venerdì 21 dicembre 2012

Ma Ratzinger ha davvero definito aborto, unioni di fatto e tra omosessuali "ferite alla giustizia e alla pace"?

Ha avuto notevole riscontro il messaggio di Ratzinger in occasione della XLVI Giornata Mondiale della Pace, soprattutto per le parole attribuitegli contro il matrimonio tra omosessuali e l'aborto, paragonati ad una "ferita alla giustizia e alla pace":
I «tentativi» di rendere il matrimonio fra un uomo e una donna «giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione» sono «un'offesa contro la verità della persona umana» e «una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace» ("Benedetto XVI: matrimoni gay «offesa contro la verità della persona umana»", Il Sole24Ore).
Duro attacco del pontefice alle nozze tra coppie omosessuali: per Benedetto XVI i "tentativi" di rendere il matrimonio "fra un uomo e una donna" "giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione" sono "un’offesa contro la verità della persona umana" («Papa: “I matrimoni gay sono una ferita alla giustizia e alla pace”», Il Fatto Quotidiano).
il Papa non ha fatto sconti in merito dicendo che i «tentativi» di rendere il matrimonio «fra un uomo e una donna giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione» sono «un'offesa contro la verità della persona umana» e «una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace» («Il Papa: unioni gay offensive per la pace», Il Giornale).
Queste affermazioni di Ratzinger non sono passate sotto silenzio, fortunatamente, e diversi commentatori hanno fatto notare quanto inopportuni e sbagliati siano stati questi attacchi alle unioni tra omosessuali: Marco Politi ha sottolineato come «Le parole contro i gay allontanano la pace», mentre Paola Concia ha dichiarato che «Così “il Papa alimenta l’odio contro i gay” [...] perché sono “parole pericolose, che esprimono qualcosa di profondamente violento”» e che «rappresentare come minaccia “noi cittadini, che siamo senza diritti, significa fomentare aggressività contro i gay”».


Alcuni siti di apologetica cattolica hanno tentato di minimizzare lo scandalo delle parole di Ratzinger sostenendo che il pontefice non abbia definito le nozze tra omosessuali a una "ferita alla pace". Ad esempio, su Famiglia Cristiana, Fulvio Scaglione pubblica "I cattolici e la frottola sul Papa", in cui si rivolge ad una cattolica stupita dalla violenza delle parole di Ratzinger:
ieri la Rete era piena di queste bufale. Perché, cara Stregatta, nel messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale della Pace non v'è traccia dell'affermazione che Lei cita tra virgolette e che tanto la scandalizza (le nozze gay come offesa alla pace): niente, nulla, zero, nada de nada.
Emilio Fabio Torsello scrive l'articolo "Gay e aborto. Ecco cosa ha veramente detto Ratzinger", in cui dice:

Il papa non ha mai definito i matrimoni omosessuali una "ferita della pace", una frase nata chissà come che ha creato una polemica senza fine. [...] E viene da chiedersi in quale virgolettato il papa avrebbe mai detto che “le unioni gay sono una ferita alla pace”. Perché questo ha scatenato il putiferio, il virgolettato riportato da tutti i giornali. Ecco, Ratzinger non l’ha detto, non in modo esplicito né con questa violenza.
Da una parte questa cosa è positiva: evidentemente anche ad alcuni tra i cattolicisti più sfegatati l'accostamento tra "matrimonio tra omosessuali" e "ferita alla giustizia e alla pace" suona scandaloso. D'altra parte mi dispiace che altri cattolicisti abbiano invece rivendicato le parole di Ratzinger come assolutamente corrispondenti al magistero della Chiesa cattolica e condivisibili (si vedano Antonio Socci, che coglie l'occasione per attaccare la sinistra italiana, e l'articolo "Campagna d'odio contro il Papa" della pubblicazione cattolica La nuova bussola quotidiana). Infine, questa levata di scudi solleva un problema importante: quello che definirei della "cecità ideologica", ovvero dell'incapacità di leggere e comprendere un testo quando esso sia incompatibile con la propria ideologia; in altre parole, Ratzinger ha realmente definito il matrimonio tra omosessuali (tra le altre cose) una "ferita alla giustizia e alla pace"!

