Continuo la mia recensione della monografia L'inganno della Sindone, allegata al numero di aprile di MicroMega. I post su questa monografia sono contrassegnati dall'etichetta "L'inganno della Sindone".
I vangeli e la Sindone
Mauro Pesce
Dopo aver parlato del carteggio tra Piergiorgio Odifreddi e Giuseppe Ghiberti, passo al contributo di Mauro Pesce, professore ordinario di Storia del Cristianesimo all'Università di Bologna. Il saggio di Pesce analizza i testi del cristianesimo primitivo per rispondere a tre domande sulla storia della Sindone, intesa come telo di lino con l'immagine di un uomo fino ai piedi, e sul tipo di religiosità che ad essa è collegata:
L'analisi di altri brani dal Vangelo secondo Giovanni fa anche concludere a Pesce che il tipo di fede dei cristiani delle origini non prevedeva l'uso di reliquie o altri segni:
L'analisi di Pesce termina con una domanda:
Un brano del saggio del professor Pesce è stato pubblicato sul blog La poesia e lo spirito: «La sindone e la religione dei primi cristiani».
I vangeli e la Sindone
Mauro Pesce
Dopo aver parlato del carteggio tra Piergiorgio Odifreddi e Giuseppe Ghiberti, passo al contributo di Mauro Pesce, professore ordinario di Storia del Cristianesimo all'Università di Bologna. Il saggio di Pesce analizza i testi del cristianesimo primitivo per rispondere a tre domande sulla storia della Sindone, intesa come telo di lino con l'immagine di un uomo fino ai piedi, e sul tipo di religiosità che ad essa è collegata:
Ho deciso quindi di rivolgermi ai testi del primo cristianesimo per vedere: a) se in essi si parli della Sindone; b) da quando si comincia a parlare della Sindone nel cristianesimo; c) se nel cristianesimo antico esistano forme di religiosità che possono accettare come tollerabile un culto come quello della Sindone che oggi viene proposto.Pesce inizia analizzando i brani dei vangeli canonici che narrano della deposizione di Gesù dalla croce, della deposizione del suo corpo nella tomba, e della successiva scoperta della sua risurrezione. L'analisi comparata dei brani è come sempre molto interessante, e magari la riproporrò in un post futuro. Qui basta ricordare le conclusioni a cui giunge Pesce dopo questa analisi. Nei quattro vangeli canonici non vi è traccia di un telo unico (sindon) con una qualsiasi raffigurazione di Gesù impressa; in particolare il racconto dettagliato contenuto nel Vangelo secondo Giovanni sembra escludere la possibilità che sul sudario di Gesù ritrovato nella sua tomba dopo la risurrezione vi fosse una immagine. Inoltre né i testi canonici né i commenti dei Padri della Chiesa autorizzano a credere che i discepoli abbiano conservato il telo funebre di Gesù.
L'analisi di altri brani dal Vangelo secondo Giovanni fa anche concludere a Pesce che il tipo di fede dei cristiani delle origini non prevedeva l'uso di reliquie o altri segni:
Il cristianesimo primitivo non aveva bisogno alcuno di un lenzuolo con un'immagine di Cristo impressa. Il bisogno di statue, di oggetti e immagini sacre era invece caratteristico della religiosità cosiddetta pagana di allora.Anche l'analisi dei testi cristiani dei primi secoli non inclusi nel canone non dà frutti. Sebbene il telo funebre di Gesù sia citato in diversi testi — Vangelo secondo gli Ebrei, Vangelo di Pietro, Atti di Tommaso, Vita di Gesù in arabo, Atti di Filippo, Vangelo di Nicodemo —, in nessuno si parla dell'immagine impressa sul telo stesso. La prima menzione di una reliquia di Gesù recante la sua immagine è contenuta negli Atti di Taddeo, risalenti al VII secolo, in cui si narra di come Gesù mandò al re edesseno Abgar un telo su cui era impresso il volto di Gesù stesso.
L'analisi di Pesce termina con una domanda:
I discepoli storici di Gesù dopo la sua morte non ebbero bisogno della Sindone, non ne ebbe bisogno la Chiesa antica. Oggi non ce n'è bisogno per la fede cristiania. Ma, allora, a cosa serve la Sindone? Che tipo di religione esprime o suggerisce alle folle, ai credenti e ai non credenti?Continua.
