L’amore della donna è più oblativo, quello dell’uomo più deciso e portato ad “uscire fuori” mentre la donna accoglie (il rapporto fisico è figura di quello spirituale). Uomini e donne di oggi devono riappropriarsi del loro specifico talento, complementare l’uno all’altro.
Insomma, donne, siate sottomesse, lo dicono san Paolo e Miriano!

Patrizio Alessandrini, «"Sposati e sii sottomessa": intervista a Costanza Miriano», Associazione Nazionale Famiglie Numerose, 11 maggio 2012.

4 commenti:

  1. "noi donne tendenzialmente vorremmo controllare tutto, mettere sempre la nostra impronta, dire l’ultima parola, manovrare le persone, magari non direttamente o apertamente, ma da dietro, in modo non scoperto"

    Le donne - brutta razza - sono subdole. Lo dico sempre anch'io.

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  2. E sono anche vendicative: quando si accorgeranno che questa ha rivelato i loro segreti, faranno sparire anche il cadavere. :-)

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  3. Mi auguro di no: di cadaveri scomparsi, e delle relative conseguenze, credo che se ne abbia abbastanza.

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  4. Se posso dire la mia, mi pare che Miriano parli per stereotipi di metà ventesimo secolo. Non è forse possibile per una donna essere una madre amorevole e allo stesso tempo pretendere giustamente la totale equità di diritti sociali, lavorativi e decisionali? Voglio dire, il mondo cambia, e al contrario dei diamanti, la morale biblica non è per sempre...

    Poi, se lei è contenta così, io non ho nulla da ridire.

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