martedì 11 maggio 2010

Galileo e le maree, ovvero Cammilleri colpisce ancora

Ho già avuto modo di parlare di Rino Cammilleri nel post «Ipazia e il diabolico Cammilleri», in cui discutevo di alcuni "sfondoni" del nostro sul caso Ipazia; Cammilleri, che sul suo blog è descritto come uno dei «principali apologeti italiani», è stato bacchettato per quei posts pure da Umberto Eco, come racconta un po' piccato lo stesso giornalista de Il Giornale.

La sua risposta, indiretta, è consistita nello scrivere un post alquanto fuori tema, che conclude con queste parole che dimostrano uno stato d'animo insofferente:
E adesso basta con Ipazia e Cirillo, perché sono stufo di fare da bersaglio ai nullafacenti del web. Ci sono centinaia di università cattoliche con storici di professione: ci pensino loro.
A parte il riferimento alle «università cattoliche», che illumina sulla concezione che Cammilleri ha di come si studia la storia (solo da fonti "amiche", cioè), ho trovato buffo questo invito agli storici di professione alla luce di un altro sfondone storico in cui Cammilleri è incorso.

Ho già parlato del libro di Jerry Fodor e Massimo Piattelli-Palmarini contro la selezione naturale nel post «L'origine delle (argomentazioni) speciose». Ampio spazio a questo libro è stato dato da Il Foglio, che il 1 maggio gli ha dedicato anche una tavola rotonda alla quale ha partecipato il filosofo della scienza Giulio Giorello.

Cammilleri riporta nel suo post «Giorello» le seguenti parole del filosofo:
Prendiamo la teoria delle maree di Galileo, che lui riteneva essere la prova del movimento della terra e invece non lo era; all'epoca fu da alcuni respinta dicendo "Dio avrebbe potuto decidere altrimenti". Poi una alternativa scientifica fu trovata con la teoria delle maree legata all'attrazione lunare.

Ancora infastidito dall'essere stato preso in castagna per la storia di Ipazia, Cammilleri prima si lamenta («se il sottoscritto sbaglia un riferimento storico si scatena il web e si scomoda perfino Umberto Eco. Per Giorello, naturalmente, nessuno fa notare lo sfondone»), poi dichiara:
La giusta risposta sulle maree era nota anche prima di Galileo, e fu Keplero a far osservare a quest’ultimo che sbagliava (Galileo lo mandò a quel paese in modo poco urbano).
Cammilleri affonda il coltello contro Galileo Galilei, probabilmente per punirlo di aver costretto un Papa a chiedere scusa: secondo l'apologeta, la teoria delle maree corretta era nota da tempo (Cammilleri non dice da quanto) e per di più, quando Giovanni Keplero fece notare l'errore al matematico e astronomo pisano, questi gli rispose maleducatamente. Così Cammilleri in un colpo solo rimette al loro posto contemporaneamente sia Galileo che Giorello!

Tutto bene per Cammilleri, se non fosse che anche lui incorre in una imprecisione. Nulla di eccezionale, sia chiaro, ma se si vanno a fare le pulci a qualcuno, bisogna stare attenti e andarci coi piedi di piombo, o rischiare figuracce (e questo vale anche per me).

Nel libro Flussi e riflussi. Indagine sull'origine di una teoria scientifica, il matematico e storico della scienza Lucio Russo ricostruisce la storia della teoria luni-solare delle maree. Tra le altre cose, Russo spiega come questa teoria fu formulata in epoca ellenistica da Seleuco di Seleucia e poi dimenticata, per lo meno nella sua formulazione completa: sopravvisse infatti in due catene di trasmissione separate, ciascuna delle quali conservò solo una parte della teoria. Fu Isaac Newton a riunire i due filoni, ricomponendo (a sua insaputa) la teoria di Seleuco.

Questo striminzito riassunto del libro di Russo (di cui consiglio la lettura, essendo interessante e scorrevole) basta ad evidenziare lo strafalcione di Cammilleri: né Galileo né i suoi contemporanei conoscevano la teoria completa e corretta, poiché questa era andata perduta sedici secoli prima e fu riscoperta solo un secolo dopo, e dunque Keplero non corresse Galileo, per il semplice motivo che egli stesso non poteva conoscere la teoria corretta!