Un brano del saggio del professor Pesce è stato pubblicato sul blog La poesia e lo spirito: «La sindone e la religione dei primi cristiani».
ci sono persone che dicono che per essere cristiani non serve neanche credere nella resurrezione...
RispondiEliminaa proposito seguendo il ragionamento di pesce dovremmo anche buttare via i vangeli che notoriamente furono scritti decenni dopo la morte di gesù visto che i primi discepoli non ne ebbero bisogno..
poi non vorrei essere pignolo ma a proposito di oggetti sacri gli ebrei non avevano nel tempio un'arca "segno visibile della presenza di dio"?
RispondiEliminaquindi dire che solo i pagani avevano oggetti sacri mi sembra un pochettino inesatto per uno storico.
"ci sono persone che dicono che per essere cristiani non serve neanche credere nella resurrezione..."
RispondiEliminaGiustificare questa posizione è un problema loro.
"seguendo il ragionamento di pesce dovremmo anche buttare via i vangeli che notoriamente furono scritti decenni dopo la morte di gesù visto che i primi discepoli non ne ebbero bisogno.."
Non è questo quello che dice Pesce.
Pesce dice che il cristianesimo delle origini, inteso almeno fino al IV secolo, non aveva bisogno di segni, e in particolare non aveva bisogno di segni della risurrezione.
E infatti quando Elena, madre di Costantino I, andò in Terra santa a "scoprire" le reliquie della Passione, non ne cercò alcuna della risurrezione: perché non era nella mentalità dei cristiani dell'epoca cercarne.
Infine, i vangeli non sono segni, ma testimonianze. E sappiamo che i primi cristiani ne facevano uso (i vangeli, appunto, e prima i racconti della vita di Gesù).
"poi non vorrei essere pignolo ma a proposito di oggetti sacri gli ebrei non avevano nel tempio un'arca "segno visibile della presenza di dio"?
RispondiEliminaquindi dire che solo i pagani avevano oggetti sacri mi sembra un pochettino inesatto per uno storico."
"Segno della presenza", non "reliquia" di Dio. L'arca non era una statua o un dipinto raffigurante Dio.
pesce dice:
RispondiElimina"Il bisogno di statue, di OGGETTI e immagini sacre era invece caratteristico della religiosità cosiddetta pagana di allora"...
ti ricordo che l'arca dell'alleanza per gli ebrei fu ordinata da dio a mosè; conteneva un vaso con dentro la manna del deserto, la verga di aronne che era fiorita e soprattutto le tavole della legge.
ora magari pesce avrà una idea tutta sua su cosa siano gli "oggetti sacri" ma diciamo che tutti questi a me lo sembrano..
è tanto difficile ammettere che pesce in questo punto si è sbagliato?
"è tanto difficile ammettere che pesce in questo punto si è sbagliato?"
RispondiEliminaTi ricordo che l'arca fu distrutta sei secoli prima della morte di Gesù. Dunque nella religiosità ebraica dell'epoca di Gesù non esisteva alcun oggetto sacro.
Ti ho convinto?
in realtà nessun testo antico dice espressamente che sia stata distrutta...
RispondiEliminapiuttosto ci sono testi che dicono che sia stata portata in altri luoghi o nascosta sotto lo stesso tempio; c'è anche chi dice che sia stata portata a roma dopo il saccheggio del 70...
ma queste discussioni non sono importanti; la domanda è: un ebreo del tempo di gesù pensava che l'arca era distrutta? io non penso visto che l'arca per gli ebrei aveva poteri soprannaturali.
ritornando al problema reliquie volevo ricordare a pesce questo scritto cristiano del 170 circa:
"Noi veneriamo degnamente i Martiri in quanto discepoli e imitatori del Signore e per la loro suprema fedeltà verso il proprio Re e Maestro, e sia dato a noi pure di divenire loro compagni e discepoli!
... Dopo avere raccolte le ossa di Policarpo più preziose di rare gemme e più pure dell'oro fino, le riponemmo là dov'era di rito. E in questo luogo radunandoci in esultanza e letizia ogni qual volta ci sarà possibile, ci consentirà il Signore di festeggiare la ricorrenza del suo martirio, a memoria di quanti hanno affrontato già la stessa lotta e ad esercizio e preparazione di quanti la affronteranno in futuro" (Martyrium Polycarpi: XVII, 3; XVIII, 2-3).
