sabato 7 maggio 2011

Ma i cattolici credono realmente a ciò in cui dovrebbero credere?

Qualche anno fa scoprii un gioco di carte intitolato Credo! The Game of Dueling Dogmas. Non ci ho mai giocato, ma leggendo il regolamento e guardando il materiale, mi sembra un gioco dall'ambientazione molto affascinante.

I giocatori impersonano dei patriarchi che partecipano ad un concilio ecumenico (non è detto esplicitamente, ma sembrerebbe il concilio di Nicea del 325): il loro compito è votare i nove articoli del Credo (o meglio, di una sua versione fittizia). Per ciascun articolo esistono diverse varianti, «ortodossa», «apollinare», «monofisista», eccetera, e ciascun patriarca ha un suo «credo» personale che è una combinazione di queste dottrine. I giocatori-patriarchi si alleano tra di loro e si combattono a colpi di anatemi, persecuzioni, conversioni, eccetera, acquistando e perdendo vescovi e fedeli, fin quando l'imperatore convoca una sessione del concilio per votare un articolo: dopo il voto, i giocatori-patriarchi che hanno una versione dell'articolo diversa da quella vincente vengono perseguitati e perdono fedeli, in numero tanto maggiore quanto più quell'articolo era per loro importante.

Parlo di questo gioco perché leggendo le versioni non-ortodosse degli articoli rimasi colpito della varietà delle credenze cristiane di quell'epoca: sebbene si tratti di un gioco e non di un testo accademico, infatti, ciascuna versione è stata realmente sostenuta da qualche cristiano dell'epoca. Tendiamo a vedere il Cristianesimo come qualcosa di ben definito, eppure ci sono state persone che si definivano cristiane e che credevano in cose che molti cristiani oggi troverebbero assurde.


La cosa mi è tornata in mente con la pubblicazione di un test intitolato «Scopri quanto sei cattolico», che cerca di misurare quanto una persona (presumibilmente cattolica) abbia credenze che corrispondono al magistero cattolico. L'idea di fondo del test è condivisibile: le persone che si identificano come «cattoliche» (ma il discorso vale anche per le altre confessioni) credono realmente in ciò che la Chiesa insegna?

Vi sono persone che si definiscono «cattoliche», ma che della transustanziazione, dell'immacolata concezione, dell'infallibilità papale, della teodicea, del significato del peccato originale, eccetera, non sanno nulla: loro credono in Gesù e sono cattolici, e questo è quanto.

Ci sono altre persone, sempre «cattoliche», che credono in Gesù e nella Chiesa cattolica, ma ritengono che il Papa si sbagli in materia di sesso prima del matrimonio, per esempio, oppure che ritengono che la convivenza more uxorio debba essere riconosciuta dalla legge.

Altre persone si definiscono «cattoliche» pur avendo solo una vaga spiritualità, ritenendo che esiste «un Dio», che questo Dio abbia qualcosa a che fare con Gesù, che le preghiere funzionino ma i sacramenti come battesimo e matrimonio in chiesa si praticano solo per far contenti la famiglia.

Sono cattolici questi? È giusto considerarsi cattolico se non si crede che la Chiesa sia il tramite tra l'uomo e Dio? Allora quanti sono i veri cattolici, per esempio in Italia?

10 commenti:

  1. Non è un gioco per Cattolici, ma per Protestanti: i Cattolici la bibbia manco devono aprirla, devono solo affidarsi al Magistero della Chiesa.

    Tutt'al più può essere un gioco per sacerdoti cattolici, ma i fedeli devono limitarsi a difendere le ingerenze del Vaticano dai Comunisti.

    Se credono che "Cristo" sia un cognome, fa lo stesso.

    ;-) :-)

    Punto e basta.



    Davide

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  2. Non è un gioco per Cattolici, ma per Protestanti: i Cattolici la bibbia manco devono aprirla, devono solo affidarsi al Magistero della Chiesa.

    Tutt'al più può essere un gioco per sacerdoti cattolici, ma i fedeli devono limitarsi a difendere le ingerenze del Vaticano dai Comunisti.

    Se credono che "Cristo" sia un cognome, fa lo stesso.

    ;-) :-)

    Punto e basta.



    Davide

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  3. Chiedo scusa se è venuto doppio.

    Cmq, hai notato che il gioco è in Inglese ? ... Ciò significa che è rivolto ai soli adepti dell' Eresia Protestante, i tormentati dalla Predestinazione

    Davide

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  4. Prima che qualcuno lo chieda: "Perché allora c' è scritto Credo in Italiano e non I Believe in Inglese" ?

    Ebbene, quel "Credo" è in Latino ...

    E poi dev' essere un gioco palloso ... molto più divertente Germano Mosconi che duetta con Lady Gaga, no ?

    Davide

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  5. O sant'asinità,sant'ignoranza,
    santa stolticia e pia divozione,...

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  6. Ma difatti:

    nella Tradizione Cattolica un fedele che volesse sapere che c' è scritto nella bibbia (e notare che scrivere "Bibbia" maiuscolo con tanto di "Sacra" sempre maiuscolo è un classico vezzo protestante)sarebbe come una pecora (visto l' uso fortunatissimo della metafora pastorizia) che volesse guardare una cartina con sopra segnate le rotte della transumanza ... e discuterne con il pecoraio !

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  7. Faccio solo notare che l'uso della maiuscola per la parola «Bibbia» è dettato dalle regole dell'ortografia della lingua italiana, non dalla confessione religiosa.

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  8. Ma anche no: è un po' come Dio (monoteismo) e dio (politeismo) Vuoi parlarne con un vero esperto ? ... Parlane con il celeberrimo Miguel Martinez di Kelebeklerblog !

    Davide

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  9. «è un po' come Dio (monoteismo) e dio (politeismo)»

    In un caso è nome proprio (e vuole la maiuscola), nell'altro è nome comune (e vuole la minuscola). «Bibbia» è nome proprio, e vuole la maiuscola.

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  10. Etimologicamente "bibbia" è l' italianizzazione della traslitterazione in Latino di "i libri" in Greco ... Poi ci sono le famose Maiuscole Ideologiche, del tipo "Partito" in URSS nonché in Emilia Romagna :-) .

    Alla UAAR "dio" in senso monoteista è sempre minuscolo a spregio ... se glielo fai notare, al massimo ti fanno il battutone del tipo:

    "In effetti anche un cane/porco ha diritto a un nome proprio !"

    ... Ma si tratta del Trionfo di Germano Mosconi su Umberto Eco, che al massimo potrà fare il "Mona Che Sbatte La Porta E Che Chiude Urlando"

    Davide

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