venerdì 3 settembre 2010

Sindone: altro indizio di inautenticità

Antonio Lombatti ha pubblicato un post intitolato «Joe Zias on Masada burials» ("Joe Zias riguardo alle sepolture di Masada", in italiano, malgrado il titolo), in cui cita un altro indizio della falsità della Sindone di Torino.

Nel libro The Jewish people in the first century, Shemuel Safrai fa notare che «gli Ebrei si cercavano strenuamente di assicurarsi che il corpo fosse sepolto con gli arti allungati»; situazione incompatibile con l'immagine della Sindone.

7 commenti:

  1. interessante.

    A me sembra invece una conferma del fatto che la sepoltura dell'uomo della sindone sia stata "irregolare" proprio perchè provvisoria. Questo è in accordo ai vangeli. Se le gambe fossero state trovate allungate sarebbe stata una conferma (non una prova) dell'ipotesi contraria: che ciò la sepoltura della sindone fosse "regolare" e definitiva. Mi pare ci fossero molti altri indizi che lasciavano pensare che la sepoltura dell'uomo della sindone non fosse "canonica", e questo è in accordo con il fatto che le donne la mattina del giorno dopo il sabato si recano al sepolcro per completare la sepoltura.

    Gesù non sarebbe neanche dobuto essere sepolto, ma gettato in una fossa comune, o lasciato mangiare dagli avvoltoi, come tutti i condannati alla crocefissione. Quella di Gesù, secondo i Vangeli, non fu una vera e propria sepoltura, ma una deposizine provvisoria.

    boh, non sono espero di sidone,
    poi ognuno la vede come vuole...

    ma tutto questo... cosa vuol dire? Poco, anzi per la fede: niente.

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  2. Mano a mano che si trovano altre incompatibilità tra la sindone di Torino e le sepolture ebraiche diventa sempre meno probabile che si tratti di una sindone autentica: Il fatto che fosse una sepoltura provvisoria non implica che tutto fosse fatto al rovescio di come si faceva di solito...

    Quanto alla fede: naturalmente nulla, ma vallo a dire a quelli che sono andati in pellegrinaggio all'ostensione...

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  3. Io ne ho conosciuti tre che sono andati e tutti e tre avevano le idee chiare in merito.

    In un paio di interviste raccolte sul campo su youtube, ho udito altrettanto.

    Tu hai conosciuto esperienze diverse e concrete, oppure ti riferisci a una proiezione delle tue idee su masse indistinte di persone? Sei in grado di documentarmi qualcuno che dichiara pubblicamente che lega l'essenza della propria fede a l'autenticità quella immagine sacra? (non chiamiamola reliquia).

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  4. Non ho detto questo, ho detto che molti credono che sia autentica, un'autentica reliquia di Gesù. E questo non può essere indifferente per loro.

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  5. In merito a quanto ipotizzato nel topic mi sono chiesto:
    è stato sufficientemente analizzato a quali reazioni e movimenti vanno incontro gli arti inferiori che sono stati oggetto di inchiodamento nei piedi? Ammesso che si fosse deciso di avvolgere il corpo nel modo consueto e definitivo (cosa improbabile, vista la concitazione e il poco tempo disponibile essendo la vigilia del sabato) può essere che questo pio desiderio sia stato impedito da un irrigidimento degli arti in quella posizione che ritroviamo impresso sulla Sindone.
    Ecco cosa scriveva il chirurgo Pierre Barbet, il chirurgo che ha studiato la Sindone, fino ad appendere dei cadaveri su delle croci:
    "...uno strano fenomeno si produce. I muscoli delle braccia si irrigidiscono spontaneamente, in una contrattura che andrà accentuandosi : i deltoidi, i bicipiti sono tesi e rilevati, le dita si incurvano. Si tratta di crampi!

    Tutti, poco o tanto, abbiamo sofferto questo dolore, progressivo ed acuto, in un polpaccio, tra due coste, un po' dappertutto. Bisogna distendere, allungandolo, questo muscolo contratto. Ma guardiamo! Ecco, ora, alle coscie ed alle gambe gli stessi rilievi mostruosi rigidi e le dita dei piedi che s'incurvano. Si direbbe un ferito colpito da tetano, in preda a quelle orribili crisi che non si possono dimenticare....

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  6. La sua critica è interessante e plausibile.

    Però presuppone una sepoltura frettolosa (quindi niente monete sugli occhi, niente fiori, eccetera). A questo punto mi nasce una domanda: se la sepoltura fu tanto frettolosa da non poter lavare il corpo, a che scopo avvolgerlo in un telo costoso come quello? La mattina dopo lo si sarebbe dovuto buttare, o comunque non lo si sarebbe potuto ri-utilizzare, quindi perché portarselo dietro e usarlo per avvolgere un cadavere sporco di sangue?

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  7. Provo a fare una possibile ricostruzione dei fatti:

    Il corpo di Gesù, non è stato lavato e unto, come doveva avvenire se fosse morto in modo naturale, ma soltanto avvolto in una tela, così come era, anzi raccogliendo anche il sangue che nel frattempo aveva perso.

    Questo non perché mancasse il tempo, ma perché il rito riservato agli uccisi con spargimento di sangue prescriveva questi gesti: il defunto doveva essere seppellito con il sangue che aveva perduto, il cosiddetto sangue di vita, perché secondo la teologia ebraica il sangue è il luogo dove risiede la vita dell’uomo, l’anima.

    L’unzione di Cristo infatti non é stata fatta direttamente sul corpo del Signore, ma in modo indiretto: attraverso il contatto dei lini inzuppati di unguento e fatti avvolgere intorno alla sua persona.

    Non dobbiamo dimenticare che Giuseppe di Arimatea e Nicodemo erano dei sinedriti e che la loro conoscenza della Legge era perfetta.

    La preparazione del corpo per la sepoltura fu fatta quindi su una pietra sepolcrale, dunque fuori dal sepolcro ma comunque vicino ad esso, forse sempre in terra di proprietà di Giuseppe, si pensa nel giardino stesso del sepolcro. A Gerusalemme infatti, nella Basilica del Santo Sepolcro, è venerata la Pietra dell’Unzione; questa si trova tra il Golgota, luogo della crocifissione, e il Sepolcro, luogo della risurrezione.
    A questo punto, si può argomentare che la posizione non allungata delle gambe si può attribuire alla contrazione dei nervi conseguenti all'inchiodamento, oppure a tetania,
    Il tutto, a prescindere dal molto o poco tempo disponibile.

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