Ma il libro di Russo è utile anche per sottolineare come Cammilleri sia stato ingeneroso con Galileo, quando lo dipinge rispondere maleducatamente a Keplero. Russo spiega che Galileo riteneva, erroneamente, che la propria teoria delle maree fosse una prova dei moti della terra; e in questo si sbagliava, ma solo perché la sua teoria era incompleta, dato che la teoria delle maree è una prova dei moti del nostro pianeta. Racconta pure che questa teoria era talmente importante per Galileo, che il titolo originale del Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano sarebbe dovuto essere Dialogo sul flusso e reflusso dei mari; solo per rispettare le disposizioni dell'Inquisizione Galileo cambiò il titolo della sua opera, rimuovendo il riferimento alle maree. Infine, Russo spiega che Galileo respinse le critiche di Keplero perché esse erano impostate in un contesto astrologico, e cita lo scienziato pisano:
Ma tra tutti gli uomini grandi che sopra tal mirabile effetto di natura hanno filosofato, più mi meraviglio del Keplero che di altri, il quale, d'ingegno libero ed acuto, e che aveva in mano i moti attribuiti alla Terra, abbia poi dato orecchio e assenso a predominii della Luna sopra l'acqua, ed a proprietà occulte, e simili fanciullezze.
Galileo, dunque, non «mandò a quel paese in modo poco urbano» Keplero perché questi gli aveva fatto notare che sbagliava, ma perché Keplero sosteneva influssi astrologici della Luna sull'acqua!

Insomma, l'onore di Galileo (e di Giorello) è salvo!

Le informazioni sulla teoria delle maree sono tratte dal libro di Lucio Russo, Flussi e riflussi. Indagine sull'origine di una teoria scientifica, Feltrinelli, 2003, ISBN 88-07-10349-4. L'immagine è il ritratto di Galileo opera di Ottavio Leoni (1578-1630).

19 commenti:

  1. interessante...
    e quando mai keplero avrebbe parlato di "influssi astrologici" della luna sulle maree?

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  2. "e quando mai keplero avrebbe parlato di "influssi astrologici" della luna sulle maree?"

    Lo chieda a Galileo.

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  3. ma galileo aveva ragione a dare quella risposta o si sbagliava sulle teorie di keplero?

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  4. Le critiche di Keplero a Galieo erano, stando a quanto scrive Galileo, basate sulla credenza di "predominii" della Luna sulle acque. Questo è quello che scrive Galileo. Mi sta chiedendo se la Luna abbia influenze astrologiche sull'acqua?

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  5. molto semplice:
    prendi il libro di russo dove spiega la teoria sulle maree di keplero e soprattutto leggi il suo giudizio finale in cui dice che keplero è l'unico ad aver anticipato newton.

    poi ritorna alla "giustificazione" di galileo sul motivo per cui non accettò quella teoria e ti accorgerai di quanto
    1) sia sbagliata nel merito (keplero non parla di forze oscure ma di corpi ed umidità);
    2) sia sbagliata nei modi visto che offende un altro scienziato parlando di fanciullezze;
    3) ipocrita visto che nonostante tutta la stima che dice di avere di keplero interruppe ogni corrispondenza con lui e non usò alcune delle sue teorie scientifiche.


    in realtà come ogni studioso serio sa c'è un solo motivo per cui galileo non poteva accettare la teoria delle maree di keplero: un corpo che gira intorno alla terra esercitando un influsso poteva mettere in difficoltà la sua teoria geocentrica.

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  6. "prendi il libro di russo dove spiega la teoria sulle maree di keplero e soprattutto leggi il suo giudizio finale in cui dice che keplero è l'unico ad aver anticipato newton."

    Pagina?

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  7. Ok, trovata, pagine 31-32.
    «L'influenza della Luna era riconosciuta anche da uno dei massimi fondatori della scienza moderna: Keplero (1571-1630). Ecco però come l'origine delle maree è spiegata sinteticamente nel suo trattato di astrologia:

    L'esperienza dimostra che tutto ciò che contiene umidità si gonfia quando la Luna cresce e si sgonfia quando la Luna decresce. (J Kepler, De fundamenti astologiae, thesis XV)

    Keplero condivide qui l'idea che abbiamo già trovato in Tolomeo: la Luna ha una natura umida e svolge un ruolo guida nei confronti degli altri corpi umidi, che pertanto, simpateticamente, si gonfiano e sgonfiano, rispettivamente, quando la Luna cresce o decresce. [...] L'antica spiegazione astronomica delle fasi lunari, basata sulla posizione relativa della Luna e del Sole (risalente a Parmenide), era ovviamente ben nota a un astronomo come Keplero. Eppure in questa occasione egli sembra condividere credenze di tutt'altra natura.»

