Tale saggio – in effetti una collezione di post pubblicati tra il luglio e il settembre 2007 – ha lo scopo di aiutare il lettore a riconoscere e a evitare quelle risposte, credenze o affermazioni che sembrano avere un significato ma che in realtà ne sono prive.
Nulla a che fare con l'ateismo o la religione, ma credo che qualche sparuto lettore possa trovare interessanti queste riflessioni. Buona lettura!
- Far pagare dazio alle convinzioni (in termini di esperienze previste): non tutte le convinzioni che abbiamo sono direttamente relative all'esperienza sensoriale, ma le convinzioni dovrebbero pagare dazio in termini di previsioni di esperienze. Per esempio, se credo che "la gravità è di 9,8 m/s2" allora dovrei essere in grado di predire dove vedrò la lancetta dei secondi del mio orologio nell'istante in cui udirò lo schianto di una palla da bowling lasciata cadere da un edificio. D'altro canto, se il tuo professore postmoderno di Inglese dice che il famoso scrittore Wulky è un "post-utopico", questo potrebbe non significare niente, in effetti. La morale è di chiedersi "Che esperienza mi aspetto?" e non "A quali affermazioni credo?"
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