giovedì 30 dicembre 2010

Suora scomunicata per aver salvato una vita

Margaret McBride è una suora cattolica statunitense con un diploma in infermeria. O meglio, era una suora, dato che è stata scomunicata per aver salvato una vita.

McBride faceva parte del comitato etico del St. Josep's Hospital di Phoenix, un ospedale che aderisce ad un codice etico cattolico. Nel novembre 2009, tale comitato etico fu consultato per il caso di una donna di 27 anni, madre di quattro figli e incinta di undici settimane; la donna soffriva di ipertensione polmonare e i medici ritenevano che le probabilità che morisse fossero "vicine al 100%". In considerazione di ciò, il comitato etico, incluso McBride, diedero il loro assenso affinché fosse praticato un aborto indotto, a seguito del quale la donna sopravvisse.

Il vescovo di Phoenix, Thomas Olmsted, si fece confermare dalla suora la sua condivisione della decisione del comitato etico, e a seguito di ciò le comunicò che era scomunicata lata sententiae, cioè immediatamente a seguito della sua decisione. Quella che aveva salvato la vita della madre.


Il bizantinismo dietro il quale Olmsted si è nascosto per giustificare questa pratica cattolica è quello che ammette l'aborto come conseguenza di una terapia volta a salvare la vita della madre, come ad esempio una chemioterapia, ma non come effetto di un intervento diretto. La conseguenza di questa posizione è che in situazioni simili a quella che ha coinvolto McBride, i medici dovrebbero lasciar morire madre e figlio; nella lettera del vescovo all'ospedale, Olmsted ha detto esplicitamente che l'aborto che ha salvato la vita alla donna è stato immorale.

Il presidente dell'ospedale, Linda Hunt, ha dichiarato:
Se ci troviamo dinanzi ad una situazione in cui una gravidanza mette in pericolo la vita della donna, la nostra prima priorità è quella di salvare madre e figlio. Se ciò non è possibile, salveremo sempre la vita che possiamo salvare, e questo è quello che abbiamo fatto in questo caso.

Moralmente, eticamente e legalmente, non possiamo semplicemente starcene lì e lasciar morire qualcuno la cui vita saremmo stati in grado di salvare.
Poiché la direzione dell'ospedale non ha garantito che casi futuri saranno gestiti secondo il volere del vescovo, ma ha anzi sostenuto McBride, Olmsted ha ritirato il patronato cattolico all'ospedale.

Adesso vorrei che chi legge questa notizia si chieda, in tutta onestà, se il comportamento della suora è stato moralmente giusto o meno. E che si chieda anche se davvero la religione, qualunque religione, può essere utilizzata per fondare una morale adatta al mondo di oggi.

Ulteriori chiarimenti nel post "La Chiesa cattolica non permette l'aborto neppure per salvare la vita della donna".
"Hospital nun rebuked for allowing abortion in Phoenix" USAToday; "Ariz. hospital loses Catholic status over surgery" The Seattles Times; "Excommunication of Margaret McBride" Wikipedia. L'articolo è stato ispirato da "The Dignity of Human Life", dal blog Daylight Atheism.

15 commenti:

  1. ci sono cose che non capisco: la scomunica della suora è del novembre 2009, mentre il documento che tu hai linkato è del novermbre 2010 e parla di altri problemi.

    Dove hai letto esattamente che "Olmsted ha detto esplicitamente che l'aborto che ha salvato la vita alla donna è stato immorale" in quel documento? Io non l'ho trovato... forse ho letto male.

    In quel documento mi pare che si parli di ben altri problemi: infatti pare che dopo un anno ne sono successe di cose, nel frattempo.

    vorrei capire meglio....

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  2. Le fonti, in questo come negli altri articoli che scrivo, sono alla fine, in grigetto; ti rimando a quelle per una descrizione più dettagliata dei fatti.

    Le parole di Olmert sono nel secondo paragrafo della lettera, dove dice che l'ospedale "engaged in an abortive procedure that is immoral."

    Certo, scomunica e ritiro del patronato sono avvenute a distanza di un anno, ma nessuno sostiene che siano scollegate. Non capisco dunque perché citare il lasso di tempo tra la scomunica alla suora e il ritiro del patronato all'ospedale... Cosa cambia nel giudizio morale della dottrina cattolica?