    Keplero fa risalire le maree ad una forza di attrazione "simile a una forza magnetica" esercitata "dalla Luna e dal Sole" solo in un'opera fantascientifica, il Somnium, pubblicata postuma nel 1634; come dice Russo, «questa attrazione quasi magnetica non svolge tuttavia alcun ruolo nell'astronomia kepleriana e non è mai ricordata da Keplero nelle sue opere scientifiche».

    "sia sbagliata nel merito (keplero non parla di forze oscure ma di corpi ed umidità);"

    Appunto, si rifaceva a rigonfiamenti dei corpi umidi in funzione delle fasi lunari...

    "sia sbagliata nei modi visto che offende un altro scienziato parlando di fanciullezze;"

    Si trattava di credenze a-scientifiche medioevali (cosa non strana in quell'età).

    "ipocrita visto che nonostante tutta la stima che dice di avere di keplero interruppe ogni corrispondenza con lui e non usò alcune delle sue teorie scientifiche."

    Ipocrita? Posso avere stima di una persona fino a che non compie un atto che non condivido e che me lo squalifica, no?

    "in realtà come ogni studioso serio sa c'è un solo motivo per cui galileo non poteva accettare la teoria delle maree di keplero: un corpo che gira intorno alla terra esercitando un influsso poteva mettere in difficoltà la sua teoria geocentrica."

    Quali sarebbero questi "studiosi seri"? Su quali basi affermano che il motivo per il quale Galileo rigettò quella teoria kepleriana non fu perché faceva riferimento alla teoria tolemaica del rigonfiamento delle acque sotto l'influenza della Luna?

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  8. corpi umidi e rigonfiamenti sono questioni fisiche che nulla hanno a che fare con "forze oscure"..

    credenze a-scientifiche medioevali?
    ma se tutto risaliva a seleuco!

    e non a caso galileo si mostra sprezzante anche verso seleuco come ricorda russo.

    guarda che non succede nulla se si ammette che galileo in questo caso si era sbagliato!
    e se veramente si crede che non abbia accettato le idee di keplero per i motivi che dice si fa un torto alla sua intelligenza!

    il fatto è che galileo aveva capito benissimo perchè non poteva accettare quella teoria, come non accettò quella delle orbite ellittiche..

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  9. "credenze a-scientifiche medioevali? ma se tutto risaliva a seleuco!"

    Guardi che Seleuco non utilizzava argomentazioni astologiche.

    "guarda che non succede nulla se si ammette che galileo in questo caso si era sbagliato!"

    E infatti sta scritto chiaramente che Galileo sbagliava, sia in Russo che nel mio post. Quello che mi preme dire è che nessuno, all'epoca, conosceva la teoria completa (lei che ha letto Russo me lo può confermare), e che le argomentazioni di Keplero non toccavano la rotazione della Terra attorno al baricentro del sistema Terra-Luna.

    E questo significa che Cammilleri si sbaglia.

    "se veramente si crede che non abbia accettato le idee di keplero per i motivi che dice si fa un torto alla sua intelligenza!"

    Appunto. Il motivo era che Keplero parlava di "rigonfiamenti" dovuti all'influsso della Luna su ciò che è umido, come scritto da Russo nel brano che le ho citato.

    "il fatto è che galileo aveva capito benissimo perchè non poteva accettare quella teoria, come non accettò quella delle orbite ellittiche.. "

    Mi faccia capire: prima dice che bisogna accettare le motivazioni fornite da Galileo e poi ne fornisce di sue?

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  10. che keplero parlasse di forze fisiche, ovviamente a modo suo e con le limitazioni del periodo in cui visse, è ormai un punto accettato da tutta la storiografia scientifica.
    "Kepler hypothesized that a physical force moved the planets, and that the force diminished with distance"..
    http://facstaff.gpc.edu/~pgore/astronomy/astr101/kepler.htm


    per quanto riguarda il motivo per cui galileo fosse così "attaccato" alla sua teoria delle maree ce lo spiega einstein:
    "It was Galileo’s longing for a mechanical proof of the motion of the earth which misled him into formulating a wrong theory of the tides."

    insomma galileo aveva assolutamente bisogno di una prova visibile e pratica per dimostrare il movimento della terra.

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  11. "che keplero parlasse di forze fisiche, ovviamente a modo suo e con le limitazioni del periodo in cui visse, è ormai un punto accettato da tutta la storiografia scientifica."

