Gesù era un "mutaforme" e per questo motivo Giuda fu costretto a indicarlo con un bacio ai Romani giunti ad arrestarlo; tale arresto avvenne di martedì invece che di giovedì. La sera prima della crocifissione, invece che con gli apostoli, Gesù cenò con Ponzio Pilato, che offrì di far mettere a morte il proprio figlio invece del predicatore ebreo.
O almeno questo è quello che pensava un gruppo di cristiani 1200 anni fa, e che scrisse in un testo in lingua copta attribuito al vescovo paleocristiano Cirillo di Gerusalemme (315-387), Dottore della Chiesa.
Il testo, un'omelia falsamente attribuita a Cirillo e intitolata La vita e la passione di Cristo, è contenuto in un manoscritto copto (Ms. E16262) ritrovato in Egitto nel 1910, conservato all'Università della Pennsylvania, ma solo recentemente tradotto da Roelof van den Broek.
O almeno questo è quello che pensava un gruppo di cristiani 1200 anni fa, e che scrisse in un testo in lingua copta attribuito al vescovo paleocristiano Cirillo di Gerusalemme (315-387), Dottore della Chiesa.
Il testo, un'omelia falsamente attribuita a Cirillo e intitolata La vita e la passione di Cristo, è contenuto in un manoscritto copto (Ms. E16262) ritrovato in Egitto nel 1910, conservato all'Università della Pennsylvania, ma solo recentemente tradotto da Roelof van den Broek.
Pilato a cena con Gesù
Un articolo di LiveScience riporta il testo della cena tra Pilato e Gesù, la sera prima della crocifissione:«Senza ulteriori indugi, Pilato preparò una tavola e mangiò con Gesù durante il quinto giorno della settimana. E Gesù benedisse Pilato e tutta la sua casa», riporta parte della traduzione. Pilato dice poi a Gesù «bene allora, ecco, la notte è giunta, alzati e allontanati, e quando il giorno arriva ed essi giungeranno e mi accuseranno a causa tua, darò loro l'unico figlio che ho così che possano ucciderlo al posto tuo».