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  3. Cambia tutto. Mi sembrava strano che le cose fossero andate esattamente come hai descritto perché non è nella dottrina cattolica di lasciar morire e basta né tanto meno di scomunicare nel caso in cui sia dimostrato il 100% della probabilità di morte sia di madre che di figlio.
    Detto questo, se ne deduce che se proprio si deve fare un giudizio morale, questo è sul censore che deforma la realtà a suo piacimento per poi generalizzare arbitrariamente e gettare fango su tutta un'ignara categoria.

    PS un ultimo appunto sulla frase finale del post. Non è la morale a doversi adattare al "mondo di oggi" perché nel 1938 "il mondo di oggi" era l'eliminazione dei disabili (operazione T4), cosa alla quale il mondo cattolico tedesco si oppose. E non mi venga a parlare del presunto "silenzio" sullo sterminio degli ebrei perché è oramai risaputo e confermato che fu più efficace il salvataggio occulto dei singoli ebrei piuttosto che la protesta eclatante. Tornando a noi, è il mondo che deve adattarsi alla morale, non il contrario.

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  4. È il mondo che deve adattarsi alla morale, non il contrario.”
    Caro anonimo qui sopra, visto che si parla del 1938, ti racconto perché il simbolo del Mac è una mela morsicata.
    Alan Turing fu uno dei padri dei sistemi informatici moderni. Suoi sono alcuni algoritmi fondamentali, sua è la “universal Turing machine” (1937): una macchina che svolge funzioni diverse usando lo stesso hardware: cosa che è l’essenza stessa del computer.
    Durante la seconda Guerra Mondiale lavorò a “Bletchley Park”, il centro di decodificazione inglese. Il suo fu uno dei contributi fondamentali alla traduzione del codice tedesco Enigma e, di conseguenza, alla vittoria finale degli alleati.
    Ma Turing era omosessuale, comportamento ancora illegale in Inghilterra.
    Nel 1952 fu arrestato e condannato per indecenza e omosessualità. Essendo Turing un acclamato eroe di guerra gli fu offerta la condizionale con obbligo di trattamento ormonale al posto della galera. Turing accettò.
    Gli ormoni femminili che dovette prendere gli fecero perdere la barba, gli fecero crescere il seno, gli rovinarono la vita. Un giorno, non sopportando più quella umiliazione, iniettò del cianuro dentro ad una mela, la morse e morì.
    Simbolo triste, vero?, quello del Mac.

    Sarebbe ancora possibile in Inghilterra (o in Italia) una vicenda come quella di Turing? Non sembrerebbe incredibile, o assolutamente impossibile, alla stragrande maggioranza della popolazione? Non saremmo tutti indignati se succedesse oggi?
    La morale non è una regola scolpita nella roccia, non è immutabile, è cambiata, sta cambiando e cambierà in futuro, seguendo la strada indicata dal mondo, non il contrario.
    Se poi tu ti riferisci alla morale cattolica, beh, mi sembra sia immorale e arrogante pretendere che tutti si adeguino al pensiero di alcuni. Al contrario, tutti si devono adeguare (anche i cattolici) alla “Morale” nei rapporti con gli altri, nei rapporti con la società in cui vivono.
    Morale e basta, senza aggettivi ne provenienze, non il contrario.

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  5. (scrivo qui solo un estratto della mia risposta Qui il testo completo - i riferimenti tra parentesi quadre si trovano li; chi volesse rispondere è pregato o di farlo sull'altro blog o, se vuole farlo qui, darò per scontato che abbia comunque letto tutto il testo e non solo questo estratto).

    [...]

    E’ stato molto difficile e laborioso ricostruire cosa è accaduto dal vari link. La stampa è sempre così superficiale: non ho trovato altri documenti ufficiali se non quello segnalato da IlCensore: sarebbe stato interessante essere in possesso della posizione ufficiale di suor McBridge (che penso non esista iln forma scritta e pubblica) o delle altre lettere intercorse fra cl’ospedale e la curia (forse sono pubbliche, ma non le ho trovate). Alla fine penso (spero) di esserci riuscito nella ricostruzione. Spero che il frutto della mia fatica non venga subito bollata come di parte, ma valutata attentamente.

