domenica 14 marzo 2010

Paolo vs. Giuseppe

Un botta e risposta tra Joseph Ratzinger e Paolo di Tarso.

Dall'Angelus di domenica 14 marzo 2010:
Vi può essere una fase che è come l’infanzia: una religione mossa dal bisogno, dalla dipendenza. Via via che l’uomo cresce e si emancipa, vuole affrancarsi da questa sottomissione e diventare libero, adulto, capace di regolarsi da solo e di fare le proprie scelte in modo autonomo, pensando anche di poter fare a meno di Dio.

Dalla Prima lettera ai Corinzi, 13.11, del 54/55:
Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato.

12 commenti:

  1. mai sentito della parola "contestualizzare"?

    prova a contestualizzare i due testi, il discorso del Papa (tutto!) e la lettera di Paolo (tutta, non solo quel versetto). Ma fallo in modo globale e ti accorgerai che non sono distanti, perchè tutti e due conducono a Dio.

    il solito trucchetto di andare in giro a trovare citazoni che "collidono" è uno sport davvero poco spirituale, e anche poco razionale, perchè non mette in luce una autentica volontà di capire e ascoltare, ma sono solo rivolte a trovare contraddizioni (peraltro solo apparenti e dovute a lettuere fondamentaliste, letterali e superficiali): in questo modo ne troverai a valanghe e non finirai mai di trovarne altre. Buon lavoro: ma io non ti seguo su questa strada. In questo modo non mostri una passione di ricerca sincera, ma solo voglia di polemizzare, per rimanere in te stesso.

    Proprio come il bambino che non vuole cresce oppure (fai un po' te) come l'adolescente che vuole crescere per forza, ma a modo suo.

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  2. Hai mai sentito la parola "ironia"?

    Prova ad accostare semplicemente i due discorsi, senza "contestualizzare", e noterai una cosa buffa: Joseph e Paolo sembrano dialogare tra loro.

    Ovviamente è impossibile (vivono in due epoche distinte), ovviamente Paolo non voleva invitare ad abbandonare Dio. Ma è significativo che il paragone usato da Ratzinger abbia reminiscenze che non concordano col suo intento, neppure quando quelle reminiscenze provengono dai suoi "precursori".

    "il solito trucchetto di andare in giro a trovare citazoni che "collidono" è uno sport davvero poco spirituale, e anche poco razionale, perchè non mette in luce una autentica volontà di capire e ascoltare, ma sono solo rivolte a trovare contraddizioni"

    Mi spiace dirtelo, ma il tuo intervento dimostra un preconcetto: che il mio scopo sia quello di cercare false incongruenze per screditare faziosamente e falsamente la Chiesa.

    Si tratta di un preconcetto, dato che hai scelto questa chiave di lettura sebbene ve ne fosse almeno un'altra (quella ironica, che io avevo scelto).

    Quanto alle incongruenze, ve ne sono di più gravi e serie nella visione cristiana, che mi parrebbe inutile andare a trovare queste bazzecole; e mi dispiace che tu mi ritenga così meschino da volerle cercare.

    Buona serata.

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  3. Ci manca il terzo, nel dialogo:

    "se non ritornerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli"
    (Mt 18,3)

    PS: Come ma la pur apprezzabile ironia ha qui sempre un verso solo?

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  4. "Ci manca il terzo, nel dialogo: "se non ritornerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli""

    Quindi per entrare nel regno dei cieli bisogna avere una religione "mossa dal bisogno, dalla dipendenza"... Non sono interessato a questo regno, grazie.

    "Come ma la pur apprezzabile ironia ha qui sempre un verso solo? "

    Forse perché questo è il mio blog? ;-)

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  5. ="Ci manca il terzo, nel dialogo: "se non ritornerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli""

    ==Quindi per entrare nel regno dei cieli bisogna avere una religione "mossa dal bisogno, dalla dipendenza"... Non sono interessato a questo regno, grazie.

    ________________

    Quindi il post che hai scritto è campato per aria... ;)

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  6. Non vedo perché, argomenti, per favore?

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  7. Perché ti è stato dimostrato che il tuo post non ha fondamenta. Tutto qui. Gli argomenti usati dagli altri utenti mi pare che siano più che sufficienti.

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  8. Quindi per entrare nel regno dei cieli bisogna avere una religione "mossa dal bisogno, dalla dipendenza"... Non sono interessato a questo regno, grazie.

    Esattamente. Ogni religione in realtà muove da necessità di risposte esistenziali. Il bisogno implementa l'umiltà: solo essendo umili si è aperti alle possibilità. L'uomo autenticamente religioso non dice "ho già capito tutto". L'uomo di potere usa anche la religione per esercitarlo, ma in realtà non ha sete di risposte diversa da sé stesso: per questo intimamente muore.