"ma queste discussioni non sono importanti; la domanda è: un ebreo del tempo di gesù pensava che l'arca era distrutta? io non penso visto che l'arca per gli ebrei aveva poteri soprannaturali."
RispondiEliminaMi scusi, ma "io non penso" non è una ragione accettabile. Non compare in nessun testo posteriore, se non nel libro dei Maccabei, scritto secoli dopo i fatti, in cui si racconta, unico dei libri della Bibbia, che fu nascosta su di un monte.
Questo significa che come oggetto non faceva parte della pratica religiosa ebraica, non nel senso in cui la sindone fa parte di quella cristiana.
"ritornando al problema reliquie volevo ricordare a pesce questo scritto cristiano del 170 circa:"
Finalmente una critica seria. Bene. Può farla direttamente a Mauro Pesce: http://www.mauropesce.net/
Saluti
nessun testo ebraico dice che l'arca è distrutta..
RispondiEliminaquindi applicando la deduzione ex silentio, ampiamente usata da pesce per parlare della sindone, io concludo che l'arca per gli ebrei è ancora esistente..
molto interessante notare come lo stesso pesce sia costretto ad ammettere che alcuni testi cristiani parlino di una "sindone": tra questi il vangelo degli ebrei del secondo secolo.
ora come si accordano queste notizie con la supposizione di pesce che ai primi cristiani non interessavano gli "oggetti"?
qualcuno avrà raccolto quella sindone e quelle bende?
"nessun testo ebraico dice che l'arca è distrutta..
RispondiEliminaquindi applicando la deduzione ex silentio, ampiamente usata da pesce per parlare della sindone, io concludo che l'arca per gli ebrei è ancora esistente.."
Nessun testo ebraico, a parte Maccabei, cita l'arca dopo il 586.
Lei concluda quello che le pare.
"molto interessante notare come lo stesso pesce sia costretto ad ammettere che alcuni testi cristiani parlino di una "sindone": tra questi il vangelo degli ebrei del secondo secolo.
ora come si accordano queste notizie con la supposizione di pesce che ai primi cristiani non interessavano gli "oggetti"?"
Non sono sicuro di aver capito.
Anche nei canonici si parla di sindone, perché dovrebbe stupirla che nel Vangelo secondo gli Ebrei se ne parli.
"qualcuno avrà raccolto quella sindone e quelle bende?"
Secondo i canonici no. E comunque, nessuno parla di immagini impresse sul telo. Non le pare strano?
i maccabei non fanno parte del canone ebraico..
RispondiEliminascrittori ebrei del medioevo invece dicono chiaramente che per loro l'arca era ancora nascosta nel tempio:
"Maimonide (1135-1204) nella sua Mishneh Torah, Jehudah Ha Levi nel suo Cuzarì narrano di come Salomone durante la costruzione del Tempio fece costruire dei nascondigli:
"Nel secondo Tempio - scrisse Jehudah Ha Levi - fu posta una pavimentazione di pietra nel luogo in cui doveva essere l'Arca, e fu celata dietro una cortina, poiché i sacerdoti sapevano che l'Arca era stata sepolta in quel luogo".
Maimonide afferma invece che "C'era una pietra presso il muro occidentale del Santuario interno sulla quale era portata l'Arca. Davanti ad essa c'erano l'urna contenente la manna ed il bastone di Aronne. Quando costruì il tempio, Salomone sapeva che era destinato alla distruzione, perciò predispose anche delle stanze segrete in cui l'Arca avrebbe potuto essere nascosta, in cunicoli profondi e tortuosi".
pesce dice che per lui la religiosità cristiana delle origini non aveva bisogno di oggetti..ma allora perchè stando alle testimonianze di diversi testi cristiani la sindone si è conservata anche secoli dopo la morte di cristo?
chi l'aveva presa e conservata? e perchè?
"scrittori ebrei del medioevo invece dicono chiaramente che per loro l'arca era ancora nascosta nel tempio:"
RispondiEliminaLei parla di una testimonianza fornita undici secoli dopo Gesù, non di una testimonianza a lui coeva.
"ma allora perchè stando alle testimonianze di diversi testi cristiani la sindone si è conservata anche secoli dopo la morte di cristo?"
