lunedì 29 marzo 2010

Contraddizioni evangeliche: la cacciata dei mercanti

Mi piacciono molto i libri di Bart Ehrman, professore di Studi Religiosi all'Università della Nord Carolina. Trovo il suo modo di spiegare l'esegesi del Nuovo Testamento e la storia del Cristianesimo delle origini molto chiaro. Per cui mi sento di consigliare caldamente i suoi libri.

In italiano ho letto Gesù non l'ha mai detto, sulla trasmissione, corruzione e ricostruzione del testo del Nuovo Testamento, e I Cristianesimi perduti, sulle diverse correnti del Cristianesimo delle origini e i loro testi sacri. Sto aspettando che esca in edizione economica Pietro, Paolo e Maria Maddalena. Storia e leggenda dei primi seguaci di Gesù, che sembra essere un'analisi storica di questi tre personaggi.

In inglese ho invece letto Jesus, Interrupted. Revealing the Hidden Contradictions in the Bible (and Why We Don't Know About Them). La tesi centrale di Ehrman è che se si studia il Nuovo Testamento confrontando passo per passo le varie narrazioni, si troveranno discordanze causate dal fatto che gli evangelisti avevano un messaggio religioso da trasmettere, piuttosto che una narrazione precisa degli eventi.


Un esempio lampante è l'episodio di Gesù che scaccia i mercanti dal Tempio. Esso viene narrato da tutti e quattro i vangeli canonici. Nel caso dei sinottici (il Vangelo secondo Marco, il Vangelo secondo Matteo e il Vangelo secondo Luca), le narrazioni sono molto simili, mentre il Vangelo secondo Giovanni riporta l'evento con dettagli significativamente differenti.

Vangelo secondo Marco (composto nel 70 circa), capitolo 11 (si confronti con Luca 19,45-48 e Matteo 21,12-16):
15 Vennero a Gerusalemme e Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare coloro che vendevano e compravano nel tempio; rovesciò le tavole dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombi; 16 e non permetteva a nessuno di portare oggetti attraverso il tempio. 17 E insegnava, dicendo loro: «Non è scritto: "La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti"? Ma voi ne avete fatto un covo di ladroni».
18 I capi dei sacerdoti e gli scribi udirono queste cose e cercavano il modo di farlo morire. Infatti avevano paura di lui, perché tutta la folla era piena d'ammirazione per il suo insegnamento.
Vangelo secondo Giovanni (composto nel 90 circa), capitolo 2:
13 La Pasqua dei Giudei era vicina e Gesù salì a Gerusalemme. 14 Trovò nel tempio quelli che vendevano buoi, pecore, colombi, e i cambiavalute seduti. 15 Fatta una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori dal tempio, pecore e buoi; sparpagliò il denaro dei cambiavalute, rovesciò le tavole, 16 e a quelli che vendevano i colombi disse: «Portate via di qui queste cose; smettete di fare della casa del Padre mio una casa di mercato». 17 E i suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi consuma».


Pur nella loro diversità, le due narrazioni sono molto simili. Gesù giunge a Gerusalemme e si reca al Tempio. Qui trova nel cortile i mercanti che vendono gli animali per il sacrificio mosaico a Yahweh e i cambiavalute (gli ebrei che venivano dal mondo ellenistico dovevano cambiare la propria moneta "pagana" con quella ebraica, l'unica con la quale si potevano acquistare gli animali per il sacrificio); rovescia violentemente i tavoli e accusa i mercanti di aver profanato il Tempio (solo il Vangelo secondo Giovanni, però, fa dire a Gesù, che si tratta della "casa del Padre mio").

Allora dove si trova l'incongruenza? Nei sinottici "i capi dei sacerdoti e gli scribi" reagiscono a quest'atto di Gesù progettandolo di metterlo a morte; in Giovanni questo non è detto. Tutta qui la differenza? Beh, no, c'è dell'altro, e si tratta di una differenza sostanziale.

Nei sinottici l'episodio della cacciata dei mercanti è uno degli ultimi episodi della vita di Gesù: dopo questo gesto, i suoi avversari progettano di metterlo a morte malgrado il sostegno del popolo. In Giovanni, invece, questo episodio è collocato all'inizio della vita pubblica di Gesù.

Come è possibile questa differenza?

Alcuni esegeti hanno proposto che Gesù abbia scacciato i mercanti dal Tempio due volte: una prima volta all'inizio della sua vita pubblica (un evento che Marco, Matteo e Luca mostrano di non conoscere) e una seconda volta alla fine della stessa (evento invece sconosciuto a Giovanni, che spiega in modo differente la decisione dei capi ebrei di mettere a morte Gesù).

Ma non è assurdo il fatto che vi siano due episodi identici, avvenuti a così grande distanza di tempo, dimenticati "selettivamente" dalle fonti, e con due risultati differenti (nei sinottici questa cacciata causa l'arresto di Gesù, in Giovanni invece gli ebrei si mettono tranquillamente a discutere con lui)? Non è forse più probabile che Giovanni abbia spostato l'episodio per ragioni teologiche?

