sabato 20 marzo 2010

Gesù e i suoi interpreti

Ho avuto una breve discussione con il blogger Piccolo - Uomo, il quale affermava che "se assumiamo come veri i fatti dei Vangeli, allora Gesù ha veramente risolto i mali e le sofferenze dell'uomo, tramite la sua morte e risurrezione". Per sostenere questa sua posizione, però, Piccolo - Uomo ha bisogno di introdurre diverse interpretazioni e conoscenze che nei Vangeli, nel messaggio di Gesù, non ci sono.

La mia impressione è che il messaggio di Gesù sia stato ampiamente e liberamente interpretato dai suoi seguaci, già a partire da Paolo (che il Gesù storico non lo conosceva) e dagli evangelisti. A partire dalle loro testimonianze, però, si sono sviluppate decine di migliaia di confessioni cristiane (uno studio scientifico ne ha contate oltre 33.000), con decine di migliaia di differenti interpretazioni.

Ovviamente tutte queste interpretazioni non possono essere tutte uguali a quella originale, quella di Gesù stesso. Inoltre, molte di queste interpretazioni non sono direttamente compatibili con il Nuovo Testamento (che, infatti, mostra un'ampia varietà di interpretazioni del pensiero cristiano). Ciò richiede che i fedeli cristiani debbano "interpretare" i loro testi sacri per renderli coerenti tra loro e con la propria confessione.

A tal proposito ho trovato un filmato molto carino su YouTube, intitolato Jesus and the Interpreter. A modern-day christian helps Jesus get started ("Gesù e l'interprete. Un cristiano moderno aiuta Gesù a iniziare/ad orientarsi"), in cui un cristiano moderno torna indietro nel tempo e "intrepreta" gli insegnamenti di Gesù ai suoi discepoli. E' in inglese, ma credo sia ugualmente godibile.



Il filmato è opera dell'utente di YouTube NonStampCollector, il cui canale ha altri filmati altrettanto interessanti.

6 commenti:

  1. Spesso l'interpretazione sconfina con la manipolazione. Un rischio elevato soprattutto se si sa già dove si vuol parare, sia avendo intenti probatori che confutatorii.

    Saluti.

    PS: Ho risposto all'ultimo suo intervento.

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  2. Il dubbio è capire in che modo ci si può fidare di una interpretazione, allora...

    (seguo il suo blog, non c'è bisogno di avvisarmi quando mi risponde.)

    Saluti

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  3. Bisogna però dire, come critica al post, che se "assumiamo come veri i fatti dei Vangeli", prescindiamo dall'interpretazione degli evangelisti. Detto questo:

    Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». (Mc 10, 45)

    Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti, ma dei vivi. (Mt 22, 31-32)

    Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. (Gv 3, 16)

    Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà (Gv 11, 25)



    E molti altri passi... Oltre ovviamente alle frasi che ho citato a memoria nei commenti del mio post.

    Non mi pare che ci siano poi così tante interpretazioni diverse dei Vangeli - ciè di quello che hanno scritto gli evangelisti - sul tema specifico (morte e risurrezione di Cristo per la redenzione degli uomini). La dottrina della salvezza è infatti ciò che accomuna tutte le confessioni che si dicono cristiane.

    Altra cosa è dire "secondo me il messaggio di Gesù non era quello dei Vangeli" (ma partivamo, appunto, dai Vangeli). Spero non ne abbia a male se ribadisco che noto in ciò un certo atteggiamento aprioristicamente confutatorio. Per rilevare un qualsiasi scostamento bisogna aver ben presente il riferimento: qual'è per lei allora il vero messaggio di Gesù? Quali elementi ha per misuarne la differenza dagli interventi degli evangelisti? La critica negativa (che si limita a sottrarre), è una critica debole.

    Saluti

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  4. "Bisogna però dire, come critica al post, che se "assumiamo come veri i fatti dei Vangeli", prescindiamo dall'interpretazione degli evangelisti."

    Non ho capito. Vuole forse dire che i fatti, intesi come distinti dalle interpretazioni degli evangelisti, sono uguali per tutti i Vangeli? Glielo chiedo perché a me pare evidente che vi siano differenze rilevanti tra le narrazioni dei quattro vangeli canonici.

    "Il Figlio dell'uomo [...] chi crede in me, anche se muore, vivrà (Gv 11, 25)"

    Non è strano il fatto che l'unico vangelo in cui Gesù si riferisce a sé stesso come al Figlio di Dio sia proprio l'ultimo ad essere stato composto, quello la cui inclusione nel canone è stata a lungo discussa perché ad alcuni pareva essere di stampo gnostico?

    "Non mi pare che ci siano poi così tante interpretazioni diverse dei Vangeli - ciè di quello che hanno scritto gli evangelisti - sul tema specifico"

    Cosa dice Marco sulla resurrezione e sul suo ruolo salvifico? E cosa Giovanni?

    "La dottrina della salvezza è infatti ciò che accomuna tutte le confessioni che si dicono cristiane."

    Vero (almeno oggi, che alcune dottrine cristiane sono scomparse), ma come lei certo saprà esistono visioni incompatibili su come questa salvezza si acquisisca. E queste visioni sono tutte basate su interpretazioni dello stesso canone di libri sacri.