    [...]

    E’ priva di fondamento, e basata sull’ignoranza, l’idea che l’unica opzione giusta secondo la diocesi e il Vescovo e secondo la Dottrina Cattolica dovesse essere quella di lasciar morire sia la madre che il bambino [...]

    Quindi il titolo “Suora scomunicata per aver salvato una vita” è frettoloso e basato sulla non conoscenza di questo genere di problemi, peraltro molto delicati.

    [...]

    Conclusioni:

    1. La McBridge è venuta meno al suo dovere di riportare in qualità di esperta l’opinione della Dottrina Cattolica e delle reali indicazioni del USCCB [5] in materia. Le ha invece interpretate a modo suo; in questo modo ha fatto prendere una decisione anche agli altri con intenzioni immorali. In seguito, richiamata, non pare abbia fatto passi indietro in merito al suo operato.
    2. L’ospedale ha difeso questa linea non ammettendo il suo errore. Peggio ancora ha disconosciuto l’autorità del Vescovo.
    3. Il Vescovo si è ben guardato dal dire “cosa si sarebbe dovuto fare”: non è sua competenza farlo; egli è chiamato solo a giudicare un comportamento, in qualità di “giudice”. Certo è anche vero che non è stato chiarito da nessuna parte il discorso della “zona grigia” e della “coscienza”. Da questo punto di vista la diocesi poteva certo fare qualcosa di più sul piano della comunicazione: ci si preoccupa molto (a ragione) del problema dello “scandalo” ma poi non ci si rende conto che si crea dall’altra parte un altro “scandalo” non meno grave, facendo credere che si sostenga che bisogna far morire entrambi (questo “doppio scandalo” è dovuto proprio all’effetto dovuto al paradosso del Trolley e del principio del “doppio effetto”).

    [...]

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  6. Cambia tutto. Mi sembrava strano che le cose fossero andate esattamente come hai descritto perché non è nella dottrina cattolica di lasciar morire e basta né tanto meno di scomunicare nel caso in cui sia dimostrato il 100% della probabilità di morte sia di madre che di figlio.
    Detto questo, se ne deduce che se proprio si deve fare un giudizio morale, questo è sul censore che deforma la realtà a suo piacimento per poi generalizzare arbitrariamente e gettare fango su tutta un'ignara categoria.


    Caro anonimo, dato che non spieghi per quale ragione la distanza temporale tra scomunica (che, ricordo, non è stata comminata dal vescovo) e cancellazione del patronato (questa sì invece opera del vescovo) dovrebbe essere importante, il tuo commento è inutile; mi dispiace, dunque, se l'unica cosa che traspare da esso sia il tuo livore, dato che un po' di serenità gioverebbe al confronto.

    Non è la morale a doversi adattare al "mondo di oggi" perché nel 1938 "il mondo di oggi" era l'eliminazione dei disabili (operazione T4), cosa alla quale il mondo cattolico tedesco si oppose. E non mi venga a parlare del presunto "silenzio" sullo sterminio degli ebrei perché è oramai risaputo e confermato che fu più efficace il salvataggio occulto dei singoli ebrei piuttosto che la protesta eclatante. Tornando a noi, è il mondo che deve adattarsi alla morale, non il contrario.

    Dovresti smetterla di leggere i libri di apologetica, che sono pieni di fandonie; che poi il mondo cattolico tedesco si sia opposto all'eliminazione dei disabili, ma non a quella di oppositori politici-ebrei-omosessuali-zingari è una annotazione che andrebbe sviscerata, e non gettata lì, riducendola ad un colpo dialettico; un'opposizione chiara e lampante al Nazismo e alle sue pratiche, una scomunica esplicita di chi uccideva metodicamente altre persone sarebbe stata decisamente migliore. E moralmente coerente, dato che una scomunica è stata risparmiata ai peggiori assassini nazisti, ma non ad una povera suora che ha salvato una vita.