Quali testimonianze? Secondo Pesce la prima testimonianza sono gli Atti di Taddeo, nel VI secolo.
perchè lei confonde la sindone con l'immagine con la sindone intesa come telo funerario/lenzuolo di Cristo..
RispondiEliminal'analisi di pesce parte dall'idea o giunge alla conclusione che i cristiani primitivi non fossero interessati agli "oggetti" diversamente dai pagani ma i testi cristiani, citati dallo stesso pesce, parlano di una "sindone" conservata..
" «Il Signore, dopo aver dato la sindone al servo del sacerdote, apparve a Giacomo» (vangelo degli ebrei)
in questo momento non mi interessa se nella sindone di cui parlano i testi cristiani c'era o meno l'immagine ma il fatto che quei testi parlando di una "sindone" che si è conservata..
se i cristiani hanno conservato la sindone di gesù (immagine o non immagine) vuol dire che erano interessati agli oggetti..
con buona pace di pesce..
"quei testi parlando di una "sindone" che si è conservata.."
RispondiEliminaStiamo dicendo che Gesù risorto diede il telo al "servo del sacerdote". Gesù risorto.
"se i cristiani hanno conservato la sindone di gesù (immagine o non immagine) vuol dire che erano interessati agli oggetti.."
Non è questo quello che dice il testo. Quali cristiani avrebbero conservato il telo? Da dove l'avrebbero preso?
tu e pesce non potate usare i testi cristiani per dire che non parlano di una sindone con immagine ma poi rifiutarvi che altri utilizzino gli stessi testi per dimostrare che i primi cristiani abbiano conservato la sindone e i teli funerari di gesù o quanto meno parlandone ne riconoscevano l'importanza come "oggetto"..
RispondiEliminala domanda che fai sul vangelo degli ebrei non è pertinente:
non mi interessa sapere se cristo risorto abbia dato la sindone a qualcuno ma il fatto che il dare la sindone o il riceverla sia considerata una cosa degna di citazione in uno scritto cristiano; dimostra che avere quella sindone è una cosa importante per il cristiano che scrive... significa che l'"oggetto sindone" conta.
per il cristiano che ha scritto quel vangelo la sindone/oggetto aveva un valore..
con buona pace per pesce
"rifiutarvi che altri utilizzino gli stessi testi per dimostrare che i primi cristiani abbiano conservato la sindone e i teli funerari di gesù o quanto meno parlandone ne riconoscevano l'importanza come "oggetto".."
RispondiEliminaEsiste una testimonianza storica del primo cristianesimo secondo la quale i cristiani conservarono le bende di Gesù come reliquia?
Esiste una testimonianza storica del primo cristianesimo secondo la quale i cristiani dei primi secoli conservarono una qualunque reliquia (chiodi della croce, spine della corona, sangue, prepuzio, eccetera)?
Se non esistono queste testimonianze, temo che la conclusione del professor Pesce sia valida.
"non mi interessa sapere se cristo risorto abbia dato la sindone a qualcuno ma il fatto che il dare la sindone o il riceverla sia considerata una cosa degna di citazione in uno scritto cristiano; dimostra che avere quella sindone è una cosa importante per il cristiano che scrive... significa che l'"oggetto sindone" conta."
Gesù dà pani e pesci moltiplicati alle folle: pani e pesci sono oggetti "che contano", è importante per i cristiani averne? Gesù dà vino ai commensali della cena di Cana: il vino "conta", è importante per i cristiani averne? Gesù, infine, dà agli apostoli pane spezzato (prima e dopo la risurrezione): è importante avere quel pane per i cristiani?
Tu prendi un vangelo apocrifo e dal fatto che Gesù dà il telo (senza immagine sopra) al servo del sacerdote (ebreo) deduci che per i cristiani era importante possedere quel telo.
Malgrado il fatto che nessun vangelo dica che gli apostoli si curarono di recuperarlo. Malgrado il fatto che nessuno dei commentatori dei primi secoli fece mai riferimento al possesso di quel telo.
Questa è manipolazione delle fonti per far loro dire quello che ci pare, non studio delle stesse.
"per il cristiano che ha scritto quel vangelo la sindone/oggetto aveva un valore.."
