L'indagine sul Gesù storico è uno dei miei pallini recenti. Prima non avevo mai immaginato che fosse possibile sottoporre la figura di Gesù e il Cristianesimo delle origini ad un'indagine storica, e credo di non essere stato l'unico ad avere così poca immaginazione.
Gesù
La differenza fondamentale tra l'indagine sul Gesù storico e gli altri studi storici è costituita dall'importanza della figura a-storica di Gesù. Ovviamente un credente trova difficile accettare affermazioni quali quella che Gesù non intendeva fondare una nuova religione o che non parlò mai di sé come di un dio.
Ma quello che mette più i difficoltà i credenti, quantomeno quelli che sono in qualche modo interessati a questa materia, sono quelle teorie secondo le quali Gesù sarebbe un personaggio mitico, una creazione letteraria dei cristiani. Non sono teorie che riscuotono molto successo tra gli studiosi del campo, ma certo non sono neppure dei vaneggiamenti di pazzi o di nemici del Cristianesimo, come alcuni vogliono far pensare.
Napoleone
Ad esempio, un noto "cattolicista", come mi piace chiamare quelli che fanno del Cattolicesimo un'ideologia, afferma con una punta di acredine:
«Ma con Napoleone è facile, era un personaggio importante e per di più recente. Gesù non era così famoso in vita (non lasciò nessuna traccia tra i suoi contemporanei pagani), e poi visse duemila anni fa, non meno di duecento», potrebbero dire coloro che sono certi della storicità di Gesù.
Il centurione
Voglio allora raccontare un altro fatto, che illustra il modo in cui si "fa" la storia.
Tra il 69 e il 70, quindi pochi anni dopo la morte di Gesù, i Romani dovettero fronteggiare la Rivolta batava, una ribellione di una popolazione germanica che forniva truppe ausiliarie all'esercito romano. I Batavi tesero un tranello alle forze romane dislocate negli attuali Paesi Bassi, al comando del generale Marco Ordeonio Flacco, e sorpresero molti contingenti, facendone strage.
Lo storico Publio Cornelio Tacito narra (Storie, 4:15), appena trent'anni dopo i fatti, di un centurione romano di nome Aquilio, che riuscì a raccogliere alcune truppe ausiliarie che si trovavano proprio nel territorio dei ribelli e a contrastare, sia pure debolmente, il nemico.
Aquillio è dunque un personaggio minore e marginalizzato nelle fonti, di cui abbiamo traccia solo in un passaggio scritto da uno storico trent'anni dopo i fatti. Proprio come Gesù, no?
No. Di Aquillio esistono anche prove archeologiche. Scrive lo storico Jona Lendering («The Batavian revolt 4»):
Come si vede, la storia fatta dagli storici parte dalle fonti storiche e dai ritrovamenti archeologici, e li soppesa, valutandoli criticamente. E questo vale sia per Napoleone che per il centurione, mentre non vale per Gesù, dato che non esistono prove archeologiche né della sua vita (malgrado le innumerevoli reliquie conservate dai cristiani), né del Cristianesimo delle origini.
Gesù
La differenza fondamentale tra l'indagine sul Gesù storico e gli altri studi storici è costituita dall'importanza della figura a-storica di Gesù. Ovviamente un credente trova difficile accettare affermazioni quali quella che Gesù non intendeva fondare una nuova religione o che non parlò mai di sé come di un dio.
Ma quello che mette più i difficoltà i credenti, quantomeno quelli che sono in qualche modo interessati a questa materia, sono quelle teorie secondo le quali Gesù sarebbe un personaggio mitico, una creazione letteraria dei cristiani. Non sono teorie che riscuotono molto successo tra gli studiosi del campo, ma certo non sono neppure dei vaneggiamenti di pazzi o di nemici del Cristianesimo, come alcuni vogliono far pensare.
Napoleone
Ad esempio, un noto "cattolicista", come mi piace chiamare quelli che fanno del Cattolicesimo un'ideologia, afferma con una punta di acredine:
Ogni volta che un anticlericale / intollerante / laicista "doc" commenta su un sito cattolico "dimostrando" che, in parole povere, i cristiani si sarebbero inventati il cristianesimo, si leggono diverse castronerie esposte però con credibilità e logica. Il lettore dubbioso può sicuramente cadere nel tranello (che possibilmente è stato "tramandato" in buona fede a partire dai maestri del culto ateo) e questo è un pericolo al quale non dovrebbe essere esposto.A parte la strana idea che il "lettori dubbiosi" non debbano essere esposti ad idee che il nostro cattolicista non gradisce, questo "piccolo esperimento" non smaschera affatto il "tranello" dei fantomatici anti-clericali. L'esistenza di Napoleone Bonaparte è infatti attestata da innumerevoli testimonianze, oltre che da oggetti che gli sono appartenuti o che comunque lo riguardano; questo, di Gesù, non si può dire.
Per questo motivo riporto un piccolo esperimento svolto da Monsieur J.-B.Péres nel 1827. Si tratta di applicare la tecnica degli atei d'assalto ad un fatto storico accertato, accreditato e reale, per confutarlo.
Napoleone Bonaparte, di cui tanto è stato scritto non è mai esistito. È semplicemente una figura allegorica.
«Ma con Napoleone è facile, era un personaggio importante e per di più recente. Gesù non era così famoso in vita (non lasciò nessuna traccia tra i suoi contemporanei pagani), e poi visse duemila anni fa, non meno di duecento», potrebbero dire coloro che sono certi della storicità di Gesù.
Il centurione
Voglio allora raccontare un altro fatto, che illustra il modo in cui si "fa" la storia.