    "Spero non ne abbia a male se ribadisco che noto in ciò un certo atteggiamento aprioristicamente confutatorio."

    Ho le mie idee, non vedo perché lei debba sminuirle definendole "aprioristiche". Tanto più che non sono il risultato di una rivelazione, ma di un percorso faticoso e lungo.

    "Per rilevare un qualsiasi scostamento bisogna aver ben presente il riferimento: qual'è per lei allora il vero messaggio di Gesù?"

    La risposta è: non lo so. Credo che, fondamentalmente, fosse un messaggio destinato alle persone dell'epoca, che non si trattasse della fondazione di una religione nuova ma di una interpretazione dell'Ebraismo.

    "La critica negativa (che si limita a sottrarre), è una critica debole."

    Questo è un pregiudizio. Confutare una ipotesi è una azione importante e lodabile, non certo "debole".

    La saluto,
    IlCensore

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  5. Lei sa che sono cattolico: davo per scontato che riferendomi ai Vangeli si prendessero tutti i 4 canonici. Ora se togliamo Giovanni ne rimangono 3 che se vengono chiamati sinottici ci sarà un motivo... Re-inserendo Giovanni, troviamo un punto di vista diverso, ma non in contraddizione strutturale. Abbiamo quattro telecamere, soggette all'arbitrio dei quattro operatori, di cui tre che riprendono abbastanza vicini tra loro, il quarto da un'altra angolazione. Se mi dice che Giovanni è in netta contraddizione con i sinottici (ovvero che stava riprendendo proprio un'altra cosa) allora abbiamo quasi duemila anni di schizofrenia collettiva (dei cristiani)... C'è chi afferma anche questo, ma mi pare una posizione francamente poco seria.


    Cosa dice Marco sulla resurrezione e sul suo ruolo salvifico? E cosa Giovanni?


    Può partire dalle mie citazioni. Mi sembrano abbastanza significative. Poi, se vuole, può approfondire per conto suo. La bibliografia sull'argomento è sterminata.

    Confutare una ipotesi è una azione importante e lodabile, non certo "debole".

    Certamente è lodevole il tentativo, nel senso della ricerca della verità. E' debole quando manca di eguali argomentazioni rispetto a ciò che vuole negare. Lei stesso ammette di non poter dire quale sia il vero messaggio di Gesù rispetto ai Vangeli: è questa la debolezza della critica. Lei non concede agli evangelisti (nemmeno a quelli sinottici) il beneficio del dubbio, ovvero ritiene che abbiano "condito" per bene il messaggio originario, ma non ha un intepretazione alternativa, più oggettiva, del messaggio di Gesù da contrapporre ad argomento. Lei non ritiene, ma con poche basi a riguardo, che possa essere la loro un'esposizione coerente con Gesù, seppur riordinata e rielaborata. E' proprio questo il pre-concetto.

    Attenzione: io sto dicendo che ritengo i 4 vangeli sostanzialmente aderenti al messaggio originario di Gesù, e che da tale messaggio, nell'ipotesi - non provata - che corrisponda a verità, discenda in maniera coerente la storia della salvezza dell'uomo.

    Saluti

    PS: Le chiedo scusa, ma devo proprio sospendere da parte mia la discussione... Sto impiegando troppo tempo! Se lei consente magari fra qualche mese...

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  6. Non credo che lei abbia risposto a questa domanda (o almeno io non ho capito se ha risposto): "Vuole forse dire che i fatti, intesi come distinti dalle interpretazioni degli evangelisti, sono uguali per tutti i Vangeli?"

    "Se mi dice che Giovanni è in netta contraddizione con i sinottici (ovvero che stava riprendendo proprio un'altra cosa) allora abbiamo quasi duemila anni di schizofrenia collettiva (dei cristiani)"

    Mi dica i quale dei sinottici Gesù dice esplicitamente di essere il Figlio di Dio. Mi dica quando Gesù scacciò i venditori dal tempio secondo i sinottici e secondo Giovanni. Mi dica se Gesù muore il giorno della parascève o il giorno precedente.

    Senza contare le incongruenze nelle narrazioni della natività, ovvio.

    "C'è chi afferma anche questo, ma mi pare una posizione francamente poco seria."

    Si tratta della posizione di fior di studiosi, frutto di studi iniziati da Reimarus e continuati fino ad oggi.

    "Può partire dalle mie citazioni."

    Lo chiedo a lei, mi fido di lei.

    "E' debole quando manca di eguali argomentazioni rispetto a ciò che vuole negare. Lei stesso ammette di non poter dire quale sia il vero messaggio di Gesù rispetto ai Vangeli: è questa la debolezza della critica."

    Continuo a non concordare con lei. Se il mio scopo fosse comprendere il messaggio di Gesù, allora sarei d'accordo con lei, ma dato che mi limito a voler analizzare le sue argomentazioni, la confutazione va più che bene.

    "io sto dicendo che ritengo i 4 vangeli sostanzialmente aderenti al messaggio originario di Gesù"

    Io invece riporto l'opinione dell'esegesi biblica corrente, secondo la quale si tratta di testi teologici e non storici, e che quindi riflettono molto di più l'ambiente che li produsse che il Gesù storico (anche se non nega che contengano tradizioni a lui risalenti).

    Saluti

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