domenica 5 giugno 2011

Ratzinger le canta chiare e forti alle famiglie di fatto!

In occasione della visita di Sua Santità Benedetto XVI in Croazia, il Santo Padre ha pronunciato un'omelia in cui difende i valori della vita e del matrimonio. In particolare ha detto chiaro e tondo:
Care famiglie, siate coraggiose! Non cedete a quella mentalità secolarizzata che propone la convivenza come preparatoria, o addirittura sostitutiva del matrimonio! Mostrate con la vostra testimonianza di vita che è possibile amare, come Cristo, senza riserve, che non bisogna aver timore di impegnarsi per un’altra persona!
Finalmente qualcuno che gliele canta chiaro alle famiglie di fatto! Grazie, Ratzinger.

La prossima volta che incontrerò il mio amico Maurizio, la sua compagna e le loro due splendide figlie, o il mio amico Peppe, la sua compagna e la bambina che hanno avuto, spiegherò loro che non sono coraggiosi, che non amano senza riserve e che la loro maternità e paternità sono prive di impegno per un'altra persona. Ah, maledetta mentalità secolarizzata!

P.S.: incidentalmente, va sottolineato come Ratzinger abbia invocato l'intercessione e l'aiuto del beato Alojzije Stepinac per la Croazia e i croati tutti, affermando poi che Stepinac avrebbe difeso «serbi, ebrei, zingari» durante il regime ustascia; eppure qualcun altro afferma di aver trovato documenti che dicono il contrario, secondo i quali Stepinac fu l'ideologo del regime di Ante Pavelić. Ma, si sa, ogni tanto la Chiesa cattolica fa qualche confusione, quando si tratta di dittature.

17 commenti:

  1. http://xoomer.virgilio.it/sito_della_pace/images/GPII17_Cuba%2027%20gennaio%201998%20-%20%20Fidel%20Castro%20saluta%20Giovanni%20Paolo%20II.jpg

    *Fidel Castro & Giovanni Paolo II*

    A suo tempo dicesti, caro Uticense, che avresti inserito anche foto di Papi e Dittatori Comunisti ...

    Davide

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  2. Madre Teresa non era certo un Papa ... ma se si cercano informazioni circa il suo rapporto con Enver e Nexhmije Hoxha escono delle inedite sorprese che potresti trovare interessanti.

    Davide

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  3. I tuoi amici Maurizio, Peppe e compagne, hanno deciso liberamente in ambito pubblico di non impegnarsi. E' giusto dunque che la società rispetti la loro scelta. La loro scelta può essere (o non essere) "coraggiosa" sul piano privato, ma questo non è giudicabile perchè ogni persona ha la sua esperienza, appunto, personale.

    Il giudizio che da la Chiesa è sempre sul piano generale, mai sui singoli casi e sul piano personale. Quindi i tuoi amici saranno, per carità, ottimi padri, e splendide madri, ma poiché hanno scelto liberamente di non assumersi nessun impegno davanti alla società (cioè con il matrimonio) la società non può riconoscere loro alcun merito, anche se in privato lo hanno.

    Si tratta infatti di rispettare la loro libera scelta: poiché hanno deciso di vivere solo nel privato questo loro impegno, è un impegno e un merito che rimane appunto confinato in un ambito privato e quindi non può avere alcun riconoscimento pubblico. La società in generale non glielo può riconosce (anche se, nel concreto ci sarà pure).
    Possono invece riconoscerglielo gli amici, i familiari e altre persone a loro vicine (ovvero, appunto, in un ambito privato). Penso che questa sia il senso della scelta di Maurizio e Peppe: vedono la loro scelta solo all'ambito privato e non gli interessa del riconoscimento in ambito pubblico.

    Diverso il discorso se io o tu o chiunque altro riconosce (per amicizia, conoscenza etc...) questi meriti a Maurizio, Beppe & Co.

