mercoledì 10 novembre 2010

Bestemmie a confronto: Italia, Irlanda, Pakistan

Una serie di eventi in tre paesi diversi, due europei e cristiani e uno asiatico e musulmano, mi ha indotto a riflettere sul concetto di blasfemia/bestemmia e sulla fallacia delle norme che l'avversano.
 
Bestemmia (Italia)
nike decides on blasphemy
La regola è esistita da sempre, ma solo quest'anno è stata fatta pressione affinché fosse applicata. Mi riferisco alla norma secondo la quale un calciatore che bestemmi vada espulso. I primi a cadere sotto la scure di questa rinnovata caccia ai bestemmiatori furono Lanzafame e Di Carlo; in quell'occasione la scampò Michele Marcolini, che ingiuriò un non meglio identificato «Diaz», evidentemente poco simpatico al calciatore clivense. Poi la situazione è diventata via via più interessante, giungendo alla squalifica di Nicola Pozzi per aver bestemmiato mentre mangiava una piadina, dopo la partita; l'orecchiuto delatore non gli ha lasciato scampo, e Pozzi è "andato in prigione senza passare dal Via" per un turno.


Ma ben prima di questi eventi una bestemmia aveva sconvolto il popolo italiano, almeno quello interessato a quell'esempio di italico degrado che risponde al nome di «Grande Fratello»: Massimo Scattarella, "concorrente" della pluriennale trasmissione, è stato addirittura espulso per aver bestemmiato in diretta. Certo la Marcuzzi non poteva tollerare una così grave caduta di stile nel suo ossoniano programma, di cui è noto il fine educativo...

Last but not least, c'è stato lo spettacolo del primo barzellettiere d'Italia, S.B., il quale aveva condito una sapida storiella con un bel bestemmione finale; il noto showman aveva però evitato la penitenza grazie all'intervento «contestualizzatore» di Rino Fisichella, e a qualche concessione legislativa al Vaticano operata grazie al suo secondo lavoro di Presidente del Consiglio dei Ministri.

Blasphemy (Irlanda)

blasphemyAll'inizio del 2010, in Irlanda è entrata in vigore una severa legge sulla blasfemia, punita con una multa fino a 25.000 euro. Per il ministro della Giustizia irlandese Dermot Ahern si è trattato di una decisione necessaria: «perché la Costituzione irlandese, in vigore dal 1937, assicura la protezione solo ai cristiani ma la società nel frattempo è diventata multiculturale».

La risposta degli atei irlandesi è stata quella di pubblicare un elenco di 25 citazioni blasfeme pronunciate da... Gesù, Maometto, Mark Twain, Frank Zappa, Salman Rushdie, Joseph Ratzinger e persino il medesimo Ahern.

کفر (Pakistan)

È molto più seria, invece, la situazione in Pakistan, dove le persone sono condannate a morte per blasfemia.

Proprio oggi le agenzie di stampa hanno diffuso la notizia che Asia Bibi, una pachistana quarantacinquenne madre di due figli, è stata condannata a morte per blasfemia. La donna, cristiana, è stata infatti ritenuta colpevole di aver insultato Maometto. I fatti sono poco chiari, ma l'accusa di aver insultato il fondatore dell'Islam è stata avanzata da alcune colleghe di Bibi ed è stata considerata fondata dal tribunale, dopo un processo di un anno (durante il quale Bibi è rimasta incarcerata).

L'o.n.g. protestante Sharing Life Ministry Pakistan ha reso noto che la legge pachistana contro la bestemmia è spesso utilizzata per reprimere le minoranze religiose del Paese asiatico, e che, sebbene le condanne a morte per blasfemia non siano mai state eseguite, spesso gli accusati sono stati uccisi durante il processo da fanatici; ciò è avvenuto, ad esempio, a due fratelli cristiani, anch'essi accusati di blasfemia, uccisi all'uscita del tribunale.

Una piccola riflessione

Non è mia intenzione parificare la ridicola disavventura di Scattarella o quella vergognosa di B. con la drammatica situazione di Asia Bibi, ma credo sia opportuno riflettere sulle inquietanti somiglianze tra queste tre situazioni.

Infatti, i casi italiano, irlandese e pachistano non sono altro che tre gradi crescenti di repressione della blasfemia: che si squalifichi un calciatore, si multi di 25.000 euro o si metta a morte una persona, si stanno prendendo provvedimenti per tutelare un'idea, non una persona. E se una multa è un errore meno grave che la pena di morte, ciò non toglie che sia comminata per la ragione sbagliata.

I cristiani del Pakistan si lamentano della legge pachistana contro la blasfemia, usata, dicono loro, per sopprimere le minoranze. Eppure non sembrano accorgersi che il problema della legge pachistana sulla blasfemia è nella sua essenza, non nell'uso che se ne fa. La cosa non è sorprendente perché altrimenti dovrebbero ugualmente combattere la legge irlandese sulla blasfemia, cosa che ovviamente si guardano bene dal fare perché quella non è usata per sopprimerli.

Come ha dichiarato Michael Nugent, l'irlandese ideatore della pubblicazione delle 25 frasi "blasfeme" di personaggi famosi, «il diritto serve a proteggere le persone, non le opinioni», e nessuna persona è messa in pericolo da una bestemmia.

Immagini: «nike decides on blasphemy», di PinkMoose (cc-by-2.0); «blasphemy», di mofoJT (cc-by-nc-sa-2.0); vignetta di Lars Vilks.

