lunedì 27 aprile 2009

Ateismo alla luce del sole

Ho trovato interessante l'articolo di Francesco D'Alpa, responsabile Osservatorio UAAR sui fenomeni religiosi, intitolato “Eclissi della religione e insulti al papa”, perché traduce bene in parole una sensazione che ho in questo periodo.

D'Alpa parla dell'atteggiamento assunto dalle gerarchie vaticane, che, coadiuvate da una classe politica di scarso livello, dipingono il Papa come un bersaglio dei laici e degli atei, quando è Benedetto XVI che ha iniziato una offensiva per riportare in auge il principio fideistico, il dominio della fede (la sua, ovviamente) nella vita pubblica e il disprezzo della ragione che ha caratterizzato la Chiesa prima del Concilio Vaticano II. I casi sono numerosi: la sua “lezione” da tenersi alla Sapienza di Roma; la pericolosa opposizione all'uso dei metodi contraccettivi; l'imposizione del principio della “santità” della vita a discapito dell'autodeterminazione di ciascuno e tanti altri.

Dal caso degli autobus con lo slogan ateo, alla summenzionata legge sul testamento biologico, al coretto di Bagnasco e Gelmini sull'insegnamento della religione cattolica nelle scuole che “promuoverebbe una mentalità accogliente” è evidente che in Italia tira un'aria pesante per chiunque non voglia genuflettersi davanti ad un uomo che afferma di essere il vicario di Dio in terra. E, paradossalmente, questo è un pericolo maggiore di quello costituito dall'incompetente e criminogeno Presidente del Consiglio dei Ministri che ci viene imposto dalle televisioni: anche chi dovrebbe difendere le posizioni della laicità e dell'aconfessionalità dello Stato si affretta a genuflettersi, per piaggeria, dinanzi al pronunciamento papale.

Stamattina stavo leggendo il primo post del blog Daylight Atheism che si intitola “Welcome to Daylight Atheism”. L'autore spiega i motivi per i quali ha deciso di aprire un blog sull'ateismo. Uno è la crescita all'interno della società civile delle forze fondamentaliste religiose, che giustamente descrive come “acerrime nemiche di tutto il progresso” avvenuto negli ultimi secoli e intente a minacciare “la libertà e la felicità delle persone ovunque”. L'altro motivo che ha spinto l'autore (che si firma Ebon Musings) è l'assenza, o meglio la sottorappresentazione dei blog sull'ateismo, con il relativo deficit di disseminazione delle ragioni dietro la scelta di liberarsi dalle catene del credo religioso. Ebon Musings termina il post dicendo:

Ora più che mai, mentre il potere della destra religiosa si ingrossa, la società ha bisogno della nostra presenza, ha bisogno del nostro messaggio. Dobbiamo presentare la forte e chiara luce dell'ateismo come un'alternativa positiva e desiderabile all'oscurità fangosa dell'intolleranza religiosa e della superstizione. So che ci sono molte persone coscienziose che sarebbero nostre alleate se capissero chi siamo davvero e cosa vogliamo; so anche che ci sono molti altri che lottano contro il dubbio, senza sapere che ci sono altri che si sentono allo stesso modo e che non sono soli.

La 'A' rossa è il simbolo del movimento ateo. Spero sia un simbolo di rinascita della società civile, finalmente liberata dalla secolare oscurità in cui l'hanno gettata le gerarchie religiose.

martedì 14 aprile 2009

Il nuovo editto bulgaro

Non sono un fan di Michele Santoro, ma quando è troppo è troppo.

Nell'ultima puntata di Annozero, quella di giovedì 9 intitolata "Resurrezione", hanno mostrato il lato oscuro degli interventi della protezione civile in occasione del devastante terremoto dell'Aquila. Hanno detto che a distanza di quattro giorni dal sisma non era stato ancora nominato un coordinatore degli interventi; hanno registrato il racconto di un padre il cui figlio era sotto le macerie di un palazzo crollato e che raccontava quanto disperatamente e inutilmente aveva dovuto cercare di far arrivare una gru per intervenire; hanno mostrato che i numerosi volontari che si sono recati in Abruzzo ad aiutare a rimuovere le macerie stavano spesso con le mani in mano in mancanza di attrezzi adatti; hanno raccontato come le popolazioni di alcuni paesi non si erano ancora viste assegnate le tende. Santoro ha quindi fatto ciò che un giornalista dovrebbe fare, raccontare la verità.

Quale è stata la reazione di chi aveva la responsabilità politica di queste mancanze? Inizialmente silenzio, poi attacco frontale a Santoro, alla persona, non a quanto aveva raccontato. Se i vari Fini, Gasparri e Cicchitto avessero dimostrato che quanto raccontato in trasmissione è falso, avrebbero avuto pienamente ragione, ma questo a loro non interessa, quel che interessa è far fuori l'ultima voce dissenziente negli organi d'informazione italiani, l'ultimo giornalista di una qualche influenza non dedito alla formulazione delle lodi al nostro ducetto, all'"unto del signore".

Mi convinco sempre di più che una rivoluzione come quella rumena contro Ceaucescu è l'unico modo per estirpare il cancro di questa classe politica. Questo, o attendere la morte naturale del Grande C.

giovedì 9 aprile 2009

Partecipazione

Riporto una dichiarazione agghiacciante di un sacerdote cattolico che esprime le proprie opinioni da Radio Maria.

Secondo Livio Fanzaga, il terremoto dell'Aquila che ha causato quasi trecento morti è stato voluto da Dio per far partecipare le popolazioni abruzzesi alla "sua passione" e alla gloria della risurrezione.

Il fatto che per giustificare questi eventi un credente debba scendere a questi bassi livelli dimostra le solide basi su cui fondano la loro vita.

La bella vignetta è opera di Giovanni Berti, dal sito http://www.gioba.it/


Aggiunta del 28 febbraio 2010. Questa è la registrazione del discorso di Fanzaga; la parte incriminata inizia intorno al 38".