    Prendiamo il cibo, prima prova della imperfezione nostra e degli esseri viventi. E' facile rendersi conto che senza di esso muoriamo: per fortuna la natura ci ha dotato della fame, spia del bisogno, che ci induce a mangiare. Allo stesso modo la curiosità umana ci spinge a capire come è fatto il mondo. La sete di conoscenza ci contraddistingue, e ci spinge fino a fare ipotesi sull'esistenza di ogni cosa, dal lato fisico e metafisico. E' pericoloso non riconoscere la necessità e l'importanza di porsi domande su come e perché l'universo sia proprio così, noi compresi, cercando le risposte che ci sembrano più giuste. Le molecole di questa penna che tengo in mano potrebbero esserci oppure no: perché si è verificata la prima eventualità e non la seconda? C'è qualche legge che lo ha stabilito? Così per il resto dell'esistente, fino alla realtà umana. L'economia della nostra vita è tutta governata dai bisogni. Anche la fede risponde ad una necessità. L'uomo che elimina la possibilità di questa ricerca delle cause prime in realtà uccide una parte della sua umanità.

    Forse perché questo è il mio blog? ;-)

    Ci mancherebbe ;): ognuno è re in casa propria. Comunque ammettendo i commentatori mi ha concesso gentilmente la libertà anche di criticarla - e so che nulla le impedirebbe di zittirmi per sempre nel suo blog.

    Cordialmente,

    Saluti

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  9. "Perché ti è stato dimostrato che il tuo post non ha fondamenta."

    Non mi pare. Le "fondamenta" erano l'accostamento tra due discorsi figurati che usavano la stessa "figura", cosa che non è stata neppure contestata, mi pare.

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  10. PS: mi sono permesso di riportare il mio commento qui.

    Saluti

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  11. "Esattamente. Ogni religione in realtà muove da necessità di risposte esistenziali."

    Il mio "problema" con la religione è che per trovare quelle risposte si sceglie una via sbagliata, la rivelazione fideistica.

    "Il bisogno implementa l'umiltà: solo essendo umili si è aperti alle possibilità. L'uomo autenticamente religioso non dice "ho già capito tutto"."

    Forse non lo dice, ma afferma che la sua rivelazione, e la sua soltanto, è quella giusta.

    "L'uomo che elimina la possibilità di questa ricerca delle cause prime in realtà uccide una parte della sua umanità."

    La ricerca va bene, se non si è già deciso cosa si deve trovare alla fine di essa postulandolo come ipotesi della ricerca stessa. E tutti questi riferimenti all'umiltà mi paiono modi per non mettere sotto indagine i presupposti della ricerca.

    "Comunque ammettendo i commentatori mi ha concesso gentilmente la libertà anche di criticarla"

    Naturalmente. Quello che intendevo dire, è che dato che il blog è un mezzo di comunicazione asimmetrico (il "proprietario" scrive i post, gli altri possono solo commentarli), mi pare naturale che l'impostazione sia scelta da chi scrive il blog; e l'impostazione include la possibilità di scegliere quando usare il registro ironico e quando no.

    La ringrazio per questo dialogo, franco e pacato

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  12. Forse non lo dice, ma afferma che la sua rivelazione, e la sua soltanto, è quella giusta.

    Ma scusi: lei non pensa di aver ragione dicendo che Dio non esiste? Mi sembrerebbe naturale: per questo non capisco un certo relativismo moderno del tipo "io penso sia così ma probabilmente è vero anche il contrario". Io ritengo che la mia fede cattolica sia molto vicino alla verità delle "cause prime", forse tra le religioni quella più vicina. Senz'altro credo all'esistenza di Dio, di Cristo, e che ciò che noi umani sperimentiamo come Amore contenga molti indizi di Lui. Lungi ovviamente da me dire: ho le prove. Se le avessi non sarebbe più fede, ma scienza. Tuttavia ciò che è provato è purtroppo solo una parte di ciò che è vero. Nella vita quotidiana siamo costretti a dare per vere un sacco di ipotesi che non possiamo verificare, di cui però ci fidiamo. Parimenti assumiamo alcune ipotesi esistenziali - scegliendole se accettare quelle che ci sono state proposte dai nostri genitori in primis o se cercarne diverse per nostro conto o tramite altri - che difficilmente riusciremo mai a verificare nel corso della nostra storia: ognuno scommette su quelle che probabilmente ritiene più vere, delle quali pensa di aver raccolto gli indizi più convincenti.

    In fondo è questa la differenza fra me e lei: in base agli elementi che ha raccolto finora, lei punta sulla non esistenza di Dio, io faccio viceversa.

    Certo io penso di aver ragione, ma non "a prescindere" (forse era questo il senso del suo appunto): rimango anche in ascolto. Questa è la qualità dell'uomo autenticamente religioso, che sa di non sapere ciò in cui crede (altrimenti sarebbe un fanatico), ma lo spera con il cuore e anche con la mente. Nella mia vita cercherò sempre di verificare anche col cervello la bontà degli indizi che ho finora raccolto (per questo mi capita di frequentare anche blog come il suo). Finora qualche elemento l'ho elimiato, altri ne ho aggiunti, altri ancora ne sono usciti rafforzati. In base agli elementi in mio possesso per ora rimango della convinzione che Dio esista e che abbia i lineamenti che descrive il cattolicesimo, pensando di aver ragione.

    Spero di essermi spiegato.

    Grazie a lei,

    Saluti

    PS: sto rispondendo anche "da me".

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