    Certo... è vero ci sono persone che fanno esattamente l'opposto: si impegnato "pubblicamente" e poi privatamente fanno molto peggio!

    Già... però siccome il cristiano è chiamato a a vivere in modo virtuoso entrambe le dimensioni: sia quella pubblica sia quella privata. Ed è a questo che il papa si riferisce.

    E' strumentale dedurre un giudizio personale (come fai tu) senza distinguere ambito pubblico da quello privato.

    Il matrimonio (anche civile, non solo religioso) ha un carattere e un valore pubblico generale: se due persone si sposano, non è un "affare" soltano loro, ma è un "affare" di tutti. Non è semplicemente un fatto privato fra due persone. Questo è il motivo per cui viene chiamato "Istituto" con la I maiuscola, e non semplicemente "contratto".

    ciao
    F.

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  4. Stavo per scrivere un pippone infinito, sulla scorta delle considerazione del gentile Fab, ma opto per la sintesi.

    La formalizzazione o meno di un rapporto di coppia e dell'eventuale prole, è sostanzialmente una questione economica, di soldi (sia per i singoli, sia per la società).
    Altre considerazioni sulla "ritualità" sono letteratura rosa. E, al massimo, i residui di un ormai anacronistico sentimento di indentità nazionale.

    Saluti

    P.S.:
    "Il giudizio che da la Chiesa è sempre sul piano generale, mai sui singoli casi e sul piano personale."
    Modo di porsi che, incredibilmente, si ribalta, quando è il momento di giudicare il fenomeno della diffusa e consolidata nel tempo omertà clericale sui casi di pedofilia nel clero.

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  5. @ Fab

    Guarda che stai facendo una storia esagerata con la distinzione tra "privato" e "pubblico" e quello che ne consegue. Quando due stanno insieme e condividono la propria vita, e hanno dei figli, e sono _di fatto_ una famiglia (ecco da dove viene il nome!), e' giusto che abbiano una serie di norme di base a protezione del proprio rapporto.

    Chi invece vuole fare le cose secondo tradizione e sposarsi, si sposera', e saremo contenti tutti quanti. Easy!

    Teo.

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  6. fab ha perfettamente ragione,
    gli sposi cristiani si sposano dinnanzi a Dio con promessa di idissolubilità,davanti agli uomini e a se stessi
    Il matrimonio civile è una riduzione rispetto a quello religioso perchè non ha promessa di indoissolubilità ed è soltanto davanti agli uomini,le coppie di fatto sono una ulteriore riduzione perchè è un patto solo verso se stessi,per non parlare poi dell'inversione uomo -uomo, donna- donna .
    Ora lo Stato -che non decide che cosa è il matrimonio ,in quanto il matrimonio precede lo Stato -ha tutto interesse a tutelare quella promessa che garantisce stabilità e fecondità quindi il matrimonio cristiano che è il massimo che si può chiedere agli uomini -che non si possono evidentemente tenere uniti con le manette-ed anche la parte debole - il nascituro -è più tutelato ha diritto a nascere in un ambiente il più stabile possibile e questo diritto gli deriva dal dovere dei genitori che fanno pubblica promessa a Dio agli uomini e tra loro stessi.

    bruno

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  7. @ bruno

    Magari hai ragione e il matrimonio precede lo Stato. Anzi, ti diro' di piu', la famiglia precede il matrimonio (di sicuro precede il matrimonio cristiano). Se delle persone vivono insieme da famiglia, sono una famiglia, che ti piaccia o meno. Anche senza il bollino di approvazione della Chiesa o dello Stato.

    Come Stato ci dobbiamo solo chiedere se abbiamo interesse ad ostacolare questo tipo di famiglie, creando loro piccoli e grandi inconvenienti. Oppure, se a noi interessa il fine (che i nostri cittadini siano felici e vivano bene) anziche' il mezzo.

    Teo.

