Richard Dawkins e Christopher Hitchens, probabilmente i due intellettuali britannici atei di maggior spicco, hanno consultato alcuni avvocati britannici esperti in tutela dei diritti umani; il loro scopo è verificare se, secondo la legge del Regno Unito, sia possibile arrestare e processare Joseph Ratzinger per la copertura dei preti pedofili.
In particolare, Dawkins fa riferimento al ruolo ricoperto da Ratzinger quando era a capo della Congregazione per la Dottrina della Fede. In questa veste, Ratzinger era incaricato di decidere le linee guida della Chiesa cattolica nella gestione degli abusi sessuali su minori da parte di sacerdoti cattolici. Significativa è dunque la lettera scritta dall'allora cardinale Ratzinger nel 1985 e pubblicata dall'Associated Press. Alla richiesta da parte della Diocesi di Oakland di spretare Stephen Kiesle, reo confesso di abusi sessuali su bambini, Ratzinger rispose che i reati di Kiesle erano gravi, ma di rimandare il provvedimento per il bene della Chiesa.
Di fronte a questa lettera, la cui autenticità è stata confermata dal portavoce del Vaticano, Dawkins e Hitchens si sono rivolti a due avvocati dei diritti umani, Geoffrey Robertson QC e Mark Stephens, per verificare la possibilità di arrestare Ratzinger quando andrà in visita nel Regno Unito, a settembre.
Dawkins afferma:
Non sono completamente convinto che Ratzinger abbia commesso dei reati penali. Non sono neppure convinto che una corte inglese abbia giurisdizione su reati commessi in altri Stati da cittadini non britannici. Infine, non sono sicuro se davvero, come sostiene uno degli avvocati interpellati, Ratzinger non sia un Capo di Stato a tutti gli effetti, e per tale motivo goda dell'immunità. (Tra l'altro, non vedo per quale motivo la Chiesa cattolica debba avere, unica al mondo se non erro, uno Stato tutto suo, con persino una rappresentanza all'ONU. Si tratta di un regalo fatto dal dittatore Mussolini al capo di una influente religione, con cui strinse rapporti di reciproco interesse. Sarebbe ora di abolire i Patti Lateranensi ed eliminare questa immotivata eccezione.)
Ma concordo con Dawkins e Hitchens su di un punto: che, fatti salvi i problemi legali, questa questione non possa essere lasciata completamente in mano della Chiesa.
Per decenni questi casi sono stati insabbiati; per decenni i preti, persino i rei confessi, sono stati palleggiati da parrocchia in parrocchia; spesso i vescovi che li hanno coperti sono stati persino promossi. Recentemente la Chiesa ha mostrato di voler fare pulizia, sebbene continui a recitare la parte della vittima di un complotto "demo-pluto-giudaico". Bene, ma le porcherie del passato non possono e non devono passare ingiudicate, vanno portate davanti ai tribunali civili (anche a costo di prolungare i termini della prescrizione) e lì va fatta chiarezza, lì, non davanti a opache commissioni di inchiesta interne, interessate a salvaguardare il buon nome della Chiesa.
E questo vale a tutti i livelli della gerarchia ecclesiastica, anche al più alto, se necessario. Il Papa non deve essere immune alla legge di questo mondo: se è sospettato di reati, va processato. Come chiunque altro.
La foto è "Kilmainham Jail", di James C. Farmer.
In particolare, Dawkins fa riferimento al ruolo ricoperto da Ratzinger quando era a capo della Congregazione per la Dottrina della Fede. In questa veste, Ratzinger era incaricato di decidere le linee guida della Chiesa cattolica nella gestione degli abusi sessuali su minori da parte di sacerdoti cattolici. Significativa è dunque la lettera scritta dall'allora cardinale Ratzinger nel 1985 e pubblicata dall'Associated Press. Alla richiesta da parte della Diocesi di Oakland di spretare Stephen Kiesle, reo confesso di abusi sessuali su bambini, Ratzinger rispose che i reati di Kiesle erano gravi, ma di rimandare il provvedimento per il bene della Chiesa.