La foto in alto è di Bart Ehrman, la seconda invece è la Cacciata dei mercanti dal tempio di El Greco. La traduzione del Nuovo Testamento è nell'edizione Nuova Riveduta. L'articolo è stato rivisto dopo la sua pubblicazione, allo scopo di renderlo più chiaro senza alterarne il contenuto.

6 commenti:

  1. è curioso un ateo che cerca le contraddizioni evangeliche ,questo dimostra la tua mancanza di fede ,se tu non accetti la buona novella non la troverai mai la verità e ti perderai per l eternità

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  2. Immagino sia difficile per te fornire spiegazioni razionali per le tue affermazioni, così come ti è difficile firmarti.

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  3. Esatto: Giovanni quasi certamente sposta l'ordine degli eventi per ragioni teologiche. Spesso la spiegazione più semplice e ragionevole è quella giusta. Dove hai trovato questa interpretazione secondo cui ci sarebbero due cacciate? Non l'ho mai sentita. Qualche riferimento?

    D'altra parte Giovanni fa spesso questo: a differenza dei sinottici ha un approccio diverso.
    I vangeli sono un "merge" (a volte difficile da capire) di fatti storici e concetti teologici. D'altra parte sono dei racconti: è normale che persone diverse raccontino gli stessi fatti con dettagli diversi: da qui le così dette "contraddizioni" dei vangeli; lo sanno bene gli inquirenti che quasi mai si trovano con testimonianze perfettamente concordanti frai i vari testimoni di un caso (per es. omicidio). Non vuol dire necessariamente che i testimoni dicono cose false: semplicemente ricordano dettagli diversi e concorderanno invece sui fatti essenziali e più importanti: ed è su questi fatti essenziali che si concentra l'investigatore per accertare la verità.

    Se a questo aggiungiamo il fatto che i vangeli non sono libri di storia ne di cronaca, pur contenendo fatti storici e di cronaca, ecco che si capiscono meglio le ragioni di queste così dette "contraddizioni" che la Tradizione della Chiesa ci ha trasmesso intatte senza sentire il bisogno di "cancellarle o occultarle", come invece tenta maldestramente di fare il vangelo apocrifo di Pietro.

    La moderna esegesi del secolo scorso fino a oggi ha svelato molti aspetti interessanti, mostrando che è possibile con l'approrrio comparato di molte discipline (filologia, confronto di manoscritti, linquistica, teologia, archeologia, studio della Tradizione...) venire a capo di molti aspetti ignorati nei secoli passati, che hanno anche aiutato i teologi a nuove e interessanti interpretazioni. Un arricchimento davvero importante. Anche se i misteri non sono tutti esauriti.

    (segue prox commento)

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  4. (segue dal commento precedente)

    Comunque era già chiaro ai medioevali che mentre i sinottici sembrano partire da fatti più eminentemente storici e di cronaca per poi integrarli con concetti e messaggi teologici, il vangelo di Giovanni, che probabilemente conosceva i sinottici, e forse voleva dare un contributo originale, fa esattamente il contrario: parte da concetti eminentemente teologici per ricondurli poi a fatti storici, di cui peraltro mostra di conoscre dettagli molto precisi a dimostrazione del fatto di essere un testimone oculare degli eventi (per es. la visita del sepolcro insieme a Pietro; dettagli dell'ultima cena). Per questo motivo l'ordine degli eventi in Giovanni è spesso non storico e possiamo pensare che questo sia voluto dall'autore-redattore. Una curiosità: alcuni studiosi per spiegare il fatto che Gesù va e torna da Gerusalemme ben 4 volte in Giovanni (forse troppe) in poco tempo, hanno suggerito fra i capitoli 5 e 12 (mi pare), siano state invertite nei primi manoscritti di Giovanni le pagine a causa dell'usanza antica di scrivere sul fronte-retro dei fogli (la pergamene erano costosissime e non sempre i fogli erano rilegati) mostrando che un diverso ordine avrebbe avuto più senso sia storicamente che teologicamente. E così la Tradizione ce li ha trasmessi con questo ordine invertito. Ma, è solo una ipotesi: anche ammettendo l'altro ipotetico ordine, questo non coincide comunque con quello dei sinottici: conferma che Giovanni aveva proprio una prospettiva diversa.

    Questa differenza fra sinottici e Giovanni è ben spiegata nel simbolismo del Tetramorfo, dove le creature sinottiche hanno l'aggiunta delle ali (cioè partono da fatti storici per "volare in alto") mentre l'unica creatura alata "di suo" è proprio l'aquila di Giovanni, l'animale che secondo gli antichi volava più in alto di tutti e una vista così eccezionale che può guardare il sole senza accecarsi; essa parte dall'altro e guarda "verso il basso": la storia e i fatti raccontati da una prospettiva "alta" e più teologica.

