mercoledì 7 aprile 2010

Chiesa e pedofilia: cattive notizie dall'Italia

Dato che di negazionisti se ne trovano a bizzeffe, non nuoce diffondere alcune notizie, per quanto siano cattive. Anche se devo dire di essere stufo di trovarmi sempre a rimestare in questa melma.

In due occasioni avevo accennato al caso dei bambini sordomuti dell'Istituto Provolo di Verona, i quali hanno accusato di molestie i sacerdoti dell'istituto ("Chiesa e pedofilia" e "Le cattive abitudini sono dure a morire"). Successivamente ho parlato di un post meschino di un altro blog, in cui si stimava a 40 il numero dei casi di abusi sessuali su minori da parte di sacerdoti italiani ("Vergognose manipolazioni di dati"). Mi pareva meschino giudicare come irrilevanti queste cifre, ma purtroppo le cose vanno ancora peggio.

Segnalo un articolo de Il Fatto Quotidiano, "Chiesa e pedofilia: in Italia 130 casi in due anni", di Vania Lucia Gaito, dove si dice, appunto, che negli ultimi due anni, e stando solo alle cronache locali, sono 130 i sacerdoti italiani implicati in casi di abuso su minore. I dettagli sono agghiaccianti:
In nessuno dei casi il vescovo locale ha avvisato la polizia del sospetto abuso [...] in tutti i casi trattati le denunce non sono mai partite da vescovi o altri sacerdoti ma sempre dalle famiglie delle vittime, dopo che si erano rivolte alle autorità ecclesiastiche senza risultato.

Nel corso del processo, sono stati ripetutamente chiamati in causa Monsignor Carlo Galli di Legnano e il Vescovo Gino Reali di Roma, come prelati che sapevano da anni dei fatti senza prendere alcuna posizione concreta.

Come nel caso di don Marco Cerullo, arrestato nelle campagne tra Villa Literno e Casal di Principe nel dicembre del 2007, mentre era in macchina con un bambino di 11 anni e lo costringeva a un rapporto orale. Informato dell’arresto del sacerdote, il vescovo di Aversa, Mario Milano, non volle pronunciarsi e la diocesi non prese alcun provvedimento nei confronti del prete fino alla sua condanna a sei anni e otto mesi sia in prima istanza che in appello.

In alcuni casi non solo le diocesi non hanno preso provvedimenti di fronte alle accuse ai sacerdoti pedofili, ma hanno addirittura continuato a mantenere in servizio e a contatto con i bambini anche preti già condannati dai tribunali italiani per gli stessi reati.
Tempo fa avevo citato il caso del cardinale statunitense Bernard Law, che per decenni aveva spostato da parrocchia a parrocchia un sacerdote che sapeva abusare dei bambini, permettendogli di fatto di continuare a fare vittime ("Lo scandalo della copertura dei preti pedofili"); Bernard Law, costretto alle dimissioni da una rivolta dei suoi diocesani, era stato promosso ad Arciprete della Basilica di Santa Maria Maggiore di Roma (una delle Sette Basiliche Patriarcali). Ebbene, promozioni come questa sono state attuate anche in Italia. Sempre lo stesso articolo riporta infatti:
In alcuni casi, poi, nonostante le condanne, alcuni sacerdoti vengono addirittura promossi. É il caso di G.S., sacerdote del salernitano, condannato in via definitiva per atti di libidine violenta nei confronti di due bambine di 12 anni. Il prete insegnava in una scuola media di Pontecagnano Faiano e gli abusi avvenivano in classe, sotto gli occhi degli altri ragazzi, intimoriti dalla natura aggressiva del religioso. Oggi don G.S. non insegna più, è consigliere dell’Istituto interdiocesano per il sostentamento del clero e membro del collegio presbiterale, nominato direttamente all’arcivescovo.
L'autrice dell'articolo, che invito a leggere essendo ben più ampio degli stralci da me riportati, conclude chiedendo:
É questo quello che monsignor Sodano definisce “chiacchiericcio”?
Me lo chiedo anch'io.

Sempre da Il Fatto Quotidiano del 6 aprile, segnalo un altro articolo, "Legionari di Cristo, fondati da un pedofilo", di Maurizio Chierici, in cui si parla della crisi che ha colpito la potente congregazione dei Legionari di Cristo dopo la morte del suo fondatore, Marcial Maciel, a seguito della quale si è scoperto che era un pedofilo e un pederasta.

6 commenti:

  1. http://www.repubblica.it/esteri/2010/04/07/news/suicidi_germania-3173795/ la pedofilia non riguarda solo il clero

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  2. Che brutte notizie! Brava la preside a denunciare il fatto, senza accampare scuse per i suoi insegnanti.

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  3. "Sempre da Il Fatto Quotidiano del 6 aprile... si parla della crisi che ha colpito la potente congregazione dei Legionari di Cristo dopo la morte del suo fondatore, Marcial Maciel, a seguito della quale si è scoperto che era un pedofilo e un pederasta."

    Si sapeva già prima che morisse che Marcial Maciel era un pedofilo. E' stato reso noto da un comunicato stampa della Santa Sede.

    COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE - 19.05.2006

    http://212.77.1.245/news_services/bulletin/news/18396.php?index=18396&po_date=19.05.2006&lang=it

    Inoltre, bastava leggere attentamente l'articolo del Fatto Quotidiano che hai citato nel post:

    "Marcial Maciel, monsignore Messicano è morto a fine secolo quando aveva a 87 anni ma era stato ridotto allo stato laicale a 84: per la prima volta nella storia recente della Chiesa, un Papa (Giovanni Paolo II) aveva privato della messa ad un sacerdote accusato di pederastia. La tenacia del cardinale Ratzinger lo aveva preteso per rispondere alle denunce accumulate in quarant’anni di istruttorie che si erano perdute nei corridoi vaticani."

    Saluti!
    Francesco

    P.S. C'è troppa paranoia anticattolica, comunque bel blog.

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  4. Grazie per la rettifica, Francesco.

    Naturalmente non condivido il giudizio di "paranoia" e di "anticattolicesimo", ma non si può andare tutti d'accordo.

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  5. Ciao Censore!

    Sempre leggendo l'ottimo articolo del Fatto Quotidiano, ho trovato un dato interessante:

    Le vittime degli abusi sessuali da parte dei sacerdoti sono TUTTI maschi. E' scritto nell'articolo. In altre parole, i sacerdoti che hanno abusato di quei ragazzini erano tutti omosessuali.

    E' doveroso e schietto, quindi, emettere un giudizio oggettivo che associa omosessualità e pedofilia. Che ne pensi ?

    Ciao!
    Francesco

    P.S. Se andassimo tutti d'accordo, immagina come sarebbero noiose le discussioni nei blogs... :)

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  6. Penso che non sia né doveroso né schietto. Ma grazie per il contributo.

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