Tra il 69 e il 70, quindi pochi anni dopo la morte di Gesù, i Romani dovettero fronteggiare la Rivolta batava, una ribellione di una popolazione germanica che forniva truppe ausiliarie all'esercito romano. I Batavi tesero un tranello alle forze romane dislocate negli attuali Paesi Bassi, al comando del generale Marco Ordeonio Flacco, e sorpresero molti contingenti, facendone strage.
Lo storico Publio Cornelio Tacito narra (Storie, 4:15), appena trent'anni dopo i fatti, di un centurione romano di nome Aquilio, che riuscì a raccogliere alcune truppe ausiliarie che si trovavano proprio nel territorio dei ribelli e a contrastare, sia pure debolmente, il nemico.
Aquillio è dunque un personaggio minore e marginalizzato nelle fonti, di cui abbiamo traccia solo in un passaggio scritto da uno storico trent'anni dopo i fatti. Proprio come Gesù, no?
No. Di Aquillio esistono anche prove archeologiche. Scrive lo storico Jona Lendering («The Batavian revolt 4»):
Per una fortunata coincidenza, questo Aquilius ci è noto attraverso una scoperta archeologica: un piccolo disco o una medaglia in argento è stata scoperta in un accampamento della cavalleria (il 'Kops Plateau') a est di Oppidum Batavorum, la capitale dei Batavi (moderna Nijmegen). Il nome completo di quest'uomo era Gaio Aquillio Proculo, e apparteneva all'Ottava legione Augusta, che non era stazionata nelle province germaniche.Non solo questo reperto permette di confermare la narrazione di Tacito per quanto riguarda questo centurione (il resto della narrazione è attestata da innumerevoli scoperte archeologiche). Continua infatti Lendering:
Si tratta di una scoperta molto importante, perché vendica il generale romano Flacco. Se un centurione di una certa anzianità di servizio era presente a Nijmegen, Flacco aveva già inviato rinforzi, cosa che può essere spiegata solo se assumiamo che si aspettasse problemi tra i Batavi.
Come si vede, la storia fatta dagli storici parte dalle fonti storiche e dai ritrovamenti archeologici, e li soppesa, valutandoli criticamente. E questo vale sia per Napoleone che per il centurione, mentre non vale per Gesù, dato che non esistono prove archeologiche né della sua vita (malgrado le innumerevoli reliquie conservate dai cristiani), né del Cristianesimo delle origini.
cattolicisti.. ateisti..
RispondiEliminaognuno ha quello che si merita..
la storia che racconti è molto interessante e mi vengono queste riflessioni:
1) per caso qualcuno aveva mai messo in dubbio l'esistenza del personaggio citato da tacito prima della scoperta archeologica?
o i dubbi vengono solo quando gli autori antichi citano gesù/cristo?
2) dai l'identificazione del personaggio di tacito con quello della medaglia come cosa certa quando olivier richier nel suo libro "Centuriones ad Rhenum" (2003, page 224). contesta il fatto..
"cattolicisti.. ateisti..
RispondiEliminaognuno ha quello che si merita.."
Le favole agli uni e le prove archeologiche agli altri?
"per caso qualcuno aveva mai messo in dubbio l'esistenza del personaggio citato da tacito prima della scoperta archeologica?"
La storia della rivolta batava è confermata dalle scoperte archeologiche, naturalmente l'esistenza di Aquilio no, prima della scoperta della medaglia.
"o i dubbi vengono solo quando gli autori antichi citano gesù/cristo?"
Beh, considerato che di Aquilio abbiamo una riga in Tacito e un riscontro archeologico, mentre per Gesù abbiamo tante opere, contrastanti tra loro, e zero prove archeologiche, direi che i dubbi siano legittimi. Che poi l'ipotesi del Gesù-mito non sia sostenibile, sono d'accordo pure io, ma quantomeno le obiezioni sollevate dai "miticisti" non sono così risibili come alcuni fedeli vorrebbero far credere.
"dai l'identificazione del personaggio di tacito con quello della medaglia come cosa certa quando olivier richier nel suo libro "Centuriones ad Rhenum" (2003, page 224). contesta il fatto.."
No, riporto l'opinione di uno storico.
ripeto la domanda:
RispondiEliminaqualcuno aveva mai messo in dubbio il racconto di tacito su aquilio solo perchè non c'erano altre prove?
ovvero, vorresti dirmi che aquilio non esisteva fino alla scoperta archeologica (che non è neanche accettata da tutti)?
"ripeto la domanda:
RispondiEliminaqualcuno aveva mai messo in dubbio il racconto di tacito su aquilio solo perchè non c'erano altre prove?"
ripeto la risposta: l'esistenza di Aquilio non era confermata da prove archeologiche, prima della scoperta della medaglia che gli storici riconducono a lui.
ma prima della scoperta archeologica che solo alcuni storici riconducono a lui aquilio chi era?
RispondiEliminaStai girando in tondo. Cosa intendi dire?
RispondiElimina"Come si vede, la storia fatta dagli storici parte dalle fonti storiche e dai ritrovamenti archeologici, e li soppesa, valutandoli CRITICAMENTE"..
RispondiEliminaecco, trovo molto interessante che porti come esempio del modo in cui "si fa storia" o si dovrebbe fare storia il caso dell'identificazione tra l' aquilio di tacito e l'aquilio della medaglia quando gli storici non sono affatto d'accordo e l'annèe epigraphique definisce l'identificazione "hasardeuse"
http://www.google.it/search?hl=it&q=Bogaers%20aquilius%20hasardeuse&um=1&ie=UTF-8&tbo=u&tbs=bks:1&source=og&sa=N&tab=wp
noto invece che in altre circostanze, su altri casi, sei molto più critico..