Tanto valore che Gesù non la dà a nessun discepolo, ma a qualcun altro che non era suo seguace. Tanto valore che quello stesso cristiano non sembra interessato alla fine che questo oggetto fa.
cosa ti fa pensare che il servo del sacerdote sia un semplice ebreo e non un discepolo di gesù.. dovresti approfondire gli studi su quel passo...
RispondiEliminapensa che i tuoi amici del cicap per spiegare quella frase sono costretti a dire che lì "sindone" non è il lenzuolo funerario di gesù ma un vestito: e questo per non ammettere la sindone funeraria si era conservata.
dal vangelo di nicodemo (ii secolo)
"Dissi allora al mio interlocutore: "Indicami il luogo nel quale ti avevo messo". Egli mi trasportò e mi fece vedere il luogo nel quale l'avevo messo: là giacevano la sindone e il sudario che avevo posto sul suo viso. E riconobbi che era Gesù"...
perchè nicodemo solo dopo aver visto la sindone e il sudario capisce che il suo interlocutore era gesù?
"cosa ti fa pensare che il servo del sacerdote sia un semplice ebreo e non un discepolo di gesù.. dovresti approfondire gli studi su quel passo..."
RispondiEliminaIl brano parla di servo del sacerdote. Fintanto che non provi che si trattasse di un discepolo di Gesù, non puoi assumere che fosse cristiano.
"pensa che i tuoi amici del cicap per spiegare quella frase sono costretti a dire che lì "sindone" non è il lenzuolo funerario di gesù ma un vestito: e questo per non ammettere la sindone funeraria si era conservata."
Se hai qualcosa da dire al CICAP rivolgiti a loro, non puoi chiedere conto a me di quello che dicono loro.
"perchè nicodemo solo dopo aver visto la sindone e il sudario capisce che il suo interlocutore era gesù?"
Per quale motivo lo stesso riconoscimento avviene nel Vangelo secondo Giovanni? Nota che riconoscono Gesù vivo, mentre l'immagine sulla Sindone raffigura un morto.
Il testo non parla di immagini sul telo, non verrebbe in mente a nessuno di accennare ad alcuna immagine sul telo, se non vi fosse il preconcetto della Sindone di Torino.
veramente tutti i seguaci di gesù, e gesù stesso, erano ebrei...
RispondiEliminae pensare che gesù abbia potuto dare la sua sindone (nel racconto fatto da uno scrittore cristiano)ad una persona che non era legata a lui è veramente arduo..
di teli con immagini come ti ricorda lo stesso pesce se ne parla già a partire dal v secolo molto prima che la sindone di torino fosse famosa.
nel vangelo di giovanni c'è la famosa frase "vide e credette"..
cosa vide per credere?
"veramente tutti i seguaci di gesù, e gesù stesso, erano ebrei..."
RispondiEliminaVedo che comunque hai capito cosa intendevo
"pensare che gesù abbia potuto dare la sua sindone (nel racconto fatto da uno scrittore cristiano)ad una persona che non era legata a lui è veramente arduo.."
Perché, interagiva solo con altri cristiani? Il testo non dice nulla a proposito (sbaglio?), dunque non si possono fare affermazioni come la tua.
"di teli con immagini come ti ricorda lo stesso pesce se ne parla già a partire dal v secolo molto prima che la sindone di torino fosse famosa."
VII secolo, non V. Direi che seicento anni sono sufficienti per non parlare più di "Cristianesimo primitivo", argomento del saggio di Pesce.
"nel vangelo di giovanni c'è la famosa frase "vide e credette".."
Dimmelo tu.
IlCensore
primi accenni ad un telo con immagine di gesù nel vii secolo?
RispondiEliminaavrei molti dubbi..
cominciamo da questo..
secondo wikipedia gli atti di taddeo vennero scritti nel iii secolo in siriaco: è la versione greca che abbiamo di essi che è del vi/vii secolo...
http://it.wikipedia.org/wiki/Atti_di_Taddeo
Ha ragione lei, come ho fatto a sbagliarmi?
RispondiEliminaTra un professore universitario di Storia del Cristianesimo e un articolo di Wikipedia senza fonti, dobbiamo dar retta a Wiki, vero?
dici?