    PS Lo Stato decide eccome cosa costituisce matrimonio, altrimenti non saremmo qui a discutere

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  8. La chiesa non ha inventato la famiglia, che è istituto di diritto naturale, semmai l'ha perfezionata.La finalità propria dello Stato-anch'esso istituto di diritto naturale-consiste nel procurare all'uomo semmai la felicità imperfetta della vita temporale

    bruno

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  9. gli sposi cristiani si sposano dinnanzi a Dio con promessa di idissolubilità

    E poi si separano come tutti gli altri.
    Alla faccia del valore aggiunto.

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  10. Bruno, adesso l'hai messo questa curiosità. In che modo la Chiesa ha perfezionato la famiglia, istituto di diritto naturale?

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  11. Per il cristiano l'amore coniugale, richiede insieme all'esclusività ,l'indissolubilità

    bruno

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  12. Sicuramente.
    Pero', la monogamia e la promessa dell'indissolubita' sono comuni a molte culture e anche a molte specie di animali non umani, per esempio Beep Beep di Willy Coyote (Geococcyx Californianus).
    Ci deve essere qualcos'altro... Cos'e'?

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  13. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  14. Ma che domande Marcoz!, non sai che il Concilio di Trento ha finalmente permesso la palpazione dei seni durante gli atti sessuali (non so se con voto palese o segreto) delle coppie cattoliche regolarmente sposate?
    Se non è un perfezionamento questo, cos’altro?

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  15. Arrivo un po'in ritardo.
    La Polonia:Solidarnosc e come venne finanziato?IOR mi toglie la parola...
    Cuba:basterebbe leggere i 2 discorsi per capire che i 2 non si amavano.
    Un po' di foto le trovate su Cristianesimo.it
    P.s.Come era bello Ratzinger con la camicia nera della Gioventù Hitleriana e cosa faceva nei campi di concentramento?Si girava...

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  16. altri links per Davide
    http://espresso.repubblica.it/dettaglio/la-chiesa-approvo-guantanamo/2150212

    http://www.peacelink.it/latina/a/10597.html

    http://www.wsws.org/it/2005/apr2005/papa-a16.shtml

    Se vuoi posso andare avanti...

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  17. @fab

    «I tuoi amici Maurizio, Peppe e compagne, hanno deciso liberamente in ambito pubblico di non impegnarsi.»

    Falso.

    Hanno riconosciuto i propri figli, e verso di essi hanno gli obblighi che hanno tutte le persone. Non è forse un impegno pubblico?

    Semplicemente hanno deciso che il negozio giuridico del matrimonio, così come codificato in Italia, non fa per loro. D'altro canto in Italia non è possibile scegliere forme alternative.

    Dunque non è loro la scelta di non impegnarsi pubblicamente. Non sono loro a voler mantenere privato il loro rapporto, siamo noi tutti cittadini italiani (attraverso la nostra classe politica) che abbiamo scelto di non offrire loro possibilità alternative.

    «E' strumentale dedurre un giudizio personale (come fai tu) senza distinguere ambito pubblico da quello privato.»

    Bene, allora impediscimi di fraintendere questi due ambiti permettendo vincoli differenti dal matrimonio. Sei favorevole alle unioni civili?

    «Il matrimonio (anche civile, non solo religioso) ha un carattere e un valore pubblico generale: se due persone si sposano, non è un "affare" soltano loro, ma è un "affare" di tutti.»

    Ed è necessario che il matrimonio sia un vincolo che prevede separazione e divorzio per essere sciolto, affinché abbia questo carattere pubblico? O sarebbe possibile pensare ad un negozio di carattere pubblico che sia meno vincolante?


    @bruno:

    «Ora lo Stato -che non decide che cosa è il matrimonio ,in quanto il matrimonio precede lo Stato»

    E non è lo Stato che regolamenta ciò che significa "matrimonio" nella vita pubblica? Non siamo tutti noi a decidere cosa intendiamo per "matrimonio", chi può contrarlo, che diritti e che doveri comporta, come se ne recede?

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