    Comunque l'episodio della cacciata del Tempio (certamente storico) fu più che altro un atto simbolico in cui Gesù decreta la fine del culto Templare: non, è come molti pensano, una denuncia di presunte irregolarità del Tempio visto che quei mercanti non stavano in realtà facendo nulla di male - anche se possiamo prevedere che ci speculassero e forse c'erano "mazzette" ai sacerdoti - ma non era questo il punto centrale dell'atto di Gesù. Oltretutto non dovette essere un gesto con particolari conseguenze di ordine pubblico, come spesso ci viene presentato nei film o in certe pitture: altrimenti Gesù sarebbe stato arrestato dalle Guardie del Tempio che erano li proprio per garantire che non ci fossero risse o disordini in un Tempio così grande, ma sempre affollatissimo. Probabilmente rovesciò solo un banchetto e un paio di gabiette, con lo scopo piuttosto di impressionare e far "ricordare" la cosa ai suoi discepoli quando poi in futuro avrebbero rimeditato in chiave nuova tutte le parole dette e i gesti fatti dal Maestro.

    (segue nel prox commento)

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  5. (segue dal commento precedente)

    Anche l'annotazione secondo cui "i capi dei sacerdoti e gli scribi progettarono di metterlo a morte" non vuol dire veramente e necessariamente una reazione sacerdotale conseguente a quel fatto, ma potrebbe essere appunto una annotazione teologica: forse i sacerdoti, così come le guardie, non se ne accorseno neanche di quel gesto, ma forse qui l'evangelista (o un successivo redattore?) vuole dirci che il motivo per cui Gesù alla fine fu ucciso era perchè portava un'Alleanza Nuova, capace addirittura di porre fine al culto Templare, e lo faceva nel suo stesso nome. Una assoluta novità della persona di Gesù Cristo che non ha precedenti in nessun culto è che è l'unico fondatore di una religione che fonda la propria autorità su se stesso e lega il destino degli uomini e di tutta la storia alla sua Persona e alla sua autorità, dichiarando che lui stesso "è" la Verità. Certo la sua venuta non poteva che creare divisione: lo dice lui stesso che in realtà Egli "porta la spada" e non la "pace" (la spada taglia e raffigura la divisione).

    Si veda per approfondire questo articolo sul processo a Gesù.

    (fine)

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  6. "Non vuol dire necessariamente che i testimoni dicono cose false: semplicemente ricordano dettagli diversi e concorderanno invece sui fatti essenziali e più importanti: ed è su questi fatti essenziali che si concentra l'investigatore per accertare la verità."

    Non concordo. Credo che quello della cacciata dal tempio sia l'esempio lampante che non si può sempre parlare di dettagli diversi in testimonianze distinte dello stesso evento.

    Tu stesso hai detto che per esigenze teologiche Giovanni ha spostato l'episodio dalla fine della vita di Gesù (dove è posto dai sinottici) all'inizio della stessa: è chiaro che questo evento non può essere accaduto contemporaneamente all'inizio e alla fine della vita, dunque uno dei due testimoni mente, o meglio non è interessato a raccontare la verità dei fatti.

    Dal punto di vista storico, le narrazioni sinottica e giovannea non sono compatibili. Credo che questo fatto sia incontrovertibile.

    "il vangelo di Giovanni [...] parte da concetti eminentemente teologici per ricondurli poi a fatti storici, di cui peraltro mostra di conoscre dettagli molto precisi a dimostrazione del fatto di essere un testimone oculare degli eventi"

    Come da te detto, Giovanni fornisce una versione sbagliata della cronologia della vita di Gesù, ed elabora i fatti in funzione della propria teologia. Non vedo allora come si possa dire che conosce bene i fatti.

    A parte l'evidente impossibilità che il testo sia stato scritto dall'apostolo, questo vangelo mostra evidenti manipolazioni del materiale storico a scopi teologici.

    Mi pare dunque di poter concludere che se il Vangelo secondo Giovanni è una fonte preziosissima per conoscere la visione del mondo della comunità che lo ha espresso, è certamente il meno affidabile per ricostruire la figura storica di Gesù.

    "Comunque l'episodio della cacciata del Tempio (certamente storico) fu più che altro un atto simbolico in cui Gesù decreta la fine del culto Templare"

    Si tratta di una interpretazione teologica, non storica, del testo. Se tu leggessi il brano di Marco, per fare un esempio, da cosa capiresti che Gesù vuole mettere fine al culto nel Tempio?

    "forse qui l'evangelista (o un successivo redattore?) vuole dirci che il motivo per cui Gesù alla fine fu ucciso era perchè portava un'Alleanza Nuova, capace addirittura di porre fine al culto Templare, e lo faceva nel suo stesso nome."

    Possibile.

    Quello che mi interessa sottolineare è che questo, comunque, sarebbe il messaggio teologico dell'evangelista. Nulla nel testo permettere di dedurre che questo fosse il movente degli oppositori di Gesù.

    Ciao,
    IlCensore

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