domenica 22 novembre 2009

«Che cos'è verità?»


Per chi è cristiano (cattolico) oggi è la Solennità di Cristo Re; secondo Wikipedia fu istituita l'11 dicembre 1925. Un post su Seraphim mi ha fatto andare a rileggere i brani evangelici in cui è narrato l'interrogatorio di Gesù da parte di Pilato. Eccoli.

Vangelo secondo Marco (composto nel 65-80), capitolo 15. Gesù è portato dinanzi a Pilato:

2 Pilato gli domandò: «Sei tu il re dei Giudei?» Gesù gli rispose: «Tu lo dici». 3 I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose; 4 e Pilato di nuovo lo interrogò dicendo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!» 5 Ma Gesù non rispose più nulla; e Pilato se ne meravigliava.
Segue l'episodio di Barabba e la crocifissione di Gesù.

Vangelo secondo Matteo (composto tra l'80 e il 90), capitolo 27. Gesù è portato da Pilato, Giuda si impicca, e poi:

11 Gesù comparve davanti al governatore e il governatore lo interrogò, dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?» Gesù gli disse: «Tu lo dici». 12 E, accusato dai capi dei sacerdoti e dagli anziani, non rispose nulla. 13 Allora Pilato gli disse: «Non senti quante cose testimoniano contro di te?» 14 Ma egli non gli rispose neppure una parola; e il governatore se ne meravigliava molto.
Segue l'episodio di Barabba e la crocifissione di Gesù.

Vangelo secondo Luca (composto tra l'85 e il 95), capitolo 23. Gesù è portato dinanzi a Pilato:

2 E cominciarono ad accusarlo, dicendo: «Abbiamo trovato quest'uomo che sovvertiva la nostra nazione, istigava a non pagare i tributi a Cesare e diceva di essere lui il Cristo re». 3 Pilato lo interrogò, dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?» E Gesù gli rispose: «Tu lo dici».
4 Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo nessuna colpa in quest'uomo». 5 Ma essi insistevano, dicendo: «Egli sobilla il popolo insegnando per tutta la Giudea; ha cominciato dalla Galilea ed è giunto fin qui».
Successivamente Pilato manda Gesù da Erode, segue l'episodio di Barabba e la crocifissione di Gesù.

Vangelo secondo Giovanni (composto tra il 90 e il 120), capitolo 18. Gesù è portato dinanzi a Pilato:

33 Pilato dunque rientrò nel pretorio; chiamò Gesù e gli disse: «Sei tu il re dei Giudei?» 34 Gesù gli rispose: «Dici questo di tuo, oppure altri te l'hanno detto di me?» 35 Pilato gli rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua nazione e i capi dei sacerdoti ti hanno messo nelle mie mani; che cosa hai fatto?» 36 Gesù rispose: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero perché io non fossi dato nelle mani dei Giudei; ma ora il mio regno non è di qui». 37 Allora Pilato gli disse: «Ma dunque, sei tu re?» Gesù rispose: «Tu lo dici; sono re; io sono nato per questo, e per questo sono venuto nel mondo: per testimoniare della verità. Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce». Pilato gli disse: «Che cos'è verità?»
Segue l'episodio di Barabba e la crocifissione.

Alcuni spunti di riflessione.



Gli studiosi ritengono che gli autori dei vangeli secondo Matteo e Luca utilizzassero Marco come fonte ("priorità marciana") più altre fonti proprie. E, infatti, Matteo e Luca concordano puntualmente con Marco riguardo la domanda di Pilato e la risposta di Gesù; inoltre Matteo concorda con Marco anche quando specifica che Pilato sollecitò ancora la risposta di Gesù, ma che questi rimase in silenzio, mentre Luca salta questo brano e aggiunge le ulteriori accuse da parte del capo dei sacerdoti e della folla. Nel flusso narrativo del Vangelo secondo Matteo prima di questo brano è collocata la narrazione della morte di Giuda, mentre l'autore del Vangelo secondo Luca pone dopo l'interrogatorio di Gesù dinanzi a Pilato la sua comparsa davanti ad Erode.