    Anche se fosse, quello che ritiene la storiografia moderna non è quello che sapeva Galileo. Voglio dire, se questa interpretazione è della storiografia moderna non implica che fosse chiaro ai suoi contemporanei.

    Se Keplero ipotizzava un'attrazione gravitazionale della Luna sulle acque della Terra, non lo disse mai esplicitamente, tanto meno a Galileo.

    "per quanto riguarda il motivo per cui galileo fosse così "attaccato" alla sua teoria delle maree ce lo spiega einstein:"

    E questo che c'entra? Ricordo che stavamo discutendo del motivo per il quale Galileo rigettò la confutazione di Keplero, non del motivo per il quale Galileo sosteneva la propria teoria.

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  12. mi sembra la stessa cosa:
    per quale motivo galileo rigettò la teoria di keplero?
    perchè aveva bisogno di una prova del movimento della terra che aveva trovato solo nella sua sbagliatissima teoria delle maree.
    mi sembra che come motivo sia sufficiente..

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  13. "mi sembra la stessa cosa:
    per quale motivo galileo rigettò la teoria di keplero?
    perchè aveva bisogno di una prova del movimento della terra che aveva trovato solo nella sua sbagliatissima teoria delle maree.
    "

    Ti sembra la stessa cosa?

    Cioè per te che Keplero gli abbia confutato la teoria (sbagliata) dimostrandogli la legge di gravitazione universale o adducendo l'influenza astrologica della Luna sui corpi umidi sarebbe la stessa cosa?

    Ma allora di cosa stiamo discutendo?

    "mi sembra che come motivo sia sufficiente.."

    Bisogna vedere se è vero, però.

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  14. leggendo il post sembrerebbe che il razionalista e pratico galileo prenda in giro keplero per le sue (presunte) fumose idee sugli influssi astrologici..
    ma cosa pensava galileo dell'astrologia?

    «Galileo faceva l’oroscopo per se stesso, per sapere come comportarsi con le due bambine e un ragazzo che aveva in casa, figli della sua compagna Marina Gamba incontrata a Venezia — aggiunge Shea —. E poi ne preparava a pagamento. Quaranta oroscopi esclusi dall’opera omnia galileiana curata dal Favaro alla fine dell’Ottocento saranno ora inseriti nella nuova edizione che stiamo preparando con il coordinamento del professor Galluzzi del Museo della storia della scienza di Firenze».

    http://www.corriere.it/cultura/09_marzo_12/caprara_genio_fisica_e8178976-0edf-11de-97ba-00144f02aabc.shtml

    ora tralasciando la questione, molto interessante, del perchè nell'opera omnia di fine 800 si sia deciso di escludere questi documenti...

    i fatti sono due:

    1) galileo credeva negli oroscopi e negli influssi astrologici e quindi le sue accuse a keplero sono ipocrite e false (ammesso e non concesso che keplero parlasse di influssi astrologici nella teoria delle maree);
    2) galileo non credeva negli oroscopi e per lui gli oroscopi fatti in famiglia erano solo un gioco e quelli fatti a pagamento per gli altri erano un modo per far soldi a spese di ricchi ingenui (cosa che certo getta dubbi sulla correttezza di galileo).

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  15. Ignorare le parole di Galileo per attribuirgli ciò che si vuole che pensasse è un esercizio poco onesto.

    Keplero collegava le maree all'influsso della Luna sui corpi umidi; Galileo afferma che Keplero credeva a "fanciullezze". Punto.

    Tutto il resto è speculazione.

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  16. una buona lettura e' paolo palmieri re-examining galileo's tides theory
    arch.hist.exact sci. vol 53 pp223-375 1998
    da questa lettura che richiede qualche piccolo sforzo intellettuale si evince che galileo non aveva tanto sbagliato.
    questa lettura dovrebbe essere un obligo per chi si professa storico e filosofo della scienza.Galileo e' il primo acapire che le maree non sono la elevazione periodica del livello delle acque ma un moto e per di piu' con la componente orizzontale prevalente come poi dimosytrera' eulero.galileo inoltre capisce la rilevanza del concetto di bacino.Ancora attualmente una teoria delle maree previsionale ed espilcativa non esiste cosi come la sua necessaria base e cioe' una teoria del sistema solare.

