venerdì 5 ottobre 2012

Sam Harris sulla libertà di offendere un Dio immaginario

La libertà di pensare ad alta voce su taluni argomenti,
senza aver paura di essere costretti a nascondersi o di essere uccisi,
è stata già perduta.

E le uniche forze su questa Terra che possono riottenerla
sono governi laici e forti
che affrontino le accuse di blasfemia con disprezzo.
Non è necessario scusarsi.

I musulmani devono imparare che se fanno
affermazioni bellicose e fanatiche
sulla tolleranza delle società libere,
si scontreranno coi limiti di quella tolleranza.


Il resto dell'articolo di Sam Harris, "On the Freedom to Offend an Imaginary God" ("Sulla libertà di offendere un Dio immaginario"), è disponibile sul suo blog.

11 commenti:

  1. Scusate, ma qui la premessa è sbagliata.
    Si potrebbe intendere che, se sono libero di offendere un dio immaginario, allora se offendo un dio reale sono colpevole di.. ecc. ecc.

    Io direi che, se offendo dio, questa è una questione tra me e dio.
    Non è riconosciuto da tutte le religioni che dio è onnipotente?
    E allora, perchè questo dio onnipotente ha bisogno dell'intermediazione di un umano?

    Se dio si è offeso a morte per qualcosa che ho detto o fatto, può benissimo punirmi lui.
    O no?

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  2. bravo harris
    bravo censore - ovviamente
    leggendo pero' "the end of faith", anche se mi trovo in linea su tutto il discorso, quando harris parla di tortura e di come essa possa essere 'giustificabile'..vabe'.
    ci vuole polso con gli intolleranti, su questo siamo 'tutti' d'accordo.

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  3. cit- "E allora, perchè questo dio onnipotente ha bisogno dell'intermediazione di un umano?"

    beh,qua sono i chiari limiti dell'immaginazione umana, un po' come i fiumi di latte e la frutta secca (non le vergini) di alcuni paradisi.
    se fosse, ripeto - fosse, l'entita' che dice di essere (lol non riesco ad essere serio mi sembra di parlare della fatina dei denti) non avrebbe neanche il bisogno di comunicare, saremmo gia' in sintonia con il creato e bon, chiusa li. invece no, pare piu' d'essere dei partecipanti ad un crudele gioco da tavolo.

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    1. OK, siamo d'accordo.

      Quello che non va è che questa cosa non viene mai evidenziata.
      Tanto per restare a casa nostra, perchè c'è bisogno che il papa mi scomunichi oppure che la "santa inquisizione" mi metta al rogo??
      Come ho già detto, dovrebbe essere una questione tra me e dio "onnipotente".

      Nessuno che dica mai al papa che scomunica qualcuno: "fatti i cazzi tuoi che a quel qualcuno ci penserà dio"!

      Oltretutto, se il papa si sente in dovere di intervenire, significa che crede che dio non ne sia capace.
      Secondo me questa è blasfemia....

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  4. Ma bravo ,sei preoprio intelligente!
    Anche non rubare è un precetto divino ,ma se rubi ti mettono in galera,non aspettano che ti presenti dinnanzi il tribunale di Dio

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    1. Perché naturalmente il furto e la blasfemia sono reati da porre sullo stesso piano...

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    2. @sgatonio: che stupidaggine!
      Innanzitutto, la polizia di solito aspetta una denuncia. Perchè, se sono stato derubato, potrei anche decidere che il ladro è più povero di me e perdonarlo.

      Mentre i talebani vendicano le offese al loro dio senza sapere che cosa ne pensa lui....

      Ti faccio un esempio: io offendo in maniera pesante mio fratello.
      TU decidi che queste offese devono essere pagate con il sangue e mi uccidi senza dire niente a mio fratello.

      A questo punto, cosa ne sai se mio fratello approva la mia uccisione? Cosa ne sai se noi, pur volendoci bene, avevamo questo comportamento in famiglia? Cosa ne sai se mi aveva già perdonato?

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  5. Dio, certo che agisce!Attraverso l'autorità, che è di diritto naturale perciò di origine divina.

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    1. " l'autorità, che è di diritto naturale perciò di origine divina."

      Help!! Qualcuno potrebbe tradurre, per cortesia?

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    2. Significa che l'autorità ha giustificazione nella natura (vd. giusnaturalismo) e perciò è di origine divina (vd. creazionismo).

      Sembra un concetto leggermente reazionario ma tanto ha detto.

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  6. "non rubare è un precetto divino"

    Su questo ho qualche dubbio (e credo che anche gli antropologi, a maggior ragione, avrebbero da ridire). Tuttavia, per motivi puramente pratici, mi sta bene che molti credano che sia così. Sa, Sgatonio, mica tutti hanno un'etica solida o vivono nel timore di essere eventualmente beccati e di finire in galera, se rubano.

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