Di fronte a questa lettera, la cui autenticità è stata confermata dal portavoce del Vaticano, Dawkins e Hitchens si sono rivolti a due avvocati dei diritti umani, Geoffrey Robertson QC e Mark Stephens, per verificare la possibilità di arrestare Ratzinger quando andrà in visita nel Regno Unito, a settembre.
Dawkins afferma:
Facciamo sul serio. Dovrebbe essere una corte – una corte civile, non una corte ecclesiastica insabbiatrice – a decidere se le prove contro Ratzinger siano così schiaccianti come sembrano. Se è innocente, che abbia l'opportunità di dimostrarlo in una corte. Se è colpevole, che affronti la giustizia. Come chiunque altro.Questa iniziativa di Dawkins mi lascia perplesso su alcuni punti.
Non sono completamente convinto che Ratzinger abbia commesso dei reati penali. Non sono neppure convinto che una corte inglese abbia giurisdizione su reati commessi in altri Stati da cittadini non britannici. Infine, non sono sicuro se davvero, come sostiene uno degli avvocati interpellati, Ratzinger non sia un Capo di Stato a tutti gli effetti, e per tale motivo goda dell'immunità. (Tra l'altro, non vedo per quale motivo la Chiesa cattolica debba avere, unica al mondo se non erro, uno Stato tutto suo, con persino una rappresentanza all'ONU. Si tratta di un regalo fatto dal dittatore Mussolini al capo di una influente religione, con cui strinse rapporti di reciproco interesse. Sarebbe ora di abolire i Patti Lateranensi ed eliminare questa immotivata eccezione.)
Ma concordo con Dawkins e Hitchens su di un punto: che, fatti salvi i problemi legali, questa questione non possa essere lasciata completamente in mano della Chiesa.
Per decenni questi casi sono stati insabbiati; per decenni i preti, persino i rei confessi, sono stati palleggiati da parrocchia in parrocchia; spesso i vescovi che li hanno coperti sono stati persino promossi. Recentemente la Chiesa ha mostrato di voler fare pulizia, sebbene continui a recitare la parte della vittima di un complotto "demo-pluto-giudaico". Bene, ma le porcherie del passato non possono e non devono passare ingiudicate, vanno portate davanti ai tribunali civili (anche a costo di prolungare i termini della prescrizione) e lì va fatta chiarezza, lì, non davanti a opache commissioni di inchiesta interne, interessate a salvaguardare il buon nome della Chiesa.
E questo vale a tutti i livelli della gerarchia ecclesiastica, anche al più alto, se necessario. Il Papa non deve essere immune alla legge di questo mondo: se è sospettato di reati, va processato. Come chiunque altro.
La foto è "Kilmainham Jail", di James C. Farmer.
Bisognava solo aspettare un minchione con abbastanza fegato per farlo: dico, chiedere l’arresto del Papa per crimini contro l’umanità. Alla fine ne sono arrivati due, la premiata ditta Dawkins & Hitchens, una coppia di aspiranti martiri dei resti dell’oscurantismo medievale nel nostro tempo, specializzata in quell’esercizio spesso fruttuoso e in ogni caso privo di rischi che tanto successo ottiene fra le schiene pieghevoli e le menti deboli dell’Occidente noioso e pantofolaio: sparare con comodità contro la Croce Rossa, ossia contro la Chiesa Cattolica. Sorprendentemente, ma solo il linea teorica, perché grande è la confusione sotto il cielo, sono stati due atei di superiore statura, integrali e consapevoli, a dar voce al crucifige delle plebaglie moderne, che da due secoli a questa parte si traduce spesso e volentieri nell’accusa di “crimini contro l’umanità”. Giustamente, giacché da quando le menti del volgo sono state illuminate dai Lumi – nomen omen – che si sostituirono alla Luce che venne nel mondo due millenni or sono, l’Umanità ha sostituito la Divinità, e la Ragione la Fede. E da allora la condanna per “crimini contro l’umanità”, tanto grave – e definitiva – nel suo sapore metafisico, è diventata un surrogato del Giudizio Divino. Che l’ideologia dei Diritti Umani abbia esordito nella storia con macelli prodigiosi è del tutto in linea con la sua natura profonda: infatti mentre per la conciliante, consolante, amica e saggia filosofia cristiano-cattolica il Figlio dell’Uomo è pur sempre il Figlio di Dio, e Fede e Ragione si danno la mano in un fecondo sposalizio, per i fanatici della Ragione l’unico Dio è l’Uomo, geloso quanto quello dei cieli ma a differenza di quello per nulla misericordioso.
