La storia del Vangelo segreto di Marco è simile a quella di un giallo.
Nel 1958, lo studioso Morton Smith trovò, alla fine di un'edizione seicentesca delle lettere di Ignazio di Antiochia, un'inedita lettera attribuita al vescovo e teologo del II secolo Clemente di Alessandria. Nella lettera, Clemente parlava di una seconda edizione del Vangelo secondo Marco, scritta dallo stesso evangelista e contenente insegnamenti di Gesù riservati solo alla cerchia più ristretta degli apostoli.
Il manoscritto, conservato nella biblioteca del monastero di Mar Saba, andò perduto, e di esso rimangono solo le foto scattate da Smith. Fino alla sua morte, pochi studiosi hanno messo in dubbio apertamente l'autenticità della lettera di Clemente, nota come Lettera a Teodoro, sostenuta da Smith in due suoi studi, uno indirizzato al lettore di formazione accademica e uno dedicato ad un pubblico più ampio.
Dopo la morte di Smith, avvenuta nel 1991, diversi ricercatori hanno chiaramente affermato che la lettera è un falso fabbricato da Smith stesso, mentre altri ne sostengono l'autenticità.
Sul blog Ζήτησις, Frances ha pubblicato un interessante riassunto delle ultime pubblicazioni sull'argomento: «Lo Status quaestionis e nuove prospettive sul Vangelo segreto di Marco».
Aggiornamento. Ringrazio domenico per avermi segnalato un'imprecisione: oltre alle foto in bianco e nero di Smith, esistono anche altre foto a colori della lettera di Clemente, pubblicate una decina di anni fa.
Nel 1958, lo studioso Morton Smith trovò, alla fine di un'edizione seicentesca delle lettere di Ignazio di Antiochia, un'inedita lettera attribuita al vescovo e teologo del II secolo Clemente di Alessandria. Nella lettera, Clemente parlava di una seconda edizione del Vangelo secondo Marco, scritta dallo stesso evangelista e contenente insegnamenti di Gesù riservati solo alla cerchia più ristretta degli apostoli.
Il manoscritto, conservato nella biblioteca del monastero di Mar Saba, andò perduto, e di esso rimangono solo le foto scattate da Smith. Fino alla sua morte, pochi studiosi hanno messo in dubbio apertamente l'autenticità della lettera di Clemente, nota come Lettera a Teodoro, sostenuta da Smith in due suoi studi, uno indirizzato al lettore di formazione accademica e uno dedicato ad un pubblico più ampio.
Dopo la morte di Smith, avvenuta nel 1991, diversi ricercatori hanno chiaramente affermato che la lettera è un falso fabbricato da Smith stesso, mentre altri ne sostengono l'autenticità.
Sul blog Ζήτησις, Frances ha pubblicato un interessante riassunto delle ultime pubblicazioni sull'argomento: «Lo Status quaestionis e nuove prospettive sul Vangelo segreto di Marco».
Aggiornamento. Ringrazio domenico per avermi segnalato un'imprecisione: oltre alle foto in bianco e nero di Smith, esistono anche altre foto a colori della lettera di Clemente, pubblicate una decina di anni fa.
Grazie per aver dato spazio all'ultimo articolo del mio blog.
RispondiEliminaFigurati, ho trovato il tuo articolo interessante, mi è parso giusto condividerlo.
RispondiEliminaCiao.
censore ,censore ,censore censore o tu povero uomo che brancoli nel buio dell incredulità ,se non ti converti ,rimarrai per l eternità nel buio dell inferno
RispondiEliminaLa cosa che mi colpisce è che invece di decantare le delizie del paradiso, i credenti minacciano le pene dell'inferno. Per quale motivo? Perché non venite qui a scrivere "se non ti converti non godrai del paradiso"?
RispondiElimina"di esso rimangono solo le foto scattate da Smith"..
RispondiEliminanon è vero ci sono fotografia scattate anche da altri.
Non lo sapevo. Mi dai qualche riferimento?
RispondiEliminasicuramente ci sono:
RispondiEliminale foto in bianco e nero di smith del 1958 (non tutte pubblicate);
le foto a colori prese dal bibliotecario dourvas alla fine degli anni 70 e poi pubblicate nel 2000;
un set di diapositive a colori non pubblicate;
infine ci sarebbe (ma non è certo) un set di fotografie prese da quesnell.
d'altra parte bastava leggere la perizia della anastasopoulou che afferma:
"Morton Smith claimed that ..... he discovered the handwritten
letter in the final pages of a book (Isaak Vossius, 1646 printed edition of the works of
Ignatius of Antioch), which he photographed in black and white photographs. Years
later, a group of scholars published coloured photographs."
p.s. girano voci che ci sono grosse novità sull'argomento.
Grazie per l'informazione, ho aggiornato il post.
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