lunedì 19 aprile 2010

I medici obiettori e la RU486


L'obiezione di coscienza dei medici contro l'aborto è nata per dare la possibilità ai medici laureatisi prima dell'introduzione dell'aborto in Italia di continuare a lavorare nelle strutture pubbliche.

Con gli anni, però, questa esenzione temporanea è assurta a sabotaggio della legge sull'aborto. Visto che non si riesce a convincere il popolo italiano ad abolire la legge, i "poteri occulti" (li chiamo così per non scrivere sempre lo stesso nome) ha compreso di poter seguire un'altra strada. Per sabotare la legge basta impedire che sia applicata, e l'obiezione di coscienza è il grimaldello con cui scassinarla.

Basta infatti che negli ospedali vi siano alte percentuali di medici obiettori. La legge infatti impone che alcuni turni siano coperti da medici non obiettori. Se questi sono la minoranza, cosa che accade in tutte le regioni italiane, i pochi medici non obiettori dovranno coprire questi turni, ricevendone svantaggi per la carriera. Infatti i pochi non obiettori dovranno occuparsi primariamente di aborti, con grave danno per la propria carriera, mentre i medici obiettori, che non hanno alcuna penalizzazione per il loro rifiuto di fornire queste prestazioni, saranno ovviamente avvantaggiati. Si noti anche che, a differenza di altre situazioni di obiezione di coscienza, in questo caso gli obiettori non hanno alcuno svantaggio. Il rifiuto di compiere il proprio lavoro non comporta nessuna limitazione nella carriera, decurtazione dello stipendio, o altro svantaggio professionale.

Il risultato? Le donne che intendono abortire sono sottoposte a ingiuste vessazioni, come quelle raccontate da Monica Micheli su Gli Altri, nell'articolo «"Abortirai con dolore". Le mie 100 ore di strazio tra leggi e obiettori».

Trovo questo racconto agghiacciante. Credo che di fronte a questo periplo si debba alzare la voce, e affermare chiaramente che tra il diritto all'obiezione del medico e quello del cittadino a ricevere una prestazione cui ha diritto, debba prevalere il secondo. Se i due diritti sono incompatibili, la soluzione è quella di non assumere medici obiettori di coscienza: che vadano ad esercitare nelle strutture private.

Questa visione dell'obiezione di coscienza come strumento per disinnescare la legge sull'aborto, o quantomeno per indebolirne gli effetti, è la chiave di lettura per l'opposizione alla pillola RU486. Lo spiega Pietro Sansonetti nell'articolo «L'obiezione dei ginecologi è un privilegio pagato dalle donne», sempre da Gli Altri:
La pillola RU, rendendo assai più semplice e meno invasiva l’interruzione della gravidanza, e riducendo di dieci volte la necessità di impegno diretto dei medici, è come se riducesse di 10 volte l’impatto di potere degli obiettori sulla struttura ospedaliera. E liberasse i medici non obiettori da un bel pezzo del loro giogo. Per questo è vista come uno strumento di potere – cioè, di smantellamento del potere – pericolosissimo, per i medici obiettori, per i politici che li proteggono, per la Chiesa, per le idee antiabortiste.
L'aborto è un momento drammatico che non viene mai preso alla leggera. Mettere sotto pressione la donna che decide di procedere all'interruzione della gravidanza introducendo difficoltà pratiche in un percorso già difficile psicologicamente è un gesto disumano e meschino. Ben venga la pillola RU486, allora.

Questo post è stato ispirato dal post «Una minaccia per gli obiettori», di Giuseppe Regalzi, dal blog Bioetiche.

L'immagine è «obiezione di coscienza?», di Mihai Romanciuc.

5 commenti:

  1. Mi si perdoni l'off topic.

    Sto seguendo il thread sul blog del sig. Aguado, dove lei si sta facendo valere, e mi offro di soddisfare la sua curiosità a proposito della consuetudine del padrone di casa di modificare i testi dei commentatori.
    Egli manipola i commenti (censura, cancella, spezzetta) a causa di una mania compulsiva.
    C'è da dire, tuttavia, che mi pare sia migliorato molto, ultimamente. Probabilmente, sta assumendo qualche farmaco.
    Però non mi lascio prendere troppo dall'entusiasmo: non mi sorprenderei se fra un po' di tempo, quando l'effetto delle pillole sarà cessato, dovessimo scoprire che l'intero post è sparito.

    Saluti

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  2. Non sono esperto in materia, e non le nascondo che non credo di aver compreso le ragioni del comportamento di Aguado.

    Voglio dire, perché avrebbe dovuto cancellare un suo commento al quale avevo già risposto? perché negare la cosa anche di fronte all'evidenza?

    Mah, misteri della fede :-)

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  3. a furia di aborti l italia è diventato un paese di vecchi ,secondo voi è falso o è vero?

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  4. Falso.

    Il problema è che chi vuole figli e non può averne per ragioni fisiche o economiche non viene aiutato, ma osteggiato.

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  5. Non lo so, certo si è trattato di scelte non rispettose dello spirito della legge.

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