RispondiEliminaE’ invero tonificante vedere come i nemici del Cristianesimo, con le loro micidiali parodie del Cristianesimo, dal Cristianesimo non sappiano uscire. Ma mentre il Dio della Bibbia è tanto buono da concedere all’uomo tutta una vita terrestre per imboccare la retta via, e anzi, nella sua sapienza insondabile, e per dirla con le parole del Vangelo, gli abbrevia perfino i giorni della grande tribolazione nel momento esattissimo nel quale la sua fede potrebbe soccombere; ma mentre lo stesso Dio ricorda all’uomo sofferente per la finitezza mortale del suo corpo e per l’indefinitezza spossante della sua anima il destino della sua natura divina – sua dell’uomo – dove tutto si comporrà in unità, nel “riposo” di una Nuova Gerusalemme, ed in vista di questo nobile ed entusiasmante obbiettivo gli proibisce di stabilire gradi definitivi di giudizio su questa terra, distinguendo il Suo Giudizio dal diritto “solo” positivo degli uomini; ma mentre dunque il buon Dio e i suoi umili accoliti dimostrano una certa incoraggiante coerenza che nella nostra civiltà è riuscita a fare meraviglie, la razza massimamente democratica e massimamente tollerante dei nostri tempi non riesce a fare altrettanto: non vuole sottrarsi all’orizzonte solo terrestre, ma non riesce però a sottrarsi agli impulsi divini; per cui di quando in quando invoca, o meglio, nomina un suo Angelo Sterminatore. Per questo dico che è sorprendente solo in linea teorica che due alfieri dell’ateismo, due adoratori dell’incompiutezza dell’uomo, della scientifica e rilevabile relatività di questo animale un po’ troppo intraprendente, si siano abbassati a pratiche “superstiziose” quali mettere in moto la retorica dei diritti umani: perché si scaldano tanto, e perché s’indignano, di grazia, i vari Hitchens & Dawkins se non credono risolutamente a nulla di ciò che travalichi la schiavitù del tempo e dello spazio? Specialmente per ciò che xriguarda l’uomo?
RispondiEliminaQUINDI – Non dovrebbero, in perfetta coerenza con la loro superiore intelligenza delle cose, che non chiamiamo filosofia perché in quest’ultima l’amore ci mette diabolicamente lo zampino, limitarsi a godere seraficamente dello spettacolo del genere umano, col suo regolare quanto caotico festival di sopraffazioni, coi suoi processi di distruzione creatrice? Negatori furiosi di ogni ombra di diritto naturale, non riescono neanche a graduarne gli effetti sul diritto positivo. Come tutti gli amici dell’uomo plasmato dalla sola terra, all’infuori dei molto più temperanti figli di Fido, quando discendono dalle regioni superiori conoscono solo la mannaia. Rigorosamente atei, ma apocalittici: non credono a nulla, ma sui principi non transigono.
Bastava linkare l'articolo originale, senza riportarlo tutto e senza mondarlo di ogni riferimento. Lo faccio io: http://www.giornalettismo.com/archives/59424/dawkins-hitchens-rigorosamente/
RispondiEliminaComunque, mi pare una difesa senza costrutto. Oltre a insultare, l'autore non dice nulla di sensato.
@ anonimo
RispondiEliminaArticolo copia-incollato, fumoso e inconcludente. Serve a distogliere l'attenzione dal vero problema. Pertanto, ritengo utile fartelo inquadrare con precisione.
Tanti preti stuprano bambini, e tanti arcivescovi e cardinali coprono e insabbiano.
Fa abbastanza schifo, o devo usare termini più diretti?