martedì 19 aprile 2011

Ritrovamento di una delle steli dedicate ai caduti a Maratona (e piccola riflessione sulle prove storiche)

È una scoperta archeologica e storica di notevole spessore, ma dubito che finirà per avere un qualche rilievo sui giornali o la televisione. Perché? Semplice, perché questa è storia, non una bufala come i presunti codici di piombo col ritratto di Gesù, la fine del mondo predetta dai Maya o persino i microbi alieni sulla Terra.

Nella villa di Erode Attico (un interessante personaggio!) è stata ritrovata un paio di anni fa una stele recante una ventina di nomi (scritti bustrofedicamente in diagonale sulla stele). Secondo gli studiosi che l'hanno esaminata, si tratta di una delle dieci steli di marmo bianco erette dalle dieci tribù ateniesi (in questo caso si tratta della tribù Erechtheis) nei pressi della piana di Maratona per commemorare i 192 caduti ateniesi nella battaglia di Maratona del 490 a.C. (esattamente 2500 anni fa a settembre di quest'anno). La stele, che non può essere stata eretta dopo il 403 a.C. ma che probabilmente è precedente, elenca i nomi dei soldati di quella tribù che caddero in battaglia, e fu portata da Erode nella sua villa in quanto il ricco ateniese affermava di discendere dalla famiglia di Milziade, il generale ateniese che combatté a Maratona.

Ma c'è un'ulteriore ragione per questo articolo. Tempo fa parlai della differenza tra storia e mito, o meglio del tipo di prove che gli storici cercano nelle loro ricostruzioni del passato e di quelle di cui i fedeli si accontentano per sostenere che la propria versione degli eventi storici legati alla loro religione sia quella vera. Ecco, questo ritrovamento dimostra come degli eventi storici più disparati si possano trovare prove che confermano (in questo caso) o smentiscono le ricostruzioni degli storici; nel caso delle religioni, invece, o le prove non ci sono, o confermano quanto sostenuto dai fedeli oppure sono "eretiche". Una differenza non da poco.

«Marathon Casualty List?», Rogueclassicism, 18 aprile 2011; Diana Gilliland Wright, «The Marathon Stone», Surprised by Time, 9 aprile 2011; Nikolaos Markoulakis, «The Tumulus of Marathon a creation of Herodes Atticus», Sparta, 9 maggio 2009. La foto della stele proviene dalla pubblicazione Horos [17-21 (2004-2009) 679-692].

2 commenti:

  1. Thank you for linking to my blog. I was in error when I originally said the names were written in boustrephon and diagonally. That is what the archaeological staff of the museum told us. A study of the images of the stone makes it very plain this was an error, and an error that should not have been made by anyone who had had at least nine years in which to look at the stone.

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  2. Thank you for providing the interesting news and for the kind correction of the mistake.

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