Il Vangelo secondo Giovanni narra una storia simile ma differente. Lo scambio «Sei tu il re dei Giudei?» / «Tu lo dici» è ancora presente, ma, a differenza dei tre vangeli sinottici, qui l'autore dilata l'interrogatorio mutandone il contenuto. Pilato deve prima rispondere ad una domanda di Gesù, il quale alla domanda «che cosa hai fatto?» risponde a sua volta «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero perché io non fossi dato nelle mani dei Giudei; ma ora il mio regno non è di qui». Alla domanda di Pilato «Ma dunque, sei tu re?», Gesù fornisce la seconda metà dello scambio presente nei vangeli sinottici, «Tu lo dici», ma ne altera il significato aggiungendo «sono re; io sono nato per questo, e per questo sono venuto nel mondo: per testimoniare della verità. Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce». L'interrogatorio si chiude bruscamente con la domanda senza risposta di Pilato: «Che cos'è verità?».

Credo si possa notare come la narrazione dell'episodio diviene sempre più ricca con l'aumento della distanza temporale tra i fatti e la composizione del vangelo, e dunque le aggiunte sono sempre meno affidabili. Il vangelo più vicino ai fatti, Marco, fornisce una narrazione molto succinta dell'episodio; Matteo e Luca sono sostanzialmente concordi, sebbene aggiungano peculiari episodi di contorno; il Vangelo secondo Giovanni, che invece è di gran lunga il più tardo essendo stato composto non meno di sessant'anni dopo i fatti, descrive un interrogatorio più ricco di particolari e dal significato differente.

Credo anche che sia evidente un mutamento significativo della figura di Gesù. Il Gesù interrogato da Pilato secondo la versione di Marco (e quindi di Matteo e di Luca) è un prigioniero portato davanti all'autorità, che di fronte ad una domanda diretta e compromettente («Sei tu il re dei Giudei?» equivale a chiedere «Sei tu un ribelle contro l'imperatore?») risponde enigmatico «Tu lo dici». Non si tratta di una negazione, ma neppure di una conferma: Gesù mantiene sospesa la situazione e rimette il gioco in mano a Pilato, il quale sbrigativamente conclude l'interrogatorio affermando di non trovare colpa nell'accusato. Il Gesù del Vangelo secondo Giovanni, invece, usa la propria superiorità morale e dialettica per dominare il confronto: prima costringe Pilato a scusarsi («Dici questo di tuo, oppure altri te l'hanno detto di me?» «Sono io forse Giudeo? La tua nazione e i capi dei sacerdoti ti hanno messo nelle mie mani»); alla seconda domanda, invece di rispondere a Pilato sembra rispondere ai propri futuri lettori, i quali davanti a tale Gesù inerme sarebbero potuti restare stupiti dal destino di questo "Re", ma Gesù stesso li avvisa «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero perché io non fossi dato nelle mani dei Giudei; ma ora il mio regno non è di qui»; poi, invece di pronunciare solo un «Tu lo dici» ambiguo e passivo come nei vangeli sinottici, completa la frase con una proclamazione orgogliosa ma al contempo pericolosa della propria regalità; infine, pronuncia un insegnamento, «Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce», e sottolinea la propria funzione di maestro lasciando cadere nel vuoto la domanda del discepolo Pilato, «Che cos'è verità?».

«Che cos'è verità?» - l'ultima domanda senza risposta di Pilato a Gesù. So bene che è altamente improbabile che sia così, ma mi piace pensare che l'anonimo autore del Vangelo secondo Giovanni abbia inserito nella propria opera questa domanda come un indizio, come un suggerimento per il lettore: la verità non è quella che sta scritta qui.

Il dipinto illustrato è Cosa è la verità, di Nikolai Ge (1890).

7 commenti:

  1. pilato chiede cos è la verità perchè non conosce gesù infatti ,gesù dice nel suo insegnamento "io sono la via la verità "giovanni 14,6

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  2. Quello che ho cercato di dire in questo post è che probabilmente Pilato non fece quella domanda.

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  3. "Quid est veritas?"

    Non sappiamo se Pilato fece quella domanda in latino o in greco o in aramaico; ma se fosse stata in latino, la risposta sarebbe stata già nella domanda.
    Vir est qui adest: è l'uomo che (ti) è di fronte.

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  4. Bel gioco di parole, ma:

    (a) bisogna vedere se si rivolse ad un falegname palestinese in latino, greco o aramaico e

    (b) bisogna vedere se fece quella domanda (cosa difficile).

    Saluti

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  5. scusa ma se non credi che cosa ti importa cos è la verità ?

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  6. Se lei dovesse riassumere in poche parole il contenuto del mio post, cosa scriverebbe?

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  7. Cosa disse Gesù alla domanda posta da Pilato "che cos è la verità?"

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