mercoledì 5 maggio 2010

Come si scrive "palo sacro" in ebraico?

Deuteronomio, capitolo 16, versetto 21. L'edizione della CEI traduce:
Non pianterai alcun palo sacro di qualunque specie di legno, accanto all'altare del Signore tuo Dio, che tu hai costruito; non erigerai alcuna stele che il Signore tuo Dio ha in odio.
Che cos'è questo "palo sacro"? Quale stele "Dio ha in odio"?

L'edizione Nuova Riveduta traduce lo stesso versetto in maniera differente:
Non metterai nessun idolo d'Astarte, fatto di qualsiasi legno, accanto all'altare che costruirai al SIGNORE tuo Dio;
Qui il "palo sacro" è diventato un "idolo d'Astarte", mentre la citazione del divieto di piantare steli che "Dio ha in odio" è scomparsa. Astarte è una dea semitica affine a Ishtar, il cui nome ebraico è Ashtoreth (עשתרת).

L'edizione Nuova Diodati, infine, traduce in maniera simile alla Nuova Riveduta, ma con un particolare interessante:
Non erigerai per te nessuna Ascerah di alcuna specie di legno accanto all'altare che costruirai all'Eterno, il tuo DIO;
Qui il "palo sacro" dell'edizione CEI e l'"idolo di Astarte" della Nuova Riveduta è divenuto "Ascerah" (o "Asherah", אשרה); anche la Nuova Diodati non traduce la seconda parte del versetto, presente solo nell'edizione CEI.

Che succede a questo versetto? Di cosa parla Deuteronomio, di un "palo sacro", di un idolo della dea Ashtoreth (עשתרת) o un "Ascerah" (אשרה)? E perché l'edizione CEI ha una seconda parte che le altre due edizioni non hanno?

Che non si tratti di una discordanza accidentale è testimoniato dal fatto che anche nella traduzione del Secondo libro dei Re (18,4) si ripete lo stesso identico schema: dove l'edizione CEI parla di "palo sacro", la Nuova Riveduta parla di "idolo di Astarte" e la Nuova Diodati semplicemente di "Ascerah". Che ci sia qualcosa di strano, invece, lo testimoniano le traduzioni di un altro versetto, Primo libro dei Re 18,19: dove la Nuova Riveduta cita quattrocento profeti di "Astarte" e la Nuova Diodati di "Ascerah", l'edizione CEI introduce "Asera", che sostituisce la precedente traduzione del "palo sacro".

Per chi fosse interessato a scoprire cosa c'è dietro questo palo sacro/Astarte/Ascerah/Asera, consiglio un interessante post di Antonio Lombatti, in italiano malgrado il titolo: «Asherah, Ba’al, El, Yahweh, and monotheism». Buona lettura.


L'immagine proviene dal blog Hungry for God's Word?.

Aggiornamento. In un commento, domenico mi ha fatto notare che la "scomparsa" della seconda parte del versetto dell'edizione CEI, «non erigerai alcuna stele che il Signore tuo Dio ha in odio», non è affatto una scomparsa. Si tratta semplicemente dell'accorpamento del versetto 22 al versetto 21. Ringrazio domenico per la segnalazione.

2 commenti:

  1. allora andiamo in ordine:
    il riferimento al "dio ha in odio" non è scomparso ma è stato messo come è più esatto al versetto successivo: deut 16,22.
    era l'edizione della cei che aveva fuso i versetti 21 e 22 in due paragrafi del versetto 21.

    quindi intanto non ti preoccupare che non è scomparso nulla..

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