venerdì 12 febbraio 2010

Cortocircuiti

Un noto blog cattolicista riporta un articolo del Daily Mail che narra le peripezie di Nicholas Kafouris, un insegnante inglese, cristiano, licenziato dalla scuola in cui insegna perché avrebbe zittito i bambini musulmani che studiavano nella sua classe e perché avrebbe detto che i musulmani hanno "prodotto" gli uomini-bomba. Kafouris invece rivendica di aver reagito da insegnante alle affermazioni deliranti di alcuni bimbi musulmani, che avrebbero celebrato le gesta dei "martiri" dell'11 settembre 2001 e avrebbero dichiarato di aspirare di diventare terroristi da grandi.

L'autore del blog cattolicista ritiene che questo sia un esempio di "casi ignorati di discriminazione religiosa nei confronti dei Cristiani". Non concordo con questa presunta "discriminazione religiosa"; a me questo episodio dei bambini musulmani che sono legittimati a celebrare dei terroristi ricorda un altro caso recente, anch'esso riportato dal Daily Mail.

Il giudice inglese Cherie Blair, più nota come moglie dell'ex-premier britannico Tony Blair, ha sospeso la sentenza contro un reo confesso di aggressione fisica, adducendo come ragione il fatto che questa persona è una persona religiosa. Questo signore, musulmano devoto, all'uscita dalla moschea ha colpito con un pugno un'altra persona ed è scappato. Raggiunto dalla vittima che voleva conoscere le ragioni dell'aggressione, l'ha colpita nuovamente, rompendole la mandibola e mandandolo lungo per terra. Solo attraverso la targa della sua auto e le telecamere a circuito chiuso questo violento è stato arrestato. Eppure la signora Blair, pur cosciente del fatto che gli episodi di violenza come questi "vanno presi sul serio", ha sospeso la pena perché l'aggressore è religioso e incensurato. Ha anche aggiunto "Lei è un uomo religioso e sa che questo non è un comportamento accettabile'".

Nel caso dell'insegnante, a dei bambini è stata inculcata l'idea che farsi saltare in aria uccidendo persone di religione differente è un gesto eroico; nel caso dell'aggressione, un giudice ha affermato che una persona religiosa è più morale di una non religiosa.

A mio parere, si tratta di due episodi in cui si sono legittimati comportamenti inaccettabili (l'apologia di terrorismo e l'aggressione fisica) solo perché causati, direttamente o indirettamente, dalla religione. Questo atteggiamento è inaccettabile: così come l'aggressore va mandato in galera per la sua violenza, ai genitori dei bambini va impedito di insegnare loro che uccidere altre persone per motivi religiosi sia una cosa positiva.

Come dice il titolo del libro di Hitchens, Dio non è grande: Come la religione avvelena ogni cosa.

4 commenti:

  1. Mi sa che il cortocircuito c'è stato nella trasmissione del messaggio, dato che sembra esserte arrivato solo in parte. Voglio credere che sia così e che non sia lai ad aver volontariamente preso solo parte di un post per poi fare il suo, denoterebbe una mancanza di originalità che non mi sembra appartenerla.
    Il post non è una mera lamentela di discriminazione, anche il zittire e cacciare il diverso (il cristiano) che non concorda è una forma di comportamento inaccettabile che però la cultura loro (purtroppo in gran parte fondata sull'odio) e quella nostra (che accetta, vedi il caso della moglie di Blair) non denuncia a sufficienza.

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  2. Fermo restando che riconosco di essere poco originale, il mio post nasceva dall'accostamento (cortocircuito) di due episodi, accostamento che, a mio parere, rivela una diversa interpretazione dei fatti.

    Non mi è chiara la ragione "tecnica" per la quale l'insegnante è stato licenziato, e, comunque, per parlare di "persecuzione" di un cristiano non basta che la vittima sia cristiana e il carnefice sia musulmano, bisogna dimostrare che a parti invertite non sarebbe accaduto nulla.

    Credo che l'interpretazione da me suggerita, quella di una sorta di immunità concessa alla religione e ai religiosi in senso lato, sia la vera ragione di entrambi questi episodi.

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  3. "per parlare di "persecuzione" di un cristiano non basta che la vittima sia cristiana e il carnefice sia musulmano, bisogna dimostrare che a parti invertite non sarebbe accaduto nulla"

    Curiosità: questa sua tecnica la usa anche in ambito storico, quando, che ne so, il cristianesimo parrebbe essere stato la causa di cose biasimevoli?

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  4. Non ho capito la domanda. Mi sono però accorto di essermi espresso male. Quello che intendevo dire è "per parlare di "persecuzione" di un cristiano non basta che la vittima sia cristiana e il carnefice sia musulmano, bisogna dimostrare che la persecuzione sia avvenuta in quanto cristiano"

    Saluti

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