Per tutti coloro che non se ne fossero accorti,  ecco i brani relativi, estratti dal "MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI PER LA CELEBRAZIONE DELLA XLVI GIORNATA MONDIALE DELLA PACE" (enfasi mia):
Anche la struttura naturale del matrimonio va riconosciuta e promossa, quale unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale.
Questi principi non sono verità di fede, né sono solo una derivazione del diritto alla libertà religiosa. Essi sono inscritti nella natura umana stessa, riconoscibili con la ragione, e quindi sono comuni a tutta l’umanità. L’azione della Chiesa nel promuoverli non ha dunque carattere confessionale, ma è rivolta a tutte le persone, prescindendo dalla loro affiliazione religiosa. Tale azione è tanto più necessaria quanto più questi principi vengono negati o mal compresi, perché ciò costituisce un’offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace.
Ovvero, riassumendo:
negare il principio della struttura naturale del matrimonio, quale unione fra un uomo e una donna, costituisce un'offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace.
Il negare che Ratzinger abbia definito "ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace" la promozione del matrimonio tra omosessuali è una patologia spiegabile solo con la dissonanza cognitiva tra la necessità di sostenere l'infallibilità del magistero pontificio e lo scandalo provocato da queste parole nella coscienza delle persone buone e oneste.

Benedictus XVI, "Messaggio per la celebrazione della XLVI Giornata Mondiale della Pace", La Santa Sede, 8 dicembre 2012. L'immagine è parte della campagna "Il matrimonio è un diritto di tutti - CONDIVIDILOVE".

22 commenti:

  1. Sintetizzare un discorso alto, dettagliato, puntuale come hai fatto in effetti è una operazione degna di un censore. Meno male che le persone buone e oneste hanno più coscienza e ragione di quello che vorresti attribuire loro.

    Vorrei sommessamente far notare che la ferita di cui parla il pontefice è riferita a "negare o mal comprendere" i princìpi - e ne elenca un bel po'. Ovvero, l'atto di negare la verità costitutiva dell'essere umano.
    Il che è un pochetto diverso da
    "le nozze gay (sono) "un'offesa alla persona, una ferita alla pace".", come tu non citi.
    Prova a pensare un attimino alla differenza.

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    1. Mi dispiace, ma hai frainteso: il mio scopo non era sintetizzare il discorso di Ratzinger, ma verificare se avesse detto o meno che il matrimonio diverso da quello tra uomo e donna (dunque il matrimonio tra persone dello stesso sesso) è una "ferita alla giustizia e alla pace".

      Non colgo poi il rimprovero sulle persone buone e oneste: non ho affermato che siano senza coscienza e stupide, anzi, è proprio la loro coscienza e la loro ragione a costringerle ad arrampicarsi sugli specchi per giustificare in qualche modo la mostruosità affermata da Ratzinger.

      L'esempio è l'arzigogolata difesa riportata qui sopra. Certamente l'innaturalità delle nozze tra omosessuali non è l'unico principio, ma - e spero che qui concorderai con me - è uno dei principi la cui negazione e incomprensione "costituisce un’offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace".

      Ovviamente, dovessero esserci altre "differenze" e volessi farmele notare, ti sarei grato.

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  2. Il papa crede ancora alla fiaba del diritto naturale. Povero vecchio.

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    1. Naturalmente, "diritto naturale" è una parola magica che serve a mascherare il pensiero "questo è sbagliato perché così dico io".

      Allo stesso modo deve rendersi conto che la favoletta della rivelazione non attacca più: ora deve proporre le sue idee in fatto di morale come "naturali" e non "rivelate", insomma, è sceso tra noi mortali.

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    2. Curioso come una religione come il cattolicesimo si sia ridotta mediaticamente a fare l'agenzia di morale non richiesta (mentre nel frattempo le varie correnti settarie si dilaniano tra loro).
      Che abbiano ragione Galimberti e Marzano?

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    3. Non conosco l'opinione di Galimberti e Marzano a proposito.

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  3. Ratzinger, in fondo, sembra sempre più condividere quanto sostengono i cristiani che in Uganda propongono la pena di morte per i gay: perseguitare gli omosessuali, hanno detto con queste testuali parole, rappresenta "un regalo di Natale". A Natale, si sa, siamo tutti più buoni...
    Gay perseguitati: Natale cristiano?

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  4. "Naturalmente, "diritto naturale" è una parola magica che serve a mascherare il pensiero "questo è sbagliato perché così dico io".