    Infine, il senso di quella mia frase è che la morale cristiana è quella del I secolo, nel migliore dei casi, e le sue connotazioni fideistiche e oscurantiste la rendono inadeguata ad un mondo moralmente complesso come quello di oggi. Anzi, in realtà dimostrano come sia una morale falsa, ma questo è un altro discorso.

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  7. L'argomento è interessante.Riprendo la questione del primario milanese,
    visto che anche io lavoro in ospedale:é uno studio medico?Se non lo fosse non ha nessun valore in medicina la sua affermazione.Mi sa che non sono le parole di un primario ma di chi le ha scritte...A proposito del dolore sapete che Madre Teresa(leggetevi cosa diceva The Lancet,la principale pubblicazione medica mondiale) non somministrava antidolorifici?Perchè il dolore avvicina a Dio...Mi era venuta voglia di essere il primo obiettore di coscienza ateo:cioè non somministrare antidolorifici ai cattolici,tanto cosa se ne fanno?C'è Dio o no?Tranquilli,non l'ho mai fatto perchè andrebbe contro la mia professionalità.Chiederei a chi non sostiene la possibilità dell'eutanasia di farsi un bel giro per ospedali...Nel mio reparto,ma come detto prima non ha valenza scientifica,siamo tutti a favore dell'eutanasia perchè le sofferenze dei malati le vediamo tutti i giorni.L'eutanasia,poi,anche in Italia si pratica già ma chi è digiuno di medicina non lo capisce...Cosa significa evitare l'accanimento terapeutico?Vuol dire fermare le cure.Cosa sono le cure palliative?Oppiacei.Altra considerazione:ma se la Chiesa rifiuta ad es l'inseminazione artificiale perchè permette una vita artificiale?Ai tempi di Gesù esistevano il Revivan,i cateteri vescicali,i sondini naso-gastrici,gli aspiratori,le flebo,ecc?Chiedo ai Cattolici:è naturale vivere così?

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  8. Scusa Censore ma ho postato nel posto sbagliato il mio post precedente: era su Messori e l'eutanasia.Riprendo sulla suora:in medicina hanno fatto la cosa giusta.Ogni tanto i medici devono fare delle scelte dolorose ma inevitabili.Al mio omonimo Fab domando se sa come agiscono i vigili del fuoco in Italia:bene il problema del Trolley lo hanno risolto con il buon senso.Tra salvare più vite umane o una sola scelgono di salvare più vite.Così è anche la medicina:devo fare il meglio per il mio paziente non quello che è teologicamente corretto.Lavoro in un ospedale cattolico ma sono tenuto a seguire il mio profilo professionale non a seguire la Bibbia.Scienza e religione non possono stare assieme...

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  9. Se uno NON è cattolico praticante ... che je frega della scomunica ?


    Davide

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  10. Il Dio dei Nazisti era il GAdU (Grande Architetto dell' Universo) Massonico e di Voltaire ("laicamente santificato" ad minchiam nelle scuole del Belpaese per una frasetta ipocrita sulla tolleranza da Baci Perugina presa fuori contesto !)

    Davide

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  11. Il contesto erano gli altri Adepti della Massoneria ... NON l' umanità intera !

    Il vero (!!!) Voltaire odiava profondamente i "nègres" e i "juifs", oltre ai cristiani e ... idealizzava i musulmani. Probabilmente oggi anche lui sarebbe "anticrocifisso ma pro burqa / nikab", come minino "pro hijab".


    Davide

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  12. NON so s' è vero, ma pare che Hitler di Voltaire ne tenesse un ritratto nel suo studio.

    Davide

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  13. @Censore: se questo aborto è stato un atto buono su quale principio si basa? Se il fine in questo caso giustifica i mezzi, con quale criterio stabiliamo debba essere essere giusto cosi?

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  14. «se questo aborto è stato un atto buono su quale principio si basa?»

    Sull'idea che salvare una vita umana è meglio che non salvarne nessuna. O meglio, citando Linda Hunt: «Moralmente, eticamente e legalmente, non possiamo semplicemente starcene lì e lasciar morire qualcuno la cui vita saremmo stati in grado di salvare.»

    Cosa ti pare strano di questa morale? Lasceresti morire una persona che sai che potresti salvare?

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