Nel quadro di una democrazia liberale e pluralista, l’eventuale pretesa di una qualunque religione rivelata di portare i suoi dettami etici – in quanto tali, cioé in quanto religiosi – a fondamento di decisioni pubbliche, o di farli valere come pietre di paragone per valutarne la legittimità, sarebbe totalmente ingiustificata. (…)
Se ciò accadesse, si violerebbe l’uguale libertà di tutti coloro che non appartengono alla medesima fede religiosa, i quali si vedrebbero posposti nella scala della cittadinanza. Sarebbero cittadini a minor o nullo titolo. Non è qui questione del diritto della maggioranza di prevalere sulla minoranza, diritto ovviamente essenziale nella democrazia. E’ questione della natura degli argomenti che possono entrare legittimamente nel dibattito pubblico, il dibattito che, alla fine, troverà consacrazione in decisioni politiche destinate al valere obbligatoriamente per tutti i cittadini.
Non c’è nessuna maggioranza, per quanto ampia sia, che con la sua forza possa validare retrospettivamente argomenti invalidi dal punto di vista della democrazia. Per nulla paradossalmente, una deliberazione politica assunta in base a una fede religiosa è esercizio di tanta maggior violenza quanto più è forte la maggioranza che schiaccia la minoranza. Di fronte a una decisione motivata, direttamente ed esclusivamente, in base a precetti d’una qualunque religione (“Dio lo vuole”), la coscienza laica ha a sua volta il diritto di levare i suoi propri “non possumus”.
Faccio miei gli auguri di Winkler:
Che il 2011 sia, per tutti, un anno di laicità anche nel nostro scalcagnato Paese. Di persuasione e non d’imposizione delle idee; di vera accoglienza del prossimo, non di bigotta formulazione d’accuse di relativismo o nichilismo; di amore, non quello partitico, ma quello dei tanti che lo danno e lo fanno davvero. Buon anno a tutti.
In Italia è sempre stato che la chiesa cattolica condiziona la politica. Da sempre ha interferito come la religione mussulmana negli stati in cui è il credo principale. Non trovo giusto questo fatto, perchè la spiritualita e la politica sono campi completamente che percorrono strade molto diverse. Dal mio punto di vista l'essere indipendente da ciò è fondamentale per la democrazia. Nel caso nostro credo che la chiesa cattolica in Italia sia un problema visto le continue interferenze nella vita politica di tutti i giorni e credo che farebbe bene tacere visto i fatti che non la riguardano, occupandosi delle anime non del resto. E' una situazione che si spiega solo, secondo me, perchè gl'interessi e le convenienze sono talmente forti e millenarie che i prelati tirano l'acqua al loro mulino, facendo proprio il detto "la chiesa pende sempre dalla parte della borsa". Quindi nel nostro paese la laicita è solo una parola senza senso, anche se esiste nel vocabolario.
RispondiEliminaGli Italiani diano oltre il 50% dei voti a Pannella - Bonino o ... chi è causa del suo mal pianga se stesso, tanto PD e PDL sono parimenti vaticanonomici .
RispondiEliminaDavide
Obbligare con la forza qualcuno a togliere qualcosa che è voluto, accettato e stimato da una maggioranza è una IMPOSIZIONE a tutti gli effetti e nulla ha a che fare con la persuasione né con la democrazia
RispondiEliminaObbligare con la forza qualcuno a togliere qualcosa che è voluto, accettato e stimato da una maggioranza è una IMPOSIZIONE a tutti gli effetti e nulla ha a che fare con la persuasione né con la democrazia
RispondiEliminaper rendersi conto di come la questione sul crocifisso non sia semplice consiglio la lettura-confronto di questi articoli scritti da costituzionalisti:
RispondiEliminahttp://www.olir.it/areetematiche/73/documents/Pacillo_neoconfessionismo.pdf
http://www.associazionedeicostituzionalisti.it/dibattiti/laicita/bertolini.html
http://www.associazionedeicostituzionalisti.it/materiali/convegni/torino300307/spadaro.html
quest'ultimo link del professor E.Rossi tratta nello specifico di laicità e simboli religiosi
http://www.associazionedeicostituzionalisti.it/materiali/convegni/aic200710/Rossi%20relazione.pdf
Buona lettura
Claudio
Gli argomenti di Zagrebelsky sono concisi e chiaramente enunciati: sei in grado di presentarne di altrettanto chiari e concisi?
RispondiEliminaNon sono in grado di riprodurre argomenti descritti nei link che ho riportato per il semplice motivo che molti hanno una natura prettamente tecnica.Posso solo dire che per esempio Pacelli parla a volte di come alcune sentenze costituzionali,per essere formulate,si basino su alcuni principi della logica formale,e di come parli per esempio del principio di laicita' di ben 7 interpretazioni.Sono pagine e pagine tecniche molto dense,lo scopo della mia indicazione e' far capire come certe questioni sui giornali sono descritte in maniera troppo sintetica,nessun giornale per esempio si mette a citare il fatto che nell'ambito del diritto costituzionale si dibattino addirittua 7 interpretazioni della nozione di laicita' ,Pacelli argomenta i punti deboli di ciascuna di esse,persino della laicita' alla francese ne argomenta qualche punto debole (anche se alla fine arriva a dare preferenza a quest'ultima).Non avevo intenzione di fare polemiche sull'articolo di Zagrebelssky ma solo far sapere come le contrapposizioni tra i vari costituzionalisti vadano al di la' della semplice descrizione mediatica,perche' le questioni dal punto di vista tecnico sono dannatamente complesse.
RispondiEliminaSul piano costituzionale,bisogna essere ben preparati per contrapporsi al clericalismo (quello che Pacelli definisce neo-confessionismo),e personalmente,dopo la lettura di questi articoli indicati nei link (lettura faticosissima),ho maturato la stessa convinzione di Pacelli,ossia,che l'accezione della laicita' alla francese e' la migliore di altre e quella piu' auspicabile.
Saluti
Claudio
ehm,mi sono accorto di aver scritto Pacelli,ma intendevo dire Pacillo (mi scuso per l'involontario lapsus)
RispondiEliminaClaudio