RispondiEliminauna voce di wikipedia può essere ma anche una seconda:
"Nella seconda metà del IV secolo la leggenda si evolse, includendo un ritratto di Gesù dipinto dal vivo. Il testo siriaco Doctrina Addai (Dottrina di Addai) racconta come l'archivista di corte Hannan avesse dipinto un ritratto di Gesù in occasione della sua visita; secondo questo testo, Gesù non avrebbe risposto per mezzo di una lettera, ma verbalmente, e l'evento sarebbe avvenuto nel 32. Questa Doctrina Addari è la fonte più antica tra quelle che citano una immagine di Gesù dipinta dal vivo, conservata da Abgar in uno dei suoi palazzi; versioni greche della leggenda sono conservate negli Acta Thaddaei, gli Atti di Taddeo.
La storia della lettera di Abgar, comprensiva del ritratto fatto da Hannan, viene riportata con qualche aggiunta dalla Storia degli Armeni di Mosè di Chorene (metà del V secolo), che riferisce come il ritratto fosse conservato ad Edessa."
http://it.wikipedia.org/wiki/Abgar_V
per tua informazione la dottrina di addai è quella poi confluita negli atti di taddeo..addai e taddeo sono la stessa persona.
siamo sempre lontani dal VII secolo..
"una voce di wikipedia può essere ma anche una seconda:"
RispondiEliminaPure quella senza fonte...
Nel libro Art and the Christian Apocrypha, di David R. Cartlidge e James Keith Elliott, si dice che nella Dottrina Addai si narra che il messaggero di Abgar era un pittore, che dipinse il volto vivo di Gesù su di un telo (mandilion).
quindi l'"ebreo" gesù si fa fare un ritratto venendo meno a un principio fondamentale della sua fede ebraica?
RispondiEliminaquindi asserire che i cristiani non potessero realizzare o avere ritratti di gesù in quanto contrastava con i loro principi è una supposizione che non regge!
"quindi l'"ebreo" gesù si fa fare un ritratto venendo meno a un principio fondamentale della sua fede ebraica?"
RispondiEliminaQuesto è quello che dice la fonte che lei ha citato. Inoltre, non mi risulta questa proibizione di fare ritratti di ebrei...
"quindi asserire che i cristiani non potessero realizzare o avere ritratti di gesù in quanto contrastava con i loro principi è una supposizione che non regge!"
Pesce ha affermato che i cristiani dei primi secoli non avevano bisogno di una reliquia di Gesù per la propria fede. Non vedo come la citazione, in uno scritto del IV, di un ritratto di Gesù possa confutare questa affermazione.
sarebbe interessante che pesce ci spiegasse cosa intenda per "primi secoli"..
RispondiEliminacomunque pesce non parla solo di reliquie ma anche di "oggetti"..
e un ritratto è un oggetto.
e uno scrittore cristiano non ha avuto alcun problema nel dire che gesù si era fatto fare un ritratto.
dalla vita di santa nino, martire del iv secolo:
RispondiElimina"Giorno dopo giorno ho imparato la dottrina su Cristo, nostro Dio, e su come fu martirizzato e dove erano i teli che avvolsero Nostro Signore. E mi insegnarono ciò che era scritto nelle profezie e che si è compiuto nel Signore – che fu crocifisso, risorse e ascese al cielo, e verrà di nuovo. La moglie di Pilato chiese di avere il lenzuolo funebre, e credette in Cristo. Andò poi nella sua casa sul Ponto. Dopo qualche tempo venne nelle mani dell’evangelista Luca, che sapeva che cosa ella aveva fatto. Dicono che Pietro ha portato con sé il velo (varshamak) e che il mantello di Cristo aveva raggiunto il paese di Tsmakayn ed era nella città di Mts’xet’a; e che la Croce del Signore giaceva sepolta a Gerusalemme e sarebbe diventata manifesta quando Egli avesse voluto. Ho udito tutte queste cose dal Patriarca, e mi ha benedetto”.
"sarebbe interessante che pesce ci spiegasse cosa intenda per "primi secoli".."
RispondiEliminaImmagino almeno i primi quattro.
"comunque pesce non parla solo di reliquie ma anche di "oggetti"..
e un ritratto è un oggetto.
e uno scrittore cristiano non ha avuto alcun problema nel dire che gesù si era fatto fare un ritratto."
Siamo quindi giunti a concordare che il discorso di Pesce vale per le reliquie?
"dalla vita di santa nino, martire del iv secolo:"
Non sono riuscito a trovare la data di composizione di questo testo. A quando risale?