11 commenti:

  1. Carissimo Uticense,

    sai chi è Germano Mosconi, o meglio cosa è diventato grazie a youtube ?

    ... Te lo chiedo perché, in caso di risposta negativa, non hai idea di che cosa sia la bestemmia nell' immaginario collettivo del Belpaese.

    E' un argomento interessantissimo quello del Blasfemo, pieno zeppo di contraddizioni apparenti logiche e antropologiche per le quali la logica formale non può trovare applicazione alcuna.

    by
    Davide

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  2. una certa tolleranza del blasfermo è certo utile anzi indispensabile in una società libera. Abbiamo visto infatti cosa accade a paesi come il Pakistan dove si applica la tolleranza zero con il massimo della pena. Anche la situazione opposta non è auspicabile perchè genera anarchia, infatti a qualcuno è costata l'esplusione da un programma TV.

    manca in questo post una riflessione: il chiedersi quale sia lo spirito della norma legislativa nei tre casi riportati e a cosa è veramente finalizzata. Magari si può scorgere qualche differenza radicale nella pur somiglianza superficiale. E' solo un invito.

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  3. @Davide

    Ridurre tutta la questione a Germano Mosconi non mi interessa, essa esula dal discorso iniziato.

    Sentiti libero di produrre qualche pensiero più articolato sul perché la "logica formale" dovrebbe essere inapplicabile nel caso della blasfemia

    @fab

    Cosa intendi con "anarchia"? Esprimere le proprie idee è anarchia?

    Credo poi di aver fatto una riflessione sul significato intrinseco della legge, quello di tutelare un'idea invece di una persona; in questo senso non vedo differenze "radicali" se non nella pena comminata. Mi piacerebbe sapere quali differenze scorgi tu.

    Ciao

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  4. La bestemmia si presenta come un paradosso :

    - Se credi, perché offendere il tuo valore più alto ?

    - Se NON credi, perché prendertela con qualcosa (qualcuno, secondo altri) che neppure reputi esistere ?

    Eppure, con buona pace dei Formalisti Logici,certe situazioni semplicemente esistono fenomenologicamente nella contraddittorietà ...

    Le religioni sono sistemi logici molto complessi, in cui il ragionamento non può essere vero o falso indipendentemente dal contenuto. Per questo, che si voglia dimostrare o negare l' esistenza di Dio, la logica formale, ossia prescindente dai contenuti, è parimenti inapplicabile.

    Nella fattispecie della bestemmia troviamo sovrapposizioni di sistemi logici sedimentati, assopiti ma non rimossi. Nessun sistema logico religioso soppianta mai definitivamente i precedenti.

    In un sistema (teo)logico monoteista, Dio non può avere torto, ma altrettanto non si riscontra in sistemi di pensiero religioso più primitivi: non è raro vedere tribù "primitive" che distruggono i propri idoli e li insultano quando le cose vanno male. Questo perché le loro divinità non hanno attributi sìdi perfezione assoluta come nei tre monteismi.

    Avviene allora che si bestemmino divinità di un sistema religioso seguendo parametri di un altro sistema religioso riemerso.


    ciao
    by Davide

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  5. Naturalmente esiste anche un' applicazione logica politica della bestemmia, ma ci porterebbe forse OT.

    Presto detta: delegittimare un autorità religiosa attaccandone le, o la, divinità sulle quali, o sulla quale, fonda il proprio potere.

    ciao by Davide

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  6. E da un punto di vista giuridico penso che si debba ragionare solo in termini di convivenza sociale civile, niente implicazioni da testi sacri.

    Per me un' opera può essere blasfema, ma deve segnalarlo prima ... per quanto riguarda sfoghi personali ... ci sono contesi diversi.


    by Davide

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  7. «Se NON credi, perché prendertela con qualcosa (qualcuno, secondo altri) che neppure reputi esistere ?»

    Secondo te, quando dico "Per Diana", so imprecando o sto invocando la dea della caccia, di cui sono devoto? E quanto esclamo fantozzianamente «Ma puttana Eva!», me la sto prendendo con colei ce ritengo mia più antica ava? Se hai sentito qualcuno dire «Miseria ladra!», hai forse pensato che ritenesse la misera un'entità in grado di rubare?

    «certe situazioni semplicemente esistono fenomenologicamente nella contraddittorietà»

    O, più verosimilmente, certe contraddizioni semplicemente esistono solo nell'ambiguità semantica...

    «Le religioni sono sistemi logici molto complessi, in cui il ragionamento non può essere vero o falso indipendentemente dal contenuto. Per questo, che si voglia dimostrare o negare l' esistenza di Dio, la logica formale, ossia prescindente dai contenuti, è parimenti inapplicabile.»

    Mah, mi pare che per poterlo sostenere tu debba fornire qualche cosa di più che una semplice affermazione.

    Stesso discorso riguarda l'attribuzione di una caratteristica politeistica alla bestemmia...

    «Per me un' opera può essere blasfema, ma deve segnalarlo prima ... per quanto riguarda sfoghi personali ... ci sono contesi diversi.»

    Questa non l'ho capita.

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  8. Quindi tu non credi che ci siano sedimentazioni culturali solo in apparenza rimosse ?

    Davide

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  9. Davide, sei troppo sibillino, per me. Di che stai parlando?

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  10. Inconscio Collettivo fra credenze degli avi e imprecazioni dei posteri ...

    by Davide

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  11. Commento ancor più criptico e dunque ancora meno utile. Non perderò tempo a cercare un significato dove l'autore non intende comunicarlo.

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