giovedì 6 settembre 2012

Neanche il Papa crede più ai vangeli

Gli studiosi contemporanei hanno riconosciuto da tempo lo scarso valore storico dei vangeli, narrazioni teologiche in contraddizione tra loro, ma devo ammettere che mi sorprende constatare come neppure più il Papa creda alla storicità delle narrazioni evangeliche.

L'ultimo esempio di questo scetticismo è legato alla figura di Giuda e in particolare al suo tradimento. Nel suo libro Gesù di Nazaret - Dall'ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione, Ratzinger ha dedicato una sezione a "Il mistero del traditore" (Libreria Editrice Vaticana, 2011, pp. 78 ss.). Nell'Angelus del 26 agosto, è poi tornato sull'argomento, affermando:
Giuda si sentiva tradito da Gesù, e decise che a sua volta lo avrebbe tradito. Giuda era uno zelota, e voleva un Messia vincente, che guidasse una rivolta contro i Romani. Gesù aveva deluso queste attese.
Dunque per Ratzinger il tradimento di Giuda è politico: Gesù non vuole porsi al comando di una rivolta militare contro i Romani, e Giuda lo consegna agli stessi Romani.


Come fa notare Antonio Lombatti, il problema sorge quando si vanno a leggere i vangeli canonici.Nel Vangelo secondo Matteo (26.14-16) Giuda tradisce Gesù per soldi; nel Vangelo secondo Luca, la motivazione è Satana, che entra in Giuda (22.3-6); per il Vangelo secondo Giovanni, invece, Giuda ruba i soldi dalla cassa comune ed è contrariato dal rimprovero di Gesù in occasione dell'unzione dei piedi da parte di Maria di Betania (12.4-6) ed è comunque vittima della possessione di Satana (13.27).

Da nessuna parte, nei vangeli, si fa riferimento all'aspettativa di un Messia militare da parte di Giuda; da nessuna parte si dice che tradì Gesù perché non voleva guidare una rivolta; le motivazioni fornite dagli evangelisti per il tradimento sono l'avidità e la possessione da parte di Satana.

Ratzinger, evidentemente, non crede che i vangeli dicano il vero su questo punto.

Antonio Lombatti, "Sul tradimento di Giuda", Archeologia Biblica e Storia della Chiesa, 3 settembre 2012; Gustavo Zagrebelsky, "Quel Giuda politico sarebbe più eversivo", la Repubblica, 29 agosto 2012.

15 commenti:

  1. Mi chiedo se Ratzinger sia influenzato più da "L'ultima tentazione di Cristo" o da "Jesus Christ Superstar".

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    1. Non sono d'accordo. La posizione espressa da Ratzinger non è frutto di un'invenzione artistica, ma corrisponde ad un filone di pensiero all'interno della ricerca sul Gesù storico.

      Che uno studioso come Ratzinger condivida i risultati di questa ricerca non è certo scandaloso. Quello che è surreale è che a negare la storicità delle narrazioni evangeliche sia il Papa...

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  2. Perché, ci aveva mai creduto?
    Semplicemente sta facendo la stessa cosa che tutti i preti (e molti “credenti”) fanno, cioè far dire al Vangelo quello che vogliono loro usando metafore, esegesi, allegorie, traslati e via interpretando: una squisitamente vantaggiosa possibilità di affermare tutto o il contrario di tutto, dichiarandolo “Vangelo”.
    Solo che ‘sta volta gli è scappata un po’ la mano al Ratzinger.

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    1. Credo più che altro che abbia fatto confusione tra ciò che pensa come studioso e ciò che deve dire di pensare come pontefice. Insomma, ha una certa età, mica è un giovanotto!

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    2. Benedetto XVI integra solamente alcune cose che il vangelo non spiega. Non nega l'intervento di satana e neppure che Gesù sia stato venduto, ma è assai improbabile che la causa sia l'avarizia (trenta denari è circa un decimo del profumo che Maria di Betania versò su Gesù). Le cause probabilmente saranno state altre e Ratzinger ipotizza appunto una delusione dell'apostolo che si aspettava un Messia politico

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    3. Non sono d'accordo. Se credi ai vangeli, le ragioni sono chiare: avarizia e intervento del malvagio.

      Non c'è nulla da "integrare" se si ritiene che i vangeli descrivano fatti realmente accaduti

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    4. I vangeli narrano che Giuda tradì Gesù per trenta denari, ma non dice nulla riguardo alle cause psicologiche di Giuda e non risolve l'antimonia già detta prima: l'avido Giuda chiede solo trenta denari quando Maria di Betania possedeva un profumo che ne valeva dieci volte tanto. Si può giustamente osservare che quella di Giuda zelota sia solo un ipotesi che potrebbe risultare errata, ma non affermare che Benedetto XVI non creda più ai vangeli.

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    5. Ripeto: i vangeli dicono che Giuda era avido e che fu posseduto da Satana, e che a seguito di ciò decise di tradirlo.

      Cercare altre spiegazioni è legittimo e razionale, ma implica non credere che "Satana" e "avarizia" siano la causa del tradimento, cosa che contrasta con la narrazione evangelica.

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    6. In effetti ci sarebbe anche da pensare sull'avidità di Giuda. Oltre alla cifra bassa per la quale è stato comprato, come può una persona avida entrare a far parte di un gruppo che predicava la vendita dei loro beni per darli ai poveri?

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    7. "come può una persona avida entrare a far parte di un gruppo che predicava la vendita dei loro beni per darli ai poveri?"

      Magari mirava a far da intermediario tra chi ne aveva, di beni, e chi avrebbe potuto beneficiarne. L'esperienza insegna che durante i passaggi di mano si "perde" sempre qualcosa, lungo il tragitto.

      Saluti
      Marcoz

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    8. Giuda perdette la fiducia in Gesù durante il tragitto, ma purtroppo non sappiamo il motivo. I motivi adotti nei vangeli non spiegano tutto e da qui l'ipotesi dell'attesa di un Messia politico.

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  3. Posso farle una domanda?
    Chi scrive i libri del Papa,in particolare gli ultimi due?

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    1. Immagino Ratzinger. Perché, ha motivo di credere diversamente?

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  4. Si anch-io , ma credo che la stessa cosa non valga per i vari discorsi.

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  5. Beh, come Papa può sostenere qualsiasi cosa quando parla di religione. E' persino un dogma di fede. Evidentemente lo Spirito Santo deve averlo illuminato. Con un po' di fantasia, si può persino far confluire le due motivazioni precedenti (avarizia e possessione) con quelle politiche.

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