lunedì 2 aprile 2012

«Parlami d'amore Milù»

Splendida vignetta di Disegni, da il Fatto Quotidiano.


6 commenti:

  1. Davvero molto bella questa vignetta. mostra in modo drammatico cosa accade quando scolleghiamo la fede dalla ragione, quando cioè queste due dimensioni rimangono distanti e non costituiscono alcun dialogo e quindi in modo unitario il sapere. Entrambe escono così dall'ambito del sapere: la ragione diventa ragionalismo e la fede fideismo o fondamentalismo.

    Infatti la fede cattolica professa esattamente il contrario: la costituzione unitaria, circolare e reciproca della ragione e della fede come unico sapere. Il primato della fede è posto non come presupposto per negare la ragione, ma come unica garanzia possibile che la ragione stessa non diventi a sua volta fideismo, negando se stessa (contraddizione).

    Grazie dello spunto interessante.

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  2. fix: ragionalismo leggasi razionalismo

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  3. Fede e ragione - malgrado i tentativi reiterati ma inefficaci di Ratzinger di sostenere il contrario - sono opposti: l'una chiede di credere senza prove, l'altra rifiuta di concedere alcunché senza corroborazioni empiriche.

    La fede cattolica si basa su di una serie di "misteri" che vanno accettati così come sono, fideisticamente, malgrado la loro assurdità. Non vi è nulla di razionale nella nascita virginale, nell'assunzione in cielo, nel peccato originale di due esseri umani che avrebbero generato tutta l'umanità, nella risurrezione, nell'incarnazione.

    Il protagonista della vignetta (la fede) è costretto ad uno sforzo volontario per credere in cose assurde; il contraltare della spalla (la ragione) è evidentemente impotente di fronte al tracimare della volontà di credere nell'assurdo.

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  4. Sì ma i Pastafariani hanno preceduto Disegni&Caviglia ...

    Davide

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  5. non è vero che "chiede di credere senza prove". E' che "le prove" hanno uno spazio più ampio che non le prove empiriche. Questo perchè la fede, se in corretta ermeneutica con la ragione, amplia e non riduce lo spazio di quest'ultima. Viceversa la fede può essere purificata dalla ragione, purché questa sia aperta alla fede.

    Non può essere accusata di fondamentalismo o fideismo la fede che chiede alla ragione di essere purificata da questa. Viceversa una ragione che pretende di essere l'unica fonte del sapere e del conoscibile si riduce a fideismo (il che è paradossale). Infatti la ragione, da sola, non è in grado di sostenere la completezza e la correttezza di se stessa: non è in grado di dimostrare che vi siano cose vere/valide al di fuori di essa, con nessun metodo epistemico noto.

    Infatti la ragione, da sola, non può "auto-certificare" se stessa, avendo necessità di una forza per così dire "ad-extra", cioè al di fuori di essa: può essere solo al fede. Non è la fede a dire alla ragione come deve ragionare (come la vignetta vuole far credere).

    Se non sei d'accordo dimostrami, con un puro ragionamento di ragione, come questa possa auto-certificare se stessa facendo appello solo alle proprie armi. Devi potermi dimostrare, cioè, come la ragione sia in grado di dimostrare che non esiste niente di valido al di fuori di essa: lo vedo molto arduo...
    Nessuno, finora credo ci sia mai riuscito.

    Infatti il razionalismo, non potendo dedurre questo è "obbligato" ad assumere questa asserzione (quella in grassetto) a puro dogma: ecco dunque il fideismo portato al massimo estremo.

    Il razionalismo è il massimo del dogmatismo, perchè per auto fondarsi necessità appunto di qualcosa che la ragione stessa non può dedurre. Ecco dunque che il razionalismo, che tanto avversa i dogmi, necessita dunque di un dogma bello e buono per auto-fondarsi.

    Ecco perchè il razionalismo è una forma di fideismo: la massima forma di fideismo. Oltretutto contraddittoria.

    Il sistema fede-ragione, invece, se in corretta ermeneutica fra loro, non è contraddittorio, perchè mette ogni cosa al suo posto "i dogmi al loro posto nella fede" e "l'esperienza epistemica e di conoscenza umana al suo posto nella ragione".

    PS: i misteri propriamente detti c'entrano poco o niente con questo discorso.

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  6. «non è vero che "chiede di credere senza prove".»
    Se ci sono delle "prove" allora non c'è bisogno di "fede", per definizione.

    «E' che "le prove" hanno uno spazio più ampio che non le prove empiriche.»
    E quali sarebbero le queste "prove non empiriche"? Le sensazioni personali? La tradizione? La rivelazione?

    Le prove "empiriche" hanno il vantaggio che, date due persone razionali con le stesse conoscenze a priori e le stesse prove "empiriche", le due persone dovranno giungere a sostenere le stesse cose. Queste "prove non empiriche" hanno la stessa proprietà? Se sì, come mai dopo millenni i credenti non riescono neppure a mettersi d'accordo sulla definizione di "divinità"?

    «Questo perchè la fede, se in corretta ermeneutica con la ragione, amplia e non riduce lo spazio di quest'ultima. Viceversa la fede può essere purificata dalla ragione, purché questa sia aperta alla fede.»
    In che modo la fede riuscirebbe ad ampliare la ragione? Quali spazi sono preclusi alla ragione in assenza della fede?

    «Non può essere accusata di fondamentalismo o fideismo la fede che chiede alla ragione di essere purificata da questa.»
    È però necessario, a questo scopo, che chi ritiene che la ragione debba essere "purificata" spieghi per quale motivo ciò deve avvenire, altrimenti come si potrebbe distinguere questa posizione da un'ideologia?

    «Viceversa una ragione che pretende di essere l'unica fonte del sapere e del conoscibile si riduce a fideismo (il che è paradossale). Infatti la ragione, da sola, non è in grado di sostenere la completezza e la correttezza di se stessa: non è in grado di dimostrare che vi siano cose vere/valide al di fuori di essa, con nessun metodo epistemico noto.»

    Per quale motivo la ragione dovrebbe essere in grado di dimostrare la completezza e la correttezza di sé stessa?

    Perché la ragione non viene vista semplicemente come un metodo per distinguere ciò che è falso da ciò che è vero, metodo che, accoppiato all'esperienza empirica, permette di conoscere? Quale altro sistema, oltre all'accoppiata ragione+esperienza ha dato prova di fornire conoscenze reali e inconfutabili?

    «Devi potermi dimostrare, cioè, come la ragione sia in grado di dimostrare che non esiste niente di valido al di fuori di essa [...] il razionalismo, non potendo dedurre questo è "obbligato" ad assumere questa asserzione (quella in grassetto) a puro dogma»

    Non lo dimostro perché non lo sostengo. Chiedo però a chi afferma che vi sia qualcosa di valido al di fuori della ragione (cioè da essa non indagabile) di portare prove della sua affermazione. Ce le hai?

    «PS: i misteri propriamente detti c'entrano poco o niente con questo discorso.»

    Attendo comunque prove, empiriche o "non empiriche", della nascita virginale, dell'assunzione in cielo, del peccato originale di due esseri umani (mai esistiti) che avrebbero generato tutta l'umanità, della risurrezione, dell'incarnazione.

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