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  17. consiglio atutti la lettura dell'ottimo
    lavoro RE-examining galileo's theory of tides di paolo palmieri
    Arch.Hist.Exact Sci. vol 53 pp223-375 1998
    prima di dire superficialmente che la teoria di galileo era sbagliata. Il consiglio dovrebbe essere interpretato come un atto doveroso da chi si professa filososo o storico della scienza.
    Infine una teoria delle maree(cioe' capace di fare delle previsioni e di spiegare correttamente sfasamenti elevazione etc..) non esiste ancora.In effetti dovremmo avere una teoria del sistema solare e della sua stabilita' di tipo mesoscopico come base.Galileo e' stato il primo a capire che le maree non sono una elevazione periodica del livello delle acque ed acapire la rilevanza del concetto di bacino.

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  18. Riguardo al libro di Russo, lettura molto interessante, occorre distinguere con chiarezza tra congetture e fatti. Russo fa una affascinante ricostruzione dell'opera di Seleuco e del suo pensiero, ma non dobbiamo confonderla con dei dati di fatto e la sua ricostruzione del pensiero di Seleuco va presa come la ricostruzione di un dinosauro a partire da tre vertebre: un esercizio di intelligenza, che può stimolare discussioni interessanti, ma che non può però avere la pretesa di essere confusa col ritrovamento di un esemplare vivo! Persino di uomini come Galileo, che ci hanno lasciato tutti i loro scritti e in una lingua ancora molto simile alla nostra abbiamo ancora molti dubbi su cosa pensassero realmente, figuriamoci di uomini che non ci hanno lasciato nulla!
    Riguardo alla teoria delle maree di Galileo, si tratta senz'altro di una teoria ingegnosa, ma certamente errata, che non corrisponde né ai fatti né a quella che forse con troppa sicurezza chiamiamo relatività galileiana. Mi sembra un dato di fatto, che nulla toglie al grande genio di Galileo, che il suo pessimo carattere e la sua ambizione gli abbiano impedito di cogliere la grandezza dell'opera di Keplero e il valore delle sue tre leggi (che ancora si studiano). Le diversissime personalità di Galileo e di Keplero incarnano la dimostrazione che nella scienza ciò che conta è l'accordo tra le teorie e i fatti e che la motivazione interiore è del tutto inessenziale. Mapertuis vedeva nel suo principio di minima azione un finalismo divino e per questo motivo molti lo respinsero, ma sbagliarono: non si giudica un principio o una teoria dalle convinzioni dello scienziato che l'ha formulato (o dalle convinzioni sue politiche oppure, perché no?, dal suo essere o meno superstizioso), ma dalla sua validità oggettiva. Nel suo giudizio su Keplero Galileo si sbagliò di grosso e le sue famose leggi gli passarono davanti agli occhi senza che ne comprendesse l'enorme importanza. Niente di drammatico. Semplicemente, anche i Grandi sbagliano e il fatto che abbiano sbagliato su alcuni punti nulla toglie alla grandezza di ciò che hanno fatto di memorabile.

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    1. Salve.

      Innanzi tutto la ringrazio per il messaggio.

      Per quanto riguarda Galileo, vorrei precisare che non è mia intenzione affermare che Galileo fosse infallibile o che la sua versione della teoria delle maree fosse corretta, anzi! È chiaro che la teoria di Galileo fosse sbagliata, come dicono sia Russo che Cammilleri. Lo scopo dell'articolo è far notare che il livoroso Cammilleri sbaglia ancora una volta affermando che la teoria "corretta" fosse già nota prima, che Galileo fosse stato corretto da Keplero, e che non si sia comportato da scienziato, negando che Keplero avesse ragione. Il problema dell'affermazione di Cammilleri è che Keplero non conosceva la teoria corretta, dato che questa fu formulata da Newton.

      Insomma, colto più volte in castagna (non è certo uno studioso autorevole in materia di storia e scienza), cerca di infangare Galileo facendo l'ennesima figuraccia.

      Per quanto riguarda Seleuco, concordo col fatto che la ricostruzione di Russo non sia sufficiente a ricostruire completamente il pensiero dello scienziato ellenistico. Quello che afferma Russo è che è singolare che per secoli siano esistite due tradizioni alternative l'una all'altra, ciascuna riportante metà della teoria corretta, e che tali tradizioni possano essere ricondotte entrambe a Seleuco. Sarebbe davvero strano se Seleuco avesse formulato due teorie alternative che, se combinate tra loro, davano la soluzione giusta, e non si sia accorto di avere tra le mani ciò che cercava.

      La saluto cordialmente

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