    Allo stesso modo deve rendersi conto che la favoletta della rivelazione non attacca più: ora deve proporre le sue idee in fatto di morale come "naturali" e non "rivelate", insomma, è sceso tra noi mortali."
    Caro Censore questa è una fesseria,perchè la legge morale naturale fa parte della rivelazione.

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    1. Mi chiedo allora: ma specificare questo piccolo piccolo dettagliuccio no?

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    2. Sgatonio, stia attento a parlare di "fesserie", che rischia di dirle lei e di fare così una doppia figuraccia. Evidentemente lei non ha letto quanto ha detto il suo amato papa Bendetto XVI, e cioè che questi principi, essendo legge morale natuarale, non sono confessionali; pertanto non vengono derivati dalla rivelazione.

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  5. E' ovvio che non sono confessionali, Dio parla all'uomo in molti modi ,quindi si rivela. E' Parola di Dio anche la creazione, il "liber naturae" Dio Padre ha parlato attraverso la creazione, dove si trova la traccia della "ragione creatrice che ordina e guida"Ed è per questo che nella natura è iscritta quella che la tradizione filosofica chiama “legge naturale”

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    1. Ma questo non è un dato acquisito per tutti.
      Anzi, invero non è nemmeno un dato, in quanto (per usare parole non mie) è come "andare al ristorante e mangiarsi il menu al posto del cibo" e pretendere che quel menu sia pure stato cucinato in modo sublime da un grande assaggiatore...

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    2. sgatonio, qui dobbiamo metterci d'accordo sul significato delle parole, sennò non ne usciamo.

      Benedetto XVI ha detto: "Questi principi non sono verità di fede, né sono solo una derivazione del diritto alla libertà religiosa. Essi sono inscritti nella natura umana stessa, riconoscibili con la ragione, e quindi sono comuni a tutta l’umanità. L’azione della Chiesa nel promuoverli non ha dunque carattere confessionale, ma è rivolta a tutte le persone, prescindendo dalla loro affiliazione religiosa."

      Quindi no, non parlava di rivelazioni, né di principi confessionali, né di oggetti di fede.

      P.S.: mi fa la cortesia di usare il bottone "rispondi", invece di aprire ogni volta un nuovo thread di commenti?

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  6. Certo che non è percepita da tutti con chiarezza ed immediatezza.
    La Chiesa è qui per ricordarcela

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    1. E la differenza con le altre dagli stessi modi dalle diverse pretese?
      "L'universalità di un'opinione, parlando seriamente, non costituisce una prova e non è nemmeno una probabilità che l'opinione sia corretta".

      Inoltre noto che non hai risposto alla seconda obiezione...

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  7. Non si tratta di opinioni,ma di realtà.Vede alcuni sostengono che le rose siccome sono più profumate delle patate siano anche più adatte per fare il minestrone.Ma i realisti semplicemente mangiano il minestrone fatto con le patate.Voi da che parte state?

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    1. E ogni persona/organizzazione con le stesse pretese del papa o della Chiesa pretenderà che i suoi precetti non siano opinioni, ma realtà, come sottolinea Marco.

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    2. @Sgatoio

      Cosa non è chiaro del concetto ""L'universalità di un'opinione, parlando seriamente, non costituisce una prova e non è nemmeno una probabilità che l'opinione sia corretta".?

      Altro punto: tu stai scambiando di nuovo il menu col cibo. La mia obiezione era che parlando di "regole" e di "leggi" tu abbia dimenticato (e qui aggiungerei volutamente) che quelle sono pure astrazioni sino a prova contraria. Basate su fatti ma pur sempre astrazioni. E la prova principe è che il metodo scientifico prevede che essere debbano essere modificate. Nulla che esiste in sé e per sé si modifica in base al pensiero del suo osservatore, fuorché il pensiero stesso.

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  8. Non sono precetti confessionali ma realtà della natura umana

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    1. Senti,volentieri possiamo discutere sul tratto tipico della TUA natura e di quella di altri come te. Volentieri possiamo anche discutere su come gli esseri viventi DIVERSAMENTE gestiscano i problemi che ad essi si presentano.

      Che dici? Scendi dal piedistallo ora? Grazie...

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  9. veramente la storia del diritto naturale era molto cara sia agli illuministi sia , ai giorni nostri, ai difensori dei c.d. "diritti umani".

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